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INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITA’.

Lette le risposte alla nostra interrogazione n. 1827/21 e a quella su temi di attualità n. 08/15.10.21, constatato che le prescrizioni del comitato VIA per il cantiere Waltherpark prevedono l’obbligo di “garantire che, durante i lavori, la falda sia sempre protetta da uno strato di terreno di almeno 1 metro” e considerato che i lavori del cantiere sono stati fermati poiché la falda l’aveva allagato,

 Si chiede alla Giunta provinciale:

  1. In quale giorno esatto sono stati fermati i lavori del cantiere Waltherpark a causa dell’innalzamento della falda?
  2. In quale giorno esatto la falda ha raggiunto la quota di un metro al di sotto della quota dei lavori e del cantiere, considerando il fatto che la copertura di un metro della falda è stata prescritta come margine obbligatorio di sicurezza?
  3. Se le due date di cui alle domande precedenti non corrispondono, ci chiediamo: il cantiere non doveva essere fermato quando la falda aveva raggiunto la quota alla quale non era più possibile “garantire che, durante i lavori, la falda sia sempre protetta da uno strato di terreno di almeno 1 metro”? Se sì, perché il cantiere non è stato fermato in quel momento?
  4. E se invece si risponde che non doveva essere fermato al momento indicato dalla domanda precedente, come è compatibile questa affermazione con le prescrizioni VIA per il cantiere?

 

BZ, 15.11.2021

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Uns wird berichtet, dass in den letzten Tage Hubschrauberflüge in der Gemeinde Brixen beobachtet wurden. Die Insassen der Helikopter wurden auf den Berghang nahe der Fraktion Afers geflogen- um anschließend mit Autos in ein umliegendes Hotel gefahren zu werden.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Entsprechen die oben dargestellten Schilderungen den Tatsachen?
  2. Wie viele solcher „Zubringerflüge“ gab es im Raum Brixen insgesamt?
  3. In welches Hotel wurden die Passagiere gefahren?
  4. Bietet dieses Hotel diesen „Service“ für alle Gäste an?
  5. Wer hat die Genehmigung für diesen Flug bzw. diese Flüge erteilt und auf welcher rechtlichen Grundlage?
  6. Gab es solche „Zubringerflüge“ mit Helikoptern auch in anderen Orten Südtirols? Wenn ja, wo und wie viele?

Bozen, 15.11.2021

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

 

COMUNICATO STAMPA.

Per le Olimpiadi invernali 2026 il governatore del Veneto Zaia e il sindaco di Cortina Ghedina vogliono il loro progetto di prestigio: riattivare e potenziare la pista “Monti” di bob. Un progetto costoso e devastante, aspramente contestato il 24 ottobre scorso dalla “marcia contro l’assalto alle Dolomiti” delle associazioni ambientaliste e alpinistiche dell’area dolomitica.

I costi sono esorbitanti: 80 milioni per il potenziamento e un deficit sicuro fino a un milione di euro all’anno per una struttura al servizio di uno sport che in tutta Italia ha appena 15 iscritti.

Zaia e Ghedina hanno annunciato più volte che anche Bolzano e Trento si faranno carico dei costi di gestione e del debito.

Affermazioni che in Sudtirolo sono cadute in un silenzio che molti interpretavano come smentita. Ma non è così!

Il gruppo Verde è venuto in possesso di una lettera di intenti al Comitato olimpico internazionale, in cui nel 2019 Kompatscher e Fugatti si sono impegnati a contribuire a coprire i costi di gestione e il deficit previsto per almeno 15 anni.

In Sudtirolo nessuno era stato informato di questo impegno.

Per fare chiarezza il Gruppo Verde ha presentato una interrogazione alla Giunta, allegando anche la “Lettera di intenti” che così diventa finalmente pubblica.

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Il Consiglio provinciale ha discusso oggi 11 novembre la mozione presentata dal Gruppo Verde “I grandi eventi richiedono un ampio dibattito”, in cui si proponeva l’obbligo di coinvolgimento della popolazione sulle decisioni riguardanti la realizzazione di grandi eventi nelle nostre valli e sulle nostre montagne.
Il turismo nella nostra terra ha raggiunto cifre allarmanti di arrivi e pernottamenti. La macchina organizzativa e infrastrutturale per sostenerlo è enorme: strade, impianti di risalita, wellness, stanze sempre più grandi e lussuose, parcheggi sempre più grandi, ecc.
Tutto questo ha un impatto enorme sul clima e sulla qualità di vita delle persone residenti. I grandi eventi, come Olimpiadi e Mondiali, con il loro inevitabile effetto-calamita, spingono a una crescita ancora maggiore.
“Ma a che punto è consentito, anzi doveroso, dire basta?” ha chiesto la prima firmataria Brigitte Foppa nel corso del dibattito, in cui come spesso avviene, si è discusso in modo molto acceso sul turismo e il suo impatto economico ed ambientale.
“Proprio per questo, sui grandi eventi abbiamo il dovere di interpellare la popolazione che vive quotidianamente le conseguenze di questo sviluppo,” ribadiscono la consigliera e i consiglieri verdi.
Il consenso tra le file dell’opposizione era ampio. La maggioranza SVP-Lega Salvini ha bocciato la mozione.

 

Bolzano, 11/11/2021

Consiglieri Provinciali

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE.

UNA PISTA DI BOB COSTOSA E IMPATTANTE

La riattivazione e il potenziamento in occasione delle Olimpiadi invernali 2026 della pista da bob “Monti” di Cortina d’Ampezzo, non a caso chiusa da oltre 10 anni, sono da tempo al centro della discussione in Veneto. Un vasto fronte di associazioni ambientaliste e alpinistiche ha organizzato il 24 ottobre scorso una “marcia per denunciare l’assalto alle Dolomiti” con un documento che così esordiva:” I prossimi giochi olimpici si stanno trasformando in una occasione per nuove devastazioni ambientali e spreco di risorse”.

Al centro della marcia stava proprio l’impianto “Monti”, opera impattante e costosa, destinata, a Olimpiadi finite, a un deficit strutturale a carico della collettività. La proposta di diverse associazioni è quella di utilizzare per le Olimpiadi la pista di Innsbruck.

Il sindaco di Cortina Ghedina e il governatore del Veneto Zaia puntano invece a utilizzare l’occasione delle Olimpiadi per far diventare l’impianto “una struttura di riferimento europeo “.

L’impianto attuale verrà riattivato, ampliato e potenziato secondo standard olimpici per adeguarlo, oltre al bob, anche allo slittino, allo skeleton e al parabob. Che farà deficit non è messo in dubbio neppure in Veneto: si discute solo sull’entità del passivo, con valutazioni ufficiali che oscillano tra i 500.000 e il milione di euro all’anno. Intanto i costi per la ristrutturazione girano intorno agli 80 milioni. Verrà utilizzato per soli quattro mesi all’anno, anche per attività che hanno più a che fare con l’attrazione turistica che con lo sport, tipo “taxi bob e discese con mezzi gonfiabili”.

Per difendere la dubbia sostenibilità economica del progetto, Ghedina a Zaia hanno più volte affermato che “Trento e Bolzano parteciperanno alla gestione post Olimpiadi”, spesa compresa (intervista a Ghedina del 13 ottobre scorso). In Alto Adige e Trentino finora queste affermazioni sono rimaste senza una risposta: la nostra speranza era che i Presidenti Kompatscher e Fugatti non avessero preso impegni e che quella di Ghedina e Zaia fosse solo propaganda.

Purtroppo, ci dobbiamo ricredere!

LA LETTERA DI INTENTI FIRMATA DA KOMPATSCHER E FUGATTI

Siamo infatti venuti in possesso di una “Lettera di intenti” firmata da Zaia per il Veneto, Ghedina per Cortina, Kompatscher per il Sudtirolo e Fugatti per il Trentino, indirizzata a Thomas Bach, presidente del Comitato olimpico internazionale e spedita il 29 marzo 2019, al momento di definire la candidatura per le Olimpiadi. In questa lettera ufficiale, che fa parte della documentazione valutata dal CIO sulla assegnazione della sede delle Olimpiadi 2026, la Provincia di Bolzano e quella di Trento si impegnano formalmente a farsi carico sia della gestione dell’impianto dopo le Olimpiadi, sia – esplicitamente! – a partecipare alla copertura del deficit.

La lettera spedita è in inglese, ma noi disponiamo anche del testo italiano.

Nella lettera si prevede “quale strumento per garantire la sostenibilità economica dell’impianto nel periodo successivo allo svolgimento dei Giochi, un accordo pluriennale tra Regione del Veneto, Comune di Cortina d’Ampezzo e Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige e la Provincia Autonoma di Trento”.

Queste le clausole degli impegni presi dalle istituzioni firmatarie:

le Parti si impegnano a sottoscrivere un accordo di durata pluriennale (almeno 15 anni), con cui regolare i rispettivi obblighi, anche di natura economica, nella gestione post olimpica dell’impianto, al fine di:

Ø  far divenire l’impianto un impianto di riferimento europeo per le Federazioni Nazionali che non dispongono di piste proprie per le attività di allenamento pre-competizioni e durante le pause delle competizioni stesse;

Ø  garantire una piena accessibilità dell’impianto per rafforzare e diffondere ulteriormente la pratica degli sport del bob e dello slittino, quali attività sportive tradizionali del territorio dell’area dolomitica;

Ø  garantire una programmazione congiunta relativa alla realizzazione dell’opera mediante la predisposizione di un piano economico finanziario che preveda sia il ricorso a strumenti di finanziamento pubblico per interventi infrastrutturali strategici, sia il ricorso a investimenti privati (…);

Ø  garantire la copertura di un eventuale deficit nella gestione economica dell’impianto stesso.

 

In sostanza: con questa firma la Provincia si è impegnata a partecipare per almeno 15 anni sia al finanziamento che alla copertura dei deficit della pista di bob di Cortina, oggetto di prestigio di Zaia e Ghedina, contestato da tutte le associazioni alpinistiche e ambientaliste delle Dolomiti.

 

Si chiede quindi alla Giunta provinciale:

  1. Il Presidente Kompatscher ritiene ancora valido l’impegno preso nella “Lettera di intenti” inviata a Thomas Bach, presidente del Comitato olimpico internazionale, il 29 marzo 2019 riguardante la pista Monti a Cortina?
  2. Di questi impegni ha discusso la Giunta provinciale? Se sì, in quale seduta e con quali esiti? La Giunta ha autorizzato il Presidente della Provincia a firmare la lettera di intenti?
  3. La Provincia di Bolzano ha valutato a quanto potrà ammontare il proprio contributo per le spese richieste dalla gestione della “Monti”? E come verrà coperto l’importo?
  4. È già stato firmato “l’accordo di durata pluriennale (almeno 15 anni)” previsto dalla lettera?
  5. Se sì, che cosa prevede esattamente tale accordo? Si chiede una copia di tale accordo, ai sensi dei diritti di accesso riconosciutici in quanto consiglieri/a provinciali nell’esercizio delle nostre funzioni.
  6. Se non è stato ancora firmato, quali sono i contenuti che la Provincia di Bolzano intende inserire per definire in modo chiaro i limiti del proprio impegno?
  7. Se non è stato ancora firmato alcun accordo, ritiene la Provincia di poter tornare sui propri passi, evitando di prendere impegni di finanziamento di qualsiasi tipo, viste le aspre critiche di cui il progetto di potenziamento della pista “Monti” è stata fatta oggetto da parte delle associazioni ambientaliste e alpinistiche?

 

Bolzano, 8 novembre 2021

 

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

 

 ALLEGATO: “Lettera di intenti” firmata Zaia, Ghedina, Kompatscher e Fugatti, del 29 marzo 2019. Versione originale in inglese.

(Su richiesta si fornisce anche la versione in italiano predisposta dagli enti firmatari).

MOZIONE.

Il 7 settembre 2022 scadrà la concessione per la Cava di S. Floriano a Laghetti di Egna. La data di chiusura della cava è attesa da anni dalla popolazione che ha pagato un caro prezzo ambientale per questo impianto, con grossi disagi dovuti soprattutto a rumore e polvere.

Questa mozione intende dare voce alla volontà della popolazione, espressa ultimamente con una lettera aperta rivolta a noi consigliere e consiglieri provinciali. La lettera è stata firmata da 14 cittadine e cittadini confinanti con la cava ed era accompagnata dall’elenco completo delle oltre 500 firme con cui, nel 2016, la popolazione di Egna e Laghetti già aveva espresso chiaramente la richiesta della chiusura della cava alla data prevista.

Negli anni l’areale della cava si è espanso sempre di più, addirittura oltrepassando i confini del Parco naturale (circostanza che è stata segnalata anche al Tribunale di Bolzano).

La cava si trova in prossimità della zona abitativa di Laghetti/S. Floriano e dell’Ospizio per pellegrini Klösterle, vero gioiello storico-architettonico ed apprezzato centro culturale, per il quale l’attività di cava rappresenta una minaccia e un danno permanente.

La preoccupazione delle cittadine e dei cittadini di Laghetti ed Egna sono giustificate da voci insistenti che sembrano mettere in discussione il rispetto del temine citato per la chiusura della cava. I media hanno riferito che l’assessore provinciale competente starebbe valutando la possibilità di prorogare la concessione e di questo sarebbe stata già informata la sindaca di Egna Karin Jost.

Del resto, la volontà di ottenere la proroga da parte della società titolare della concessione ci è stata confermata dalla risposta data dall’assessore Achhammer alla nostra interrogazione n. 278 del luglio 2019. In essa si legge: “In data 24.04.2018 la società San Floriano Srl in persona del legale rappresentante ha inviato una lettera via PEC a più indirizzi della Provincia indicando come oggetto: ‘richiesta proroga autorizzazione cava San Floriano’. Nella lettera si chiede una proroga di otto anni dell’autorizzazione in scadenza il 07.09.2022. I motivi indicati nella lettera si riferiscono soprattutto al rallentamento dei lavori di estrazione e ai disagi provocati dalla presenza di reperti archeologici e del relativo personale dell’ufficio beni culturali, nonché ai danni subiti dal vincolo posto alle particelle di proprietà della società dove è ubicata la cava”.

Sono argomenti che i cittadini e le cittadine confinanti conoscono bene e contestano con forza, affermando che cava e reperti “sono due cose in nessun modo collegate. Gli abitanti della zona hanno potuto infatti constatare che i lavori di sfruttamento della cava, anche dopo il ritrovamento dei reperti, sono proseguiti senza alcuna interruzione”.

E così continuano nella loro lettera: “Già ora i lavori di sfruttamento della cava rappresentano un rilevante carico ambientale per gli abitanti di Laghetti, una proroga della concessione aggraverebbe ulteriormente la situazione. Risulta evidente che la società che detiene la concessione di sfruttamento della cava intende puntare ad un futuro utilizzo collegato agli scavi della tratta di accesso al Tunnel di Base del Brennero. Questa eventualità è assolutamente da impedire. Un nuovo cantiere porterebbe ad un ulteriore decadimento della qualità della vita oltre ad una sensibile svalutazione del valore degli immobili”.

Noi riteniamo che l’appello della popolazione debba ricevere dal Consiglio provinciale ascolto e una risposta positiva.

Tutto ciò considerato, il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale:

  1. A non prolungare la concessione della cava per non causare alle e agli abitanti di Laghetti di Egna ulteriori disagi derivanti dalla attività di estrazione e lavorazione della ghiaia.
  2. Non prevedere ulteriori attrezzature di cantiere nel sito della cava collegate ai lavori della tratta di accesso sud al BBT.
  3. Adottare una procedura trasparente nei confronti della popolazione, attraverso una tempestiva informazione e un’attiva partecipazione, sia per quanto riguarda la cava che per i futuri cantieri collegati alla tratta di accesso al BBT in Bassa atesina.

 

Bolzano, 10.11.2021

 

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

 

COMUNICATO STAMPA.

L’attuale sviluppo della nostra provincia, soprattutto quello del mondo montano, ci mostra un trend di costante cementificazione: gli hotel sono sempre più grandi, le suite più spaziose, le aree benessere più estese; i rifugi alpini diventano più lussuosi, i bacini di raccolta più grandi e numerosi; gli impianti di risalita vengono resi più potenti; i grandi eventi sono in pieno boom. Tutto questo, nonostante le continue promesse di sostenibilità.

Le nostre montagne, che sono belle sia per chi ci abita, sia per chi arriva da lontano, non hanno davvero bisogno di attrazioni. Sono loro stesse l’attrazione. Lo si nota soprattutto in alta stagione, quando si sentono le lamentele di tanti residenti per la mole di traffico nelle valli e sui passi di montagna.

Il Gruppo Verde in Consiglio provinciale fa il punto della situazione e porta delle controproposte.

Con 26 interrogazioni consegnate nel corso di questa prima parte di legislatura, abbiamo messo alla prova le promesse di sostenibilità tanto decantate dalla Giunta provinciale. Le nostre interrogazioni si concentrano soprattutto su “grandi eventi” e “grandi opere”. Nel primo caso, ad esempio con le Olimpiadi 2026 ad Anterselva, la Giunta ha promesso sostenibilità e nessun progetto invasivo nella natura. Dalle nostre interrogazioni emerge invece che i Giochi olimpici ci porteranno soprattutto strade: nuove, rinnovate, allargate, velocizzate. La fissazione per le grandi opere è ben visibile nella zona del Catinaccio. La tutela della natura è estremamente importante, sostiene a parole la Giunta SVP-Lega; ma nella realtà spingono per riempire il Catinaccio di infrastrutture, contro le raccomandazioni di tutte le associazioni ambientaliste: una piattaforma panoramica, un impianto di risalita controverso e un rifugio dal lusso esagerato. Nelle sue risposte la Giunta non ha però mai risposto alla domanda del perché ci sia tutto questo divario tra le promesse di sostenibilità e i fatti.

Anche le due mozioni che il Gruppo Verde porterà questa settimana in Consiglio provinciale affrontano il tema della smania di grandi opere e di grandi eventi in Alto Adige. E mostrano si può fare anche diversamente, cioè insieme alla popolazione e alla natura e non sopra di loro.

1) La mozione n. 491/21 vuole impedire la realizzazione di un bacino di raccolta sul monte Bullaccia sull’Alpe di Siusi. Qui vi si trova una specie molto rara di orchidea, la nigritella. Questo rende Bullaccia un luogo molto speciale, per intenditori, amanti delle orchidee, ma anche per il semplice turista. Ciò però potrebbe presto appartenere al passato. Perché c’è in ballo un progetto per costruire un enorme bacino che decimerebbe drasticamente la biodiversità di orchidee presente in questo luogo. “È importante proteggere questo habitat sensibile. Per prima cosa, impedendo subito la costruzione di questo bacino di raccolta. A più lungo termine poi sarà necessario elaborare una gestione dei pascoli ecologicamente corretta “, sostiene il primo firmatario Hanspeter Staffler.

2) La mozione n.499/21 riguarda invece i grandi eventi, due dei quali sono in arrivo nel prossimo futuro (Olimpiadi 2026 e Mondiali di sci 2029) e sui quali ci sono grandi dubbi. “Gli ambientalisti si oppongono a ulteriori infrastrutture e all’eccesso di marketing. Le cittadine e i cittadini sono preoccupati: temono di venire invasi durante gli eventi e di diventare in seguito degli hotspot affollati, dove la qualità della vita sparisce”, riferisce la prima firmataria, la consigliera Foppa, riassumendo le preoccupazioni della gente. “Il coinvolgimento delle consigliere e dei consiglieri locali, così come della cittadinanza è indispensabile. La partecipazione migliora sempre la pianificazione e obbliga chi organizza a riflettere e a essere trasparenti”.

“Per noi, le montagne dell’Alto Adige vanno bene così come sono. Molto più del cristallo, delle torri di vetro o di pubblicità, hanno bisogno della nostra tutela – dobbiamo proteggerle da una completa svendita”, riassumono i consiglieri e la consigliera del Gruppo Verde.

 

Bolzano, 09/11/2021

Cons. prov.

Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba

 

Qui potete riguardare la nostra conferenza stampa.

Allegati:

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Derzeit gibt es keine direkte Busverbindung von Ulten in die Industriezone Lana. Pendler:innen machen bereits seit einiger Zeit darauf aufmerksam, dass es so eine Linie dringend bräuchte.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. 1. Aus welchem Grund gibt es derzeit keine direkte Busverbindung von Ulten in die Industriezone Lana?
  2. 2. Ist die Errichtung einer solchen Buslinie geplant? Falls ja, wann kann man mit deren Einsetzung rechnen?

Bozen, 03.11.2021

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba