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Grande testimone della memoria

FRRanz
Franz Thaler è morto ieri a Sarentino dopo una breve malattia alla veneranda età di 90 anni. Settant‘anni dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, 100 anni dopo l‘inizio della Grande Guerra anche in Tirolo, un grande testimone del 20° secolo ha concluso la sua vita.
Franz Thaler è uno degli ultimi testimoni della resistenza contro il nazionalsocialismo in Alto Adige/Südtirol. Da obiettore di coscienza ribellatosi al servizio militare giovane diciannovenne dovette subirne la persecuzione e le più dure conseguenze con l‘arresto e la prigionia nel campo di concentramento di Dachhau. Dalla terribile esperienza giovanile riuscì a tirare fuori il meglio: raccontò i suoi ricordi e le sue idee pubblicandole in un libro diventato uno dei più importanti della nostra terra.
L‘opera „Dimenticare mai“ pubblicata nel 1988 animò il ricordo per troppo tempo represso delle opzioni, del nazionalsocialismo e della resistenza e divenne un testo chiave per numerosi lettori e lettrici anche fuori dall‘Alto Adige/Südtirol. La chiara visione della persecuzione subita nel 1944/45, il giudizio tagliente sulla responsabilità, anche a carico dei sudtirolesi, elevarono „Dimenticare mai“ a convincente lezione sulla storia contemporanea dell‘Alto Adige/Südtirol, l‘esperienza e il coraggio di un uomo solo.
La credibilità di Thaler si basava anche sul fatto che non era un personaggio pubblico, non era un intellettuale, ma un semplice ricamatore di cuoio, la cui forza della memoria, la voglia di verità e la disponibilità alla riconciliazione avevano un effetto estremamente convincente. Rimase sempre fedele a questo obiettivo: „Non ho mai permesso che mi facessero cambiare idea. Per me è sempre stato importante dire la verità“.
Franz Thaler ha contribuito alla rielaborazione di un passato difficile, molto più di tanti libri e testimoni. Non sarà mai lodato a sufficienza il suo contributo affinché nella memoria del Sudtirolo non rimanesse solo quella della vittima“sotto“ il fascismo e il nazionalsocialismo, ma che venisse almeno in parte riconosciuta e accettata anche la propria co-responsabilità.
Negli ultimi anni rappresentanti dello Stato, della Provincia e dei Comuni hanno apprezzato e lodato i meriti di Franz Thaler.
Il semplice uomo della Val Sarentino resta uno dei Grandi della nostra terra, a cui tutti e tutte  dovremo essere sempre riconoscenti.
Alla sua famiglia, a sua moglie e alle figlie che hanno condiviso con convinzione gli ideali di Franz Tahler, rivolgiamo la nostre più sentite condoglianze
Bolzano, 30. Oktober 2015
Hans Heiss              
Brigitte Foppa           
Riccardo Dello Sbarba

850 profughi su 515.000 „residenti“

8,5
In Alto Adige/Südtirol vivono 515.000 donne e uomini. Per ora abbiamo accolto nelle nostre strutture pubbliche e private ca. 850 profughi.
Qualcuno continua ad alimentare paure e timori intorno a questi dati. Si dice che abbiamo già accolto abbastanza profughi, che bisogna porre un limite all’accoglienza altrimenti ne saremmo sommersi.
Questa grafica, fatta dal nostro tirocinante Peter Natter, dimostra la reale proporzione tra popolazione residente e profughi nella nostra provincia .
Dati di ottobre 2015                                                                                                             
Un „omino“ corrisponde a 100 abitanti.
 
Cons. Prov. Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba  
Bolzano 23 ottobre 2015

Dopo il referendum del 2009 l’aeroporto ha continuato ad esistere, pompato con finanziamenti pubblici. Ma con quel voto almeno un obiettivo era stato raggiunto: il prolungamento della pista e l’uso di aerei più grandi erano di fatto diventati un tabù. Nemmeno il potente Presidente Durnwalder era riuscito a rompere questo tacito patto tra cittadini/e e istituzioni.

Quell’accordo implicito e pragmatico sembra ora completamente dimenticato. Il nuovo piano per l’aeroporto di Arno Kompatscher prevede infatti proprio questo e altro ancora:

  • Il prolungamento della pista di atterraggio.
  • L’utilizzo di aerei più grandi.
  • 6-8 voli all’ora (per un’attività di 12-14 ore al giorno).
  • Più finanziamenti pubblici per promuovere l’aeroporto.
  • Finanziamenti provinciali per investimenti in aeroporto, negozi e parcheggi.

Il Presidente ha parlato chiaramente dei costi finanziari che bisognerà pagare, ma non ha parlato del prezzo che sarà pagato dall’ambiente e dalla qualità di vita soprattutto nella zona di Bolzano/Laives, Oltradige e Bassa Atesina. Anche se Kompatscher e la direzione della ABD ridimensionano i dati sulle emissioni dannose, il traffico aereo resta di gran lunga il più inquinante mezzo di trasporto, nemmeno lontanamente paragonabile a qualsiasi altra forma di mobilità, in assoluta contraddizione con il proclamato “Alto Adige amico del clima”! (cifre di confronto: emissioni CO2 a persona per km In aereo: 380 g/km In Auto solo: 130 g/km In Auto in cinque: 26 g/km In treno: 40 g/km In autobus: 20 g/km) Ma soprattutto ci preoccupa l’altissimo prezzo che dovranno pagare le cittadine e i cittadini residenti lungo il corridoio di decollo ed atterraggio (uno solo, a sud) per l´inquinamento acustico. Dati su questo nelle 150 pagine di presentazione del piano Kompatscher non se ne trovano. Ma studi internazionali parlano di 90 db prodotti da un Boeing in fase di atterraggio. Un’ipoteca per tutta la Bassa Atesina che pagherà il prezzo più alto per poter attirare in Alto Adige turisti “mordi e fuggi” con soggiorni sempre più brevi e viaggiatori per affari che potranno volarsene via sempre più velocemente. Perché, tra i bilanci economici, bisogna pensare anche a questo: aeroporto e alta velocità (BBT) NON favoriranno le piccole imprese turistiche familiari dell’Alto Adige/Südtirol, ma l’imprenditoria d’élite. Però i costi per il progetto ABD verranno pagati da tutti. I semplici contribuenti, le piccole aziende, che con la partecipazione finanziaria della Camera di commercio dovranno sborsare due volte e infine tutti coloro che abitano e lavorano lungo il corridoio aereo. Ci resta solo da sperare che la popolazione dica chiaro che può fare benissimo a meno della nuova versione del vecchio gingillo (per di piú per un´élite) – per più sostenibilità, migliore qualità di vita nella parte meridionale dell’Alto Adige/Sütirol e anche solo per semplice buonsenso.

Brigitte Foppa, Giorgio Zanvettor, Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss

Contro le richieste populiste della destra, a favore di una gestione pragmatica di chi fugge da guerra e miseria.
A policeman stands in front of a door of a train ready to go to Munich, Germany, as he blocks migrants without the proper documentation from getting on it, at Brenner railway station, Italy May 28, 2015. Some 200 mostly Eritrean migrants heading northwards from Italy were turned back by police in the Italian Alps on Friday and left sleeping in train stations as European countries tightened frontier checks before a global summit in Germany. Picture taken May 28, 2015. REUTERS/Stefano Rellandini - RTR4Y1QB
I partiti di destra hanno convocato una seduta straordinaria del Consiglio provinciale per trattare una mozione sui profughi. Siamo a favore di un’occasione per discutere seriamente dell’emergenza umanitaria per centinaia di migliaia di persone in fuga, ma non condividiamo per niente le vere intenzioni dei proponenti.
Milioni di persone fuggono da guerra e fame. Fuggono proprio in quei Paesi e continenti che sono co-responsabili della loro miseria. Per questo è nostro dovere prestare loro aiuto e comportarci in maniera solidale. Nel caso l‘Alto Adige/Südtirol, una delle regioni più ricche d‘Italia, volesse distinguersi limitando il numero di persone che è disposto ad accogliere non troverebbe certo grande comprensione a livello europeo.
Rifiutiamo l‘isolamento, così come il respingimento verso altre Regioni d‘Italia più povere. E rifiutiamo anche discorsi strumentali sulla legalità. Chiediamo invece una gestione pragmatica del fenomeno „fuga“: non si tratta ormai (più) di rispondere alla domanda SE dobbiamo prestare aiuto, ma solo COME possiamo farlo nel migliore dei modi.
Ecco alcune proposte concrete:

  1. Istituire una quota volontaria da parte dell‘Alto Adige/Südtirol, posta più o meno a metà tra lo standard austriaco-tirolese (1% della popolazione) e quello italiano (per l‘Alto Adige/Südtirol attualmente 0,9% dei profughi).
  2. Distribuire i profughi in piccoli gruppi su più comuni;
  3. Rafforzare in modo deciso la proposta di servizi per l‘integrazione come corsi di lingua, occasioni sociali, lavori per la comunità;
  4. Creare un tavolo di coordinamento permanente tra Commissariato del governo, Provincia (ripartizioni sociale, sanità, lavoro, scuola, formazione professionale, lingue, edilizia, ecc.) Comuni, Enti territoriali, organizzazioni non governative, la società civile, partner sociali, volontari/e;
  5. Assicurare prestazioni umanitarie migliori e più sistematiche ai profughi di passaggio;
  6. Far divenire il problema dei profughi come tema centrale dell‘Euroregione Tirol-Südtirol-Trentino;
  7. Informare e sensibilizzare meglio cittadine e cittadini dell‘Alto Adige/Südtirol. E soprattutto riconoscere meglio di quanto non sia stato fatto fino a ora il lavoro di volontari e volontarie.

Strategie chiare e azioni consapevoli portano molti più risultati rispetto a richiami di allarme e richieste di limiti massimi. Oggi l‘Alto Adige/Südtirol accoglie 850 profughi, che corrispondono al 1,5 per mille della sua popolazione. Il Tirolo ne ha già accolti 5000. Fino a che le cause di fuga (guerra, povertà, ingiustizia) non verranno arginate in modo efficace, ci dovremmo preparare a nuovi arrivi. Sarà un fenomeno epocale che richiede lungimiranza e non miopi richiami all’isolamento.
 
19.10.2015

Eliminare gli articoli abusivi su aeroporto e compagnie aeree!

Flughafen 3
Non può essere anticipata una decisione su cui dovrà decidere la consultazione popolare della primavera 2016
Domani, giovedì 15 ottobre, la 4. Commissione Legislativa del consiglio provinciale discuterà la nuova legge sulla “Mobilità pubblica”. In questa legge è contenuto un intero Capo, il 9°, che in due articoli, il 41 e il 42, tratta della “Attività aeronautica”. Anche altri due articoli, il 31 comma 3 e il 58 comma 1, riguardano altri aspetti legati al traffico aereo. In sintesi, gli articoli citati prevedono:

  1. Che l’aeroporto sia gestito dalla società pubblica provinciale e che questa società riceva per questo servizio finanziamenti dalla Provincia;
  2. Che la Provincia conceda a compagnie aeree l’incarico di garantire voli di linea dall’aeroporto di Bolzano e che queste compagnie ricevano un finanziamento pubblico provinciale per l’effettuazione di questo servizio.

E’ evidente che, una volta approvati questi articoli, sull’aeroporto l’essenziale è già deciso.
I Verdi sono presenti nella 4. Commissione con Riccardo Dello Sbarba, che proporrà la totale cancellazione di questi articoli.Riccardo Dello Sbarba
Il Presidente Kompatscher infatti ha preso l’impegno di una consultazione popolare nella primavera 2016 su una legge che riguardi l’intera questione dell’aeroporto. Non si capisce dunque perché gran parte delle decisioni debbano essere anticipate dalla legge sulla mobilità pubblica.
I Verdi invitano la Giunta provinciale alla correttezza e alla trasparenza: la consultazione popolare del 2016 avrà senso solo se riguarderà l’intera materia aeroportuale, cosa impossibile se esistono altre leggi provinciali che trattano parti fondamentali dello stesso argomento.
La cancellazione degli articoli “aeroportuali” dalla legge sulla mobilità è anche una questione di lealtà: come il Presidente Kompatscher chiede alle associazioni ambientaliste di “sospendere” il loro giudizio almeno fino a quando non sarà presentata ufficialmente la proposta di legge sul traffico aereo, noi chiediamo a Kompatscher di non imporre al Consiglio decisioni anticipate sull’aeroporto infilandole abusivamente sulla legge che riguarda treni e autobus.
BZ, 14.10.2015
Consiglieri provinciali/Landtagsabgeordnete
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

LandtagApprovata la mozione verde „Dare visibilità al lavoro del Consiglio provinciale“.
Dopo una lunga discussione il Consiglio provinciale ha approvato oggi la mozione verde per una migliore comunicazione e visibilità del lavoro svolto dal Consiglio provinciale. Si tratta di reimpostare la comunicazione del Consiglio per migliorare l‘accessibilità per tutti cittadini e le cittadine al sito e alle informazioni lì raccolte.
In futuro la cittadinanza potrà seguire con maggiore puntualità e facilità il lavoro degli eletti e delle elette anche grazie al miglioramento delle riprese video con inquadratura del risultato delle votazioni e una migliore pubblicazione suddivisione delle riprese dell’aula.
Qui la mozione completa. Solo il punto 3 è stato bocciato.
Bolzano Bozen, 7.10.2015
Landtagsabgeordnete
Brigitte Foppa
Riccardo dello Sbarba
Hans Heiss

Ci vuole una collaborazione più forte tra i Verdi dei vari Stati alpini.

„l’asse alpino Verde“ (da sin. a des.) Eike Hallitzky (Co-portavoce Bündnis90/DIE GRÜNEN Bayern), Brigitte Foppa (Co-portavoce Verdi Grüne Verc), Georg Willi (Portavoce dei Verdi del Tirolo)

„l’asse alpino Verde“ (da sin. a des.) Eike Hallitzky (Co-portavoce Bündnis90/DIE GRÜNEN Bayern), Brigitte Foppa (Co-portavoce Verdi Grüne Verc), Georg Willi (Portavoce dei Verdi del Tirolo)


Le Alpi sono uno spazio naturale e di vita, situato nel cuore dell‘Europa, dalle caratteristiche identitarie comuni che vanno oltre le alte vette. Eppure la globalizzazione, il cambiamento climatico e demografico, il turismo di massa minacciano le piccole strutture agricole e turistiche a prescindere dai confini statali. Per reagire in modo efficace, sono richieste azioni e direttive politiche creative ed energiche.
Perciò i Verdi sudtirolesi, bavaresi, tirolesi, del Vorarlberg, salisburghesi, del Liechtenstein e del Canton Grigioni si sono incontrati grazie all’organizzazione della Grüne Bildungswerkstatt austriaca e della Fondazione bavarese Petra Kelly per una tre giorni a Schmirn in Tirolo per discutere di temi centrali quali mobilità, turismo, cultura, paesaggio ed economia.
I Verdi hanno una rappresentanza politica in tutti gli Stati alpini (in alcuni casi anche forte) e sono uniti dalla volontà comune di conservare in modo futuribile le regioni alpine quali spazio di vita, culturale e naturale. I presenti erano concordi nel sostenere che i problemi alpini possono essere affrontati solo superando i confini e che solo una voce unitaria possa essere udita a livello politico europeo.
Come Verdi ci impegniamo quindi a tutti i livelli politici per l’attuazione della Convenzione delle Alpi quale accordo centrale e imprescindibile per assicurare le condizioni di vita dell’Arco alpino. 
Come provvedimento concreto i Verdi di Baviera, Tirolo e Sudtirolo hanno concordato di elaborare delle proposte comuni per una mobilità sostenibile e di presentarle ai rispettivi parlamenti territoriali.

ARCHIV - Senioren sitzen am 02.09.2009 in Leichlingen auf einer Parkbank und halten ihre Gehstöcke. Foto: Oliver Berg/dpa (zu dpa: "Allianz rechnet mit mehr Frauen über 100" vom 06.02.2013) +++(c) dpa - Bildfunk+++
Con la pubblicazione dello Studio AFI la notizia è finalmente di dominio pubblico: le donne sono le pensionate più povere. In vecchiaia devono riuscire a mantenersi con molti meno soldi rispetto agli uomini. (603 Euro lordi rispetto ai 1.118 Euro degli uomini)
Le donne lavorano tutta la loro vita, molte volte impegnate su più fronti: tra lavoro, famiglia, cura in tutto lavorano 4 ore alla settimana in più rispetto agli uomini (secondo lo studio ASTAT 2013). Il fatto che guadagnino di meno (103 Euro al giorno gli uomini, 73 Euro al giorno le donne secondo la relazione gender 2012 ) è solo uno dei motivi per cui le donne con la vecchiaia hanno condizioni economiche peggiori. A questo si aggiungono le interruzioni dei rapporti di lavoro, le pause per la cura dei figli, il precariato e i part-time.
Anche in Alto Adige-Südtirol si preferisce tacere sul problema, viene liquidato come un problema dielle donne e tenuto nella sfera familiare.
Come Gruppo Verde abbiamo preso coscienza del problema dopo l‘allarmante presentazione dei dati INPS e abbiamo presentato una mozione con alcune proposte per la limitazione del problema. Verrà discusso nel Consiglio provinciale a metà novembre.
Bolzano, 2.10.2015
Cons. Prov.
Brigitte Foppa
Riccardo dello Sbarba
Hans Heiss

Presentata interrogazione al Consiglio Provinciale

PRU via Alto Adige, a che titolo il Presidente della Provincia ha concordato la riattivazione della procedura? 

Benko-KaufhausNella risposta alla risposta alla nostra interrogazione “Effetti giuridici della bocciatura del PRU di Bolzano” (prot 536748 del 24.09.2015) si dice al punto 4 che in data 1.9.2015 si è svolto in Comune un incontro tra le parti che hanno sottoscritto l’Accordo di programma e tutte e tre (dunque anche la Provincia nella persona del suo Presidente) “hanno manifestato la volontà di essere disponibili a non far valere la decadenza degli effetti giuridici dell’Accordo di programma”.
Lo stesso concetto lo ritroviamo nel Decreto del Sindaco di Bolzano n. 39/S/2015 del 24.9.2015, in cui si afferma:

“in apposito incontro tra le parti firmatarie dell’Accordo del 24 giugno 2015 a seguito della mancata ratifica dello stesso, la PAB e il Comune di Bolzano, sulla scorta della dichiarata disponibilità di KHB srl a rinunciare agli effetti giuridici della decadenza hanno ribadito la sussistenza dell’interesse pubblico indicato nella delibera della Giunta Comunale n, 417/2014 ad addivenire alla riqualificazione urbanistica del comparto in questione nel rispetto degli obbiettivi e dei criteri evidenziati nel citato atto deliberativo e ritenuto, nell’ambito dell’oggetto del provvedimento, di introdurre alcune modifiche migliorative che non incidono su detti obiettivi e criteri rinunciando anch’esse agli effetti giuridici della decadenza.”

Facciamo notare che la riunione del 24 giugno 2015 è avvenuta esattamente il giorno dopo la bocciatura del PRU da parte del Consiglio comunale!
Tutto ciò considerato, si chiede:

  1. Poiché il comma 7 dell’art. 55/quinquies prevede la decadenza dell’Accordo di Programma in caso di non ratifica della delibera da parte del Consiglio Comunale (e/o della Giunta Provinciale) entro 30 giorni, visto che in data 24.6.2015 il Consiglio comunale NON ha ratificato, come mai non è stata sancita la decadenza? In ragione di quali pareri si è interpretata la legge? Se al proposito esistono pareri giuridici scritti in possesso della Giunta provinciale o del Presidente della Provincia, SE NE CHIEDE COPIA INTEGRALE.
  2. Negli atti citati in premessa si dice che “la PAB e il Comune di Bolzano, sulla scorta della dichiarata disponibilità di KHB srl a rinunciare agli effetti giuridici della decadenza hanno ribadito la sussistenza dell’interesse pubblico”. Tuttavia, ai sensi dell’articolo 55/quinquies della LUP la dichiarazione di interesse pubblico spetta alla Giunta Comunale (comma 2) e non agli organismi monocratici (Sindaco e Presidente della Giunta Provinciale). Quindi: dopo la bocciatura dell’Accordo di programma, non avrebbe dovuto essere semmai la giunta comunale a “ribadire la sussistenza dell’interesse pubblico”?
  3. Continuando il ragionamento esposto nella domanda al punto 2, che legittimità hanno organismi monocratici (Sindaco e Presidente della Giunta Provinciale) di sostituirsi alla Giunta comunale in questa funzione? In ragione di quali pareri si è dato a tali organismi monocratici questa competenza? Se al proposito esistono pareri giuridici scritti in possesso della Giunta provinciale o del Presidente della Provincia, SE NE CHIEDE COPIA INTEGRALE.
  4. Se si fosse tornati davvero alla Giunta comunale per “ribadire la sussistenza dell’interesse pubblico” le cose non sarebbero dovute andare in modo molto diverso? Cioè: invece che riprendere solo la proposta di PRU della KHB srl per modificarla nei tre punti indicati dal decreto del sindaco, non si avrebbe dovuto riaprire l’intera procedura anche ad altri soggetti?
  5. Nel decreto del sindaco sono indicati tre criteri sulla base dei quali devono essere apportate modifiche al precedente Accordo di programma: a) maggiore disponibilità di spazi pubblici (ca. 2000 m2); b) riduzione del numero dei parcheggi; c) coinvolgimento delle imprese locali nei lavori. Tali modifiche non erano state indicate né nella delibera della Giunta comunale n. 417/2014, né durante i lavori della prima Conferenza dei Servizi. L’articolo 55-quinquies non assegna al solo Sindaco la competenza di indicare criteri per la redazione dell’Accordo di programma, né tanto meno agli altri due soggetti. Anche tale competenza spetta evidentemente alla Giunta Comunale, sempre ai sensi del 55/quinquies, in particolare i tre criteri aggiuntivi citati che incidono significativamente su funzioni, viabilità e obblighi che prefigurano le procedure ad evidenza pubblica successiva. Domandiamo dunque: non essendo stati deliberati dalla Giunta comunale, e non essendo contenuti nella precedente delibera 417/2014, tali criteri e con loro sia il decreto del sindaco n. 39/S/2015 del 24.9.2015 sia le decisioni prese negli incontri tra le tre parti, Provincia compresa, non devono essere considerati nulli? In ragione di quali pareri si è ritenuto che il solo sindaco potesse fissare nuovi criteri? Se al proposito esistono pareri giuridici scritti in possesso della Giunta provinciale o del Presidente della Provincia, SE NE CHIEDE COPIA INTEGRALE.
  6. In riferimento a quanto esposto al punto n. 5, non c’è il rischio che si aprano nuovi e onerosi contenziosi per gli enti pubblici partecipanti (Provincia e Comune) in quanto legittimi portatori di interesse e eventuali concorrenti sono stati tagliati fuori dalla nuova procedura?
  7. Il Presidente Kompatscher ha dichiarato ai media che la decisione finale non può prenderla un semplice commissario, ma ci vuole una delibera del Consiglio comunale e eventualmente un referendum. Di quale Consiglio Comunale ha parlato il Presidente? Di quello che sarà eletto nel 2016? E di che tipo di referendum? Il Referendum potrebbe avvenire prima delle elezioni del consiglio comunale e dunque sostituirlo? Se al proposito esistono pareri giuridici scritti in possesso della Giunta provinciale o del Presidente della Provincia, SE NE CHIEDE COPIA INTEGRALE.
  8. Seguendo la logica che ha portato al nuovo decreto del Sindaco, se anche la nuova versione dell’Accordo di programma non venisse ratificata, si tornerebbe di nuovo a elaborare un nuovo Accordo di programma, e così si potrebbe continuare all’infinito? Non è questa ipotesi in palese contrasto con le regole elementari dello Stato di diritto (ne bis in unum, per esempio)?

Bolzano, 2.10.2015
Firmato Cons.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

Alternative TischkartenI Verdi dopo l’incontro di oggi a Vienna: noi guardiamo avanti, non indietro!
L´incontro di oggi a Vienna tra la sottocommissione del Parlamento austriaco per il Sudtirolo e la delegazione del Consiglio provinciale di Bolzano ha avuto al centro il tema della doppia cittadinanza per i Sudtirolesi e se essa sia una prospettiva realistica o no.
Da parte austriaca è stato spiegato che una doppia cittadinanza, idea a prima vista attraente, in realtà porta con sé diversi svantaggi. Le posizioni espresse da parte della Sottocommissione per il Sudtirolo fanno prevedere un imminente “No” alla doppia cittadinanza.
„La nostra prospettiva é un’altra – hanno sottolineato entrambi i rappresentanti Verdi Riccardo Dello Sbarba e Georg Willi – Noi puntiamo allo sviluppo dell’autonomia dell’Alto Adige – Südtirol all’insegna della pacifica convivenza e alla funzione tutrice dell’Austria, come garanzia del futuro della provincia di Bolzano all’interno dell’Unione Europea“.
Una doppia cittadinanza porterebbe con sé i seguenti problemi:

  1. Chi ne avrebbe diritto? Questa domanda sarebbe destinata a dividere la societá sudtirolese, poiché anche all’interno dei gruppi tedesco e ladino ci sono persone arrivate in Sudtirolo solo dopo il 1918, per non parlare della stragrande maggioranza del gruppo italiano. Si creerebbe una società a due classi che metterebbe a rischio la convivenza e il principio dell’uguaglianza tra le persone.
  2. In Austria si porrebbe il problema di quante e quali altre minoranze austriache dovrebbero ottenere lo stesso diritto. Questo porterebbe in Europa a una moltiplicazione all’infinito di doppie cittadinanze, poiché allora anche molte altre minoranze in tutto il continente avrebbero ragione di pretendere una doppia cittadinanza a propria misura. Si innescherebbe un effetto-domino che va contro l’obbiettivo di costruire una forte identità europea accompagnata da forti diritti civili e politici.Con il prevedibile imminente “no” dell’Austria finisce il periodo delle illusioni.

Noi Verdi siamo consapevoli che il Sudtirolo e tutte le altre regioni plurilingui e di confine in Europa meritano uno status speciale che assicuri la pacifica convivenza. Ma per questo noi abbiamo un’alternativa molto più realistica: la costruzione e il rafforzamento della cittadinanza europea. Essa potrebbe essere sperimentata in modo più intenso proprio in questi territori di confine, collegata al riconoscimento della tutela delle minoranze linguistiche nella Costituzione europea.
Noi Verdi guardiamo avanti, non indietro. Noi portiamo avanti l’Europa pacifica e plurilingue.
Italia ed Austria potrebbero realizzare proprio in Sudtirolo il progetto pilota per la nuova cittadinanza europea.
Vienna, 29 settembre 2015.
Georg Willi, parlamentare verde nel Nationalrat austriaco e membro della sottocommissione per il Sudtirolo
Riccardo Dello Sbarba, Capogruppo dei Verdi-Grüne-Verc nel Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano