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Il Consiglio della Provincia approva due mozioni dei verdi
Gruppo Verde in Consiglio provincialeDa oggi in poi possiamo sperare di vedere riattivate le fontanelle dell’acqua sulle banchine delle stazioni in Alto Adige. Il Consiglio provinciale ha approvato la mozione verde in cui si chiede che la provincia si attivi affinché nelle stazioni gestite dalla provincia vi sia la possibilità di avere dell’acqua potabile gratuita e di sensibilizzare i comuni che hanno in gestione le stazioni ferroviarie affinché installino fontane con acqua potabile gratuita.
Inoltre il primo punto deliberativo della mozione verde “tratta e sfruttamento della prostituzione: conoscere, informare, sensibilizzare” è stata approvata dal Consiglio provinciale. Questo punto della mozione prevede che un’indagine conoscitiva dovrà essere realizzata in collaborazione con la rete di tutte le istituzioni e le associazioni coinvolte nelle attività di contrasto, tenendo conto di tutti i fattori e i soggetti che ne partecipano, compresa la realtà dei clienti. Purtroppo per mettere in azione dei nuovi provvedimenti mirati di sensibilizzazione e di contrasto bisognerà aspettare.
Qui trovate il testo completo della mozione
“Fontane sulle banchine ferroviarie”
“Tratta e sfruttamento della prostituzione: conoscere, informare, sensibilizzare” 
 

L’Europa deve ora affrontare una grande sfida, con conseguenze anche per l’Alto Adige/Südtirol

goodbyeUna giornata nera per tutta l’Europa: una maggioranza risicata dei votanti britannici ha optato per la Brexit e così uno dei Paesi più importanti, di rilevanza mondiale, volta le spalle all’Unione Europea; l’uscita verrà suggellata in pochi anni.
Hanno vinto preoccupazioni fondate, ma soprattutto le paure fomentate da bugie e la voglia di chiusura. I vincitori non dovrebbero esultare troppo presto, perché le conseguenze economiche saranno pesanti, tanto quanto l’isolamento politico e culturale.
L’immigrazione non verrà fermata, le possibilità d’azione della Gran Bretagna in molti ambiti saranno pregiudicate. Ci amareggia constatare che una grande Nazione, che da secoli stimola il continente, impegnata sui fronti della democrazia e della libertà di pensiero, di espressione e di stili di vita, abbia ora deciso di isolarsi.
L’UE, le sue istituzioni a Bruxelles, ma soprattutto gli Stati e il Consiglio europeo reagiranno allo shock di questo grido d’allarme:
l’Europa, che in 60 anni in quanto comunità pacifica e unione economica ha fatto grandi passi in avanti ma che si è anche irrigidita in una burocrazia lontana dai cittadini e dalle cittadine, apparendo sempre più spesso come campo da gioco per delle élite, ha bisogno di una nuova missione: molta più democrazia e giustizia sociale, meno Stati nazionali, stop alla deregulation neoliberale e allo smantellamento del welfare a spese di milioni di cittadine e cittadini.
Un’Europa rinnovata e aperta è di vitale importanza per l’Alto Adige/Südtirol: al processo di unione dobbiamo lo smantellamento dei confini, ma anche il nostro benessere, soprattutto nelle zone rurali. Questi aspetti sono molto più importanti dell’impatto ambientale, in primis a causa del trasporto merci, e più importanti della troppa burocrazia.
La nostra Provincia non può augurarsi un’Europa delle eccezioni e dell’isolamento: la spesso citata “Europa dei popoli” è solo in parte espressione di vicinanza ai cittadini e alle cittadine, ma viene invece spesso venduta come una nuova forma di separazione dagli “altri”. Se vogliamo trovare un senso positivo al doloroso colpo della Brexit, allora lo si può fare solo con una correzione radicale del corso dell’Europa verso un progetto democratico, sociale e aperto al mondo per il 21° secolo.
Questa è l’unica via, la quale però con la Brexit, sarà ancora più lunga e difficile.
Hans Heiss,
Brigitte Foppa
Riccardo dello Sbarba
Cons. prov.
Bolzano, 24. giugno 2016

Il contributo dell’Alto Adige/Südtirol è lodevole, ma può essere migliorato.

Logo_Refugees_welcomeLa giornata odierna dedicata a livello mondiale ai rifugiati ci ricorda in modo molto chiaro le dimensioni di un fenomeno epocale: 60 milioni di persone scappano da guerra e fame. La maggior parte di loro si rifugia nei Paesi limitrofi, ma anche in quei Paesi e continenti in cui si aspettano di ricevere aiuto e che sono co-responsabili di miserie e ingiustizie.
Anche da qui parte il nostro deciso dovere alla solidarietà. L’Alto Adige ha dato molto, accanto alla Provincia si sono attivate soprattutto associazioni di volontariato, singole persone e Comuni, ma il potenziale di accoglienza non è stato ancora esaurito. Mentre il Land Tirolo ospita 6000 profughi e richiedenti asilo, la nostra Provincia ha posto il limite d’accoglienza a 900 persone.  Non c’è quindi motivo di lamentarsi e c’è ancora spazio a sufficienza.
Il fatto è questo: da tempo non si tratta più di chiedersi SE dobbiamo aiutare queste persone, ma solo COME possiamo farlo nella maniera migliore.
Le proposte Verdi sono ormai note:

  1. proponiamo di istituire una quota volontaria da parte dell’Alto Adige/Südtirol, posta più o meno a metà tra lo standard austriaco-tirolese (l’1% della popolazione) e quello italiano (per l’Alto Adige/Südtirol attualmente lo 0,9% dei profughi);
  2. distribuire i profughi in piccoli gruppi su più comuni. Bolzano deve essere alleggerita;
  3. Rafforzare in modo deciso la proposta di servizi per l’integrazione come corsi di lingua, occasioni sociali e culturali, lavori per la comunità. Soprattutto è da migliorare la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro; a questo proposito è richiesta la disponibilità delle imprese;
  4. creare un tavolo di coordinamento permanente tra Commissariato del governo, Provincia (ripartizioni sociale, sanità, lavoro, scuola, formazione professionale, lingue, edilizia, ecc.) Comuni, Enti territoriali, organizzazioni non governative, la società civile, partner sociali, volontari/e;
  5. assicurare prestazioni umanitarie migliori e più sistematiche ai profughi di passaggio;
  6. il problema dei profughi resta un tema centrale dell’Euroregione Tirol-Südtirol-Trentino;
  7. Informare e sensibilizzare meglio cittadine e cittadini. E soprattutto riconoscere meglio di quanto non sia stato fatto fino a ora il lavoro di volontari e volontarie. La grande festa organizzata a Innsbruck la settimana scorsa dal governo tirolese per i/le volontari/e ci sia da esempio.

Fino a che le cause di fuga (guerra, povertà, ingiustizia) non verranno arginate in modo efficace, ci dovremmo preparare a nuovi arrivi. Sarà un fenomeno epocale che accompagnerà anche la nostra provincia.
20.06.2016
Cons. prov. Hans Heiss,  Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba

Partecipazione al voto sorprendentemente alta, un chiaro NO al progetto per l’aeroporto: i Verdi dichiarano la loro soddisfazione per il risultato della consultazione popolare e chiedono alla maggioranza del Consiglio provinciale di ascoltare e dare seguito a questo risultato.

scrutinio

wahlen.provinz.bz.it


L’Alto Adige/Südtirol ha parlato chiaro: il progetto per l’ampliamento dell‘aeroporto di Bolzano non ha convinto, vent’anni di investimenti fallimentari non possono essere compensati da un nuovo rilancio. Che avrebbe vinto il NO lo avevamo percepito durante i numerosi incontri con la cittadinanza su tutto il territorio, ma questo risultato ci ha davvero sorpresi, addirittura sopraffatti. L‘alta partecipazione al voto e il risultato finale sono un chiaro segnale alla giunta affinché concretizzi il NO a un aeroporto più grande e all’aumento del traffico aereo. Ma soprattutto indica la richiesta di cittadini e cittadine per più qualità di vita, tutela dell’ambiente e risparmio.
Questo risultato è stato possibile grazie l’impegno costante e il lavoro certosino di molti e molte: partiti, associazioni, innumerevoli persone hanno sposato la causa e contribuito organizzando e partecipando ogni giorno volontariamente alle iniziative della campagna per il NO. E contro questo impegno convinto e tale abnegazione la grande mole di pubblicità a pagamento non ha potuto fare niente.
E quindi ha vinto anche la cittadinanza attiva. Le cittadine e i cittadini della nostra provincia hanno mostrato che vogliono più democrazia diretta, voglio confrontarsi direttamente con i contenuti e andare consapevoli al voto. Questo processo ormai è inarrestabile.
Oggi ha vinto l’ambiente, la qualità di vita del Sudtirolo meridionale e il sano buonsenso. Ed è una giornata di festa per la democrazia della nostra terra.
 
13.06.2016
Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss

Greenpeace a Bolzano per il NO all’aeroporto – 10/06/2016, 16.30-20h, Musterplatz/Piazza della Mostra, BZ

Aufruf_Aeroporto_klIl Comitato no-airport.bz organizza per venerdì 10 maggio prossimo dalle ore 16:30 alle 19:30 in Piazza della Mostra a Bolzano l’evento di chiusura della campagna per il NO al referendum di domenica 12 giugno sul finanziamento dell’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano.
Aderiscono e partecipano all’organizzazione dell’evento: Dachverband, Legambiente, Ambiente e salute, Südtiroler Bauernbund Bezirk Unterland, Comitato LAC, Verdi Grüne Vërc Projekt Bozen, Verdi Grüne Vërc provinciali, Rifondazione Comunista, Movimento5Stelle, Sinistra – Die Linke.
Dalle 17:00 interverranno: il Direttore nazionale di Greenpeace Italia, Pippo Onufrio, rappresentanti delle organizzazioni ambientaliste e consiglieri/e provinciali, cittadin* attiv*…
Il Direttore nazionale di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio, sarà a Bolzano per sostenere l’appello per il NO al referendum provinciale di domenica 12 giugno. Onufrio, fisico, ricercatore, da sempre ambientalista e referente per i temi energie e clima.
Oltre all’accompagnamento musicale di una giovane band locale e ci sarà anche un rinfresco bio. Alla fine dell’evento gli organizzatori taglieranno e distribuiranno ai presenti una “torta no-airport”.
Gli organizzatori ricordano a tutti i cittadini e cittadine dell’importanza del proprio voto per contribuire alla tutela della nostra salute, benessere e dell’ambiente, per mantenere nella nostra provincia un turismo responsabile e sostenibile, per investire fondi pubblici in progetti prioritari come per esempio nei settori delll’educazione, sanità e sociale.
Link evento facebook: https://www.facebook.com/events/1735771043370006/

logo ygTra pochi giorni i cittadini e le cittadine decideranno il futuro dell’aeroporto di Bolzano. Ogni giorno nei dibattiti vengono chiamati in causa i/le giovani come primi sostenitori dell’ampliamento dell’aeroporto. I/le Young Greens vogliono quindi prendere posizione in proposito.
Noi siamo per la libertà di movimento, per un’Europa senza frontiere, per gli incontri culturali e professionali tra persone di lingua e nazionalità diversa e vogliamo trasporti che facilitino gli spostamenti e ci permettano di godere della bellezza del viaggiare. Ma siamo anche per una buona qualità della vita nella nostra terra, per la possibilità di godere del paesaggio e della natura unica e varia che caratterizza l’Alto Adige/Südtirol. Noi Young Greens siamo convinti che sia possibile viaggiare e vivere bene anche e soprattutto senza avere un aeroporto sotto casa che metterebbe profondamente a rischio la qualità di vita di tutta la Bassa Atesina.
Pensiamo che soldi ed energie debbano essere investite per migliorare i mezzi di trasporto già esistenti, proprio perché ancora non ideali: è bello poter arrivare a Roma con le frecce in 4 ore e mezzo, ma non è possibile che per una buona parte della mattinata non sia possibile raggiungere Bologna in tempi brevi e a prezzi accessibili e che i bus navetta per gli aeroporti internazionali più vicini siano ancora così pochi e a prezzi non proprio a misura di studente. Di questo abbiamo bisogno, non di più inquinamento e più rumore dietro casa.
Il 12 giugno voteremo quindi NO all’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano, nella speranza che la politica alzi finalmente lo sguardo con delle strategie per i trasporti rivolte davvero ai giovani e al futuro.
young greens south tyrol

FlashMobVerbesserungsvorschläge für das Kindergartenpersonal.
Gestern standen die Kindergärtnerinnen ein weiteres Mal im Regen vor dem Landtag. Sie protestierten noch einmal gegen die gestiegene Belastung und wiesen auf die Bedeutung des Kindergartens in der Bildungsarbeit und auf ihre eigene Arbeitsleistung hin.
Der Protest der Kindergärtnerinnen, auf den es nun auch einige Reaktionen seitens der Landesregierung gibt, stützt sich unter anderem auch auf das Bildungsgesetz, das heute im Landtag behandelt wird. An ihm hat die grüne Fraktion einige Ansatzpunkte ausfindig gemacht und das Thema des Kindergartens dadurch in die Debatte des Bildungsomnibusgesetzes eingebaut.
Vorher hatten wir in mehreren Landtagsanfragen die Datenlage erhoben und auf das überaus beeindruckende Arbeitspensum aufmerksam gemacht. Die Belastungsgrenze ist erreicht.
Die Vorschläge, die unsere Fraktion heute vorlegt, setzen an grundlegenden Punkten an. Sie werden auch in Zukunft beachtet werden müssen, wenn man nicht mit kleinen Schadensbegrenzungsaktionen einem jahrelang aufgeschobenen Problem beikommen will.
Wir haben zwei Gesetzesänderungen vorbereitet. Sie betreffen:

  1. Die personelle Ausstattung der Gruppen. Das Landesgesetz vom 16. Juli 2008, Nr. 5 besagt, dass jede Kindergartengruppe „eine Kindergärtnerin oder ein Kindergärtner und eine pädagogische Mitarbeiterin oder ein pädagogischer Mitarbeiter“ aufweisen muss. Derzeit wird dieser Passus so ausgelegt, dass die Stelle der Kindergärtnerin und der pädagogischen Mitarbeiterin auch als Teilzeitstelle verstanden werden kann, die nicht durch zusätzliches Personal ausgeglichen werden muss. Das ist eine gravierende Missinterpretation des Gesetzes, die einen großen Anteil an der derzeitigen Belastungssituation hat. Oft befindet sich nur eine einzige Person in der Gruppe mit mehreren Kindern. Das wirft große Probleme auch rechtlicher Natur, etwa in Haftungsfragen auf. Die 2 Stellen müssen daher klar als Vollzeitäquivalente definiert werden.
  2. Die Gruppengröße: Sie soll von 25 auf 20 herabgesetzt werden. Durch die derzeitige Größe der Kindergartenabteilungen mit maximal 25 Kindern wird die Belastungsgrenze des Kindergartenpersonals immer wieder überschritten. Dafür muss in Artikel 6 des Landesgesetzes vom 16. Juli 2008, Nr. 5 die Gruppengröße 25 durch die Maximalgröße 20 ersetzt werden.

Zusätzlich haben wir eine Tagesordnung (Beschlussantrag zum Gesetz) vorgelegt.
Darin werden der Landtag und die Landesregierung mit folgenden Maßnahmen beauftragt:

  1. In einer Landtagsanhörung die Vertretungen des Kindergartens, der Eltern und der Gewerkschaften anzuhören.
  2. Neben Sofortmaßnahmen für das neue Kindergartenjahr im Haushaltsjahr 2017 das Stellenkontingent in den Kindergärten aufzustocken und zwar in einem Maß, das auch tatsächlich Entlastung schafft.
  3. Mit der Verhandlung des Bereichsvertrages für das Kindergartenpersonal unverzüglich zu beginnen.

Mit den Kindergärtnerinnen, die gestern zum zweiten Mal innerhalb eines Monats ihre Stimme erhoben haben, finden wir: So kann es nicht weitergehen. Diese Schlüsselstelle im Bildungsbereich bedarf einer personellen Aufwertung, die Hand in Hand geht mit der großen Innovationsleistung, die in den Kindergärten in den letzten Jahren erbracht wurde. Wir sprechen dem Kindergartenpersonal unsere Solidarität aus und fordern die Landesregierung auf, den Forderungen der Kindergärtnerinnen nach einer generellen Neuregelung in Stellensituation, Betreuungsschlüssel, Gruppengröße, Angleichung an die GrundschullehrerInnen und Bezahlung, nachzukommen.
09.06.2016
L.Abg.
Brigitte Foppa
Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba

HotelTermeMeranCancellata un’anomalia urbanistica: il Consiglio provinciale approva all’unanimità la proposta di legge del Gruppo Verde.
Non era mai successo nella storia del Consiglio provinciale, che una proposta di legge in materia di urbanistica avanzata dall’opposizione venisse approvata dal Consiglio provinciale: si tratta del disegno di legge n. 66/15 „Hotel Terme di Merano“ proposto dal Gruppo Verde.
Il disegno di legge prevede l’eliminazione dell’articolo 128bis della Legge Urbanistica che vincola l’intera area delle Terme di Merano come „zona per impianti pubblici sovracomunali“, quindi di competenza esclusiva della Provincia. Il 128 bis è il residuo di una infelice vicenda, quando la Provincia si era messa perfino a costruire e gestire un Hotel, quello delle Terme. Con pessimi risultati e un enorme spreco di denaro pubblico.
Adesso questa vicenda è finita con la cessione dell’hotel ai privati. Restava però una cosa da fare: restituire tutta l’area al Comune, che per la zona dell’hotel ha già pronta la variazione di destinazione d’uso in „zona per strutture turistiche“, predisposta e fortemente voluta dalla assessora all´urbanistica Madeleine Rohrer e dallo stesso sindaco Rösch.
Presupposto per concludere il cambio di destinazione: l’eliminazione dell’articolo 128bis e la restituzione della competenza al Comune. E’ quel che ha fatto oggi il Consiglio provinciale approvando la legge del Gruppo Verde. Alla legge è stato aggiunto un emendamento, che prevede la sua entrata in vigore a partire dal 1° febbraio 2017, al fine di lasciar concludere alcune procedure di autorizzazione ancora in corso.
Gruppo Verde in Consiglio provinciale.
Qui trovate la relazione accompagnatoria al disegno di legge 66/15

Gruppo Verde in Consiglio provincialeIl Consiglio provinciale ha approvato la mozione verde per un maggiore uso di prodotti biologici nelle mense pubbliche. 
Ecco la parte deliberativa approvata:
Il Consiglio provinciale impegna la Giunta a:
– cambiare i criteri per l’assegnazione dei cotratti di servizio per la gestione delle mense in modo che in futuro vengano considerate le seguenti linee guida:
I prodotti e gli ingredienti devono provenire per la maggior parte da agricoltura/produzione (secondo le attuali direttive europee) e tale parte deve essere distribuita su tutti i pasti e per tutto l’anno scolastico. Qualora sul mercato locale non fossero disponibili sufficienti quantità di prodotti biologici, si dovrà dare la preferenza alle produzioni locali, cosiddetti a km 0;
– vincolare i gestori delle mense all’indicazione esplicita sui menu dei prodotti biologici e della provenienza geografica degli ingredienti usati.
Brigitte Foppa
Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba

Aeroporto: Appello al NO
Anche se in Consiglio provinciale apparteniamo a diversi partiti, in vista del referendum del 12 giugno, 2016 ci pronunciamo insieme contro un ulteriore finanziamento dell’aeroporto di Bolzano.
Il nostro NO al referendum deriva dalla preoccupazione per la salute e l’ambiente in cui vive la popolazione interessata. La minaccia alla loro salute e l’ulteriore sperpero del denaro pubblico sono assolutamente sproporzionati rispetto ai benefici che, secondo gli stessi promotori, porterebbe un ampliamento dell’aeroporto.
Indichiamo solo quattro punti:

1. Cautela nell’utilizzo del denaro pubblico.

Finora già 120 milioni di € sono stati gettatoi nell’aeroporto e nei relativi servizi, e dal 2017 verranno aggiunti € 2,5 milioni (e 2,5 milioni di contributo della Camera di Commercio) fino al 2022, per raggiungere l’obbiettivo di 170.000 passeggeri. Ma non è tutto: oltre ai contributi diretti occorrerà coprire le perdite previste, e a ciò direttamente o indirettamente dovrà pensare la mano pubblica nei prossimi 20 anni, visto che il pareggio è previsto solo al 2035 a patto che si superino i 500.000 passeggeri. La vittoria del “sì” significa dunque investire altre decine di milioni nell’Aeroporto, soldi che servono urgentemente nei settori dell’istruzione (scuole materne), della salute (reparti di maternità), del sociale (famiglia).

2. La solidarietà con la popolazione coinvolta, contro la minaccia alla sua qualità della vita.

Chi vive e lavora a San Giacomo, Laives, Vadena, Bronzolo, a Bolzano, in Bassa Atesina e nell’Oltradige ha diritto ad una vita decente. L’ampliamento dell’aeroporto comporta un aumento insostenibile delle emissioni inquinanti e del rumore, che aggrava ulteriormente il catrico ambientale già presente. Con gli aerei a reazione previsti rumore e emissioni si innalzeranno bruscamente. . La stessa Agenzia provinciale per l’ambiente ha parlato di “ripercussioni notevoli sull’ambiente in un’area dove il valore limite annuo di ossidi di azoto è stato superato in numerose stazioni di rilevamento”.
Le 180.000 persone che vivono nel bacino di utenza dell’aeroporto, pari a un terzo della popolazione della provincia. Come cittadini e cittadine della nostra autonomia siamo particolarmente obbligati a tutelare ogni tipo di minoranza.

3. Il successo economico fiorisce anche senza l’aeroporto, in questo momento più che mai!

La provincia di Bolzano è una delle regioni più ricche d’Europa, il turismo e i pernottamenti sono in costante crescita, l’esportazione aumenta di anno in anno. Questo sviluppo si deve all’intelligenza e alla diligenza delle nostre aziende e delle/dei loro dipendenti. E’ anche il risultato del nostro paesaggio speciale, della qualità della vita e della nostra posizione nel cuore dell’Europa, che assicura l’accessibilità al nostro territorio. Gli ospiti apprezzano il valore del riposo e del relax nella natura: questo deve essere coltivato, non il turismo mordi e fuggi. Un numero crescente di questi ospiti ci apprezza anche come una regione libera da traffico aeroportuale, per ragioni di riposo, sicurezza e clima.

4. Anche con un “No”, l’aeroporto rimane sotto il controllo della Provincia.

È infondata la preoccupazione che con la vittoria del NO l’aeroporto cadrebbe nelle mani dello stato o dell’ENAC e verrebbe messo a gara europea. Se anche ciò accadesse, si troverebbero ben pochi interessati assumersi i necessari investimenti, senza contributi pubblici. Nessun privato avrebbe il coraggio di investire molti milioni di fronte a un futuro molto incerto.
La realtà comunque è ben diversa: sull’aeroporto la Provincia ha competenza legislativa riconosciuta dalla Costituzione (art. 117) ed ha già emanato leggi e un dettagliato regolamento (Decreto presidente giunta provinciale n. 63 del 2008) con cui viene regolata nel dettaglio la gestione dell’aeroporto, qualsiasi sia il concessionario.
Inoltre, il “piano nazionale degli aeroporti”, in vigore dal 2 gennaio 2016, trasferisce la proprietà dell’aeroporto di Bolzano dallo Stato alla Provincia. La possibilità che in seguito a questo trasferimento la Provincia ottenga anche la competenza esclusiva di erogare la concessione è stata annunciata, in tempi non sospetti, dallo stesso Presidente Kompatscher in una intervista alla Wirtschaftszeitung del 4 settembre 2015 (vedi allegato).
La Provincia dunque non rischia affatto di perdere il controllo dell’aeroporto e potrà ripettare pienamente il risultato del voto nel caso prevalga il NO.
A volte ci sono questioni che hanno un peso maggiore rispetto alle differenze tra i partiti politici. La questione di ulteriore finanziamento per l’aeroporto di Bolzano è una di queste. Per noi un NO al referendum del 12 giugno 2016 significa quattro volte “sì”:
sì alla qualità della vita di Bolzano, dell’Oltradige e della Bassa Atesina;
sì all’uso sensato del denaro pubblico
sì a uno sviluppo sano e sostenibile
sì al pieno controllo democratico dell’area aeroportuale.
Chiediamo ai cittadini e alle cittadine di votare No il 12 maggio, non solo nel proprio interesse, ma soprattiutto per il futuro della nostra terra.
Myriam Atz Tammerle
Walter Blaas
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss
Sven Knoll
Paul Köllensperger
Pius Leitner
Ulli Mair
Andreas Pöder
Helmuth Renzler
Oswald Schiefer
Sigmar Stocker
Bernhard Zimmerhofer