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Per prevenire possibili voci di corridoio, il portavoce e la portavoce del Partito Verde ci tengono a rimarcare che nel prossimo futuro non è in programma alcuna adesione della Artioli ai Verdi.
Sicuramente la flessibilità della Consigliera, passata con disinvoltura dalla SVP alla Lega attraverso Forza Italia fino al PD,  potrebbe tenere in serbo anche un passo di questo tipo. Poichè però i Verdi non hanno il rango di grande partito nazionale e non possono certo offrire grandi opportunità di carriera, ritengono di essere assolutamente inadeguati per accogliere e dare soddisfazione alle ambizioni della stimata collega. Anche sui temi le posizioni di Artioli e Verdi sono talmente inconciliabili da rendere impossibile ogni avvicinamento.
Ad ogni modo, auguriamo a Elena Artioli un pieno successo per questo suo ulteriore tentativo di riciclaggio politico.

Andreas Pöder difensore d’ufficio degli ex consiglieri

RegioNeLiveChi aveva sperato che ieri la seduta notturna del Consiglio regionale portasse una decisa e profonda riforma dei vitalizi purtroppo resterà giustamente deluso. Il risultato delle due leggi è un compromesso tiepido e privo di coraggio, che pur consentendo qualche risparmio e rimborso degli anticipi, lo fa in modo insufficiente e usando i guanti di velluto verso gli ex consiglieri. La maggioranza si è fatta ricattare dall’ostruzionismo di Pöder e dagli sguardi adirati di Pahl seduto in tribuna e ha affrontato i privilegi degli ex consiglieri con inaccettabile prudenza.

1. A chi ha, sarà ancora dato: moderate riduzioni agli anticipi per gli ex consiglieri, tagli più grossi per i più giovani. I molti che si godono lauti vitalizi già da anni e addirittura decenni possono tirare di nuovo un respiro di sollievo. Hanno ottenuto una „riduzione delle riduzioni“ dei loro anticipi – sull’ordine del 30% – e più vecchi sono, meno devono rinunciare. La legge batte invece cassa con molta più energia dalle persone elette nelle ultime legislature, che devono aspettarsi tagli fino a ben oltre il 40%. Ma tagli davvero profondi non toccheranno in realtà a nessuno.

2. Non vi è alcun obbligo di restituire gli anticipi sui vitalizi: la richiesta dei cittadini e delle cittadine era che tutti gli anticipi ritornassero invariabilmente al Consiglio regionale e, se spettanti (certo in misura molto minore) fossero versati solo dopo aver raggiunto l’età pensionabile. Ciò rimane un’utopia: basta che le persone interessate facciano “motivata richiesta” di non rimborsare quanto ricevuto e l’Ufficio di presidenza può dare precedenza allamisericordia sulla giustizia e rinviare il rimborso o stabilire differenti modalità di recupero. Inoltre viene resa possibile la restituzione ai consiglieri e alle consigliere di tutti i contributi da loro pagati: un privilegio che nessun comune mortale può neppure sognare.

3. Nessuna età pensionabile fissa a 66 anni, ma la possibilità di un confortevole pensionamento anticipato: tutti coloro che hanno già completato tre o più mandati non devono aspettare fino 66 anni, ma possono ricevere un vitalizio già a partire dai 60 anni solo con una piccola riduzione della pensione: 10% per chi abbia alle spalle 4 legislature, 12% per chi ne abbia tre. Anche questo un privilegio che nessuna persona normale si sogna. La minaccia di ostruzionismo e le montagne di carta di Pöder hanno avuto il loro effetto. La maggioranza si è dimostrata ricattabile (anche dal suo interno) e esposta alla pressione degli interessi personali. Pöder è stato il fautore principale della causa degli ex consiglieri, il suo costante riferimento ai “diritti acquisiti” ha certamente riscaldato il cuore di Franz Pahl.

4.L’annunciato taglio del 20% sui vitalizi è stato cancellato, così come il contributo di solidarietà del 10% proposto da noi Verdi e in precedenza anche dagli esperti Nogler-Falcon. L'”azione punitiva” di cui si era vivacemente lamentato di Pahl non c’è stata, anzi si è estinta prematuramente.

5.Per il cumulo di più vitalizi da incarichi politici rimane un limite altissimo: 9.000 €. Chi riceve più vitalizi da incarichi parlamentari dovrà temere pochi tagli. Si potranno benissimo cumulare pensioni da mandati politici nella Camera dei deputati, in Consiglio regionale e nel Parlamento europeo: il limite massimo di 9000 €, al contrario di quanto richiesto dai Verdi, non è stato abbassato.

In sintesi: la pressione degli ex consiglieri e degli ostruzionisti solitari ha ottenuto maggiori risultati della richiesta da parte di cittadini e cittadine di adeguare alla loro situazione pensionistica quella dei loro rappresentanti politici. La vergogna dei vitalizi anticipati è stata ammorbidita, ma salvaguardando gli interessi degli ex-consiglieri molto di più di quanto promesso qualche mese fa dalla maggioranza politica e dai due presidenti delle giunte provinciali.

Il risultato è un compromesso insipido, con alcuni miglioramenti necessari, ma con un sacco di privilegi più o meno nascosti. L’opportunità di ridurre l’abisso tra i/le cittadini/e e i loro rappresentanti politici è stata mancata miseramente. L’atmosfera di sollievo, vergognosamente imbarazzante, che si percepiva nettamente ieri in Consiglio regionale è un segnale di come la maggioranza politica che guida le due province non abbia ancora capito che cosa ci si aspetti da lei dopo lo scandalo dei vitalizi.

Hans Heiss Riccardo Dello Sbarba Brigitte Foppa

Bozen, 4. Juli 2014

Brigitte FoppaRegioNeLiveEravamo venuti per fare una legge (e uso il termine FARE a proposito, perché sa di artigianale, di semplice, sa di lavoro manuale e per questo mi piace). Una di quelle poche leggi sulle quali c’è attesa, attenzione pubblica. Da questa legge saremo misurati per il resto della legislatura.
Nei giorni scorsi, ivece, abbiamo perso l’ennesima occasione. Che si aggiunge a quelle perse in tutti gli ultimi mesi, da quando è scoppiato lo scandalo delle pensioni.
Era l’occasione di compattarsi, come dovrebbe avvenire nei tempi di crisi.
Perché tutta la classe politica è andata in crisi in questo scandalo. C’era chi era più nel mirino, chi meno, ma tutti quanti siamo precipitati nel baratro del disprezzo. Per me che sono all’inizio della carriera politica è stato un vero choc. Ho visto come sono cambiati gli sguardi per strada quando ci incontrano. Ho notato come è cambiato il linguaggio dei non-politici quando parlano dei politici. Ho visto crescere la sfiducia verso tutti noi e, soprattutto, ho visto calare la partecipazione alle elezioni del 10%. Questo è il drammatico significato, la terribile conseguenza dello scandalo pensioni! È andata persa la fede nella democrazia che noi rappresentiamo.
Ma non di questo si è parlato negli ultimi giorni dentro al Consiglio regionale. Qui hanno preferito (non tutti) parlare di quello che perdono loro. I loro cosiddetti diritti per alcuni sono più importanti – confermando che chi vede i politici solo ripiegati su sé stessi ha ragione. È solipsismo collettivo, ma non solo.
In effetti, dobbiamo fare una legge su noi stessi, quindi è logico interrogarsi su quello che è giusto per noi. Compito non facile, certo. Bisogna essere molto coraggiosi, molto onesti e, soprattutto, molto adulti. Invece mi è sembrato, ascoltando i colleghi, di tornare agli anni in cui insegnavo alle medie e chiedevo ai ragazzi, a fine anno, di darsi loro stessi il voto. C’erano sempre parecchi alunni che, pur sapendo di aver sempre preso insufficienze, si davano sette. Dicevano, quando gli chiedevo come mai, che si meritavano di più.
Noi non dobbiamo essere come questi miei alunni, però. Da noi, che siamo stati eletti, ci si aspetta di più.
Ci si aspetta anzitutto la presa di coscienza di quello che stava dietro allo scandalo della legge del 2012. A questo doveva servire la rabbia pubblica, la protesta, anche nelle forme non qualificate, che magari hanno ferito. Bisognava arrivare all’esame del proprio operato. E invece chi ha fatto questa autocritica è stato vituperato dai colleghi politici come se fosse un traditore.
Era il momento di farsi delle domande su quello che è la politica.
Sui compiti della politica.
Sui doveri del politico, della politica verso il suo elettorato.
Sui meccanismi di sicurezza per non farci tentare dalle facilitazioni e dal potere che abbiamo di renderci la vita un po’ più facile ed agiata.
Su come preservarci l’umanità e la semplicità della vita di tutti i giorni.
Su come creare le regole del gioco stando dentro al gioco.
Soprattutto su come restare cittadine e cittadini. Ho osservato il linguaggio dei colleghi politici e ho notato che parlano sempre di “noi” che è l’opposto di “loro fuori”. “La gente fuori”. “Draußen die Lait”, in tedesco sudtirolese. A Bolzano avevo già fatto notare che questo fatto rivela un’altra volta quanto stiamo distanti dagli altri cittadini. Non siamo forse “gente” anche noi? Non siamo cittadini anche noi? E se non lo fossimo, quanto grave sarebbe?
Sono molto delusa da come è andato questo importante dibattito sulle pensioni dei politici.
Siamo implosi in quest’aula e mai come in questi giorni ho avuto l’impressione di assistere a uno spettacolo di manierismo, di decadenza, di fine di un sistema che non sa più evolversi ma cerca solo disperatamente di aggrapparsi alle vecchie regole perché restano l’ultima sicurezza. In un mondo che sta cambiando rapidamente noi ci siamo chiusi qui dentro e c’era addirittura fuori la polizia a proteggere il nostro ingresso. E noi dentro a insultarci a vicenda, a rinfacciarci che non abbiamo capito che anche i provinciali vogliono andare in pensione a 60 anni o che il mio collega Dello Sbarba non possa mantenere la sua famiglia una volta in pensione. Ma dai! Che immagine di disperazione! Che distanza! Che cecità verso le esigenze della società di cui dovremmo a pieno titolo far parte!
Sarebbe stato il caso di richiamare tutti noi all’articolo 1 della nostra Costituzione. L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro. Stefano Rodotà, nel bel film di Ligabue (“Niente paura”) mi ha aperto gli occhi su cosa voglia dire questa frase. Rodotà chiede ai giovani cosa sia “il lavoro” e poi spiega che il lavoro è il contrario del privilegio.
Quindi i padri e le madri della costituzione ci tenevano a dare a tutte le cittadine e cittadini la stessa dignità attraverso il motore dell’eguaglianza, che per loro era appunto il lavoro – e non il privilegio della nascita nobile o ricca.
Non ho avuto l’impressione, in questi mesi, che ci sia una presa di coscienza in questo senso all’interno della classe politica.
Anzi, ci si comporta ancora come un Parlamento di vecchi proprietari terrieri.
Qui si ragiona ancora in termini di privilegi e si fa di tutto per mantenerseli o per reciderli meno possibile. Un privilegio non acquisito con la nascita o l’eredità, ovvio, ma col voto.
Ma bisogna ricordarsi sempre, che il voto è solo un prestito. O, meglio, un Vorschuss, un anticipo, un valore attuale si direbbe nel nostro linguaggio incomprensibile e volutamente enigmatico, di fiducia e responsabilità che ci è stato dato.
Era il caso di comprendere questo momento della storia e di rispondere alle questioni che ci pone. È il momento di cambiare radicalmente orientamento nel nostro modo di fare politica (riuso il verbo fare) e si è sprecata un’occasione.
Sprecata, nel mercanteggio sulle percentuali da ridurre per non scontentare qualche vecchio politico.
Sprecata, nelle varie scappatoie che sono state inserite.
Sprecata, anche con questo metodo dei 1000 emendamenti costato 8.000 Euro e servito paradossalmente per far salvare la faccia alla maggioranza.
Sprecata soprattutto mantenendo quella forma mentis che ha reso i politici degli odiati ricevitori, anzi autoassegnatori di privilegio.
Ecco perché credo che questa classe politica, così cieca e sorda, sarà superata dalla storia. Come tutti quelli prima che non hanno saputo comprendere i segni del cambiamento e della trasformazione. Chi tardi arriva male alloggia, si dice in italiano. In tedesco più drasticamente si dice che l’ultimo sarà morso dai cani. Ecco, in questa stava la scelta. E si poteva scegliere di essere quelli che sono morsi dai cani. O essere invece noi, la storia, per dirla con De Gregori.
Noi che abbiamo (avevamo) tutto da vincere. E tutto da perdere.
Brigitte Foppa, Consigliera regionale
4.luglio 2014
La storia siamo noi, nessuno si senta offeso
Siamo noi questo prato di aghi sotto al cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
Questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono: “Tutti sono uguali,
Tutti rubano alla stessa maniera”
Ma è solo un modo per convincerti
A restare chiuso dentro casa quando viene la sera;
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone
La storia entra dentro le stanze, le brucia,
La storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi.
Siamo noi che scriviamo le lettere
Siamo noi che abbiamo tutto da vincere e tutto da perdere.
E poi la gente [Perché è la gente che fa la storia]
Quando si tratta di scegliere e di andare
Te la ritrovi tutta con gli occhi aperti
Che sanno benissimo cosa fare:
Quelli che hanno letto milioni di libri
E quelli che non sanno nemmeno parlare;
Ed è per questo che la storia dà i brividi,
Perché nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
Siamo noi, bella ciao, che partiamo
La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, Siamo noi questo piatto di grano.
Francesco De Gregori

20140626_PressekonferenzConferenzaStampa_LeibrentenVitalizi
Un breve flashback
I primi atti dello scandalo sui vitalizi sono ormai alle nostre spalle. Nell‘inverno 2014 l’opinione pubblica ha potuto constatare che, nell’attuazione della nuova legge che regolava i vitalizi dei consiglieri e consigliere provinciali, erano stati fatti una serie di errori molto gravi con inaccettabili concessioni soprattutto ai vecchi consiglieri e consigliere.
I consiglieri provinciali verdi, Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba che nel 2012 erano in carica, hanno subito riconosciuto l’errore e hanno fatto pubblica ammenda senza esitazione (27.2.2014). Entrambi poi, insieme alla ex consigliera Cristina Kury, hanno restituito al Consiglio regionale l’anticipo ricevuto (11.3.2014). I Consiglieri verdi si sono anche mostrati per primi alla manifestazione pubblica fuori dal consiglio, non sottraendosi alle domande e alla giusta rabbia della gente.
Anche il vertice del partito ha reagito con prontezza, annunciando un congresso straordinario. Il 22 marzo molte persone hanno seguito con attenzione la ricostruzione dei fatti riportata dai consiglieri che nel frattempo avevano già iniziato a fare chiarezza su quanto accaduto e a valutare la consistenza e le conseguenze degli anticipi. In quell’occasione il partito ha rinnovato la fiducia nei suoi rappresentanti eletti e ha posto le basi per le azioni successive nel processo di elaborazione della nuova legge.
E oggi siamo a questo punto.
In questi ultimi mesi ci siamo confrontati molto sulla nuova legge e abbiamo tentato di trovare delle possibilità di miglioramento.
La condizione: il voto palese
Sono in tutto 14 gli emendamenti dal Gruppo Verde per i due disegni di legge e una modifica del regolamento interno. Quest’ultima è stata approvata dal Consiglio regionale proprio nell’ultima seduta ottenendo la quasi unanimità. Il cambiamento prevede il voto palese nella votazione finale per l’approvazione delle leggi. Per l’approvazione della legge sui vitalizi, questo provvedimento ha come conseguenza che tutti e tutte dovranno metterci la faccia e come effetto collaterale positivo si eviteranno i franchi tiratori.
I presupposti principali
Gli emendamenti alle due proposte di legge riguardano essenzialmente, oltre ad alcuni dettagli, i seguenti punti:

  • l’introduzione di criteri di calcolo basati sui contributi versati,
  • l’età pensionabile,
  • il limite massimo e il divieto di accumulo di vitalizi,
  • la limitazione del principio degli anticipi
  • la riduzione dei vitalizi.

I punto cruciale: gli anticipi
La nuova legge (N. 8, Art. 2) mantiene il principio degli anticipi come compensazione per la riduzione dei vitalizi. Noi Verdi riteniamo che questo principio, cioè che oltre alla pensione vengano riscossi anche degli “anticipi”, non sia giusto, poiché i consiglieri e le consigliere regionali, in confronto ad altri cittadini si trovano già in una situazione privilegiata. Siccome però la legge mantiene tali anticipi, proponiamo le seguenti alternative:

  1. Accanto ai due criteri già presenti per il calcolo degli anticipi, ne viene inserito un terzo, cioè un coefficiente (tra 0,51 e 0,88) derivato dai contributi effettivamente versati nelle diverse legislature. Con questo coefficiente, gli anticipi verrebbero ridotti in media di un ulteriore 50% (proposta Dello Sbarba).
  2. Accanto a entrambi i criteri di calcolo per gli anticipi vale anche un criterio di tetto massimo: la somma complessiva dell’anticipo non può superare la somma complessiva dei contributi versati durante gli anni di consigliatura (proposta Foppa)

II punto cruciale: anticipo dell’anticipo
La nuova legge (RGE N. 8, Art. 3) prevedeva la possibilità, per casi motivati, di non restituire l’anticipo già ricevuto, considerandolo come una sorta di acconto. Questa possibilità è già stata eliminata su nostra proposta in commissione.
Rimane la possibilità di farsi versare la somma dei contributi versati (RGE N. 8, Art. 8). Noi vogliamo eliminare anche questa possibilità. Gli altri normali cittadini non hanno questa opzione.
III punto cruciale: età pensionabile – “La vita inizia a 66 anni!”
La nuova legge (RGE Nr. 9, Art. 1) nella nuova versione (è stata cambiata in commissione dai consiglieri SVP) prevede la possibilità di andare in pensione già a 60 anni. Scegliendo questa possibilità, viene trattenuto il 18% (3% all’anno) dal vitalizio e/o dall’anticipo. Poiché però in questo caso si riceve la pensione per 6 anni in più, rimane comunque conveniente. In più facciamo notare anche che si incorre nel rischio di un massiccio ritorno al vitalizio che, in questo modo, potrà essere riscosso già a 60 anni. E questo comprometterebbe di molto il risparmio di spesa previsto dalla legge. Noi restiamo quindi irremovibili per fissare l’età pensionabile a 66 anni.
IV punto cruciale: tetto massimo e accumulo dei vitalizi
La legge (RGE N. 9, Art. 3) prevede una possibilità di accumulo di vitalizi da mandati politici molto generosa: 9.000 Euro lordi.
A questo proposito proponiamo diverse possibilità:
a) Includere nel criterio del tetto massimo tutte le forme di trattamento pensionistico e di vitalizio (quindi anche le pensioni non di natura politica) (Proposta Dello Sbarba);
b) Abbassare il tetto massimo a 5000 Euro lordi, ovvero a 7.000 Euro lordi, di tutti i vitalizi di natura politica (proposta Foppa).
V punto cruciale: Il contributo di solidarietà
Nella nuova legge (RGE N. 9, Art. 4) comporta, per quanto riguarda i vitalizi, una regolamentazione alquanto curiosa: in generale tutti i vitalizi vengono decurtati del 20%(Art. 2), a questo si aggiunge un contributo di solidarietà che viene sottratto separatamente. Questo ultimo provvedimento riguarda però solo due categorie, cioè quei consiglieri che ricevono una pensione più bassa (sotto i 2.800 Euro) – i quali devono dare il 5% – e quelle di reversibilità da cui viene trattenuto il 12%. Tutti gli altri, quindi i “grandi pensionati” sono esclusi da queste detrazioni. In commissione siamo riusciti a inserire un miglioramento: ora c’è il contributo di solidarietà del 10% su tutti i vitalizi, ma limitato a coloro che non hanno ricevuto l’anticipo. Nel dibattito in Consiglio faremo pressione affinché venga inserita la detrazione del 10% per tutti.
VI punto cruciale: il regolamento per i/le nuovi/e consiglieri/e
Su proposta del consigliere Renzler tutto l’articolo (art. 5) che riguarda i vitalizi dei nuovi consiglieri è stato tolto completamente dalla legge. Per il momento non si sa se ci sarà un articolo sostitutivo. Noi ci riserviamo di presentare una nostra proposta nel dibattito in Consiglio. In ogni caso noi proponiamo che i vitalizi dei nuovi consiglieri non superino i 2.300 Euro – nostro valore di riferimento per una pensione più che dignitosa – il contributo della Regione dovrà comunque essere ridotto al 17,60%.
VII punto cruciale: indennità di funzione
Per quelle indenbnità di funzione riguardanti la Presidenza del consiglio regionale, la legge prevede alcuni tagli. Anche in questi casi noi vorremmo andare oltre e proponiamo di tagliare dal 45 al 25% per il presidente, dal 22,5 al 12,5% per il vicepresidente. Ai/alle segretari/e questori/e il supplemento viene tolto, poiché riteniamo che l’indennità da consigliere sia più che sufficiente per esercitare una funzione che non prevede attività o responsabilità gravose.
Conclusione:
In generale riconosciamo gli sforzi per raddrizzare la legge sui vitalizi del 2012 e vediamo che sono possibili risparmi. Ciononostante rimangono anche in questa legge molte lacune e i consiglieri e le consigliere regionali mantengono una posizione privilegiata. Se i nostri emendamenti non saranno approvati, voteremo contro la legge e comunque chiederemo il voto per appello nominale.
Bolzano, 26.06.14

Hopfinger chiede un servizio di telecamere di sorveglianza: per i Verdi nelle stazioni servono più servizi e non misure di sicurezza esagerate

ÜberwachungskameraIl capo delle ferrovie Roger Hopfinger, di cui da un po’ non si sentiva parlare, ci fa drizzare le orecchie con una richiesta improvvisa: pretende che l’amministrazione provinciale garantisca maggiore sicurezza nelle stazioni installando un servizio di telecamere di sorveglianza, chiaramente a spese delle casse pubbliche. La richiesta viene motivata soprattutto perché negli edifici delle stazioni cercano riparo sempre più spesso migranti e profughi.
I Verdi esprimono il loro sollievo nel constatare che grazie a questo segnale di vita il signor Hopfinger non sia più tra le persone scomparse. Quelle stazioni gestite ancora da RFI/Centostazioni, però, hanno bisogno di altro piuttosto che di esagerate misure di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda la pulizia e il servizio: un esempio fra tutti, la stazione del Brennero, la più pietosa e peggio attrezzata stazione di confine dell’Europa centrale. Questa stazione di confine viene messa poi a rischio da passaggi praticamente settimanali di trasporti di rifiuti e di materiali pericolosi. E contro questa situazione il signor Hopfinger non si lascia sfuggire nemmeno una parola. Ma anche nella stazione di Bolzano sarebbe più urgente un deposito bagagli piuttosto che telecamere di sorveglianza. E la stazione di Bressanone avrebbe ben più bisogno di una presenza di personale adeguata e di una gestione più accurata del parcheggio oggi completamente trascurato.
In breve: ci sarebbero altri compiti ben più urgenti per il capo delle ferrovie piuttosto che la richiesta di sorveglianza che dovrebbe essere garantita dal personale. In più il signor Hopfinger, richiedendo di liberare le stazioni da profughi spesso disperati, dimostra una assoluta mancanza di sensibilità umanitaria.
Dal capo delle ferrovie sudtirolesi ci aspettiamo ben altre dichiarazioni e un vero impegno per migliorare la qualità del servizio offerto ai viaggiatori.
Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Bolzano, 23. giugno 2014

Interrogazione su temi di attualità: È permesso l’abuso di immagini delle Dolomiti e del Sudtirolo per stimolare l’appetito di estremisti di destra neonazista?

antisemLa homepage del sito internet www.antisem.it, dedicato a spedizioni di prodotti inneggianti all’estrema destra, pubblicizza i suoi articoli (adesivi, bandiere, magliette con sproloqui neonazisti) sotto uno splendido panorama dell’Alpe di Siusi e delle Dolomiti. In questo modo si dà l’impressione che il Sudtirolo e le sue montagne siano l’Eden di intrighi neonazisti. È nell’interesse della giunta e di tutta la provincia porre subito fine a questi collegamenti tra l’Alto Adige e movimenti di estrema destra, attivarsi per vie legali con il supporto della procura contro i gestori del sito e cancellare gli echi sudtirolesi da www.antisem.it.
Si chiede pertanto alla Giunta provinciale:

  1. La Giunta è a conoscenza di tale sito internet?
  2. Si attiverà immediatamente con tutti i mezzi legali per cancellare l’immagine dell’Alto Adige da questi messaggi di estrema destra?
  3. Attraverso l’autore della fotografia, è possibile impedirne un ulteriore utilizzo?

Bolzano, 19. giugno 2014
Hans Heiss Riccardo Dello Sbarba Brigitte Foppa
Consiglieri provinciali

Hans Heiss, Brigitte Foppa, Riccardo Dello SbarbaCon 49 voti a favore, uno contrario e due astenuti è stato approvata oggi in Consiglio regionale la proposta dei Verdi che prevede il voto palese per l’approvazione di ogni legge. Da ora in poi non sarà più possibile nascondersi dietro il voto segreto. Con questa proposta abbiamo voluto dare un segnale concreto in risposta alle esigenze della gente che sempre più, e con maggior forza dopo lo scandalo delle pensioni, ci chiede una politica più aperta, trasparente e comprensibile. L’era delle tattiche, fino a ora possibile grazie al voto segreto, secondo noi è tramontata definitivamente. Dai politici e dalle politiche ci si aspetta sempre più che agiscano con responsabilità e che ricoprano il loro mandato con senso civico e chiarezza. In definitiva è diritto di ogni cittadina e cittadino sapere in che modo votano i/le loro eletti/e per poterli poi valutare di conseguenza.
Siamo quindi molto soddisfatti per il largo consenso ottenuto oggi in Consiglio Regionale. Con questo provvedimento tutti i consiglieri e le consigliere si prendereanno le proprie responsabilità nel momento in cui, a luglio, dovremo votare la legge sulle pensioni dei politici. Tutti dovranno metterci la faccia, scegliendo o meno di dare un segnale per un‘era politica nuova.
Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss
Regionalratsabgeordnete – Consiglieri regionali

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITA’

SELCon la delibera n. 562 del 15 aprile 2013 la Giunta provinciale approvò le proposte del prof. Caia sulle concessioni idroelettriche manipolate: la Provincia avrebbe dovuto riassegnare le concessioni ammettendo anche la SEL recuperando i “progetti originari” da Sel consegnati ufficialmente in forma cartacea il 30 dicembre 2005. Da allora non si è saputo più nulla e, data l’impossibilità – a nostro parere – di stabilire quali fossero i “ progetti originari”, ne avevamo dedotto che tutto fosse finito lì. Con stupore abbiamo però ascoltato un’intervista al Mittagsmagazin Rai di venerdì 13 giugno in cui l’assessore Theiner ha sostenuto invece che tali “progetti originari” sarebbero disponibili e dunque la procedura di rassegnazione ancora attuale.
Si chiede: 

  1. Sono stati dunque trovati i “progetti originari” di SEL? Dove e come sono stati trovati? Chi si è assunto la bella responsabilità di stabilire quali fossero?
  2. La Giunta ritiene di avere ora tutta la documentazione necessaria per riassegnare le concessioni idroelettriche del 2010? A che punto è questa procedura e quando si prevede di concluderla?
  3. La Giunta ha nominato il “collegio di esperti esterni” previsto dalla delibera 562/2013?
  4. Se invece i “progetti originari” non sono stati trovati, perché l’assessore dichiara l’opposto? Siamo alle solite nella politica dell’energia? Dov’è il “nuovo stile”?

Bolzano, 17 giugno 2014
Firmato Cons.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

INTERROGAZIONE

Muellverbrennungsanlage_artikelBoxCon la delibera n. 586 del 20 maggio 2014 la Giunta provinciale ha approvato la convenzione con Eco-center Spa per la gestione dell’inceneritore e il recupero dell’investimento fatto per costruirlo. Nella delibera vi è però una parte importante che è lasciata in bianco: il “Piano economico gestionale (25 anni)”. Si tratta della base della stessa convenzione che regola in gran parte i rapporti finanziari Provincia-Ecocenter, i coti e i ricavi dell’impianto, la restituzione del mutuo fatto per costruirlo, i costi per i comuni e per i cittadini. Non si comprende come la convenzione sia potuta essere approvata lasciando in bianco questa parte.
Si chiede:

  1. La Giunta provinciale, nell’approvare la delibera 586/2014, aveva in mano il “Piano economico gestionale (25 anni)” con tutte le cifre che lo schema di Piano prevede?
  2. Se non lo aveva, con quale base di informazioni la Giunta ha potuto approvare la Convenzione con Eco-center Spa?
  3. Se invece lo aveva, come mai non è stato allegato alla delibera?

Si chiede copia del “Piano economico gestionale (25 anni)”. La presente richiesta vale come richiesta di accesso agli atti dei/lla sottoscritti/a consiglieri/a provinciali nell’esercizio della propria funzione.
Bolzano, 17 giugno 2014
Firmato Cons.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

I posti in alto seguono la proporzionale partitica: l’uomo del PD Andrea Felis è vicepresidente?

Freie-Universitaet-BozenCome annunciato da settimane, la Giunta provinciale ha nominato i membri del Consiglio dell’Università. Konrad Bergmeister, la cui fama accademica è stata ultimamente adombrata a causa del suo impegno per i progetti BBT e Benko, è stato confermato, al posto del manager IVECO Pietro Borgo è stato nominato Andrea Felis, dirigente scolastico, uomo del PD e per grazia di Tommasini nominato vicepresidente. Queste nomine sono un oltraggio ai principi che stanno alla base di una “Libera” Università, per la quale, più di ogni altra istituzione, bisogna investire sulla qualifica e fama scientifica. La nomina di Felis dimostra ancora una volta la strumentalizzazione sempre più chiara dell’università, la qual cosa lascerà tracce evidenti quando si tratterà di prendere decisioni importanti e nell’assegnazione delle docenze.
Per la nuova era Kompatscher, che voleva partire nel segno della separazione tra politica e amministrazione, tra politica ed economia, questa nomina è un ulteriore segnale di debolezza. Dopo il trasferimento di Brandstätter a capo della Cassa di Risparmio, dopo la nomina di Reiner Steger nel cda di Pensplan, l’occupazione dell’università da parte dei partiti è il terzo segnale che il vecchio sistema è ancora in forze e tutt’ora valido, nonostante tutti i discorsi di rinnovamento!
Hans Heiss Riccardo Dello Sbarba Brigitte Foppa
Bolzano, 4. giugno 2014