Home2015Giugno

EnciclicaVerdePrecetti verdi.
Perfino il Papa chiede una conversione ecologica.
Papa Francesco seguendo con coerenza le orme del suo patrono, Francesco d’Assisi, rivolge nella sua enciclica dedicata all’ambiente un invito urgente al mondo per rinnovare il “dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta”.
Degno di nota è che tale Enciclica sia stata presentata il 19 giugno a Roma da Hans Joachim Schellnhuber, il direttore dell’Istituto per la ricerca sulle conseguenze climatiche di Potdsam. (Potsdamer Instituts für Klimafolgeforschung). Secondo Schellnhuber questo documento dimostra come fede e ragione, morale e scienza non siano in contraddizione, anzi, “solo insieme possono rendere giustizia alla complessità del creato”.
Questo Papa, non a caso sudamericano, collega all’aspetto ecologico anche quello sociopolitico. Dopo aver criticato fortemente l’economia neoliberale (“Questa economia uccide”), afferma con chiarezza che non è la crescita della popolazione mondiale a essere causa del cambiamento climatico, cosa che Schellnhuber sottolinea e conferma anche dal suo punto di vista: “Non sono le masse dei più poveri che cambiano il clima, ma il consumo dei pochi ricchi”.
Ma i più poveri sono quelli che sentono con maggiore violenza le conseguenze del cambiamento climatico. Papa Francesco parla di “debito ecologico”. Il riscaldamento globale, causato dall’enorme consumo di pochi Paesi ricchi, riversa le sue conseguenze sulle zone più povere della Terra, con gli effetti che conosciamo: siccità, fame, fuga. Ai lamenti della terra si uniscono i gemiti “degli abbandonati del mondo“.
Se siamo noi Verdi a esprimerci in modo così chiaro, veniamo tacciati di fondamentalismo ecosociale. Ora siamo in buona compagnia.
L’invito dell’enciclica ad agire con urgenza non deve ridursi a un mero appello spirituale, ma richiede dei passi concreti, soprattutto per ciò che riguarda le politiche climatiche. E il cattolico Alto Adige/Südtirol dovrebbe prendere sul serio questa enciclica, anche perché la nostra provincia, nonostante i tanti buoni propositi, non è così virtuosa come potrebbe invece essere, soprattutto per quanto riguarda le misure per la protezione del clima, il consumo idrico e di suolo, e l’inquinamento.
BZ, 19.06.2015
Brigitte Foppa, Giorgio Zanvettor
Sepp Kusstatscher
Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba

Cristina Kury - Paul Rösch
Die Entscheidung Cristina Kurys, auf einen Stadtratsposten zu verzichten, hat weit über die grünen Parteigrenzen hinaus Verwunderung, vor allem aber große Bewunderung ausgelöst.
Die meistgewählte Meranerin hat sich dafür entschieden, „Platz für Neues“ zu schaffen und die Regierungsbildung unbelastet von vergangenen Fronten vonstatten gehen zu lassen.
Als grüne Partei tut es uns zwar leid, dass die lange politische Karriere von Cristina Kury nicht mit einer Regierungserfahrung gekrönt wird, wie es nur verdient gewesen wäre – zugleich erfüllt uns die Entscheidung unserer Grande Dame mit Stolz und Bewunderung.
Denn nach Patrizia Trincanato macht eine weitere Grüne vor, wie nachhaltige Politik zu verstehen ist. Nämlich vorrangig nicht als Erfüllung persönlichen Ehrgeizes, sondern als Dienst an der Allgemeinheit, der in vielen verschiedenen Rollen erfolgen kann – und der als echter „Zivildienst“ (Hans Heiss) immer auch ein Amt auf Zeit ist, einem größeren Ganzen, dem Gemeinwohl untergeordnet.
Frau Kury hat ein großes Zeichen gesetzt. Wir wünschen ihr und dem Bürgermeister Paul Rösch alles Gute bei der Leitung der Meraner Stadtpolitik – auf dass das „grün-bürgerlistige“ Tandem weiterhin Rückenwind haben möge!
 
Brigitte Foppa und Giorgio Zanvettor
Co-Landesvorsitzende
Bozen, den 14.06.2015

StrahlenIl Consiglio provinciale ha approvato oggi la mozione verde WLAN, telefonia mobile e radiazioni: valga il principio di cautela.
Da oggi bisognerà utilizzare in modo più consapevole tutta la tecnologia per la comunicazione mobile.
La Giunta ha così ricevuto l’incarico, ampiamento condiviso, di:

  1. Sostituire, ovunque sia possibile in scuole, asili, ospedali, case di cura e di riposo e in altre strutture pubbliche, gli impianti già esistenti con impianti a più bassa emissione di radiazioni e di utilizzare gli impianti esistenti solo
    quando sia certo che l’uso ne sia limitato nel tempo e nello spazio e dove sia possibile attivare una gestione manuale.
  2. Costituire un gruppo di lavoro incaricato di valutare le nuove tecnologie e il loro carico di radiazioni. Il gruppo dovrà chiarire quali tecnologie a basse emissioni possano essere usate anche con una prospettiva futura per la telefonia mobile, l’Internet mobile e la protezione civile.
  3. Allo stesso modo dovranno essere valutati gli effetti degli effetti degli strumenti telematici su alunne e alunni ed esaminate anche le giuste modalità d’uso ai fini di un buon apprendimento; Sulla base dei risultati la Giunta elaborerà delle misure adeguate per la tutela della salute e di un sano apprendimento.
  4. Lanciare una campagna d’informazione e sensibilizzazione sui possibili rischi per la salute soprattutto di nascituri, bambini e giovani, e su un uso selettivo e consapevole di telefoni cellulari, smartpohne e WLAN. Un ruolo importante lo hanno i mezzi di trasporto pubblici, nei quali l’uso contemporaneo di molti telefoni cellulari può portare a un drastico aumento delle radiazioni e dunque a rischi per la salute. Per tale campagna di informazione e sensibilizzazione verranno utilizzati i minischermi dei treni locali altoatesini.

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba
BZ, 10.6.2015