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Carispa

L’odierna assemblea della Cassa di Risparmio di Bolzano non avrà solo il compito di approvare il bilancio, prendendo atto di un evidente calo degli introiti, ma dovrà rieleggere il consiglio di amministrazione e il consiglio di sorveglianza della stessa Cassa di Risparmio. La nomina dovrebbe tuttavia avere un termine molto breve: l’attuale consiglio di amministrazione, il cui incarico triennale è ormai scaduto, dovrebbe essere riconfermato in blocco ma solo per un anno.

Le voci che accompagnano questa riconferma temporanea sono preoccupanti: tra un anno, dopo il cambio di guardia alla guida della Giunta provinciale, l’attuale presidente della Fondazione Carispa Brandstätter dovrebbe passare al consiglio di amministrazione della Cassa, mentre il suo posto alla guida della Fondazione dovrebbe essere ereditato dall’ormai ex Landeshauptmann Durnwalder che, diventato nuovo Presidente, gestirebbe alla sua maniera la “cornucopia” della Fondazione Carispa.

Di fronte alla decisione odierna e alle voci che la accompagnano, la Cassa di Risparmio e il suo presidente avrebbero il dovere di esporre in modo chiaro ed inequivocabile gli scopi di questa insolita proroga a tempo degli organi societari.

L’intreccio tra politica e economia, considerato in passato come un „peccato veniale“, oggi non è più accettabile e va decisamente respinto. L’invocato “rinnovamento” della SVP perde ogni credibilità se questo partito continua a accaparrarsi benefici e posti di potere nell’economia e se la sua ala economica tenta di garantire al suo patriarca Durnwalder un posto da pensionato ben dotato di denaro e influenza, elevando contemporaneamente il proprio multi-funzionario Brandstätter a una nuova posizione di potere.

La “Créme” dell’imprenditoria altoatesina, che siede negli organi sia della Cassa che della Fondazione, dovrebbe invece chiedersi fino a che punto può consentire che motivi di opportunità politica abbiano il sopravvento sulla tanto spesso decantata libertà imprenditoriale e sul principio della qualificazione come criterio base per le nomine nel mondo economico.

Bolzano, 30 Aprile 2013

Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba

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Nach Mals hat nun auch Taufers im Münstertal über die Errichtung eines Kraftwerks am Rambach abgestimmt. Das Ergebnis hätte knapper nicht sein können: 51,43% Pro-Stimmen für die Errichtung eines Kraftwerkes und 48,2% Nein-Voten entsprechen beinahe einem Patt. Die hohe Beteiligung von knapp 50% der Wahlbürger ist in jedem Fall ein weiterer Erfolg Direkter Demokratie.

Beeindruckend sind allemal Einsatz und Erfolg der Umweltschützer, die sich trotz der Vorentscheidung in Mals vor wenigen Monaten ihren rückhaltlosen Kampf für den Erhalt des letzten naturnahen Talflusses geführt haben. Ein so starkes Votum Pro-Rambach in einer Gemeinde, die sich von der Nutzung besondere Vorteile verspricht, bekundet die Reife und Liebe vieler Bürgerinnen und Bürger zu „ihrem Rom“.

Ihnen und den Umweltschützern, zumal der Umweltgruppe Vinschgau, gebührt der Dank des ganzen Landes, da in Taufers dem hemmungslosen Drang nach Wassernutzung trotz knapper Niederlage ein deutlicher Dämpfer verpasst wurde.

Leider verfügt das Land bisher noch über keinen Gewässerschutzplan, der die Standorte und Verbotszonen für Kraftwerke festschreibt; so bleibt alles den Gemeinden überlassen und das Risiko für hemmungslose Ausbeute hoch.

  • Die Gemeinden Mals und Taufers sollten sich neben ihren Kraftwerksplänen auch die Option eines Moratoriums gut überlegen, zumal dann, wenn die Karten im landesweiten Stromstreit zugunsten der Gemeinden neu gemischt werden.
  • Fazit: Auf Landesebene ist ein Gewässerschutzplan überfällig, ebenso ein Verteilungsplan für E-Werke. Bis dahin sind ein Stopp und Moratorium für neue Anlagen unabdingbar.

Bozen, den 8. April 2013

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

 

 

VillaggioMezdìIl progetto di demolizione dell’Hotel Mezdì sull’Alpe di Siusi e poi la sua ricostruzione sotto forma di Hotel-villaggio prevede la realizzazione di un edificio principale di 4 piani alto quasi 15 metri più altre 12 villette in stile baita, appaiate 4 a 4. Ciò che preoccupa di più le associazioni ambientaliste sono proprio queste baite e la possibilità che in futuro vengano vendute e/o trasformate in multiproprietà, come peraltro è già avvenuto a Ortisei negli appartamenti dell’Albergo Adler di proprietà degli stessi promotori del progetto Mezdì.

Si chiede:

  1. A quali vincoli, con quale durata temporale e in base a quali norme, saranno soggette le 12 baite che verranno realizzate attorno al nuovo hotel Mezdì e a quali norme di quali leggi derivano tali vincoli?
  2. Intende garantire la Giunta provinciale che in un futuro, anche lontano, le baite non possano essere vendute? Se sì, sono sufficienti le norme esistenti o la Giunta intende proporne di nuove e, nel caso, quali e quando?

Firmato Consiglieri

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 23 aprile 2013

 

 

Oggi si celebra in tutto il mondo la “Giornata della Terra” proclamata dalle Nazioni Unite. In questa giornata ciascuno deve assumere la responsabilità per il territorio in cui vive. Parliamo dunque di Sudtirolo.

Nonostante la nostra fama di “provincia verde” la situazione è preoccupante:

  1. ENERGIA – Il nostro consumo di energia negli ultimi 20 anni è aumentato costantemente e di molto, nonostante il fiore all’occhiello “Casa Clima”. Era di 2.000 GWh/anno nel 1997, ha raggiunto nel 2009 i 3.000 GWh/anno. Per comprendere le dimensioni di questo aumento del consumo, basti pensare che per coprirlo occorrerebbe costruire una grande centrale idroelettrica come quella di Cardano ogni 8 anni. A oggi la tendenza non si è invertita, nonostante che a parole anche la nostra Provincia ha preso con l’Unione Europea l’impegno di diminuire il nostro consumo di energia del 20% entro il 2020.
  2. CONSUMO DI SUOLO – l’agricoltura altoatesina perde i suoi terreni con una velocità impressionante. L’allarme fu lanciato tempo fa dal Bauernbund: dal 1968 al 2007 (ultimo dato disponibile) il suolo cementificato è quadruplicato, con una perdita media di suolo agricolo di oltre 200 ettari l’anno.
  3. EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA. In provincia di Bolzano sono aumentate dal 1990 a oggi del 13%, esattamente quanto la media europea. L’obbiettivo assegnato alla nostra provincia era invece una riduzione del 6% entro il 2012.
  4. CONSUMO DI RISORSE NATURALI – In Sudtirolo ogni abitante consuma all’anno l’equivalente di 4 ettari di superficie biologicamente produttiva, mentre per garantire il futuro del pianeta non si dovrebbe consumare più di 1,8 ettari. Lo stile di vita altoatesino è insostenibile, poiché per durare dovrebbe avere a disposizione più di due pianeti Terra.

In occasione della giornata della Terra, il gruppo Verde in Consiglio provinciale ricorda che anche la nostra provincia ha bisogno di una svolta decisa in direzione della sostenibilità, di uno stile di vita e di un’economia compatibili con l’armonia di Madre Terra.

In particolare, questi sono i compiti urgenti di qualsiasi politica locale sostenibile:

  • Una nuova legge urbanistica fondata su un drastico stop al consumo di territorio e sulla tutela coerente del paesaggio.
  • Un piano straordinario di risparmio energetico che inverta la tendenza alla continua crescita dei consumi.
  • Un forte sostegno all’agricoltura biologica con un progressivo recupero di biodiversità, perduta negli ultimi anni a vantaggio dalle tre monoculture di latte, mele e uva.
  • La riduzione, la raccolta differenziata e il riuso di quel che erroneamente viene chiamato “rifiuto” e che invece è preziosa risorsa che è irresponsabile incenerire.

Sono questi gli impegni che i Verdi vogliono ribadire oggi, giornata della Terra.

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 22 aprile 2013

 

Oggi ricorre l’annuale Equal Pay Day, cioè il giorno, fino al quale le donne devono lavorare per raggiungere il livello di stipendio che gli uomini hanno guadagnato l’anno scorso. Tre mesi e mezzo di lavoro in più. La differenza di stipendio in Alto Adige è ancora del 17%. Sono cifre impressionanti, anche se ormai note da anni. E da anni organizzazioni di donne si impegnano per rendere nota questa ingiustizia, per sostenersi a vicenda nella lotta a questa disuguaglianza.

Le Donne Verdi sostengono le iniziative dell’Equal Pay Day, volte ogni anno a far notare la forza economica delle donne. Ci piacerebbe però un approccio più in rete, che aiuti a spingere verso soluzioni concrete, per esempio per quanto riguarda la distribuzione tra lavoro retribuito e non retribuito.

Le donne lavorano molto di più degli uomini nel prendersi cura di bambini e anziani. La nostra logica economica non considera queste attività come un lavoro e le riduce a decisioni private che restano nascoste all’economia. Per questo le donne Verdi auspicano a delle nuove regolamentazioni del congedo parentale, che incentivino o rendano obbligatori i congedi paterni, affinché anche i padri si possano assumere una parte del lavoro di cura. Questo contribuirebbe certamente a creare più uguaglianza tra uomini e donne sul mercato del lavoro.

 

A Ortisei si vuole spostare e potenziare la cabinovia 3S che porta da Furnes (stazione media a Ortisei) al Seceda. Il nuovo tracciato, però, attraversa una porzione del Parco Naturale Puez Odle, che è habitat Natura 2000 e “area cuore” dell’UNESCO.

Invece di rispettare le tutele e trovare soluzioni alternative, la maggioranza Svp di Ortisei propone di spostare i confini del Parco e dell’area UNESCO. Il Consiglio comunale è chiamato a decidere già questa sera. Sarebbe un pericoloso precedente e una palese violazione degli impegni presi con l’UNESCO per il progetto “Dolomiti patrimonio naturale dell’Umanità”.

Il nuovo tracciato ha già sollevato la protesta dell’associazione ambientalista “Lia natura y usanzes” e del club alpino “Lia da mont “. Ma la vicenda riguarda l’intera Provincia di Bolzano e la sua credibilità nei confronti dell’UNESCO.

Lo spostamento, anche se di alcune decine di metri, costituirebbe un precedente molto grave. L’inserimento nell’elenco dell’UNESCO comporta infatti per la Provincia di Bolzano e per lo Stato italiano l’impegno a “conservare per le generazioni future il proprio patrimonio riconosciuto nella sua singolarità e integrità”. Se tale integrità – definita al momento in cui sono stati tracciati i confini – viene meno, la Commissione Unesco che periodicamente verifica il rispetto degli impegni presi potrebbe escludere il “sito-cuore” Puez-Odle dall’area del “Patrimonio dell’Umanità”.

Il nuovo tracciato della funivia 3S, infatti, attraverserebbe un’area in cui sono presenti ben 14 delle 16 tipologie di habitat Natura 2000. Il regolamento del parco naturale, sottoposto a vincolo paesaggistico, nonché il vincolo di Natura 2000 (indicato nella L.P. 12 maggio 2010) non ammettono nuove costruzioni all’interno dei confini del parco. Di fronte a questi vincoli, il progetto per il nuovo tracciato della funivia è secco: “Risulta necessaria la modifica del confine del Parco. Lo spostamento del confine comporterà una modifica della geometria di entrambe le aree UNESCO (“core” e “buffer”)”.

Il gruppo dei Verdi in Consiglio provinciale invita il Consiglio comunale a sospendere ogni decisione in merito e a trovare una soluzione alternativa che rispetti le tutele del Parco e gli impegni presi con l’UNESCO.

Bolzano, 19. Aprile 2013

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

VillaggioMezdìIl progetto della demolizione dell’Hotel Mezdì sull’Alpe di Siusi e poi la sua ricostruzione poco distante sotto forma di Hotel-villaggio, il tutto sull’altopiano alpino più famoso d’Europa in una zona sottoposta a “tutela della natura e del paesaggio” e in ‘un’area “di tutela dell’acqua potabile”, ha fatto molto discutere in Provincia di Bolzano, in Italia e all’estero. Da pochi giorni è aperto il cantiere, ma è legittimo nutrire dubbi su due aspetti:

  1. Il cantiere stesso.
  2. Il tipo di concessione che ne ha permesso l’apertura.

IL CANTIERE – Lunedì 8 aprile 2013 il comune di Castelrotto ha rilasciato la concessione edilizia nr. 93/2013 “Demolizione e ricostruzione dell’Hotel Mezdì sull’Alpe di Siusi”.

I promotori del progetto non hanno perso tempo. Avuta la concessione dal Comune, i lavori sono cominciati immediatamente, e precipitosamente, già alla fine della stessa settimana, con scavi e ruspe, nonostante che l’intera area sia ancora coperta da un compatto strato di neve.

In questa situazione non è chiaro come possano essere rispettate le prescrizioni tassative imposte dall’Agenzia provinciale per l’Ambiente al progetto (atto nr. 150400 del 13 marzo 2013). Le prescrizioni sono queste:

  • PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI va presentato all’Ufficio Tutela del paesaggio e all’Autorità forestale competente un piano dettagliato della fasi di cantiere contenente in particolare le quote rilevate del terreno esistente e quelle previste dal progetto.
  • ALL’INIZIO DEI LAVORI tutte le aree di intervento vanno delimitate e picchettate – in accordo con l’Autorità forestale – per poter favorire il controllo delle effettive quote a fine lavori e ridurre inoltre i movimenti esclusivamente alle aree di scavo e di deposito previste.
  • Tutti i movimenti di terra devono essere eseguiti secondo il piano di lavori e sotto stretto controllo dell’Autorità forestale.
  • Tutte le zolle devono essere rimosse e conservate in modo tale che possano venire riapplicate al termine dei lavori nella zona modificate. Queste vanno mantenute vitali tramite irrigazione e utilizzate per il rinverdimento.

Alla luce di queste prescrizioni, appare assai discutibile che i lavori vengono cominciati prima del periodo vegetativo in un’area alpina sensibile e in presenza nella zona di notevoli masse di acqua provenienti dallo scongelamento della neve e di conseguenza di una forte instabilità del terreno.

Ci risulta che dubbi sul rispetto di tali prescrizioni siano già stati fatti presenti da soggetti aventi titolo sia al Comune che alla Provincia autonoma.

IL TIPO DI CONCESSIONE EDILIZIA. Essa riguarda solo l’apertura del cantiere per lo scavo. In pratica, con un atto amministrativo di cui almeno noi non conosciamo uguali, il Comune ha spezzato in due la concessione e, per adesso, ha autorizzato solo il “piano di cantiere e movimento di terra”, mentre non ha rilasciato finora alcuna concessione per realizzare l’opera stessa. Il nuovo complesso alberghiero dunque non ha ancora alcuna concessione edilizia, non si sa quando e se essa verrà rilasciata e, se rilasciata, non si sa che cosa prevederà. Intanto però si apre il cantiere e si scava l’Alpe di Siusi in un delicatissimo momento dell’anno.

Per questi motivi,

Si chiede:

SUL CANTIERE:

  1. risulta alla Provincia che il cantiere rispetti le prescrizioni riportate in premessa, ai punti dall’1 al 4? E’ stato consegnato il piano all’Ufficio tutela del paesaggio e all’Autorità forestale? E’ stata coinvolta come previsto l’Autorità forestale competente per quanto riguarda i lavori di movimento terra? Sono state conservate e mantenute vitali le zolle?
  2. Quali controlli sono stati fatti sul cantiere, in che data, da quale autorità e che risultato hanno dato?
  3. Il cantiere è ancora aperto e vi si lavora? Oppure ha subito fermi, anche temporanei, disposti da autorità competenti? Se sì, quali sono state le contestazioni e che esito hanno avuto?

SULLA CONCESSIONE:

  1. La Provincia – nel suo compito di supervisione sugli atti amministrativi – ritiene ammissibile spezzare in più parti una concessione edilizia, come nel caso citato? Se sì, in base a quali norme? Se no, che intende fare la Provincia in merito alla concessione 93/2013 del comune di Catelrotto?

INFINE:

  1. Che cosa intende fare la Provincia per verificare anche in futuro il rigoroso rispetto delle prescrizioni imposta dall’Agenzia per l’Ambiente?

Firmato Consiglieri

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 18 aprile 2013

 

La politica deve rigenerarsi e aprire la porta ai cittadini e alle cittadine.

www.primarieaperte.bz.it

I Verdi affideranno a elezioni primarie aperte la decisione su chi dovrà guidare la loro lista alle elezioni provinciali dell’autunno 2013. Le sei persone della capolista verranno decise con un metodo che finora non ha precedenti: primarie aperte e on line. Sarà infatti possibile, oltre che ai seggi, votare tramite internet: una democrazia “di nuova generazione”.

Primarie aperte vuol dire che potrà candidarsi chiunque aderisca al “Manifesto per un futuro equo”, che contiene i principi di una politica eco-sociale per l’Alto Adige, e sottoscrivendo anche alcuni semplici “impegni per la candidatura”. Ugualmente, potrà votare chiunque aderisca allo stesso “Manifesto”. Dunque le Primarie dei Verdi non sono riservate ai soli iscritti, sia per la candidatura che per il voto, come invece quelle della Svp o dei “grillini”.

Primarie On Line significa che chi lo desidera potrà votare via internet per un’intera settimana. Per garantire la sicurezza e la segretezza del voto, la società Endo 7 su incarico dei Verdi ha sviluppato una sofisticata piattaforma internet. Dunque le primarie aperte dei Verdi non saranno solo ai seggi, come lo sono state quelle del Centro sinistra: anche da casa la persona che vuole partecipare potrà accedere al portale delle votazioni.

Seggi in diverse località della provincia saranno aperti sabato 8 e/o domenica 9 giugno (date e luoghi verranno comunicati)

On line si potrà votare già a partire da lunedì 3 giugno.

Per presentare la propria candidatura, che dovrà essere corredata dalle firme di altre 20 persone che aderiscono al “Manifesto”, c’è tempo fino alla sera di giovedì 9 maggio 2013.

Le votazioni si chiuderanno domenica 9 giugno 2013.

Verdi Grüne Vërc

Bolzano 17 aprile 2013

Dai Verdi 15 emendamenti e un Ordine del Giorno per cambiare radicalmente una legge che fa acqua da tutte le parti.

La “Legge a sostegno della famiglia” dell’assessore Theiner è una “legge-cornice” che purtroppo non contiene nessun “quadro” degno di nota e che ha ricevuto critiche più che giustificate da diverse parti sociali, poiché non prevede finanziamenti e rimanda le misure attuative a delibere della Giunta provinciale.

Inoltre, nascoste tra i commi, vi sono alcune norme pericolose. Tra queste:

  1. Viene introdotto il limite minimo dei sei mesi di età per l’accesso di un bambino o una bambina all’asilo nido, alle microstrutture e addirittura al servizio Tagesmutter. Un limite che non è mai esistito, che dunque esclude dai servizi, e grave perché la legge garantisce i genitori non oltre il 3° mese di età (articoli 13, 14 e 15).
  2. Viene previsto un sistema unico di finanziamento “a ore” per tutte le tipologie di servizio per la prima infanzia. Ma asili nido e microstrutture non sono finanziabili come una baby sitter: questi servizi hanno costi fissi, sono sottoposti ai contratti di lavoro e alle norme sugli appalti. Finanziati “ad ore” rischiano la chiusura. Oltre tutto, viene previsto che la Provincia non contribuisca più alle spese per investimento per questi servizi (articoli 14, 15 e 18)

Se questi articoli non vengono modificati, il risultato della nuova “legge famiglia” sarà togliere alle famiglie più di quanto dà.

Per questo il gruppo dei Verdi metterà domani in discussione 15 emendamenti per cambiare profondamente la legge.

Gli obbiettivi dei nostri emendamenti:

  1. Mantenere la possibilità di accesso a asili nido, microstrutture e Tagesmutter senza limiti inferiori di età, così come prevede la legge attuale.
  2. Finanziamenti ai servizi per la prima infanzia adeguati alle diverse tipologie e ai costi delle strutture stesse.
  3. Finanziamento della Provincia anche per le spese di investimento per le strutture per la prima infanzia.
  4. Incentivare l’istituzione di classi a tempo pieno nelle nostre scuole.
  5. Misure di contrasto del grave fenomeno della violenza in famiglia su donne e bambini/e.

Inoltre il gruppo Verde metterà ai voti un ordine del giorno sul “sostegno della prima infanzia” (0 – 3 anni), un’età in cui:

  • esistono ancora (Astat 2011) oltre mille bambini e bambine in lista di attesa per nidi e microstrutture e
  • è previsto un assegno provinciale di 100 euro per figlio che è assolutamente insufficiente.

Il nostro Ordine del Giorno prevede:

  1. Di raddoppiare entro il 2014 l’entità dell’assegno famigliare provinciale;
  2. Di effettuare entro il 2013 un’indagine approfondita per rilevare il fabbisogno delle diverse tipologie di strutture di assistenza alla prima infanzia nella nostra provincia e a eliminando completamente le liste d’attesa entro il 2015.
  3. A definire un sistema di finanziamento delle diverse strutture di assistenza alla prima infanzia che sia adeguato alle caratteristiche e ai tipi di costi che ciascuna tipologia di struttura deve affrontare.

Consiglieri Provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 10 aprile 2013

 

 

INTERROGAZIONE

SELConsulenti SEL (Hellweger): trovata la documentazione?

Il 22 ottobre 2012 i sottoscritti presentarono l’interrogazione nr. 2911/12, cui l’assessore Mussner così rispose: “devo purtroppo e con grande rammarico communicare, che non è possibile dare risposta attentibile entro i termini prestabiliti, in quanto i dati richiesti riguardano un periodo molto remoto. In tale periodo l’amministrazione SEL utilizzava una software per la contabilità ormai non più in uso. In quanto si tratta inoltre di dati relativi ad un periodo che risale ben oltre 10 anni fa, i dati vanno cercati in atti vecchi. Ciò richiede tempistiche più lunghe. Appena ho a disposizione tali dati, questi saranno prontamente messi a disposizione”.

Da questa risposta sono passati ormai parecchi mesi ed è sperabile che la documentazione sia stata trovata. Anche perché su altre consulenze, anche per SEL, dello stesso periodo i dati sono stati divulgati.

Per ricordare che, dopo oltre 5 mesi, la risposta non è ancora arrivata, ci permettiamo di ripetere l’interrogazione:

“Consulenti SEL: Hellweger

Tra le persone incaricate di elaborare un progetto per una società energetica provinciale ci fu, all’inizio, il dottor Martin Hellweger, CEO (amministratore delegato) e fondatore della Kronberg International, una grossa società con sede in Lussemburgo e partner della società Prelios Spa di Milano, presieduta da Marco Tronchetti Provera e nel cui consiglio di amministrazione siede anche Giuseppe Angiolini. Il dottor Hellweger è originario della val Pusteria, dove risultano società del gruppo Kronberg di cui Hellweger detiene partecipazioni: la Gutshof Kronberg Gmbh di San Lorenzo (100% delle quote), la Kronberg Real Italia Gmbh di Brunico (100%), la Kronberg Immobilien Beteuiligungs Gmbh anche di Brunico (49% di Hellweger e 51% della Kronberg International SA del Lussemburgo).

Si chiede:

di conoscere dettagliatamente: ogni incarico di consulenza o di qualsiasi altro genere che il dottor Hellweger, o società a lui riferibili, hanno ricevuto dalla Provincia, dalla SEL o da altre società controllate dalla Provincia dal 1988 ad oggi.

Per ogni incarico si richiede:

  1.  la data di inizio e fine dell’incarico
  2. lo scopo dell’incarico
  3. il compenso
  4. le modalità e i tempi di pagamento di detto compenso”

Firmato Consiglieri

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 11 aprile 2013