HomeComunicati stampaSE LA SICUREZZA NON E’ (più) UNO SPOT!

SE LA SICUREZZA NON E’ (più) UNO SPOT!

Presa di posizione sul tema sicurezza della nuova segreteria dei Verdi dell’Alto Adige

Paure e qualità di vita

Qual’è l’immagine di sicurezza che vogliamo dare alle nostre cittadine e ai nostri cittadini? Una piazza vuota con la camionetta dell’esercito in mezzo? Oppure una piazza piena di persone che si incontrano, si conoscono, si sostengono, si aiutano? 

La sicurezza è una componente indispensabile per determinare la qualità di vita di una comunità. È un diritto ed è una priorità per una società che si intende civile. “In luoghi in cui ci si sente sicuri, prosperano il benessere, la cultura e lo sviluppo socio-economico. Nell’insicurezza collettiva invece prosperano pregiudizi, sfiducia collettiva, paura e divisione sociale.”, così Elide Mussner co-portavoce dei Verdi. “Il tema è da ormai troppo tempo monopolio delle destre, che dopo l’utilizzo in campagna elettorale,  propongono soluzioni semplicistiche e spesso a slogan, senza considerare la complessità.”, continua Luca Bertolini, co-portavoce dei Verdi, “nell’insicurezza infatti vanno ricompresi non solo i fenomeni di criminalità, ma anche il senso della precarietà del lavoro e della casa, le difficoltà educative delle famiglie, i processi di accoglienza e integrazione non strutturati, le difficoltà o lentezze dei servizi socio-sanitari nel rispondere ai bisogni delle persone. “ Ecco perché non si può pretendere di risolvere il problema della sicurezza, con singole azioni spaiate anche se concrete. Il “controllo di vicinato”, introdotto con il pacchetto sicurezza del 2 luglio 2009, è di certo una di queste. Su questo provvedimento specifico, si tratta di unità volontarie di persone ufficialmente riconosciute e registrate presso le autorità civili e di polizia, con il compito di osservare e monitorare la situazione nel proprio vicinato e nel caso risultino situazioni sospette, comunicarlo alle forze dell’ordine. Il “controllo di vicinato” quindi, sistematizza semplicemente ciò che già dovrebbe essere, inserendo tuttavia diverse criticità: il sovraccarico, per esempio, di informazioni casuali e non fondate che potrebbero giungere alle Forze dell’Ordine, già oggi in difficoltà per mancanza di risorse di personale ed economiche. Oppure l’intrinseco pericolo dell’abuso del proprio ruolo “di controllore” da parte dei membri delle associazioni di controllo di vicinato, o ancora l’insorgere senza motivo di sospetti e la discrezionalità eccessiva nel giudizio circa la gravità della situazione rilevata. Tutto ciò a discapito del principio di solidarietà che dovrebbe caratterizzare una comunità e a favore invece di un principio di sospetto, di diffidenza, di allerta continua. Se quindi il controllo di vicinato può essere un approccio discutibile, è certo invece che non è LA soluzione al problema della sicurezza, il quale va ben oltre l’osservare e denunciare.

Noi Verdi Grüne Vërc ribadiamo con forza un approccio pragmatico a questa questione urgente, senza però ignorare la complessità e soprattutto la prospettiva a lunga durata.

Cosa proponiamo?

  1. Formazione e educazione al coraggio civile

puntare all’aumento del coraggio civile attraverso una sensibilizzazione attiva, ma anche e soprattutto incentivando cittadini e cittadine a collaborare direttamente con le Forze dell’Ordine a prescindere dall’appartenenza o meno a un gruppo di “controllo di vicinato”. Questo, attraverso programmi di formazione, workshop, seminari, campagne di informazione e di sensibilizzazione.

  1. Incentivare una cultura di comunità 

Abbiamo bisogno di riscoprire il valore dell’insieme, della solidarietà di vicinato, di lavorare alla cultura dell’appartenenza e del sostegno reciproco, in questo senso vanno sostenute e incentivate le organizzazioni locali e le imprese volte a questo scopo, mettendo a disposizione risorse e sostegno attivo per attività e progetti locali. Va premiata e sostenuta dall’ente pubblico la formazione di progetti e spinte che, dal basso, creano occasioni di buon vicinato, di aiuto reciproco, di solidarietà condivisa: quali ad esempio quelle concretizzatesi nelle esperienze virtuose e molto diffuse delle “social street” oppure quelle riconosciute sotto la denominazione di “progetti di comunità”.

  1. Partenariati e collaborazione

La complessità del tema richiede una forte collaborazione tra i diversi player e istituzioni. Vanno instaurati partenariati con le Forze dell’Ordine, con i pompieri locali, con le istituzioni sanitarie, con i servizi socio assistenziali alla persona, pubblici e privati, e altre organizzazioni rilevanti, al fine di portare avanti progetti comuni e di incentivare la collaborazione trasversale tra le diverse categorie. Questa sarà la rete, e non quella del controllo di vicinato, che garantirà una copertura efficace e a tappeto del territorio.

  1. Monitoraggio e valutazione

La sicurezza non è un tema che si risolva da un giorno all’altro, con una singola misura di intervento. È tema che necessita di una strategia a lungo termine, coordinata tra le diverse istituzioni, e di un continuo monitoraggio sull’efficacia delle misure implementate. In questo senso, accanto alla raccolta e all’esame dei dati, vanno attivati processi di coinvolgimento della popolazione locale dei singoli hot-spot in successivi e frequenti momenti di partecipazione aperta e inclusiva. In base ai risultati via via ottenuti le misure andranno contestualmente adeguate alle necessità.

Diciamo basta con le misure tampone appannaggio delle destre! 

La questione della sicurezza nelle nostre città, nei nostri quartieri, nelle nostre case, è di fondamentale importanza, e va approcciata con la giusta serietà, lontana da populismi gridati; non può essere sempre slogan da campagna elettorale continua anche dove la destra governa. Bisogna pretendere una serietà che finora non è stata dimostrata talvolta neppure da chi governa la nostra Provincia. Abbiamo bisogno di una sicurezza vicina alle persone che quotidianamente ne soffrono la mancanza, strutturata, con misure volte a lungo termine, perché quelle sono soluzioni durature.

Bene quindi le campagne per “tamponare” i fenomeni, come ne spopolano in questo periodo,  ma ancora meglio progetti di comunità, più silenziosi di certo, ma con risultati che hanno il potere di saldare le comunità, rinforzare la forza di azioni che partono dal basso e non calate dall’alto.

Su questo lavoreremo con forza, senza lasciare il monopolio di questa cruciale questione alle destre. Proporremo in ogni territorio una riflessione a lunga durata sulla sicurezza, non lasceremo più spazio a semplificazioni perché le persone con gli spot non vivono e soprattutto non vivono bene, che dovrebbe essere il fine della politica, almeno quella in cui noi Verdi crediamo!

Author: Verena

Ewiger Schienenersat
Successo verde: Si a
NON CI SONO COMMENTI

SCRIVI UN COMMENTO