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RiccardoHansDOSSIER DEL GRUPPO VERDE IN CONSIGLIO PROVINCIALE

Alla fine del “carosello degli uffici” la Provincia spenderà in affitti molto di più di oggi!

L’obbiettivo proclamato dalla Provincia è quello di ridurre le spese di affitto per i propri uffici. Il caso del “carosello degli uffici” che ruota attorno al “Ribo Center” presso la stazione a valle della funivia del Renon dimostra però il contrario: alla fine dei vari trasferimenti la Provincia spenderà dal doppio al triplo di quanto spende oggi di affitti per i propri uffici.

E’ un ulteriore capitolo di questa storia scandalosa, già oggetto di un’indagine della Corte dei Conti per il fatto che la Provincia ha pagato per l’edificio presso la funivia due anni di “affitti a vuoto”, senza trasferirvi i suoi uffici.

I conti del “carosello degli uffici” li ha fatti il Gruppo Verde in Consiglio provinciale in due interrogazioni che costituiscono un vero e proprio “dossier sugli affitti provinciali”.

In sistesi: al “Ribo Center la Provincia sposta la Mobilità (assessorato Widmann), finora ospitata nel palazzo provinciale nr. 3. Qui si trasferiranno l’assessorato al Bilancio (Bizzo) e le sedi dei sindacati provinciali.

Alla fine la Provincia risparmierà nelle spese di affitto? Niente affatto: il dossier del Gruppo Verde dimostra al contrario che la Provincia pagherà molto di più: da due a tre volte tanto. Gli aumenti oscillano tra i 75.000 euro, ai 127.000 euro in più all’anno, a seconda dei criteri di calcolo.

In più c’è il “giallo” dell’affitto a carico della Provincia per l’edificio di piazza Università che ospita attualmente l’assessorato Bizzo: la Regione, che ne è la proprietaria, nel novembre del 2012 l’ha aumentato di 260 volte!

Tutta la storia approfondita nelle due seguenti interrogazioni-dossier:

Funivia del Renon: Un carosello di uffici alla fine del quale la Provincia spenderà di più in affitti?

Assessorato al bilancio in piazza Università: La Regione aumenta di 260 volte l’affitto alla Provincia. Perché?

Grüne Fraktion im Südtiroler Landtag

Gruppo Verde nel Consiglio Provinciale

 

D-7546-antersasc-alm-wiesen-puezIn questi giorni l’assessore Pichler-Rolle ha fatto visita alla malga Antersasc. Dopodiché ha dichiarato che manderà avanti il progetto per realizzare la strada sulla malga (in un territorio dichiarato Parco Naturale, Riserva Natura 2000 e parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO). Ricorda la vecchia pubblicità dell’Uomo Del Monte che dice “SÌ”.

 Putroppo in nessuna presa di posizione si è poi trovato un riferimento ai pareri negativi espressi dalla 2° Commissione Tutela Paesaggio ed altri pareri negativi di esperti esterni, né Pichler Rolle ha detto come intende gestire la sentenza del TAR di Bolzano che ha dichiarato inammissibile la costruzione della strada per la malga di Antersasc.

 Giustamente la Lega Protezionisti e i rappresentanti del Heimatpflegeverband Val Pusteria hanno reagito in modo molto critico alle affermazioni dell’assessore. Pichler-Rolle infatti dimostra mancanza di rispetto verso le procedure democratiche e per le sentenze delle istanze giuridiche.  Questo quando pensiamo che proprio il responsabile per la natura e il paesaggio dovrebbe agire con massima sensibilità essendogli affidate proprio le parti più delicate della nostra terra.

 Critichiamo questo modo di procedere e invitiamo l’assessore Pichler-Rolle a ritirare le sue affermazioni premature e di garantire invece il rispetto di pareri e giudizi.

 Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss

RiccardoINTERROGAZIONE

Funivia del Renon: Un carosello di uffici alla fine del quale la Provincia spenderà di più in affitti?

La Provincia da tempo promette una riduzione degli affitti a suo carico per edifici che ospitano uffici pubblici. Si tratta di verificare se le decisioni concrete sono coerenti con questo obbiettivo proclamato.

Uno dei più importanti “caroselli di uffici” in corso riguarda il nuovo edificio per uffici “Ribo Center” presso la funivia del Renon, di proprietà della società Ribo Skyline srl (Leitner Spa + Seeste Bau Spa), di cui la Provincia ha preso in affitto circa 1030 mq.

Ciò ha dato il via al seguente “carosello” di uffici:

  1. Trasferimento presso il “Ribo Center” dell’Agenzia per la Mobilità e di tutti i servizi di sportello della Ripartizione Mobilità, finora ospitati (gratuitamente) presso l’Edificio Provinciale 3 in piazza Magnago. Maggiore affitto annuo a carico della provincia: 158.400 € + IVA (13200 € + IVA mensili x 12).
  2. Trasferimento negli spazi lasciati vuoti presso l’Edificio Provinciale 3 di:
  • Assessorato al Bilancio dell’assessore Bizzo, finora ospitato presso il Palazzo di piazza Università di proprietà della Regione. Per questo palazzo la Provincia pagava alla Regione fino all’ottobre 2012 la cifra simbolica di 100 (cento) € all’anno; dal novembre 2012 l’affitto è stato portato a 26.000 €/anno. Che la Regione abbia improvvisamente aumentato di ben 260 volte l’affitto a carico della “sorella” Provincia è difficilmente spiegabile, a meno che la Provincia non si fosse impegnata a lasciare libero l’edificio entro fine ottobre 2012, la Regione lo avesse già promesso in affitto all’Università per quella cifra, avesse anche contato su questo introito e poi, visto che la Provincia ha tardato a trasferirsi, la Regione abbia preteso dalla Provincia quello che le avrebbe dato l’Università. La causa dei ritardi del trasferimento della Provincia sta nel ritardo con cui l’edificio presso la funivia del Renon è diventato disponibile, ritardo causato a sua volta dai noti problemi che si sono presentati nel complesso edilizio della funivia stessa. Dunque, nel bilancio i 26.000 € che la Provincia non pagherà più potrebbero anche apparire- semmai – come un transitorio costo aggiuntivo che la Provincia, per colpa del ritardato trasloco della Mobilità alla funivia, ha dovuto pagare. Sarebbe dunque non un risparmio ma un aggravio e dunque rappresenterebbe perfino una “cifra in rosso” nel conto sui costi e i benefici del “carosello degli uffici”. E’ significativo che, rispondendo alla nostra interrogazione 3550/13 sugli affitti in meno e in più, l’assessore Mussner non cita questi 26.000 € che la Provincia paga alla Regione tra quelli “risparmiati”.
  • Le sedi dei sindacati dei lavoratori provinciali per cui attualmente la Provincia paga un affitto di 56.585 € all’anno. E questo è un risparmio effettivo.

Tutto ciò considerato, a seconda di come si considera l’affitto di piazza Università, sono possibili tre tipi di calcoli costi-benefici sul “carosello” di uffici provinciali che ha per “motore” il “Ribo Center”:

1° CALCOLO COSTI-BENEFICI

(considerando l’affitto pagato alla Regione per piazza Università come un costo aggiuntivo dovuto al mancato trasloco):

Affitto in più al Ribo Center: 158.400 €

Affitto in più alla Regione per ritardi nel trasferimento dal Palazzo di piazza Università: 26.000 €

Affitto risparmiato per uffici sindacali: 56.585 €

RISULTATO: 127.815 € DI SPESE AGGIUNTIVE D’AFFITTO

2° CALCOLO COSTI-BENEFICI

(non considerando l’affitto pagato alla Regione per piazza Università né in positivo né in negativo, coma fa Mussner nella risposta alla nostra interrogazione 3550/13):

Affitto in più al Ribo Center: 158.400 €

Affitto risparmiato per uffici sindacali: 56.585 €

RISULTATO: 101.815 € DI SPESE AGGIUNTIVE D’ AFFITTO

3° CALCOLO COSTI-BENEFICI

(considerando “generosamente” l’affitto pagato alla Regione per piazza Università come un risparmio – cosa che non fa neppure Mussner):

Affitto in più al Ribo Center: 158.400 €

Affitto risparmiato in piazza Università: 26.000 €

Affitto risparmiato per uffici sindacali: 56.585 €

RISULTATO: 75.815 € DI SPESE AGGIUNTIVE D’ AFFITTO

VALUTAZIONE DI SINTESI

  1. Il carosello degli uffici provinciali che ha il Ribo Center come perno intorno a cui ruota l’operazione NON porta per la Provincia a un risparmio, ma a un aumento delle spese di affitto annuali.
  2. A seconda dei criteri con cui si giudica la vicenda di piazza Università, questa maggiore spesa in affitti risulta, rispettivamente:
  • Di 127.815 € nell’ipotesi peggiore;
  • Di 101.815 € nell’ipotesi intermedia (la più realistica, anche perché avvalorata dalla risposta di Mussner);
  • Di 75.815 € nell’ipotesi più favorevole per la Provincia.

Si chiede:

  1. Quale dei tre calcoli costi-benefici illustrati in premessa è quello che la Provincia ritiene esatto?
  2. Se la Provincia non condivide nessuno di questi tre calcoli, qual è il calcolo che fa la Provincia sul bilancio-affitti del “carosello degli uffici provinciali” citato, che ha come perno il trasferimento della Mobilità al “Ribo Center”?
  3. In particolare, come considera la Provincia l’affitto che dal novembre 2012 paga alla Regione per il palazzo di piazza Università?
  4. Se il calcolo costi-benefici del suddetto “carosello” porta comunque a un aumento del costo degli affitti a carico della Provincia, in che relazione sta tutta l’operazione con l’asserito obbiettivo di ridurre il peso degli affitti a carico della Provincia?

Consigliere provinciale

Riccardo Dello Sbarba

Bolzano, 7.8.2013

 

universitaet-bozen_ATCome noto, l’Assessore al Bilancio e il relativo dipartimento, si trasferiranno nella parte rimasta vuota del Palazzo provinciale 3 A di piazza Magnago (gli uffici mobilità sono andati alla funivia del Renon) liberando l’attuale sede di piazza Università nr. 3 a Bolzano, di proprietà della Regione e che verrà passata alla Libera Universirtà.

In risposta alla nostra interrogazione 2950/12, nel novembre 2012 l’assessore Mussner ci ha comunicato che per gli uffici dell’assessore Bizzo la Provincia pagava alla Regione la cifra (simbolica) di € 100 all’anno.

In una ulteriore risposta del luglio 2013 a una nostra successiva interrogazione nr. 3550/13 lo stesso Merssner ci comunica ora che per il medesimo edificio di piazza Università “viene versato dal novembre 2012 un affitto di 26.000 euro l’anno”.

Insomma, nel novembre 2012 la Regione avrebbe aumentato di 260 volte l’affitto a carico della Provincia. Dal novembre 2012 ad oggi, agosto 2013, la Provincia invece di pagare 83 euro di affitto, ha pagato 22.600 euro! E così via, fino a quando l’assessorato Bizzo non si trasferirà.

Per quale motivo la Regione ha deciso questo vertiginoso aumento dell’affitto?

La circostanza richiede una spiegazione.

Si chiede:

  1. conferma l’assessore che, per il suddetto edificio di p.zza Università, fino all’ottobre 2012 la Provincia ha pagato alla Regione l’affitto di euro 100 all’anno?
  2. conferma l’assessore che, per lo stesso edificio, dal novembre 2012 la Regione ha portato l’affitto a euro 26.000 all’anno?
  3. quali sono i motivi di questo aumento dell’affitto?
  4. 4. la Provincia si era forse impegnata a liberare l’edificio di piazza università entro una certa data, in modo che fosse trasferito in affitto all’Università, e poi, dato che non ha rispettato l’impegno, la Regione ha fatto scattare l’aumento?
  5. quando è previsto il trasferimento dell’assessorato Bizzo nell’edificio provinciale 3/a, ex mobilità?
  6. da quando l’Università si trasferirà nell’edificio ex-Bizzo? Nei tempi di trasferimento dell’Università c’erano previsioni iniziali che poi hanno dovuto essere modificate visto che la Provincia non aveva ancora liberato l’edificio?
  7. Quanto pagherà di affitto l’Università per lo stesso edificio di piazza Università?
  8. 8. Se l’aumento di affitto dovesse essere dipeso dal fatto che la Provincia non ha liberato entro i tempi concordati l’edificio di piazza università, e se questo ritardo a sua volta fosse causato dal ritardo con cui gli uffici della mobilità sono stati trasferiti alla funivia del Renon, a causa dei noti problemi presentati dagli spazi presso la funivia, non si configurerebbe per la Provincia un danno erariale dovuto a questa catena di ritardi?
  9. In riferimento alla domanda nr. 6, la Provincia intende rifarsi su qualcuno per l’affitto in più pagato alla Regione dal novembre 2012 ad oggi?

Consigliere provinciale

Riccardo Dello Sbarba

Bolzano, 7.8.2013

 

parlamento-montecitorio-camera-jpg-crop_displayIl Senato ha approvato i due emendamenti “made in Südtirol” nel „Decreto del fare“, che dovrà passare ora alla Camera.

Il giudizio dei Verdi è differenziato:

  1. Sulle competenze provinciali per regolare il commercio al dettaglio nel verde agricolo e nelle zone produttive diamo un giudizio positivo sull’emendamento suggerito ai parlamentari dal Consorzio dei Comuni, ma con riserva. Positivo perché siamo contrari alla proliferazione di centri commerciali e alla politica con cui Monti ha totalmente liberalizzato il settore, che a lungo termine consegnerà le consumatrici e i consumatori nella mani di poche grandi catene. La nostra riserva riguarda il metodo del blitz in Parlamento nel grande mercato romano delle vacche. Qui ha ragione Francesco Palermo: si tratta del vecchio metodo del „prendi e fuggi“, dell’ottenimento sottobanco di norme „speciali“ per Bolzano, che non solo provoca contro di noi l’ostilità delle Regioni vicine, ma in questo caso ha prodotto una norma „ad Provinciam“ debole giuridicamente ed esposta a prevedibili (e già annunciati) ricorsi. La svolta di stile politico, in direzione del coinvolgimento e della trasparenza, è ancora una promessa non mantenuta dalla Svp e dalla Giunta provinciale.
  2. Sulla deroga concessa alla Provincia in merito alla distanza minima tra edifici siamo invece assolutamente contrari. Si tratta di una norma che premia i costruttori e anche certi progetti della Provincia, come il progettato nuovo palazzo di via Renon per l’assessorato al personale, che viola appunto le regole delle distanze e per questo ha provocato un braccio di ferro della Provincia contro tutti: contro il Comune di Bolzano e contro i tecnici dell’urbanistica. In questo senso di tratta di una norma “ad Palatium”. A farne le spese sono le cittadine e i cittadini dell’Alto Adige, che si vedono sottrarre un diritto sacrosanto riconosciuto a tutti gli altri cittadini della Repubblica: quello di non vedersi costruire un palazzo a meno di 10 metri di distanza dalle proprie finestre e dai propri balconi. La norma sulle distanze minime è una specie di “diritto fondamentale” delle norme che regolano l’edilizia nell’intero Stato italiano, sono contenute in leggi e codice civile e ribadite da numerose sentenze della Corte Costituzionale e difendono il diritto delle persone che hanno una casa a poter respirare, a non vedersi costruire palazzi addosso alla propria facciata e anche a mantenere il valore della propria casa, che si ridurrebbe se venisse soffocata dall’assedio di nuovi palazzoni.

Florian Kronbichler, deputato Verdi-SEL

Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss, consiglieri provinciali

Brigitte Foppa, capolista dei Verdi per le elezioni provinciali 2013

Bolzano, 8 agosto 2013

 

RiccardoIn occasione delle primarie dell’SVP tenutesi nell’aprile 2013, le associazioni turistiche di Naz-Sciavez e Val d’Isarco hanno fatto campagna elettorale per Peter Gasser, sindaco di Naz-Sciavez.

La legge provinciale (N. 9/2012 Art. 5) vieta alle associazioni turistiche qualsiasi tipo di propaganda politica, pena il ritiro dei finanziamenti provinciali.

In aprile, la questione è stata oggetto di diverse interrogazioni alle quali l’assessore Widmann rispose: „Wenn wirklich Wahlkampf betrieben worden ist, dann sind die Beiträge zu streichen“. Nella stessa risposta Widmann assicurò che la vicenda sarebbe stata verificata.

Si chiede:

1. La vicenda è stata verificata? Con quale esito?

2. A seguito di tali verifiche, la Provincia ha deciso di eliminare i finanziamenti alle associazioni citate, o no?

3. Se è stato deciso il taglio, a quanto ammonta?

Consigliere provinciale

Riccardo Dello Sbarba

Bolzano, 8 agosto 2013

 

Il_nuovo_Statuto_di_Autonomia.340x340-75Nessun assolo dell’SVP con in governo Letta: l’annunciato “accordo di Bolzano“ deve essere concordato con i partiti autonomisti.

Nel corso dell’incontro del 1 agosto tenutosi a Roma tra i dirigenti SVP e il ministro Delrio sono state poste le basi per l’incontro tra Durnwalder e Letta preannunciato per oggi 5 agosto a Bolzano. In questa occasione si dovrebbe concretizzare sul piano istituzionale l’accordo tra il governo e la provincia di Bolzano soprattutto per quanto riguarda il patto di stabilità e per concordare delle sicure regole di finanziamento anche in riferimento all’IMU e alla TARES

Ripetiamo con il presente comunicato che sarebbe contro lo spirito dell’autonomia se il presidente Durnwalder e i dirigenti della SVP, proseguendo l’esempio dell’“Accordo di Milano“ del novembre 2009, elaborassero nuove regole in segreto per poi presentarle alla pubblica opinione come cosa ormai fatta. Già nell’incontro del primo agosto sulla toponomastica nessun altro esponente politico sudtirolese presente a Roma al di fuori dell’SVP (Florian Kronbichler o Francesco Palermo) è stato coinvolto nella discussione, così che non sono state fatte presenti altre posizioni se non quelle del partito di governo provinciale.

Sarebbe un errore stipulare un accordo così importante, che potrebbe comprendere anche la ridiscussione delle competenze anche in ambito urbanistico e commerciale, esclusivamente a livello governativo tra Roma e Bolzano. Non sarebbe abbastanza solido.

Lo stile dell’era Durnwalder, caratterizzato da segreti e colpi di mano, deve lasciare spazio a una nuova linea di collaborazione e trasparenza, sulla cui base Arno Kompatscher, se vuole rappresentare davvero qualche cosa di nuovo, deve dimostrare la propria credibilità.

Noi Verdi chiediamo di nuovo di essere informati sulle trattative e di avere la possibilità di esprimere la nostra opinione al Presidente Letta, per poter contribuire in maniera costruttiva a questa fase così importante della nostra autonomia.

Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa

Bolzano, 5 agosto 2013

 

 

 

B-0132_castelfeder_burganlagen_ruinenDomenica 4 agosto si svolgerà anche quest’anno, tra la Bassa Atesina e la Val di Fiemme, la popolare gara ciclistica de „La vecia ferovia dela Val de’Fiemme – Mountain Bike Race“ che attirerà più di un migliaio di ciclisti e che costituisce ormai da anni un significativo evento sportivo per gli amanti della bicicletta in montagna.A questo fatto positivo purtroppo quest’anno se ne aggiunge uno negativo e cioè che la gara transiterà, per la prima volta, attraverso il biotopo di Castelfeder, dove, proprio in questi mesi, è stata ultimata una nuova pista ciclabile. Una pista da sempre vista con sospetto dagli ambientalisti anche per la sua larghezza che a molti è parsa eccessiva e che ora rende possibile questo transito.

 Domenica quindi più di mille e trecento (!!) ciclisti attraverseranno il biotopo.Ovviamente dovranno sottostare alle numerose limitazioni che quel luogo comporta: niente moto o macchine al seguito, niente sorvoli aerei, nessun passaggio al di fuori del percorso, niente rifiuti gettati a terra.

 Ugualmente pensiamo che l’impatto di mille e trecento ciclisti in gara tra di loro (la corsa, lo ricordiamo, è competitiva) su un biotopo naturale dal fragile e delicato equilibrio sia ugualmente inaccettabile.

Prova ne sia il fatto che nelle NORME DI ATTUAZIONE AL PIANO PAESAGGISTICO del Comune di Montagna, l’articolo 3 prevede, tra gli altri divieti espliciti per il biotopo di Castelfeder, quello di non “ svolgere manifestazioni sportive“.

Né può valere, come escamotage, il fatto che il tracciato della pista sia stato sottratto dal punto di vista urbanistico al biotopo: di fatto una manifestazione organizzata su un tracciato che passa nel biotopo è una manifestazione NEL biotopo.

Del resto se pensiamo al biotopo come un luogo prezioso da sottrarre alla normale attività quotidiana e da preservare così com’è, capiamo come sia indispensabile che concetti come “gara”, “competizione” e “manifestazione sportiva” restino fuori dai suoi confini.

 Per questo chiedo che il Comune di Montagna riconsideri le sue posizioni e che per gli anni a venire si torni al percorso degli altri anni e si lasci al biotopo di Castelfeder quella quiete che gli spetta.

 Brigitte Foppa