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COMUNICATO STAMPA.

Oggi, 28 ottobre 2020, la prima commissione regionale ha trattato e bocciato il disegno di legge del Gruppo Verde che prevedeva una quota di genere obbligatoria nelle liste per le elezioni comunali.

Le elezioni comunali appena concluse hanno mostrato chiaramente quanto sia ancora difficile per le donne farsi eleggere. Per dare qualche numero: in Alto Adige sono state elette 13 sindache e 103 sindaci; nella maggior parte dei comuni la percentuale di donne elette non supera il 25%. Molti studi mostrano che il Comune è il livello delle istituzioni democratiche in cui le donne fanno più fatica a entrare. Alla composizione delle liste ci si accorge spesso alla fine che mancano le donne e allora se ne cerca una in fretta e furia da inserire in coda e avere la coscienza a posto. Ma questo non basta. Così i Verdi hanno proposto di uniformare la legge elettorale per le comunali a quella per le provinciali: anche le liste elettorali comunali dovrebbero quindi essere composte per almeno 1/3 da donne. Senza successo.

“È come una corsa a ostacoli infinita, e tutte le volte si ricomincia da capo” è stato il commento laconico della consigliera e prima firmataria Brigitte Foppa alla fine della seduta della Prima commissione in Consiglio regionale. Tutte le volte ci sentiamo dire che le donne non vengono votate. Ma è anche vero che le donne vogliono avere una varietà di scelta ed è per questo che spesso anche le donne votano di nuovo degli uomini. Secondo Brigitte Foppa, nelle liste dove si ha una scelta più varia tra donne più giovani, più vecchie, imprenditrici, impiegate, provenienti da quartieri diversi, ecc. allora le donne ricevono più voti. Anche Riccardo Dello Sbarba, membro della commissione è intervenuto nel dibattito: “Se penso a quanta fatica devono fare le donne in politica, forse è solo giusto che si faccia tutti un po’ più di fatica per trovare le donne che sono disposte a candidarsi”.

Purtroppo è stato tutto inutile. La SVP ha votato compatta contro (Lanz, Tauber, Locher) e così anche Mair, Paoli, Cavada, Ossanna. A favore si sono espressi Dello Sbarba, Rieder, Marini. Astenuto: Zeni.

La proposta arriverà ora in Consiglio Regionale per la trattazione in plenaria. Vedremo come andrà lì. È certo estenuante, ma resistiamo!

 

Trento, 28.10.2020

COMUNICATO STAMPA.

Oggi 28 ottobre 2020 la prima commissione regionale tratterà il disegno di legge del Gruppo Verde che prevedere una quota di genere obbligatoria nelle liste per le elezioni comunali.

Le elezioni comunali appena concluse hanno mostrato chiaramente quanto sia ancora difficile per le donne farsi eleggere. Nonostante ci sia stato un lieve miglioramento rispetto al 2015, i numeri fanno ancora impressione: secondo i nostri calcoli nei Comuni dell’Alto Adige le donne elette sono state 504 (45 in più rispetto alla scorsa legislatura). Le donne elette a sindaca quest’anno sono state 13 (3 in più rispetto al 2015), gli uomini eletti a sindaco sono 103. Nella maggior parte dei Comuni le consigliere non arrivano al 25%, questo significa che una donna sta sempre seduta non accanto a 1 uomo, ma a 3. Siamo ancora molto lontane dalla parità. Impressionante è la solitudine delle donne in alcuni comuni: a Braies siede una sola donna con 11 colleghi uomini, a Brunico siedono 4 donne accanto a 23 uomini, a Campo Tures siedono 2 donne accanto a 16 uomini, a Marebbe, Moso in Passiria, Perca e Rason Anterselva siedono 2 donne accanto a 13 uomini. Solo in un unico comune su 116, lo 0,008% dei Comuni, (a Cermes) le donne sono in leggera maggioranza.

„Gli studi mostrano che il Comune è il livello delle istituzioni democratiche in cui le donne fanno più fatica a entrare. I motivi sono diversi. Uno di questi è che a livello comunale l’associazionismo ricopre un ruolo importante – e le donne vi partecipano di meno. Ma anche la visibilità è rilevante, quindi la presenza obbligatoria di (più!) donne nelle teste di lista è importante. L’ormai frequente “donna alibi” in coda di lista non fa nessuna differenza!”, commenta la prima firmataria Brigitte Foppa.

Mentre per le elezioni provinciali in Alto Adige è prevista una quota di genere obbligatoria da inserire nelle liste elettorali, per le elezioni comunali nella maggior parte dei comuni basta la presenza di una sola donna. Il disegno di legge del Gruppo Verde prevede quindi di uniformare la legge elettorale per i Comuni a quella per la Provincia. In questo modo almeno 1/3 degli effettivi posti in lista devono essere occupati da donne. E per dare loro la visibilità necessaria, devono essere inserite, insieme agli uomini, nella testa di lista.

„Le donne sono svantaggiate a priori sulla scena politica. Con queste nuove regole si andrebbe a ridimensionare questo svantaggio e per lo meno le donne avrebbero le stesse condizioni di accesso dei veterani maschi della politica. Il mondo ha bisogno delle donne. E anche l’Alto Adige” di questo il Gruppo Verde è certo.

BZ, 28/10/2020

Cons. regionali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare disegno di legge del Gruppo Verde “PARITÀ DI ACCESSO TRA DONNE E UOMINI ALLE CARICHE ELETTIVE

COMUNICATO STAMPA

La 2° Commissione legislativa ha confermato gli aspetti negativi di questa ennesima revisione della nuova legge urbanistica. Aggravandoli con la drastica riduzione della presenza femminile nelle commissioni comunali. Correzioni positive introdotte per correre ai ripari dall’impugnazione del governo. Pessima figura per l’autonomia!

Approvando un emendamento del Team K, la seconda commissione ha tagliato la rappresentanza femminile nelle future commissioni comunali per il territorio e il paesaggio: in futuro non servirà più almeno un terzo di donne, ma basterà la presenza di UNA sola donna. L’emendamento firmato Faistnauer è stato votato da Vallazza, Tauber e Locher (Svp) e Leiter Reber (Freiheitlichen). Contro hanno votato solo Dello Sbarba (Verdi), Amhof (Svp) e Repetto (Pd). Noi Verdi non ci rassegniamo: “Lo sguardo delle donne nelle sedi in cui si decide il futuro della nostra terra è fondamentale!” commenta Brigitte Foppa, preannunciando un emendamento di stralcio per la trattazione in aula.

La Commissione ha purtroppo confermato tutte le modifiche che indeboliscono l’impianto della nuova legge “Territorio e paesaggio”:

  1. Ha cancellato l’obbligo per i comuni di indicare un tetto massimo di posti letto nel settore turistico all’interno dei loro piani di sviluppo turistico, pessimo segnale che farà gonfiare ancora di più la “bolla turistica”.
  2. Ha ampliato la possibilità approvare varianti urbanistiche saltando la pianificazione comunale e la partecipazione. Oltre a nuove aree edificabili sia abitative che produttive (purché adiacenti all’abitato esistente), potranno essere realizzate nuove infrastrutture, modificati gli indici urbanistici di intere zone e le stesse destinazioni d’uso sia fuori che all’interno dell’area già edificata. Insomma, si potrà fare di tutto senza pianificazione. “Molti sindaci e giunte comunali avranno la tentazione di imboccare questa comoda scorciatoia senza una visione d’insieme!” commenta Riccardo Dello Sbarba che in commissione ha cercato in tutti i modi di difendere la partecipazione e la pianificazione per il bene comune.

Infine, la maggioranza ha DOVUTO portare correzioni importanti, costretta dalle impugnazioni del Governo. Alcuni esempi:

  • È stata eliminata la possibilità di affittare a turisti gli alloggi “per residenti” realizzati nel verde con un premio fino a 1000 m3 di cubatura.
  • Ha dovuto riconoscere il ruolo dell’esperto/a del paesaggio: senza il suo voto favorevole, la decisione sulle varianti al piano comunale passa alla Provincia.
  • I sindaci sono stati esclusi da entrambe le commissioni per l’autorizzazione paesaggistica, sia da quella di competenza comunale che da quella di competenza provinciale. Roma dice giustamente: “Le commissioni sono organi tecnici, la politica se ne stia fuori”.

Su tutti questi punti noi Verdi a suo tempo avevamo avvertito la maggioranza che queste norme erano contrarie ai principi della Costituzione. “Ma davvero ci deve insegnare Roma a tutelare il paesaggio e garantire una corretta amministrazione?” conclude con amarezza Riccardo Dello Sbarba, membro della seconda commissione.

Sull’intera proposta di legge Dello Sbarba oggi ha votato contro e ha annunciato una relazione di minoranza.

Bolzano, 20.10.2020

Cons. Prov.
Riccardo Dello Sbarba (membro della 2. Commissione)
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Quando si parla di legge “Territorio e paesaggio”, le sorprese, anche amare, non mancano mai.

Il 21 ottobre, la 2° Commissione legislativa ha approvato a sorpresa un emendamento, proposto da Peter Faistnauer del Team K, con il quale nelle commissioni comunali “Territorio e paesaggio” la presenza femminile potrà essere garantita da una sola donna, invece che da 1/3, come era invece previsto in legge. Nel 2019 noi Verdi avevamo fatto una lunga battaglia in Consiglio, affinché fosse inserita questa quota per garantire una rappresentanza più equa di entrambi i sessi. Ora siamo punto e a capo.

Per fortuna la proposta, prima di entrare in vigore, dovrà passare anche dall’aula e lì le cose speriamo vadano diversamente. Molte donne, anche della SVP, si sono espresse in modo molto critico in questi giorni contro questa iniziativa. Faremo di tutto per unire le forze in maniera trasversale per riportare un po’ di equità. Lo sguardo delle donne sulla politica e sul territorio è oggi più importante che mai!

BZ, 21.10.2020

COMUNICATO STAMPA.

Nuovo passo indietro della Giunta provinciale nella ennesima modifica che verrà discussa domani nella seconda commissione legislativa del Consiglio provinciale. In diversi punti il disegno di legge n. 63/2020 somiglia a una dichiarazione di bancarotta.

Citiamo solo due esempi:

TURISMO OLTRE OGNI LIMITE: com’è noto, nella nuova legge “Territorio e paesaggio” era stato eliminato il limite massimo di 229.088 posti-letto su scala provinciale, fissato dalla vecchia legge urbanistica per evitare un insostenibile eccesso di offerta nel settore turistico.

La nuova legge recuperava però una certa limitazione nei programmi di sviluppo turistico dei singoli comuni, nei quali doveva essere indicato anche “il numero massimo di posti letto”.
Nella proposta di legge che domani verrà discussa dalla 2. Commissione, anche questo ultimo limite comunale viene cancellato.

In questo modo i posti letto sul nostro territorio potranno essere moltiplicati fuori controllo, gonfiando ancora di più quella “bolla turistica” che proprio in tempi di pandemia diventa pericolosissima per la stabilità economica del settore.

PIANIFICAZIONE ADDIO? La pianificazione comunale svolta attraverso processi di partecipazione dei cittadini e delle cittadine è l’unica via per far prevalere il bene comune sugli interessi di parte. Questa era la vera novità della nuova legge “Territorio e Paesaggio”, che dava ai comuni 24 mesi per presentare il proprio piano di sviluppo comunale.

Purtroppo, già l’attuale versione della legge contiene una scorciatoia: anche in assenza di piano comunale, un comune può chiedere alla Giunta provinciale di approvare nuove zone edificabili adiacenti a zone esistenti (compresi nuclei sparsi di soli 10 edifici).

Il caos che ha accompagnato l’entrata in vigore della legge nel luglio scorso (norme di attuazione che mancano, comuni impreparati, registri degli esperti non predisposti…) ha rafforzato la pressione a eludere la pianificazione comunale.

Risultato: nel disegno di legge che verrà discusso domani si prevede che, senza pianificazione, oltre a nuove aree edificabili i comuni potranno chiedere alla Provincia di poter realizzare nuove infrastrutture e modificare gli indici urbanistici di intere zone, trasformando così radicalmente il loro volto.

In più, nelle aree già edificate i comuni potranno modificare le destinazioni d’uso e gli indici urbanistici e dovranno chiedere il via libera alla Provincia solo se le modifiche interessano beni paesaggisticamente tutelati.

Infine, le decisioni sia iniziale che finale su queste varianti vengono riservate esclusivamente alla giunta comunale, mentre nella legge vigente è previsto che almeno l’ultima approvazione passi dal consiglio comunale.

In pratica, giunte e sindaci avranno mano libera sul proprio territorio anche saltando pianificazione e partecipazione. Molti comuni avranno la tentazione di rinviare i piani alle calende greche e di procedere a colpi di varianti.

Domani in commissione legislativa il gruppo Verde chiederà all’assessora Kuenzer se è davvero intenzionata a lasciare l’urbanistica in balia degli interessi particolari, abbandonando la strada del bene comune che solo una pianificazione comunale trasparente e partecipata può garantire.

Bolzano, 20.10.2020

Cons. Prov.
Riccardo Dello Sbarba (membro della 2. Commissione)
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITA’.

È in corso da tempo la bonifica dei terreni ex Aluminia / ex Speedline nella zona industriale di Bolzano. I costi sono lievitati nel tempo. Visto quanto risposto a nostre precedenti interrogazioni,

Si chiede:

    1. La bonifica è conclusa? O resta ancora una parte da bonificare e in questo caso quale?
    2. Quanto è costata la bonifica fino ad oggi e chi ha finanziato i relativi costi?
    3. Se i costi sono stati a carico dell’ente pubblico, con quali atti è stata deliberata la spesa?
    4. Se la bonifica non è ancora conclusa, quanto si prevede costerà la parte restante, chi metterà a disposizione i relativi finanziamenti e con quali atti dovranno essere deliberati?
    5. A che punto è la vertenza tra la “NOI” e Speedline e Aluminia per rivalersi delle spese della bonifica presso le società responsabili dell’inquinamento dei terreni

Bolzano, 18 ottobre 2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITA’.

I casi di infezione da Covid 19 stanno aumentando notevolmente. Ci attende un autunno-inverno molto difficile. Il tampone precoce e il tracciamento dei contatti sono indispensabili per evitare il lockdown, ma col moltiplicarsi dei focolai e delle persone messe in quarantena, rischiamo un conflitto di priorità nel fare i tamponi, se non c’è la capacità di farli velocemente a tutte le persone interessate. Ci risulta che nelle scuole già si verificano ritardi e che alcuni/e alunni/e non siano state/i sottoposte/i a tampone in tempo utile per tornare a scuola alla fine del periodo di quarantena.

Si chiede:

  1. Come funziona attualmente l’effettuazione di tamponi a chi deve esservi sottoposto?
  2. Vi sono ritardi relativi a categorie (es: scuole, imprese, alberghi e ristorazione, semplici cittadini/e…) o territori della provincia nella tempistica con cui vengono effettuati i tamponi?
  3. Esistono statistiche che per categorie o territori indicano entro quante ore/giorni dalla richiesta viene effettuato il tampone? Se esistono, quali sono i dati?
  4. Abbiamo tamponi, personale e logistica sufficienti per effettuare i tamponi nei tempi dovuti sia ora che per il resto dell’autunno inverno? Come ci si prepara a questo difficile periodo?
  5. Esiste un protocollo che stabilisca, in caso di insufficienti risorse, un ordine di priorità temporale nell’effettuazione dei tamponi? Se sì, che cosa prevede questo ordine di priorità?

Bolzano, 18 ottobre 2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITA’.

Famiglie di classi in quarantena ci raccontano di numerosi disguidi: nella comunicazione (alcune hanno ricevuto comunicazione dalla ASL, altre dalla scuola, altre nulla), nei mezzi (per scritto, per SMS, per telefono…), nei tempi del tampone (alcuni fatti subito, altri mancano ancora alla fine della quarantena impedendo il ritorno a scuola), nelle modalità di rientro (alcuni/e possono rientrare, altri/e senza tampone o risultati restano a casa) e quindi nella didattica: a distanza, in classe, o mista?

Si chiede:

  1. Esiste tra ASL e Scuola un’intesa sulla procedura di messa in quarantena di alunni/e, sulle modalità di comunicazione, sui tempi del tampone? Se sì, che cosa prevede questa procedura?
  2. In particolare, che cosa è previsto sui tempi del tampone per evitare che in una classe messa in quarantena una parte di alunni/e non sia sottoposta a tampone in tempo per poter rientrare a scuola alla fine della quarantena insieme a tutti/e gli/le altri/e compagni/e?
  3. Se una parte della classe deve stare a casa e una parte può rientrare a scuola, quale sarà la modalità di insegnamento? Viene ripresa la lezione in classe con collegamento internet per chi è a casa (creando due modalità diverse di partecipazione, con risultati molto diversi nel coinvolgimento), o l’insegnamento viene effettuato nella modalità a distanza per tutti/e?

Bolzano, 18 ottobre 2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

DISEGNO DI LEGGE Nr. 64/20.

Introduzione

In Alto Adige i progetti che hanno un impatto sull’ambiente devono essere, secondo le dimensioni e la tipologia, sottoposti a valutazione d’impatto ambientale o approvati con procedura cumulativa.

In entrambi i casi, in base a uno studio d’impatto ambientale o all’analisi della documentazione del progetto, l’autorità competente identifica i possibili effetti negativi sull’ambiente e, se il progetto è autorizzabile, definisce misure a tutela della natura, del paesaggio e dell’ambiente. Secondo l’attuale prassi amministrativa l’autorità competente può anche prescrivere al proponente di provvedere a una supervisione ambientale.

Le misure di tutela ed eventualmente la supervisione ambientale sono parte integrante dell’autorizzazione e il proponente deve attenervisi. Dopo il completamento dei lavori, spetta all’autorità competente accertare che le prescrizioni ambientali siano state correttamente osservate.

Quadro normativo

In Alto Adige la valutazione ambientale per piani, programmi e progetti è disciplinata dalla legge provinciale 13 ottobre 2017, n. 17 (legge sulla VIA). La legge sulla VIA recepisce e integra sia
direttive e regolamenti europei sia norme statali e decreti ministeriali.

L’ufficio valutazioni ambientali dell’Agenzia provinciale per l’ambiente svolge tutte le procedure relative alla valutazione ambientale strategica (VAS), alla valutazione d’impatto ambientale (VIA) e alle procedure cumulative. L’ufficio effettua inoltre le verifiche di assoggettabilità a VIA e offre consulenza per cittadine, cittadini, imprese e per tutti gli interessati.

Criticità

In alcuni casi, durante i lavori si è rivelato difficile rispettare le prescrizioni ambientali nella forma prevista. In tali casi, le possibili varianti e alternative dovrebbero essere definite in loco in modo
rapido e professionale, e ciò è possibile solo con una supervisione ambientale dei lavori. Spesso le deviazioni dalle prescrizioni si possono in seguito correggere ovvero compensare solo a costi ben
più alti.

Durante la fase di costruzione, quasi quotidianamente bisogna prendere decisioni riguardo a piccoli habitat ed elementi del paesaggio. Spesso lo studio d’impatto ambientale o il rapporto ambientale non possono tener conto di questi habitat per ragioni di scala. Pertanto, in una certa misura essi vengono ignorati. Non ci si può aspettare né dalla direzione lavori né dall’impresa esecutrice che esse prima riconoscano il valore di questi piccoli habitat e poi, di propria iniziativa, prendano le necessarie misure di tutela.

Spesso manca una supervisione ambientale, soprattutto per i progetti con procedura di approvazione cumulativa, così durante i lavori si verificano danni all’ambiente. Questa lacuna potrebbe essere colmata introducendo la supervisione ambientale obbligatoria per qualsiasi progetto. Proposta di soluzione

Al fine di garantire la qualità nell’attuazione delle misure ambientali, il proponente è obbligato a commissionare una supervisione ambientale per ogni progetto soggetto a VIA o per progetti con
procedura di approvazione cumulativa.

La funzione primaria della supervisione ambientale è monitorare l’attuazione delle misure ambientali e, se necessario, discutere in loco con la direzione lavori proposte di miglioramento o soluzioni alternative.

La supervisione ambientale ha inoltre la funzione di discutere in loco le questioni riguardanti i piccoli habitat o gli elementi paesaggistici e di definire, insieme alla direzione lavori, le misure di protezione, ripristino o sostituzione.

La supervisione ambientale ha in ogni caso la funzione d’impedire che sul cantiere vengano danneggiate o distrutte le specie comprese nella lista rossa nonché gli habitat e le specie animali e
vegetali protetti dalla legge provinciale 12 maggio 2010, n. 6, “Legge di tutela della natura”. E anche in questo ambito, laddove necessario, essa ha la funzione di definire con la direzione lavori, a spese del proponente, adeguate misure di protezione, ripristino o sostituzione.

Bolzano, 14.10.2020

Consigliere provinciale

Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare il disegno di legge  completo e il  Parere del Consiglio dei Comuni.

INTERROGAZIONE

Durante la settimana 29.06 – 4.07.2020 presso il cantiere per la costruzione del nuovo impianto a fune che collega malga Frommer al rifugio Coronelle aperto dalla Latemar-Carezza s.r.l. si è staccata una frana di notevoli dimensioni. La massa di terreno, a causa dell’elevato contenuto di acqua, si è propagata verso valle per diverse centinaia di metri, attraversando la strada forestale/sentiero estivo che conduce al rifugio Coronelle da malga Frommer. Questa massa di terreno ha arato il suolo asportando il cotico erboso e lasciando un profondo solco, largo qualche decina di metri e profondo dai 2 m ai 4 m lungo il versante, alterando il paesaggio alpino in questa porzione del gruppo del Catinaccio.

La zona da dove si è originato il movimento franoso si trova a una decina di metri dal confine dell’area tampone della zona definita Dolomiti Patrimonio mondiale UNESCO e a 80 m dalla zona “core”; inoltre si trova a 40 m dal sito Natura 2000 IT3110029, nei pressi del Parco Naturale Catinaccio-Sciliar. La frana alla fine del suo percorso è entrata in una zona di verde alpino e pascolo caratterizzata da una tutela paesaggistica, oltre che essere zona tampone UNESCO (Figura). Questo dimostra il notevole valore paesaggistico e naturalistico dell’area, tanto è vero che stato riconosciuto nel Patrimonio mondiale UNESCO proprio per il valore paesaggistico e per le peculiari formazioni geologiche.
Durante la propagazione la frana ha lambito la zona di tutela III della sorgente Niger, istituita in data 8/9/2008 ai sensi dell’art. 18 della LP del 18/06/2002 e succ. modifiche.

Si chiede pertanto:

  1. È stato controllato e confermato dalle autorità competenti che in nessun modo il cantiere invada l’area UNESCO buffer/core come fra l’altro annotato nella relazione del Geometra Nobile?
  2. Sono state picchettate e recintate tutte le aree oggetto di movimenti di terra e le aree di cantiere d’intesa con l’Autorità Forestale competente prima dell’inizio dei lavori? È inoltre stato controllato che le aree di deposito provvisorio di materiale da scavo ricadano all’interno delle aree di cantiere picchettate e recintate? (Punto 3 del parere allegato)
  3. In base a quale deroga le macchine escavatrici erano presenti nei pressi della stazione a monte prima della fine di maggio come documentato anche fotograficamente visto che, in conformità alla relazione ambientale, dovevano essere evitati i lavori al di sopra della linea di bosco nel periodo antecedente l’inizio di giugno, in considerazione della stagione di canto del gallo forcello? (Punto 4 del parere allegato)
  4. Dalla documentazione fotografica non si evince che sia stato posizionato un cavo aereo aggiuntivo dotato di dispositivi di segnalazione visiva. Come si intende ottemperare la prescrizione in conformità alla valutazione di incidenza del 11.02.2019, allo scopo di ridurre il rischio di collisione da parte degli uccelli? (Punto 6 del parere allegato)
  5. Come si intende gestire il rinverdimento, per il quale il cotico erboso sarebbe dovuto essere rimosso asportando le zolle intere, da conservare adeguatamente e riposizionare a regola d’arte al termine dei lavori, se queste sono state asportate dalla frana? (Punto 8 del parere allegato)
  6. Si chiede evidenza del progetto approvato per il deposito del materiale di scavo nei pressi della stazione di valle (pf. 3893/1 comune catastrale Nova Levante) che sarebbe dovuto essere presentato alle autorità competenti per l’approvazione. (Punto 9 del parere allegato)
  7. Come si intende modellare il terreno, che deve essere ripristinato il più possibile rispettando la caratteristica originaria delle superfici e in particolar modo nella zona della stazione di monte, visto che una parte del materiale è scivolato a valle a causa della frana? (Punto 10 del parere allegato)
  8. Il progetto è situato in parte nell’area di tutela dell’acqua potabile WSGA 485 “Niger” istituita il 28/04/2008. Sono state rispettate le prescrizioni del piano di tutela e sono state documentate? Si chiede evidenza dei rapporti di monitoraggio. (Punto 18 del parere allegato)
  9. I lavori di scavo nell’area di tutela dovranno essere accompagnati da un geologo. Si chiede di essere messi al corrente e di poter leggere i rapporti. (Punto 20 del parere allegato)
  10. Il monitoraggio giornaliero durante i lavori di scavo per la stazione intermedia (scavi previsti fino a 20 m di profondità) in riguardo alla portata, alla temperatura, alla conducibilità e alla torbidità è stato eseguito? Sono state osservate situazioni critiche oppure riduzioni della quantità o qualitá dell’acqua potabile per il comune di Cornedo? (Punto 21-26 del parere allegato)
  11. La relazione geologica, geotecnica e idrogeologica del Geologo Nobile prescrive “la profondità massima di scavo realizzabile è 3 m e non deve in alcun caso raggiungere l’acqua di falda.” Al capitolo “5. VINCOLI LEGATI ALLA TUTELA IDROGEOLOGICA” e al punto 2 si legge “Maggiori profondità di scavo sono ammesse soltanto con perizia idrogeologica positiva.” Queste perizie sono state commissionate dal committente della costruzione? Ed esse sono state approvate dall’Ufficio gestione Risorse Idriche della provincia?
  12. Come verranno ripristinati i danni al paesaggio causati dalla frana di fine giugno/inizio luglio?
  13. I danni al rifugio Coronelle sono stati monitorati e quantificati? Come avverrà il ripristino del rifugio, per ripristinare le condizioni precedenti all’inizio dei lavori?

 

Bolzano, 13.10.2020

 

Cons. prov.

Hanspeter Staffler

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Qui potete scaricare la risposta della giunta e allegato 1 e allegato 2.