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ANFRAGE ZUR SCHRIFTLICHEN BEANTWORTUNG.

Seit einiger Zeit hat das zunächst in den USA stark gestiegene Interesse an sog. “Tiny Houses” auch Europa und Südtirol erreicht. Dabei handelt es sich um Minihäuser bzw. Wohncontainer, die z. T. mobil auf Anhängern platziert, z. T. fest im Boden verankert sind, sich auf 20 Quadratmeter beschränken, aber auch 80 oder 100 qm erreichen können.
In Südtirol ist das Interesse an solchen Minihäusern auch deshalb spürbar gewachsen, da die oft kaum mehr erschwinglichen Wohnungspreise solche Separatlösungen, die Flexibilität und Attraktivität bei erträglichem Preis aufweisen, nachdrücklich fördern. Allerdings ist raumordnerisch in Südtirol nicht geklärt, wie sich solche “tiny houses” einordnen lassen. Haben sie den Charakter von Wohnmobilen oder handelt es sich in ihrem Fall um feste Kubatur, die einer Baukonzession unterliegt? Sind mobile Tiny houses zulässig, wenn für sie Ortstaxe entrichtet wird? Müssen dafür eigene Stellplätze, wie etwa bei Campern, vorgesehen sein?
Jedenfalls finden solche Wohnlösungen gerade im ländlichen Raum Interesse, da manche Bauern Grundstücke gegen Entgelt und Sachleistungen zur Verfügung stellen würden.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

1. Ist ihr das wachsende Interesse an Tiny Houses auch in Südtirol bekannt?
2. Wie sind Tiny Houses raumordnerisch einzuordnen, gibt es Präzedenzfälle aus einzelnen Gemeinden?
3. Gedenkt die Landesregierung für dieses wachsende Segment eine Regelung zu treffen?

Bozen, 30.08.2021

Landtagsabgeordnete
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

 

Hier könnt ihr die Antwort der Landesregierung herunterladen.

COMUNICATO STAMPA.

Dubbi sui mondiali di sci alpino in Val Gardena

In questi giorni, l’Alto Adige non si rallegra solo delle belle giornate estive. In molti luoghi l’enorme afflusso di turisti in certe città e valli viene vissuto anche come un grande peso.

È finalmente iniziata una discussione sui limiti della crescita nel settore del turismo, e su quanto il nostro territorio ne può sopportare. Visto le autostrade e i centri urbani congestionati, ci si chiede inevitabilmente come farà l’Alto Adige a far fronte a questo continuo “di più”.

Proprio in mezzo a questi dubbi e al dibattito che si è aperto, arriva la notizia che il prossimo grande evento potrebbe essere all’orizzonte. Saranno i mondiali di sci alpino in Val Gardena nel 2029. Qualche settimana fa la Val Badia aveva rifiutato una co-candidatura con la motivazione che la valle non ne poteva più. Ora la Val Gardena sta cercando di tirare avanti il carro da sola.

La decisione in Val Gardena è difficile da decifrare. Agli abitanti non è stato chiesto se sono d’accordo con questi mondiali nella loro valle, manca qualsiasi tipo di coinvolgimento partecipativo di chi vive e lavora nella valle. Eppure saranno loro a dover vivere con le conseguenze di questi mega eventi.

Come Olympia 2026, questo evento sarà venduto come “sostenibile” e “verde”. Costruzioni di strade nuove e impianti parlano un’altra lingua. Dovremmo iniziare a pensare ai limiti non solo della crescita ma anche del green-washing.

BZ, 25.08.2021

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

RICHIESTA DI SVOLGIMENTO DI UN DIBATTITO DI ATTUALITÀ.

Recentemente IPCC ha presentato la prima parte del sesto Report sul cambiamento climatico. La prognosi per il futuro risulta ancora più buia di quanto si temesse. Il surriscaldamento del pianeta avverrà in tempi molto più ravvicinati e le conseguenze della catastrofe climatica saranno immense e schiaccianti.

Questa stessa estate, con le sue devastanti situazioni metereologiche estreme anche in Europa, aumenta la consapevolezza di tutti e tutte. Il surriscaldamento della terra non può più essere circoscritto a singoli ambiti economici o ecologici. È in ballo la sopravvivenza del pianeta e di chi lo abita. Nel report la catastrofe climatica viene descritta come una crisi ampia e universale. Questa prospettiva richiede quindi a sua volta un approccio onnicomprensivo, per combattere le sue conseguenze.

In questo anche la nostra provincia deve fare la sua parte. Casa, alimentazione, mobilità formano il triangolo nel quale avviene – o non avviene – la salvaguardia del clima. In questi ambiti strategici le generazioni future si aspettano chiare direttive per un radicale cambiamento. Altrimenti il „mondo a misura di nipotini“ resta uno slogan, bello quanto vuoto.
Il Piano Clima attuale risale all’anno 2011. L’impronta CO2 di un abitante dell’Alto Adige è simile a quello delle regioni circostanti. In media ogni persona che abita nella nostra provincia emette 7,4 t di CO2 all’anno. Entro il 2050 queste devono scendere a 1,5 t – un obbiettivo che richiede parecchi sforzi.

Per cui si deve avviare il dibattito. Siamo al countdown, il tempo corre e non si può perderne dell’altro.

Facciamo perciò richiesta alla Presidente del Consiglio di inserire nell’ordine del giorno della seduta di ottobre 2021, un dibattito di attualità per poter discutere del report IPCC e delle misure contro il cambio climatico da prendere in Alto Adige.

Bolzano, 24.08.2021

Consiglieri Provinciali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler
Sven Knoll
Myriam Atz-Tammerle
Paul Köllensperger
Maria Elisabeth Rieder
Franz Ploner
Alex Ploner
Peter Faistnauer
Josef Unterholzner
Andreas Leiter Reber
Ulli Mair
Sandro Repetto
Diego Nicolini

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

In der letzten Legislaturperiode wurde die Tagesordnung Nr. 20 zu den Landesgesetzentwürfen Nr.130/17 und Nr.131/17 mit dem Titel „Förderung von Musiktherapie als ergänzende Behandlungsform im Gesundheitssystem“ im Landtag behandelt und von diesem genehmigt. Darin wurde beschlossen, „in ausgewählten Bereichen die gesetzlichen Freiräume als autonome Provinz zu nutzen, um die Musiktherapie als zusätzliche Behandlungsmethode zu fördern und diese Therapieform in den von der Landesregierung festgelegten Strukturen einzuführen“.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

1. Wie ist der Stand der Dinge der Umsetzung besagter Tagesordnung Nr.20 aus dem Jahr 2017?

Bozen, 24.08.2021

Landtagsabgeordnete
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Da inizio agosto fino al 20 settembre 2021 sarà possibile raccogliere le firme (10.000) per indire un referendum sulla legge “Noggler”, che ha riformato drasticamente la giovanissima legge sulla democrazia diretta.

A noi Verdi ed ecosociali questo referendum sta molto a cuore. Dopo un lungo processo partecipativo che ha visto il coinvolgimento di moltissime persone e associazioni, il nostro gruppo provinciale, insieme alla SVP, nel 2018 ha fatto approvare la nuova legge sulla democrazia diretta (LP 22/2018, a firma di Amhof, Foppa e Noggler). Conteneva innovazioni di vasta portata, tra cui l’importante strumento del referendum confermativo sulle leggi provinciali. Ciò comporta che le leggi provinciali (eccetto quelle approvate da una maggioranza di due terzi e le leggi di bilancio) possano essere sospese su richiesta di 300 cittadini e, se vengono raccolte ulteriori 13.000 firme, possano essere sottoposte a referendum.

Questo strumento è stato fin dall’inizio una spina nel fianco per la Giunta provinciale. Si diceva che il rischio di abuso fosse molto elevato e che sarebbe scoppiata la “referendite”. Invece non è successo nulla di tutto questo. Non c’è stato un solo referendum nei 3 anni dall’introduzione della legge. “Noi lo sappiamo bene, nessuno raccoglie firme per divertimento”, confermano i consiglieri e i portavoce dei Verdi.

Tuttavia, Josef Noggler è stato incaricato di presentare una legge per eliminare il tanto temuto referendum. E la cosa è stata portata a termine l’11 giugno 2021.

Oltre all’abolizione del referendum, la legge “Noggler” contiene anche altri elementi peggiorativi. Il Consiglio dei cittadini e delle cittadine è stato ridimensionato. Soprattutto, le informazioni sui referendum saranno messe nelle mani della Presidenza del Consiglio provinciale. La Presidenza è composta da 5 membri della maggioranza e 1 membro dell’opposizione. Non si può certo parlare di composizione equilibrata. In futuro, l’ufficio di Presidenza sarà anche responsabile dell’Ufficio per la partecipazione e la formazione politica. Questo renderà l’Ufficio per la partecipazione e la formazione politica uno strumento al servizio della maggioranza politica. E anche questo è inaccettabile.

“Per tutti questi motivi, è davvero importante fermare questo passo indietro e perciò invitiamo a firmare in tanti, nei comuni e ai banchetti, per lo svolgimento del referendum”, concludono i Verdi.

 

Bozen, 23.08.2021

Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hanspeter Staffler – Consiglieri Provinciali
Felix von Wohlgemuth und Marlene Pernstich – Co-Portavoce Verdi Grüne Vërc

 

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Uns wird berichtet, dass in Bruneck eine neue Privatklinik entstehen soll. Bürger:innen aus Bruneck und darüber hinaus fragen sich, ob es hierfür eine öffentliche Finanzierung gibt und wenn ja, wie viel diese ausmacht.

In dieser Angelegenheit richten wir folgende Frage an die Südtiroler Landesregierung:

1. Hat die Landesregierung für den Bau der Klinik öffentliche Gelder reserviert bzw. zugesichert? Wenn ja, welche Beträge?
2. Ist dieser Investitionsbeitrag – falls gewährt oder zugesichert – Teil eines weiter reichenden Plans zur Privatmedizin oder reagiert die Landesregierung in diesen Fällen rein auf Beitragsansuchen?
3. Wie begründet die Landesregierung etwaige Beitragsvergaben?
4. Sind auch für die Führungskosten Beiträge vorgesehen? Wenn ja, in welcher Höhe?
5. Besteht grundsätzlich Bedarf an weiteren Betten nahe dem KH Bruneck?

BZ, 23.08.2021

Landtagsabgeordnete
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

 

Hier die Antwort der Landesregierung.

ANFRAGE ZUR SCHRIFTLICHEN BEANTWORTUNG.

Ende Juli 2021 kam es ganz plötzlich in unmittelbarer Nähe des Druckstollens „Kraftwerk Glurns“ zu Wasseraustritten im Bereich der RAIKA St. Valentin, wobei vor allem Kellergeschoße und Garagen von Privatgbäuden und von touristischen Einrichtungen betroffen waren. Die Freiwilligen Feuerwehren der Gemeinde Graun konnten durch ihren schnellen Einsatz mit Pumpen größere Schäden vermeiden.

Nachdem der Wasserstrom nicht aufhörte, wurden vom Kraftwerksbetreiber ALPERIA Entlastungsbohrungen zwischen der RAIKA Oberland und dem ANAS-Gebäude gemacht, wobei tatsächlich Wasser führende Adern angezapft wurden. Seitdem befördern Wasserpumpen rund 100 Liter pro Sekunde aus dem Untergrund.

Trotzdem stehen immer noch Keller- und Garagengeschoße unter Wasser und langsam bilden sich auch veritable Bauschäden an den Gebäuden.

Zu Beginn der Havarie war die Herkunft des Wassers unklar, es waren mehrere Theorien im Umlauf.

Mittlerweile hat sich durch Wasseranalysen eindeutig ergeben, dass das austretende Wasser aus dem Reschenstausee und somit aus dem Druckstollen stammt und nicht wie von ALPERIA vermutet aus dem Einzugsgebiet von Großlaboar[1]. Somit ergibt sich nun eine eindeutige Ursachen-Wirkungsbeziehung.

Bei den Recherchen wurde uns auch mitgeteilt, dass etwaige Risse im Druckstollen erst nach völliger Entleerung des Stausees saniert werden können. Es ist anscheinend nicht möglich, den Druckstollen seeseitig zu verschließen, das im Stollen befindliche Wasser über das Kraftwerk Glurns abzuarbeiten und somit den Stollen für eine Inspektion oder für eine Sanierung zugänglich zu machen. Es soll kein Schleusentor im Bereich des Einlaufes in den Stollen geben, was bei der in die Jahre gekommen Anlage Anlass zur Sorge gibt.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Welche Maßnahmen werden vom Kraftwerksbetreiber ALPERIA gesetzt, um die Inspektion und Sanierung des Druckstollens in Angriff zu nehmen?
  2. Wird der Kraftwerksbetreiber ALPERIA die aufgetretenen Schäden an den Gebäuden zu 100 Prozent sanieren und die Eigentümer der Gebäude schadlos halten?
  3. Entspricht es den Tatsachen, dass der Druckstollen „Kraftwerk Glurns“ seeseitig über kein verschließbares Schleusentor verfügt?
  4. Falls ja, wie kann die Sicherheit der Obervinschgauer Bevölkerung bei einem größeren Leck im 70 Jahre alten Druckstollen garantiert werden? Würde das heißen, dass das gesamte eingestaute Wasser des Reschensees über dieses Leck abfließen müsste?
  5. Falls dieses Schreckensszenario zutreffend sein sollte, welche Risikokonzepte gibt es?
  6. Wie kann es sein, dass ALPERIA, wie kürzlich gemeldet, Gewinne ausschüttet, anstatt diese zu 100 Prozent in die Generalsanierung der mittlerweile maroden Anlagenbauteile zu investieren?

Bozen, 19.08.2021

 

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

 

[1] Schreibweise nach Franz Angerer: Rätoromanische Flurnamen von St. Valentin auf der Haide

 

Hier könnt ihr die Antwort der Landesregierung herunterladen.

ANFRAGE ZUR SCHRIFTLICHEN BEANTWORTUNG.

Kürzlich wurden auf dem Gemeindegebiet von Glurns die Ausgleichsmaßnahmen für das neu errichtete Kraftwerk Rambach umgesetzt. Ausgleichsmaßnahmen haben den Sinn, den negativen ökologischen Effekt eines Bauwerkes zu kompensieren.
Im beschriebenen Fall wurde sogar ein landwirtschaftliches Grundstück, welches direkt am Rambach liegt, der Eigenverwaltung Laatsch abgekauft und für die Ausgleichsmaßnahme zur Verfügung gestellt.
Nun gibt es aber von Ökologen und Naturschützern harsche Kritik an der mit teurem Geld durchgeführten Ausgleichsmaßnahme, denn auf der großzügigen Fläche wurde nur ein Seitenarm errichtet, der zu allem Überfluss hart mit Uferschutzmauern verbaut wurde. Die restliche Fläche wurde mit ein paar Pfützen versehen und mit Handelsaatgut begrünt, was völlig gegen eine Ökologisierung der Fläche spricht
Bei dieser Ausgleichsmaßnahme wurden zwar gute Rahmenbedingungen geschaffen, die Umsetzung wird aus ökologischer Sicht als völlig ungenügend eingestuft.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Wieviel hat der Ankauf der landwirtschaftlichen Fläche gekostet?
  2. Wieviel haben die bisher durchgeführten Bauarbeiten gekostet?
  3. Wer ist verwaltungsmäßig und planerisch verantwortlich für die Umsetzung dieser Ausgleichsmaßnahme?
  4. Wurden die zuständigen Expert:innen der Umweltagentur bei der Planung und Umsetzung dieser Ausgleichsmaßnahme einbezogen?
  5. Wurden andere Fachleute der Landesverwaltung (Amt für Jagd und Fischerei, Amt für Wildbachverbauung) konsultiert und einbezogen?
  6. Falls die Fragen 4 und 5 zutreffen, haben die Expert:innen der Landesverwaltung ihr Einverständnis für diese aus ökologischer Sicht fragliche Ausgleichsmaßnahme gegeben?

Bozen, 19.08.2021

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

ANFRAGE ZUR SCHRIFTLICHEN BEANTWORTUNG.

Ende Juli 2021 kam es ganz plötzlich in unmittelbarer Nähe des Druckstollens „Kraftwerk Glurns“ zu Wasseraustritten im Bereich der RAIKA St. Valentin, wobei vor allem Kellergeschoße und Garagen von Privatgbäuden und von touristischen Einrichtungen betroffen waren. Die Freiwilligen Feuerwehren der Gemeinde Graun konnten durch ihren schnellen Einsatz mit Pumpen größere Schäden vermeiden.

Nachdem der Wasserstrom nicht aufhörte, wurden vom Kraftwerksbetreiber ALPERIA Entlastungsbohrungen zwischen der RAIKA Oberland und dem ANAS-Gebäude gemacht, wobei tatsächlich Wasser führende Adern angezapft wurden. Seitdem befördern Wasserpumpen rund 100 Liter pro Sekunde aus dem Untergrund.

Trotzdem stehen immer noch Keller- und Garagengeschoße unter Wasser und langsam bilden sich auch veritable Bauschäden an den Gebäuden.

Zu Beginn der Havarie war die Herkunft des Wassers unklar, es waren mehrere Theorien im Umlauf.

Mittlerweile hat sich durch Wasseranalysen eindeutig ergeben, dass das austretende Wasser aus dem Reschenstausee und somit aus dem Druckstollen stammt und nicht wie von ALPERIA vermutet aus dem Einzugsgebiet von Großlaboar[1]. Somit ergibt sich nun eine eindeutige Ursachen-Wirkungsbeziehung.

Bei den Recherchen wurde uns auch mitgeteilt, dass etwaige Risse im Druckstollen erst nach völliger Entleerung des Stausees saniert werden können. Es ist anscheinend nicht möglich, den Druckstollen seeseitig zu verschließen, das im Stollen befindliche Wasser über das Kraftwerk Glurns abzuarbeiten und somit den Stollen für eine Inspektion oder für eine Sanierung zugänglich zu machen. Es soll kein Schleusentor im Bereich des Einlaufes in den Stollen geben, was bei der in die Jahre gekommen Anlage Anlass zur Sorge gibt.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Welche Maßnahmen werden vom Kraftwerksbetreiber ALPERIA gesetzt, um die Inspektion und Sanierung des Druckstollens in Angriff zu nehmen?
  2. Wird der Kraftwerksbetreiber ALPERIA die aufgetretenen Schäden an den Gebäuden zu 100 Prozent sanieren und die Eigentümer der Gebäude schadlos halten?
  3. Entspricht es den Tatsachen, dass der Druckstollen „Kraftwerk Glurns“ seeseitig über kein verschließbares Schleusentor verfügt?
  4. Falls ja, wie kann die Sicherheit der Obervinschgauer Bevölkerung bei einem größeren Leck im 70 Jahre alten Druckstollen garantiert werden? Würde das heißen, dass das gesamte eingestaute Wasser des Reschensees über dieses Leck abfließen müsste?
  5. Falls dieses Schreckensszenario zutreffend sein sollte, welche Risikokonzepte gibt es?
  6. Wie kann es sein, dass ALPERIA, wie kürzlich gemeldet, Gewinne ausschüttet, anstatt diese zu 100 Prozent in die Generalsanierung der mittlerweile maroden Anlagenbauteile zu investieren?

[1] Schreibweise nach Franz Angerer: Rätoromanische Flurnamen von St. Valentin auf der Haide

Bozen, 19.08.2021

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

VOTO.

Dopo la ritirata degli USA e della NATO, l‘Afghanistan è finito in poche settimane, molto più velocemente del previsto, sotto il dominio dei Talebani; la rinuncia a ogni tipo di resistenza e il fallimento totale del governo Ghani hanno accelerato drasticamente la situazione. Nel migliore dei casi, ci si può aspettare dal nuovo governo uno stato islamico moderato, ma più probabilmente un emirato in cui i diritti umani e civili devono cedere il passo ai dettami della sharia. Gli sviluppi della società civile, in particolare nei diritti e nell’emancipazione delle donne, messi in moto con il problematico intervento militare delle potenze occidentali, rischiano ora di arrestarsi e di venire soffocati.

Nella corsa disperata all’aeroporto di Kabul, dove migliaia di persone hanno tentato una fuga disperata e per lo più inutile, abbiamo potuto constatare il dramma del terrore esistenziale di molti afghani e afghane, che si aspettano ben poco di buono dal nuovo regime.

In tali circostanze, dopo la debacle militare e morale delle potenze occidentali, è importante fornire almeno un minimo di aiuto a livello umanitario. Questa assistenza dovrebbe essere offerta soprattutto alle donne afghane, a cui dovrebbe essere consentito di lasciare il paese.

Insieme alle loro famiglie, attraverso aiuti umanitari, dovrebbe offerto loro un alloggio protetto, al fine di assicurare un livello minimo di sussistenza.

La regione Trentino-Alto Adige, come altre regioni e città, ha la possibilità di accogliere un numero gestibile di donne e famiglie che probabilmente raggiungeranno presto l’Europa attraverso corridoi umanitari.

Pertanto, il Consiglio Regionale incarica il parlamento e il governo italiano a:

concepire e progettare rapidamente un programma concreto di accoglienza per le donne afgane e le loro famiglie nelle due province di Bolzano e Trento.

 

18.08.2021

Cons. regionali

Brigitte Foppa
Maria Hochgruber Kuenzer
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler
Lucia Coppola
Paolo Zanella
Sandro Repetto
Sara Ferrari
Paul Köllensperger
Maria Elisabeth Rieder
Peter Faistnauer
Alex Ploner
Franz Ploner
Waltraud Deeg
Jasmin Ladurner
Magdalena Amhof