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Mitreden_partecipareGli antefatti:

Negli ultimi anni i, in molti modi si è tentato di arrivare a una nuova legge per la partecipazione dei cittadini (democrazia diretta). Alla fine però ci si è arenati. I cittadini e le cittadine, con un referendum, hanno rifiutato la legge della SVP; e la maggioranza in Consiglio Provinciale dal canto suo si rifiuta di votare la proposta di legge firmata dall’Iniziativa per più democrazia nonostante le 18.000 firma raccolte.
Per smorzare la polarizzazione creatasi tra “politici” e “popolazione” e per raccogliere le idee e aspettative della cittadinanza, la 1° Commissione Legislativa ha deciso di organizzare una serie di incontri per questo autunno. Si è costituito un gruppo di lavoro sovrapartitico con Magdalena Amhof (SVP) e Brigitte Foppa (Verdi) che è riuscito ad organizzare le serate, nonostante parecchi tentativi di ostacolare l’iniziativa. I costi dei vari incontri ammontano a 18.000 euro più IVA e comprendono la preparazione, la conduzione plurilingue delle serate da parte di 4 moderatori professionisti, la documentazione degli 11 incontri (7 per la popolazione e 4 per le associazioni) in tutta la provincia.
Sin dall’inizio si sono levate critiche sui costi dell’iniziativa (per una curiosa coincidenza provenivano soprattutto dalle cerchie „economiste“!) e più di una volta abbiamo dovuto dar conto di queste spese, voce per voce.
Nel frattempo si sono svolte le prime serate. In esse assai spesso i cittadini presenti hanno fatto notare con fastidio che le serate non erano state pubblicizzate come sarebbe stato giusto e necessario e che era venuta a mancare una adeguata informazione sull’iniziativa. E per molti la mancata pubblicizzazione veniva proprio attribuita alla volontà da parte delle istituzioni di tenere lontani i cittadini. In seguito a queste critiche abbiamo chiesto all’ufficio di presidenza del Consiglio di erogare un budget di 5.000 Euro per una mini-campagna con cui dare pubblica notizia degli incontri restanti.

Questa settimana però l’Ufficio di Presidenza ha scelto di non stanziare questi fondi con la motivazione di non poterli responsabilmente sostenere.

Con ciò, i tentativi di affossare gli incontri con la cittadinanza raggiungono un nuovo culmine negativo. Il Consiglio Provinciale amministra un bilancio di oltre 7 milioni. Non aveva nessun problema, nel 2013, a stanziare 169.000 euro (che per il 2014 ammonteranno a 230.000 euro) per l’indennità del Presidente, del vice e dell’ufficio di Presidenza.
Tutta la serie di incontri sulla democrazia diretta costerebbe all’incirca come la spesa per “incentivare le conoscenze sul Consiglio Provinciale” (24.725 Euro) o come le spese di rappresentanza dell’Ufficio di Presidenza nel 2013 (23.000). I 5.000 euro per pubblicizzare le date starebbero nell’ordine di grandezza dei costi sostenuti nel 2013 per le cause in tribunale; e rappresenterebbero circa la metà dei costi di gestione delle auto blu del Consiglio (9.000) o 1/5 delle spese per la consulenza legale (25.000).
Questo è il valore e la considerazione che il Consiglio Provinciale dà (o, meglio, non dà) alla partecipazione della cittadinanza. Impedire la pubblicizzazione degli incontri può essere visto come un tentativo di ostacolare la partecipazione dei cittadini alla vita politica e questo deve almeno essere reso noto.
Dal canto nostro, ci auguriamo che le prossime serate vedano una partecipazione di cittadine e cittadini particolarmente forte, proprio per dire al Consiglio Provinciale che per tanti è importante poter dire la loro.
Chiediamo quindi ai media di rendere note le date degli incontri:
Egna / Neumarkt 4.11.2014 – 19:30 Uhr – Haus Unterland, Ballhausring 2
Bruneck / Brunico 14.11.2014 – 19:30 Uhr – Casa Michael Pacher Haus, Kapuzinerplatz 3e Piazza Cappuccini
Meran / Merano 17.11.2014 – 19:30 Uhr – FOS TB/Istituto Tecnico “Marie Kurie”, Piazza Mazzini Platz 1
Bolzano / Bozen 18.11.2014 – 20:00 Uhr – Liceo Classico “Carducci” Klassisches Gymnasium, Via Manci Str. 8
 

DreierLandtag 2014 Brigitte Foppa… disse l’albergatore Hofer al plotone di esecuzione.
Dopo il botta e risposta con i colleghi dei Freiheitlichen durante la seduta congiunta dei tre consigli provinciali di Tirolo, Sudtirolo e Trentino di ieri a proposito dell’inno euroregionale, tramite comunicato stampa ci siamo sentiti dare dei codardi, perché ci siamo opposti alla loro proposta di istituzionalizzare il canto di Andreas Hofer „A Mantova in catene“ come inno dell’Euregio. Una bella sparata… e una pessima mira, ci sentiamo di dire.
Non ci siamo opposti a un „inno“ comune per l’Europaregione Tirolo-AltoAdige/Südtirol-Trentino, al contrario: abbiamo addirittura fatto delle controproposte, come un pezzo musicale ex-novo composto da giovani musicisti delle tre province, con testo multilingue o addirittura senza parole.
Anche noi siamo dell’idea che la musica unisca. Ma ci siamo chiaramente opposti a un testo che alla fine della fiera non è altro che la cronaca di una esecuzione. Molto spesso, quando si canta, non si è consapevoli delle parole, ma il testo della canzone dedicata ad Andreas Hofer non è altro che un testo militaristico („La morte che lui stesso parecchie volte aveva mandato in valle, dal Monte Isel“) e inneggiante alla battaglia („voglio morire come ho combattuto“, dice Hofer quando si rifiuta di inginocchiarsi per l’esecuzione).
In un’epoca dove quasi giornalmente veniamo scossi da notizie e immagini di esecuzioni in altre parti del mondo, neanche troppo lontane, riteniamo che non sia un segnale rivolto al futuro basare l’unione e la cooperazione tra i nostri tre territori sulla storia di una esecuzione militare.
Abbiamo bisogno di racconti che parlino di comunione, che si rivolgano a gruppi di lingue, generazioni e generi diversi. Un racconto militare, la cronaca di un sacrificio, invece, sarà sempre un elemento di divisione e di esclusione.
Abbiamo bisogno di prendere un’altra strada, di segnare un nuovo inizio, invece che perseguire sempre il solito vecchio sentiero. Il cambiamento richiede di solito molto più coraggio che seguire le orme „rassicuranti“, solo perchè conosciute, del passato.
Brigitte Foppa
Hans Heiss
BZ, 29.10.2014

Zu Mantua in BandenDer treue Hofer war,
In Mantua zum Tode
Führt ihn der Feinde Schar.
Es blutete der Brüder Herz,
Ganz Deutschland, ach, in Schmach und Schmerz.
Mit ihm das Land Tirol,
Mit ihm das Land Tirol.Die Hände auf dem Rücken
Der Sandwirt Hofer ging,
Mit ruhig festen Schritten,
Ihm schien der Tod gering.
Den Tod, den er so manchesmal,
Vom Iselberg geschickt ins Tal,
Im heil’gen Land Tirol,
Im heil’gen Land Tirol.Doch als aus Kerkergittern
Im Festen Mantua
Die treuen Waffenbrüder
Die Händ’ er strecken sah,
Da rief er laut: “Gott sei mit euch,
Mit dem verrat’nen deutschen Reich,
Und mit dem Land Tirol,
Und mit dem Land Tirol.”Dem Tambour will der Wirbel
Nicht unterm Schlegel vor,
Als nun der Sandwirt Hofer
Schritt durch das finst’re Tor,
Der Sandwirt, noch in Banden frei,
Dort stand er fest auf der Bastei.
Der Mann vom Land Tirol,
Der Mann vom Land Tirol.Dort soll er niederknie’n,
Er sprach: “Das tu ich nit!
Will sterben, wie ich stehe,
Will sterben, wie ich stritt!
So wie ich steh’ auf dieser Schanz’,
Es leb’ mein guter Kaiser Franz,
Mit ihm sein Land Tirol!
Mit ihm sein Land Tirol!”Und von der Hand die Binde
Nimmt ihm der Korporal;
Und Sandwirt Hofer betet
Allhier zum letzten Mal;
Dann ruft er: “Nun, so trefft mich recht!
Gebt Feuer! Ach, wie schießt ihr schlecht!
Ade, mein Land Tirol!
Ade, mein Land Tirol!” »
A Mantova in catenestette il fedele Hofer
La schiera dei nemici
lo portava alla morte.
Pianse il cuore dei fratelli,
tutta la Germania,
oh, di dolore e vergogna.
E con essa la regione del Tirolo, con essa la regione del Tirolo.Le mani legate sulla schiena
camminò l’albergatore Hofer.
Con passo tranquillo e fermo,
la morte gli sembrò facile.
La morte che lui stesso parecchie volte aveva mandato in valle, dal Monte Isel.
Nella sacra regione del Tirolo,
la sacra regione del Tirolo.Ma quando dalle grate del carcere
nella fortezza di Mantova
vide i fedeli fratelli di armi allungare le mani,
allora chiamò a voce alta:
“Dio sia con voi,
con il tradito Regno di Germania
e con la regione del Tirolo,
la regione del Tirolo.”Al tamburo non riesce il rullo,
quando l’albergatore Hofer
attraversò la porta buia.
L’albergatore,
libero anche nelle catene,
lì stette, fermo, al bastione.
L’uomo del Tirolo,
l’uomo del Tirolo.Là deve inginocchiarsi, ma disse:
“Non lo faccio.
Voglio morire in piedi,
voglio morire come ho combattuto!
Così come sto in questa trincea,
viva il mio buon imperatore Franz,
e con esso la regione del Tirolo,
con esso la regione del Tirolo!”E il caporale gli tolse la benda dalla mano
e l’albergatore Hofer
qui pregò per l’ultima volta.
Dopo esclamò: “
Allora colpitemi!
Fuoco!
Ah, come sparate male!”
Addio, mio Tirolo,
addio mio Tirolo!

DreierLandtag 2014

 
 

Disegno di legge provinciale

Una Convenzione per la riforma dello Statuto di Autonomia per l’Alto Adige-Südtirol

2014 10 16 PressekonferenzKonvent-Convenzione_BrigitteFoppaPerché rielaborare lo Statuto d’Autonomia?

Da diverso tempo ormai, fronti diversi della politica e della società richiedono con forza l’avvio della rielaborazione dello Statuto di Autonomia, affinché questo corrisponda finalmente a una realtà profondamente cambiata rispetto al 1972 e in modo che tutta la popolazione sudtirolese se ne senta rappresentata.
Nonostante a livello statale si possa osservare la tendenza a un approccio centralizzato sulle riforme costituzionali, riteniamo che sia proprio questo il momento giusto per affrontare una riforma statutaria che sfrutti e ampli il clima positivo a livello locale a favore dell’Autonomia. Una Convenzione in cui viene data voce a tutte le più svariate componenti di una società, in quanto organo costituente, è lo strumento adatto a ristabilire le basi dell’ordinamento giuridico. Un processo partecipato adeguatamente moderato può facilitare un dibattito stimolante e lo sviluppo di una cornice normativa consona alla realtà attuale e rivolta al futuro.
Dal 2001 i cambiamenti a livello politico locale ed europeo sono stati grandi: la Regione Trentino-AltoAdige/Südtirol è stata via via depotenziata, mentre il ruolo delle due Province è stato rafforzato con l’acquisizione di sempre maggiori competenze. La creazione dell’Euroregione e del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) ha spinto verso la cooperazione transfrontaliera e verso una dimensione regionale post-nazionale dello spazio alpino e dell’Europa tutta. I livelli di governance esistenti sono dunque molti e confusi: tra competenze esclusive, concorrenti, integrative e trasferite a livello statale, regionale, e provinciale la Convenzione può e deve fare chiarezza, così come può definire meglio il ruolo della sussidiarietà, specialmente in una nuova definizione del rapporto tra Comuni e Provincia.
2014 10 16 PressekonferenzKonvent-ConvenzioneAl vaglio della Convenzione va anche messa la dimensione civile dell’Autonomia. In questo modo saranno da riposizionare le relazioni dei Gruppi linguistici classici (della popolazione di lingua tedesca, italiana e ladina), profondamente cambiate dal 1972, ma dovranno trovarvi spazio anche altri gruppi, come quelli di genere diverso (specialmente le donne), di generazioni diverse (giovani e anziani) e di provenienze diverse (immigrati). E in tutto questo processo non dobbiamo dimenticare una costituente silenziosa, ma fondamentale per il nostro territorio, quella della natura, del paesaggio e dell’ambiente, alla quale la Convenzione vorrà, speriamo, dare adeguata attenzione.
Queste sono solo alcune delle argomentazioni a supporto dell’urgente necessità di una Convenzione per la rielaborazione dello Statuto di Autonomia. Come invece tale processo potrebbe funzionare, viene spiegato di seguito.

Obiettivi, quadro istituzionale e tempistica

L’obiettivo della Convenzione è quello di riesaminare lo Statuto di Autonomia nella sua validità e attualità. Affinché il nuovo Statuto di Autonomia possa ricevere il più ampio consenso da parte dei cittadini e delle cittadine prima dell’approvazione finale in Parlamento, esso non può essere riscritto solo a livello istituzionale, in un accordo necessario tra Stato e Provincia, ma deve coinvolgere la società civile.
Convenzioni per la rielaborazione di Statuti e Costituzioni non sono una novità. Diversi Paesi e varie Regioni d’Europa ne hanno fatto uso, come la Regione Friuli Venezia Giulia, il Bundesland tedesco dell’Assia, l’Austria, l’Islanda. La Provincia di Bolzano ora non deve fare altro che imparare da queste altre esperienze.
Alla fine della Convenzione, la quale durerà 18 mesi dall’approvazione della legge, al suo punto d’arrivo quindi, ci sarà un disegno di legge per la riforma dello Statuto di Autonomia. Questo verrà poi presentato al Consiglio Provinciale per l’approvazione, esposto in Consiglio Regionale e inviato al Parlamento dove dovrà essere discusso e approvato da entrambe le Camere.

Insediamento, Composizione e Principi di lavoro

La Convenzione sarà un organo autonomo, ma per evitare divergenze e incompatibilità tra il lavoro del Consiglio Provinciale e la Convenzione, vi dovranno essere dei punti di collegamento. Perciò in questa Proposta di Legge l’Assemblea della Convenzione è composta in parti uguali da rappresentanti della Politica organizzata e da rappresentanti della Società civile. Per consolidare poi tutto il lavoro da un punto di vista scientifico e giuridico e per perfezionarne la qualità, viene previsto un terzo organo, un po‘ più ridotto: il „Consiglio degli esperti“, composto da esperti di diritto costituzionale, scienze politiche, sociali e di storia, e che verrà nominato dal Consiglio Provinciale.
Il “Consiglio della politica” sarà composto da membri della Presidenza e della Prima Commissione legislativa del Consiglio provinciale, integrati con i/le rappresentanti delle forze politiche non presenti in questi due organi e con rappresentanze comunali e parlamentari.
P2014 10 16 PressekonferenzKonvent-Convenzione_NetzwerkPartizipationiù complesso è il processo di costituzione del “Consiglio delle cittadine e dei cittadini”. Per garantire la più ampia rappresentatività è importante che non vi entrino solo quelle persone che da tempo si occupano più o meno professionalmente dei temi dell’Autonomia. Per questo, nella nostra proposta di legge, si opta per una modalità a sorteggio stratificato, con cui si possono evitare quei classici meccanismi gerarchici o di polarizzazione tipici delle procedure elettive e con cui è possibile garantire una rappresentanza equilibrata di tutta la popolazione residente in Alto Adige.
Indispensabile per il buon funzionamento del processo descritto nella nostra legge con scadenze e modalità di lavoro principali, è un eccellente gruppo di conduzione. La „Guida della Convenzione“ è composta da un team di professioniste/i che istruiscono il processo, lo accompagnano, lo moderano e lo verbalizzano. Responsabile per tutto il processo e guida dell’Assemblea della Convenzione è il/la presidente del Consiglio provinciale.
Per rendere davvero possibile la partecipazione ai lavori della Convenzione a tutti/e, luoghi, date e rimborsi devono essere così concepiti da permettere anche a giovani genitori/rici o a lavoratrici e lavoratori di poter partecipare alle riunioni.
Principi indispensabili della Convenzione sono dunque la partecipazione, la trasparenza e l’apertura al pubblico, per cui tutte le riunioni devono essere pubbliche e accessibili. Tutti i cittadini e le cittadine potranno assistere e commentare online le varie sedute e così anche i temi e le discussioni che emergeranno da questo forum on-line saranno integrati nell’ordine del giorno.
All’interno della Convenzione tutti/e hanno uguale diritto di parola, anche se ricoprono una determinata funzione. Tutti/e sono per prima cosa cittadine e cittadini, anche se rappresentano un particolare gruppo di interesse, e per questo motivo, all’inizio dei lavori della Convenzione, tutti e tutte sono chiamati/e a promettere di partecipare ai lavori nel rispetto della Costituzione e con la finalità del Bene Comune.
In questo spirito la nuova stagione della nostra Autonomia può, anzi, deve essere avviata con un processo collettivo, innovativo aperto e dialogico. Forse è l’unica via per trasformare la nostra Autonomia da elemento di gestione dei poteri in un progetto condiviso, un progetto “sentito” dalle persone che vivono in questa terra. Ci piacerebbe che fossero proprio loro a scriverne anche il futuro.
Bolzano, 16 ottobre 2014
Consiglieri provinciali
Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba

2014 10 11 incontro profughi brenneroAl Brennero incontro dei Verdi di Tirolo e Alto Adige.
Dopo che il Consiglio provinciale ha respinto la mozione dei Verdi che proponeva di creare al Brennero un centro di accoglienza per i profughi, l’incontro al Brennero con Christine Baur, assessora nel governo tirolese dal 2013 con la competenza per i profughi, è arrivato nel momento più opportuno.
Il Tirolo si dimostra molto più generoso con i profughi che non il Sudtirolo: sono oltre 2.000 in questo momento i profughi di cui si fa carico il Tirolo, che ha una popolazione di 1,5 volte quella nostra, mentre in Sudtirolo i profughi accolti sono 250.
Inoltre il Tirolo ha preso atto che, di fronte a persone in fuga dalla guerra e spesso traumatizzate, bisogna andare oltre la disputa sulle competenze: „Noi ce ne occupiamo, e basta!“ ha detto Christine Baur, che comunque ha sottolineato la mancanza di un’efficace politica coordinata a livello europeo.
Nonostante questo il Tirolo offre una prima accoglienza, un letto, un pasto e una doccia a quei profughi che, sorpresi nel loro viaggio verso il nord Europa, devono poi essere riaccompagnati in Italia. Sul lato sud del Brennero la situazione è molto peggiore e le istituzioni non sono capaci di offrire nulla di simile. Lo Stato fa finta di non vedere, la Provincia dice che sarebbe competenza dello Stato, e in questo rimpallo di responsabilità chi ha la peggio sono i profughi.
Noi Verdi al Brennero abbiamo voluto testimoniare che, di fronte a persone in difficoltà, prive di tutto e in fuga dalla guerra, il soccorso è un’assoluta priorità. La Provincia dovrebbe orientarsi all’esempio del Tirolo, invece di scaricare la responsabilità sullo Stato, com’è accaduto ieri in Consiglio provinciale. Bisognerebbe smetterla di discutere „SE“ l’Alto Adige debba accogliere i profughi, ma „COME“ accoglierli.
E’ un dovere umanitario, sia di qua che di là del Brennero.
In occasione della seduta del Dreierlandtag il 28 ottobre deve essere trovato un momento in cui poter scambiare informazioni e individuare soluzioni comuni tra Tirolo, Alto Adige e Trentino.
Florian Kronbichler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Alluvione-Genova-Storia-VittimeL’alluvione del torrente Bisagno a Genova sarebbe stato prevedibile, dopo le analoghe catastrofi del 1974 e del 2011 e ha provocato gravissimi danni a una città totalmente impreparata. I gravi danni provocati dalle esondazioni superano le forze e le capacità della protezione civile mobilitata, dei pompieri e dei volontari che, data l’0assenza di coordinamento, sono intervenuti contando solo sulle proprie forze in condizioni di tempo inclemente.
In queste condizioni, sarebbe sicuramente provvidenziale se anche la Provincia di Bolzano offrisse aiuto alla popolazione colpita della città di Genova.
Sempre che il presidente Kompatscher e la giunta provinciale non ci abbiano già pensato, un intervento di supporto da parte della protezione civile e dei reparti di vigili del fuoco sudtirolesi sarebbe di grande importanza oltre che un bel segnale di solidarietà. Proprio in questo periodo, sarebbe inoltre un segnale importante a livello statale, dimostrare di cosa sono capaci i mezzi e le istituzioni di una autonomia ben gestita e funzionante.
Bolzano, 13. ottobre 2014
Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa

AssistenzaSanitariaDa settimane assistiamo a un tentativo zoppicante e incompiuto di riforma sanitaria. Questo procedere a zig-zag da parte della SVP, incluso gioco di potere neopaternalista nei confronti della assessora che prima viene lanciata in avanti e poi bocciata a suon di fischi, non è più accettabile. Ma chi ci rimette di più da questa situazione di stallo priva di strategia e obiettivi chiari è il sistema sanitario stesso, il quale, come una persona ammalata, aspetta sempre più sofferente che i “medici” si decidano a presentargli una diagnosi in base alla quale poi procedere con una cura adeguata e comprensibile.
Mentre la Giunta non sa più a che santo votarsi, le zone periferiche della Provincia hanno presentato le loro richieste ben precise e anche i richiami da parte della società civile non lasciano dubbi. Anche se saranno inevitabili delle misure di risparmio, gli ospedali di San Candido, Vipiteno e Silandro devono rimanere aperti. Nei vari pellegrinaggi a Roma la Giunta deve fare in modo di ottenere una regolamentazione adeguata al nostro territorio: è assurdo che uno Stato così eterogeneo come l‘Italia preveda e imponga gli stessi standard ovunque.
Nell‘ambito della „Legge onmibus“ noi Verdi abbiamo presentato un ordine del giorno nel quale richiediamo la cessazione delle minacce di chiusura, ma soprattutto la pubblicazione della situazione con dati e numeri e l‘elaborazione di un piano di riforma complessivo su cui potersi poi confrontare in Consiglio.
Noi crediamo che un servizio di assistenza sanitaria di vicinanza sia più che mai sensato, soprattutto per quanto riguarda i punti nascita e non accettiamo di contrapporre l‘ospedale di Bolzano a quelli periferici. Dall‘assessora e dalla Giunta provinciale ci aspettiamo una procedura moderna e dettagliata dalla quale emerga chiaramente che il risparmio non possa avvenire a scapito della salute della gente.
Brigitte Foppa
Hans Heiss
Riccardo dello Sbarba
BZ, 07.10.2014

ANALISI CRITICA E PROPOSTE DEI VERDI.

Riccardo Dello SbarbaLa prossima settimana verrà discussa dal Consiglio provinciale la legge Omnibus nr. 17/14 che contiene importanti articoli su urbanistica, agricoltura, energia.
Qui è a disposizione la relazione di minoranza del consigliere dei Verdi Riccardo Dello Sbarba, componente della 2a Commissione legislativa in cui la legge è stata trattata.
Questi i temi principali:

  1. Pesticidi in agricoltura: la legge può essere l’occasione per assegnare ai Comuni le competenze di cui hanno bisogno per difendere efficacemente la salute, l’ambiente e le coltivazioni biologiche. Così si darebbe una concreta risposta a quanto chiesto dai cittadini e dalle cittadine dell’Alta Venosta.
  2. Urbanistica: la legge contiene norme inaccettabili sulle zone produttive, che premiano gli interessi privati a scapito dei Comuni. La cosa più grave: questi articoli intervengono esplicitamente su processi in corso davanti al TAR, che interessano diversi Comuni tra cui Bolzano. Il tema è la ripartizione dei costi di urbanizzazione.
  3. Energia: oltre a contenere l’ennesimo regalo ai privati (chi deriva l’acqua senza concessione non dovrà più “immediatamente” interrompere questo utilizzo illegale), la legge contiene un “articolo-quadro” sulla possibile fusione SEL-AEW (l’operazione “salva Sel”). Ma a quali condizioni può avvenire una collaborazione? Essa non può essere la via per “condonare l’illegalità”: prima di ogni collaborazione andrà ripristinato il diritto nelle grandi concessioni ottenute grazie alla manipolazione delle gare.

Su tutti questi punti, e altri ancora, la relazione contiene un’approfondita analisi degli articoli e, soprattutto, del loro retroscena. Su questi punti il gruppo Verde ha già presentato numerosi emendamenti, anticipati nella relazione.

I cittadini e le cittadine di Bressanone hanno fatto una scelta saggia: per una democrazia dal basso e per il futuro del loro Comune.
Seilbahn-funivia_Brixen-BressanoneIl messaggio del risultato del referendum di Bressanone è forte e chiaro: a favore di un migliore collegamento bus tra la città e la montagna e per prospettive di sviluppo diverse, che non comportino rischi non calcolabili e che non compromettano la qualità di vita e il profilo della città.
Le cittadine e i cittadini hanno preso una decisione autonoma, senza farsi influenzare dalla massiccia campagna mediatica a favore dell’opera che a momenti ha davvero superato i limiti della decenza. Il risultato rappresenta quindi un grande successo della democrazia diretta e della ragionevolezza.
Lo sviluppo di Bressanone ad alcuni può sembrare troppo lento e tranquillo, ma nel corso della sua lunga storia è stato caratterizzato da un’andatura compassata che ha permesso lo sviluppo di tutti i rami dell’economia, rispettando sempre il paesaggio e l’ambiente.
La via dell’oculatezza è quindi da perseguire, per trovare delle soluzioni adeguate per la raggiungibilità della media montagna e della Plose, ma senza quelle incisioni nel paesaggio che una funivia con partenza dalla stazione avrebbe portato.
Il 21 settembre 2014 è stato un bel giorno, non solo per Bressanone, ma per la democrazia e per la sostenibilità di tutto il Sudtirolo. A tutti i cittadini e le cittadine che si sono schierati con modesti mezzi di comunicazione, ma con grande impegno, per uno sviluppo accorto del comune va la nostra gratitudine e riconoscenza. Ai partiti politici si chiede ora di appianare le spaccature venutesi a creare dopo la forte polarizzazione creatasi negli ultimi mesi. Il Comune e la Provincia devono pensare ora a ulteriori opzioni per un migliore collegamento tra la città e la montagna, a partire dal trasporto con gli autobus. Il tutto nella prospettiva di un futuro migliore per Bressanone, le cui prospettive di sviluppo sono tutt’altro che esaurite.
Hans Heiss
Brigitte Foppa
Riccardo dello Sbarba
Brixen/Bozen, 22. 9. 2014

Seilbahn-funivia_Brixen-Bressanone
“Un sì coraggioso per lo sviluppo economico di Bressanone” – con questo titolo e sulla pagina internet ufficiale del Consiglio provinciale il Presidente Widmann ha fatto oggi propaganda per il sì al progetto di funivia dalla stazione di Bressanone a Sant’Andrea
Un Presidente deve garantire in modo imparziale i lavori del Consiglio provinciale, ha il dovere della neutralità e come Presidente ha la responsabilità di astenersi da qualsiasi indicazione esplicita di voto. Il Presidente Widmann ha pesantemente violato questi suoi doveri con l’odierno aperto appello al sì al progetto di funivia, come hanno riconosciuto tutti/e i/le rappresentanti dell’opposizione, ma in definitiva anche della maggioranza nel dibattito che è seguito alla nostra denuncia in Consiglio.
Anche se il Presidente ha promesso di “declassare” immediatamente il suo comunicato a intervento come semplice consigliere provinciale, resta comunque un pessimo precedente. Un Presidente del Consiglio che tenta di utilizzare politicamente il proprio ruolo per sostenere certi interessi, non danneggia solo la propria carica ma anche l’immagine complessiva del Consiglio provinciale.
Il Presidente Widmann ha oggi pesantemente compromesso la propria credibilità.
Hans Heiss
Brigitte Foppa
Riccardo dello Sbarba
BZ, 18.09.2014

La Provincia può e deve riconoscere per legge le competenze dei comuni a difesa della salute.
Melicoltura C’era da aspettarselo: dopo il successo del referendum di Malles, arriva ora la rappresaglia della potente lobby dei pesticidi che ha ottimi agganci sia a Bruxelles che a Roma che a Bolzano. Tale attacco è da respingere totalmente.
Il compito di una Provincia autonoma degna di questo nome non è cercare pretesti contro la volontà popolare, ma contribuire a darle piena attuazione. Il messaggio lanciato alla politica è chiaro: la salute va messa al primo posto, i cittadini e le cittadine hanno il diritto di dire la propria opinione in proposito e i comuni devono poter emanare disposizioni adatte alle caratteristiche del proprio territorio per impedire la contaminazione dell’ambiente da parte dei pesticidi, contaminazione che l’Europa vieta nel modo più assoluto a difesa del bene primario della salute.
E’ ora potere e dovere della Provincia autonoma assegnare ai comuni le competenze necessarie attraverso una legge provinciale.
L’occasione per farlo è offerta dalla legge Omnibus su urbanistica, ambiente e agricoltura che andrà in discussione in Consiglio provinciale la seconda settimana di ottobre. Noi Verdi abbiamo già presentato una serie di emendamenti per attuare i seguenti principi:

  • INFORMAZIONE: La Provincia viene impegnata a compiere un costante monitoraggio scientifico sulla presenza di pesticidi nell’ambiente e sulla loro provenienza. I singoli comuni possono chiedere campagne straordinarie di indagini sul proprio territorio.
  • SUSSIDIARIETA’: AI singoli comuni, in considerazione di tali indagini e delle particolari condizioni del proprio territorio, viene data la possibilità di individuare zone specifiche da sottoporre a “tutela rafforzata” ed emanare prescrizioni aggiuntive a quelle provinciali.
  • RESPONSABILITA’: nel caso di danni a persone, animali, coltivazioni o altri beni, provocati dalla deriva di pesticidi, i responsabili devono pagarne le spese.

Se tutto ciò sarà ancorato a una legge provinciale la Provincia sarà in grado di rispondere a quanto chiesto dalla cittadinanza dell’Alta Venosta, rivendicando efficacemente – come ha sempre fatto in altre occasioni – la propria autonomia.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss
BZ, 16.9.2014