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Nonostante le delusioni, si è rotto il tabù. L’amore ha i suoi diritti, anche quello arcobaleno.
Ora anche il Sudtirolo adegui la propria legislazione.
UnioniOmosessualiIl testo sulle unioni civili approvato dal Senato non è quello auspicato da molte persone che per anni si sono battute per il pieno riconoscimento delle coppie omosessuali e delle famiglie arcobaleno. Comprendiamo dunque l’amarezza di molti attivisti e attiviste, che hanno visto il loro impegno umiliato dalle contese partitiche e elettorali di Movimento 5 Stelle e Pd, per poi diventare merce di scambio tra Renzi e il centro-destra.
Nonostante questo, oggi il bilancio ci sembra comunque positivo. Grazie soprattutto all’impegno dei movimenti e della società civile, l’Italia – e anche il Sudtirolo – hanno fatto un grande passo avanti nella coscienza comune. Quello che era fino a ieri un tabù, oggi è una realtà riconosciuta: che l’amore e la solidarietà tra due persone dello stesso sesso hanno la stessa natura e lo stesso valore (anche giuridico) di quello finora attribuito solo alle famiglie tradizionali. Resta irrisolta la rilevante questione dei figli e delle figlie, ma il tema è comunque posto davanti all’intera opinione pubblica e ci resterà, mentre i tribunali continueranno a dare ragione nei singoli casi.
Il testo approvato istituisce per la prima volta in Italia – e anche in Sudtirolo – l’unione civile tra persone dello stesso sesso, parificando i diritti dei partner con quelli di ogni altra famiglia. Assistenza, sanità, cura, condivisione dei beni, eredità, reversibilità della pensione: ovunque nelle leggi e nel codice civile si parla di “coniuge”, quel diritto viene esteso anche ai partner dell’unione civile. Manca il “dovere di fedeltà”, ma se si pensa che tale “dovere” è un relitto del passato, che è servito a giustificare il “delitto d’onore”, oppure il “divorzio per colpa” (soprattutto a discapito della donna, perché i tradimenti degli uomini erano considerati normali), allora ci appare positiva la strada intrapresa da un gruppo di parlamentari, cioè quella di eliminare questo “dovere” anche nel matrimonio tradizionale.
Noi Verdi attendevamo da anni che a livello statale venissero riconosciuti i diritti delle unioni tra persone dello stesso sesso. Adesso il compito che ci diamo è di trasferire – con adeguati provvedimenti – i diritti conquistati nella legislazione provinciale.
Per noi l’approvazione della legge in Parlamento non è il punto d’arrivo, ma quello di partenza di un cammino di civiltà e nuovi diritti.
Bolzano, 26.2.2016
Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa, Hans Heiss

I Verdi del Sudtirolo parteciperanno domani alla catena umana al Brennero.
EuropaI Verdi-Grüne-Verc fanno appello alle cittadine e ai cittadini del Sudtirolo perché, insieme alle persone che arriveranno dal Trentino e dal Tirolo, partecipino alla catena umana che, attraversando il confine del Brennero, ricucirà simbolicamente un’Europa che rischia di tornare divisa da nuovi confini.
Mettendo in discussione la libertà di movimento sancita a Schengen ed erigendo nuove barriere sui passi Brennero, Resia e Prato alla Drava, l’Europa rischia di perdere se stessa. La questione dei flussi di profughi va affrontata con una soluzione comune e non col tentativo di ogni stato di scaricare i problemi sul vicino.
L’autonomia della Provincia di Bolzano e della Regione Trentino-Alto Adige è stata pensata all’interno del cammino dell’integrazione europea. Un blocco, o peggio l’abbandono di questo progetto di pace, rappresenta una minaccia anche al futuro dell’autonomia. Il blocco dei confini a Brennero, Resia e Prato alla Drava colpiscono i rapporti tra Tirolo e Sudtirolo, ma anche Trentino, resi più facili grazie a Schengen, in modo molto più doloroso rispetto a quanto non ci si immagini a Vienna; incide pesantemente sulle relazioni tra le province e il Land, ma anche con Roma.
La questione profughi, con tutta la comprensione per la posizione austriaca, non si risolve in nessun modo con filo spinato ma con la condivisione delle responsabilità.
GrenzeL‘Alto Adige/Südtirol nel 2015 ha accolto circa 1000 richiedenti asilo, più di Slovenia e Portogallo messi insieme, ma solo un sesto rispetto al Tirolo. Solidarietà nell’Euregio significa anche maggiore responsabilità. Già ora dobbiamo prevedere una rete di centri di assistenza con sufficienti posti letto dal Brennero in giù. Il compito che ci si prospetta non è una questione di protezione civile, ma una priorità politica e sociale a lungo termine.
Non si deve chiudere gli occhi davanti a queste sfide. Non c‘è motivo di fare allarmismo. Serve maggiore attenzione e soprattutto un maggiore impegno umanitario, prendendo ad esempio la generosità e la disponibilità dimostrate in questi mesi da migliaia di cittadini e cittadine sudtirolesi che volontariamente hanno prestato soccorso alle persone in fuga che si trovavano sul nostro territorio.
Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hans Heiss, consiglieri e consigliera provinciali/regionali
Florian Kronbichler, deputato Verdi-Sel al Parlamento italiano
Bolzano, 19 febbraio 2016

Un primo passo verso l’introduzione delle sanzioni.
P0044066Prima delle elezioni salta regolarmente agli occhi in modo molto spiacevole la propaganda elettorale da parte di associazioni e unioni all’interno dei loro bollettini a favore di singoli candidati o di partiti. Non per nulla arrivano sempre ai partiti di opposizione delle segnalazioni di protesta per questa abitudine percepita come scorretta. La fiducia nel rispetto delle regole viene poi lesa sensibilmente quando associazioni e unioni finanziate dalla mano pubblica poco prima delle elezioni, o anche prima delle consultazioni popolari (siamo curiosi di vedere quanto correttamente ci si comporterà in occasione delle consultazioni su “Benko” e sull’aeroporto!) prendono prendono posizione a favore dell’una o dell’altra opzione.
Oggi la prima Commissione legislativa del Consiglio regionale ha trattato il nostro disegno di legge con il quale si propone di inserire delle sanzioni nella legge che già vieta la propaganda elettorale da parte di associazioni e unioni: coloro che, nonostante il divieto in vigore, nei 60 giorni prima delle elezioni reclamizzano singoli candidati o partiti, dall’anno successivo perderanno il diritto ai contributi pubblici. Questo modello viene già applicato efficacemente per le associazioni turistiche.
Il disegno di legge ha inaspettatamente superato il primo scoglio della commissione, dove per 6 a 4 si è deciso di passare alla discussione degli articoli. La maggioranza dei consiglieri (Verdi, PD, Patt, Freiheitliche, Alto Adige nel Cuore u.a.) ha condiviso la problematicità della questione.
In conclusione, la prima firmataria Brigitte Foppa ha chiesto la trattazione nella prossima seduta di marzo per chiarire meglio alcuni dettagli.
Potrebbe davvero succedere che prima o poi si arrivi a un vero miglioramento della par-condicio pre-elettorale.
Consigliera/i regionali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Garantire la libertà di movimento e le strette relazioni tra Tirolo e Alto Adige/Südtirol; il prevedibile aumento dei profughi ha bisogno di nuovi standard qualitativi per l’accoglienza.

Grenzstein BrennerLa paventata gestione del confine del Brennero più rigida è un grave contraccolpo, sia per quanto riguarda una accoglienza umana dei profughi, sia in considerazione della libertà di movimento attraverso i passi Brennero, Resia e Prato alla Drava ottenuta dal 1998.
I governatori che oggi si incontrano hanno il compito di sottolineare con enfasi i seguenti fatti:

  • La questione profughi, con tutta la comprensione per la situazione austriaca, non si risolve in nessun modo con filo spinato e muri – una soluzione europea deve puntare alla distribuzione del peso e delle responsabilità e non alla chiusura dei confini.
  • Il blocco dei confini a Brennero, Resia e Prato alla Drava colpiscono i rapporti tra Tirolo e Sudtirolo, ma anche Trentino, resi più facili grazie a Schengen, in modo molto più doloroso rispetto a quanto non ci si immagini a Vienna; incide pesantemente sulle relazioni tra le province e il Land, ma anche con Roma. Cittadine, cittadini e rappresentanti politici stanno vivendo l‘irrigidimento della gestione dei confini come un vero e proprio affronto.
  • L’Italia, con l’aiuto dell‘Europa deve cercare delle soluzioni che limitino i movimenti dei profughi verso nord, offrendo maggiori prospettive e spingendo per una soluzione a livello europeo.

 

  • L‘Alto Adige/Südtirol nel 2015 ha accolto ca. 1000 richiedenti asilo, più di Slovenia e Portogallo messi insieme, ma solo un sesto rispetto al Tirolo. Solidarietà nell’Euregio significa anche maggiore responsabilità, la quale sembra ormai ineluttabile con la paventata nuova gestione dei confini. Già ora dobbiamo prevedere una rete di centri di assistenza con sufficienti posti letto dal Brennero in giù. Qui deve intervenire la Provincia in funzione sussidiaria per lo Stato.
  • La Provincia di Bolzano dovrebbe considerare l’opportunità di istituire la figura di una coordinatrice o di un coordinatore dell’accoglienza profughi. Questa personalità dovrebbe dedicarsi esclusivamente alle questioni dedicate ai profughi e richiedenti asilo: logistica, necessità di alloggi, corsi di lingua e offerte di impiego. Il compito che ci si prospetta non è una questione di protezione civile, ma una priorità politica e sociale a lungo termine.

Chiudere gli occhi davanti a queste sfide non è futuribile. Per la nostra Provincia non c‘è motivo di allarmismo, ma di una maggiore attenzione, abilità di contrattazione e gestione più efficiente. Soprattutto però di apertura all’impegno umanitario a cui i cittadini e le cittadine sudtirolesi sono sicuramente molto più pronti rispetto a tanti rappresentanti politici.
Hans Heiss
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Bozen, 15. febbraio 2016

Brennerbahn

Brennerbahn


Dopo le dichiarazioni del governo austriaco e della polizia tirolese sarà difficile evitare un nuovo regime di gestione al confine del Brennero, che prevederà probabilmente sistemi di controllo e di sbarramento. Con tutta la comprensione per il desiderio da parte dell’Austria di ridurre il numero dei profughi, scaricare in questo modo il problema sugli stati confinanti non è né condivisibile né di grande lungimiranza – una soluzione europea deve puntare alla distribuzione del peso e delle responsabilità e non alla chiusura dei confini.
In più la chiusura del confine al Brennero danneggia gli stretti rapporti tra Tirolo e Alto Adige/Südtirol, resi molto più facili con l’accordo di Schengen.
Ad ogni modo, i seguenti provvedimenti sono irrinunciabili:

  • Da parte italiana è necessario provvedere alla distribuzione e all’assistenza dei profughi molto prima del confine, invece di lasciare che si arenino tutti al Brennero: no ai cosiddetti „hotspots“ al Brennero! Rischierebbero peraltro di diventare degli inospitali “coldspots” viste le condizioni fredde e precarie, sia dal punto di vista climatico che umanitario.
  • Se da parte dell’Austria verranno realizzate delle strutture di controllo, le possiamo accettare solo in un’ottica strettamente umanitaria.
  • Da parte dell’Alto Adige/Südtirol è ancora più importante rafforzare l’attuale assistenza diurna e prevedere delle possibilità di alloggio. L’offerta si limita oggi a uno standard minimo e abbandona molti profughi nella completa incertezza anche a causa della mancanza di informazioni.
  • Già ora dobbiamo prevedere una rete di centri di assistenza con sufficienti posti letto dal Brennero in giù. Qui deve intervenire la Provincia in funzione sussidiaria per lo Stato.

L’Alto Adige/Südtirol, che finora ospita un numero piuttosto gestibile di profughi (1000), nel 2016 dovrà sostenere sfide ben più grandi, ma di certo ben lontane da quelle sostenute dal Land Tirol che attualmente fa fronte ad altre cifre, ospitando a oggi 6000 richiedenti asilo. Per la nostra Provincia non c‘è motivo di allarmismo, ma di una maggiore attenzione, abilità di contrattazione e gestione più efficiente. Soprattutto però di apertura all’impegno umanitario a cui i cittadini e le cittadine sudtirolesi sono sicuramente pronti.
P.S. Una conseguenza dei maggiori controlli sarebbe che il traffico di transito, aumentato nell‘ultimo anno del 4% superando i 2 milioni di mezzi, potrebbe spostarsi verso ovest su altre tratte. Mentre la politica sta ad osservare i flussi migratori con gli occhi di Argo, accetta con rassegnazione i “flussi” del traffico di transito con le sue enormi emissioni inquinanti. Magari per questi fosse possibile, cosa molto utile in quest’altro contesto, ottenere finalmente uno „spostamento“!
Hans Heiss
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Bolzano, 8 febbraio 2016

footprintSenza voti contrari il 3 febbraio 2016 è stata approvata dal Consiglio provinciale la mozione verde per dotare l’Alto Adige/Südtirol di un sistema adeguato alla nostra realtà per il calcolo dell’impronta ecologica, non solo per le singole persone, ma soprattutto per aziende, organizzazioni e amministrazioni pubbliche. Un piccolo passo con un grande significato simbolico ed educativo per continuare nel cammino verso la sensibilizzazione per pratiche e comportamenti ecocompatibili e climasostenibili. Anche l’amministrazione provinciale potrà sottomettersi al calcolo e renderlo noto.
La parte deliberativa di questa mozione è stata così sostituita: “L‘agenzia provinciale per l‘ambiente viene incaricata di analizzare già esistenti strumenti di calcolo per l‘impronta ecologica e la loro adattabilità alla provincia di Bolzano. Valuterà poi se sia possibile un collegamento con i label „Klimafactory“ e „Comune amico del clima“. Tale strumento sarà accessibile online e messo a disposizione di aziende, organizzazioni, Comuni e amministrazione provinciale.”

L‘agitazione per un possibile „hotspot“ al Brennero, così come pensato dal governo a Roma, si è un po’ placata dopo che il ministro degli interni Alfano ha dichiarato di non vedere il bisogno di allestire un centro di accoglienza sul luogo di confine più importante d’Italia. E il punto più a Nord del Paese non sarebbe nemmeno un luogo di permanenza ideale per profughi che prima hanno attraversato tutta la penisola, come afferma giustamente in Presidente Kompatscher. Ma è anche facilmente prevedibile che alla fine dell’inverno arriveranno al Brennero sempre più profughi e migranti, il cui passaggio verso l‘Austria sarà sempre più difficile.

  • A maggior ragione è importante rafforzare l’assistenza diurna da parte della Provincia al Brennero e prevedere anche degli alloggi. L‘offerta attualmente attiva si limita al minimo indispensabile e lascia numerosi profughi nell‘incertezza anche a causa della mancanza di informazioni.
  • Meno che inutili sono poi le affermazioni del parlamentare SVP Daniel Alfreider, in quale spiega che il 50% dei profughi provenienti dal Nord Africa sono migranti economici. Da dove tragga tale sapienza non è dato sapere: ma le sue affermazioni fomentano pregiudizi nei confronti di profughi che provengono principalmente da Paesi dilaniati da guerre civili come Somalia, Eritrea o Mali e che in Europa non cercano una sdraio, ma una via d’uscita da minacce e pericoli.

A policeman stands in front of a door of a train ready to go to Munich, Germany, as he blocks migrants without the proper documentation from getting on it, at Brenner railway station, Italy May 28, 2015. Some 200 mostly Eritrean migrants heading northwards from Italy were turned back by police in the Italian Alps on Friday and left sleeping in train stations as European countries tightened frontier checks before a global summit in Germany. Picture taken May 28, 2015. REUTERS/Stefano Rellandini - RTR4Y1QB
L’Alto Adige/Südtirol, che finora ospita un numero piuttosto gestibile di profughi (1000), nel 2016 dovrà sostenere sfide ben più grandi, ma di certo ben lontane da quelle sostenute dal Land Tirol che attualmente fa fronte a ben altre cifre, ospitando a oggi 6000 richiedenti asilo.
Hans Heiss
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Bolzano, 27. gennaio 2016

aereoportoIl dato non lascia dubbi – secondo un sondaggio eseguito dall‘AFI-IPL il 69% dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti sudtirolesi dicono “no!” all’aeroporto di Bolzano. La maggior parte non ne vede il senso, vista la vicinanza di altri aeroporti, come quelli di Innsbruck, Monaco e Verona, e visti gli alti costi dell’investimento. Ma anche gli aspetti ambientali e quelli legati alla salute sono elementi decisivi per chi si è dichiarato contrario. Sono soprattutto i cittadini e le cittadine delle zone rurali ad avere i dubbi più grandi.
Il bombardamento mediatico da parte della Giunta e della maggioranza, di importanti mezzi di informazione e delle associazioni economiche fin’ora non hanno avuto grandi effetti, piuttosto hanno quasi ottenuto la reazione contraria, rafforzando la convinzione dei lavoratori e delle lavoratrici che qui si costruisca sulle loro spalle. Hanno altri problemi, preoccupazioni ben più importanti rispetto al mediocre valore aggiunto di un costoso aeroporto regionale – si aspettano una migliore „raggiungibilità“ di stipendi più alti e servizi sociali e alle famiglie sicuramente migliorabili.
È davvero sorprendente che l’ala ufficiale dei lavoratori dipendenti del partito di maggioranza si sia schierata dalla parte dell‘aeroporto e che il suo leader, Helmuth Renzler, si dichiari a disagio e condannato al silenzio. Se la vicinanza all’aeroporto rappresenta un motivo di disagio, anche gli abitanti di Bolzano Sud, Laives e della Bassa Atesina possono dichiararsi contrari al progetto in una consultazione popolare: i lavoratori e le lavoratrici del Sudtirolo avrebbero diritto a un altro tipo di atteggiamento e non di una così spiccata capacità di adattamento e di flessibilità.
La Camera di commercio di Bolzano non dovrebbe mettere in dubbio il valore della ricerca dell’AFI-IPL, bensì riflettere se il suo incondizionato appoggio all’aeroporto non sia piuttosto una strategia fallimentare.
Hans Heiss
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Bolzano-Bozen, 22 gennaio 2016
IPL Graf ITA

Disposizioni in materia di composizione ed elezione degli organi delle amministrazioni comunali – “Legge elettorale per Bolzano”
ElezioniComunali_Gemeindewahlen
Il disegno di legge a firma Noggler che intende apportare alcuni cambiamenti alla legge elettorale comunale verrà trattato domani nel corso del Consiglio regionale. Brigitte Foppa spiega nella sua relazione le posizioni dei Verdi sui suddetti cambiamenti:
I Verdi hanno poi presentato due emendamenti, con i quali si esprimono contro l’ampliamento della Giunta con l’aggiunta di una persona e contro l’innalzamento del budget relativo a disposizione (per tutti i comuni!).
Bolzano, 19. gennaio 2016
Consiglieri regionali
Brigitte Foppa
Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba
[gview file=”http://www.verdi.bz.it/wp-content/uploads/2016/01/067-relazione.pdf”]

La A22 in mano pubblica: successo nelle trattative, maggiore responsabilità per la politica, nessuna illusione sulla A22 come “gallina dalle uova d’oro” per il BBT.
Brennerautobahn_ATLa proroga della concessione per l’autostrada del Brennero è un risultato importante e va riconosciuto l’impegno di chi ha condotto le trattative, primi tra tutti i presidenti delle due Province.
Che l’A22 rimanga in mano e a gestione pubblica per i prossimi 30 anni crea le condizioni per una riorganizzazione dei trasporti e una più efficace tutela dell’ambiente su questa tratta.
L’accordo raggiunto darà buoni frutti solo se, dopo decenni di attesa, si metterà rapidamente mano a una serie di urgenti provvedimenti:

  • La cattiva qualità dell’aria, al limite del catastrofico, soprattutto nei pressi delle città, è ormai conosciuta e dimostrata, l’inserimento del limite dei 100/h nei pressi di Bolzano, Laives, Vipiteno, Bressanone e nella Bassa Atesina non ha più bisogno di una fase di prova, come dimostrano anche i successi raggiunti dall’esperienza del Land Tirolo.
  • L’installazione di stabili stazioni di controllo dei mezzi pesanti, da tempo promesse nei pressi di Vipiteno, è in tremendo ritardo; secondo i controlli a campione risulta che il 15-20% dei camion circola con difetti pesanti e pericolosi per gli altri viaggiatori.
  • È necessario e urgente prendere misure di protezione contro l’inquinamento acustico sotto forma di barriere antirumore e asfalto silenzioso, stabilendo chiare priorità e un calendario certo; vanno valutati anche incapsulamenti dell’autostrada e le circonvallazioni in galleria, vedi Bolzano, sono da considerarsi “opere prioritarie”.
  • Restano prioritari, per ridurre drasticamente i transiti lungo l’asse del Brennero, misure come l’aumento dei pedaggi e la borsa dei transiti alpini. L’assessore Mussner ha aperto una porticina a questo proposito nel corso dell’ultimo dibattito in Consiglio provinciale.
  • La prospettiva di poter finanziare facilmente le tratte d’accesso al BBT con gli introiti di A22 e il suo fondo di riserva è fuorviante. Accanto all’attuale fondo di riserva di 550 Mio €, nei prossimi 30 anni verranno messi a disposizione al massimo 1,5 miliardi.
    D’altra parte (senza tunnel!!) ci saranno spese di ca. 9-11 Mrd. € :
    Fortezza-Ponte Gardena: 1,4 Mrd.,
    Tangenziale di BZ: 800 Mio.,
    Tangenziale di TN: 1,3 Mrd.,
    Snodi di Verona: 300 Mio.
    Tratta Bassa Atesina/Trentino: ca. 4-6 Mrd..

Solo con questo tipo di misure incisive l’autostrada, oltre a essere asse di transito, potrà diventare anche una chance per la popolazione, per la salute e per l’ambiente.
15.01.2016
Hans Heiss, Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba