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AIR ALPS - esposto alla Corte dei Conti - Dello Sbarba e Heiss 002ESPOSTO

L’Air Alps va in liquidazione e i 6 milioni investiti da Provincia e Regione vanno in fumo.

Possibile danno erariale.

I sottoscritti Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss, consiglieri della Provincia autonoma di Bolzano, espongono quanto segue.

Il 20 agosto 2013 i responsabili di Air Alps hanno comunicato ufficialmente la messa in liquidazione della compagnia aerea. E’ un esito ampiamente prevedibile, vista la storia fallimentare di questa società.

Provincia e Regione tra il 2005 e il 2006 (quando Presidente di entrambe le giunte era Luis Durnwalder) vi hanno investito 6 milioni di euro prelevati dalle tasse dei cittadini. La Provincia, tramite STA, investì 4.470.000 € (oggi la partecipazione è del 4,58%); la Regione 1,5 milioni di euro (partecipazione dell’1,8%). A questo denaro vanno aggiunti circa 4 milioni di euro pagati dalla Provincia ad Air Alps dal 2012 al 2013 per il volo Bolzano-Roma.

L’avventura in Air Alps si è rivelata una catastrofe finanziaria per Provincia e Regione. Per scongiurarla noi Verdi per anni abbiamo chiesto con forza – già con una mozione del lontano 2009 (nr. 127: “Uscire subito da Air Alps.”) che i due enti uscissero il prima possibile da questa società, in modo da mettere al riparo il denaro pubblico dalle conseguenze di una probabile messa in liquidazione. Infine due nostre mozioni di analogo contenuto sono state approvate a grande maggioranza dal Consiglio Regionale il 14 maggio 2013 (mozione nr. 54 del 2013) e dal Consiglio Provinciale il 5 giugno 2013 (mozione nr. 643 del 2013).

Non ci risulta che le Giunte provinciale e regionale abbiano dato seguito alle mozioni approvate. Ora Provincia e Regione vedono entrambe andare in fumo il proprio investimento, come socie di una compagnia in liquidazione e rischiano anche di dover contribuire – per la propria quota – al risarcimento dei debitori.

Entrambe le partecipazioni non erano assolutamente giustificate, poiché non vi è alcun pubblico interesse nel gettare denaro pubblico in una compagnia aerea privata e per di più fin dall’inizio fallimentare. Questo denaro dei cittadini e delle cittadine avrebbe potuto essere impiegato molto più utilmente per sostenere le persone più fragili dagli effetti della crisi economica, oppure per sviluppare la ricerca, la cultura, l’innovazione.

Va ricordato che la maggioranza politica provinciale e la Giunta provinciale hanno fatto di tutto per liberarsi dal dovere di evitare partecipazioni che non rientrino nel pubblico interesse. Lo dimostrano le successive modifiche subite dalla legge provinciale nr. 12 del 2007, articolo 1 comma 4, che vietava alla Provincia partecipazioni in società fornitrici di beni che non fossero di pubblico interesse e imponeva alla stessa Provincia l’uscita da tali partecipazioni. La norma interessava ovviamente anche la società Air Alps, compagnia aerea privata (infatti di pubblico interesse è stato dichiarato solo il volo Bolzano-Roma, che tuttavia viene messo a gara e può essere effettuato da qualsiasi compagnia vinca l’appalto, come effettivamente è successo, escludendo Air Alps da qualsiasi servizio su Bolzano). La dismissione doveva avvenire entro due anni, dunque entro il 2009.

Ma proprio nel 2009 la maggioranza politica provinciale, su proposta della Giunta, approva una riforma della legge 12/07 con l’articolo 13 della legge provinciale nr. 41/2009, che stabilisce che l’incompatibilità riguardi solo “le partecipazioni dirette” e così dunque viene “salvata” la partecipazione in Air Alps che la Provincia ha messo in atto non direttamente ma tramite la società STA, che appartiene comunque alla Provincia.

Con questa modifica si aggirano di fatto le norme europee sulla base delle quali era stata promulgata la legge 12/2007.

Va ricordato inoltre che nel 2010, quando la difficoltà di Air Alps era già chiara e la crisi fu evitata in extremis dall’ingresso della società Welcome Air, mentre gli investitori altoatesini (una cordata di imprenditori locali) vendettero le loro quote alla Welcom Air, i soli soggetti che non cedettero alcuna quota (e quella era forse l’ultima occasione per liberarsene senza perdere tutto il capitale) furono proprio la Provincia di Bolzano e la Regione Trentino-Alto Adige- Südtirol. Un’inerzia irragionevole (mentre i privati locali si mettono in salvo!) che ha certamente bisogno di spiegazioni!

Per tutti questi motivi,

i sottoscritti consiglieri provinciali invitano codesta Procura regionale presso la Corte dei Conti ad accertare se nel sopra descritto caso si sia verificato un danno erariale e se ci siano gli estremi per procedere di conseguenza.

I sottoscritti chiedono di essere informati sugli eventuali sviluppi degli accertamenti che codesta Procura vorrà intraprendere.

Con distinti saluti, i consiglieri provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 22.08.2013

 

 

Insieme per una società più equa: candidate e candidati per le elezioni provinciali incontrano le Donne Verdi

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Riconoscere e comprendere il punto di vista delle donne – per questo, e su richiesta bilaterale, si sono riuniti/e in questi giorni uomini e donne verdi, per discutere più approfonditamente sui temi femminili di cui il gruppo di lavoro delle Donne Verdi si occupa da oltre 10 anni.

Le Donne verdi si impegnano per una gestione attenta e sensibile del patrimonio naturale, per garantire pari opportunità a uomini e donne nella società e per migliorare la qualità della vita in ogni aspetto. Le Donne Verdi hanno elaborato richieste e misure basandosi sul loro manifesto politico e ne hanno discusso intensamente con le candidate e i candidati.

Particolarmente interessante è stato la discussione sulle richieste che riguardano l’economia, il lavoro e la qualità di vita: le Donne Verdi vedono questi concetti non come separati, ma come una unità – si tratta semplicemente del tempo della vita e di come impiegarlo. Bisogna iniziare dai datori e dalle datrici di lavoro e dalle piccole strutture organizzate sul territorio, poiché entrambe hanno una funzione decisiva.

Le priorità sono:

  • Condividere esperienze di vita: aumentare la possibilità di lavorare part-time per donne e uomini nel corso dei primi 3 anni di vita del bambino (75/75 invece che 50/100)
  • Promuovere la partecipazione: permettere gradualmente l’Audit Famiglia&Lavoro anche nelle aziende, applicarlo obbligatoriamente presso tutti gli enti pubblici e nelle commissioni politiche (consigli comunali, consiglio provinciale…)
  • Incoraggiare la sostenibilità: va promossa l’economia della condivisione attraverso progetti pilota (ad esempio prevedendo orti comunitari nell’edilizia)
  • Rompere l’isolamento: tramite l’istituzione in tutti i centri abitati di spazi gratuiti e autogestiti per favorire incontri e riunioni.

Siamo convinte che queste misure avranno un impatto positivo sulle persone e sull’economia, in quanto la qualità sia dei prodotti che dei servizi in generale sarà più alta e il tempo verrà vissuto in modo più libero e autodeterminato. Si tratta di un approccio sostenibile che ha come obiettivo modalità di lavoro più eque e un vivere comunitario sensato. “Le questioni di cui ci occupiamo riguardano tutti e tutte”, così concludono Evelyn Gruber-Fischnaller e Brigitte Foppa. “Come tali, le idee e le richieste delle Donne Verdi saranno inserite nel programma di lavoro per i prossimi anni.”

Evelyn Gruber Fischnaller, co-portavoce dei Verdi donne
Brigitte Foppa, capolista alle elezioni provinciali 2013

Air-Alps_artikelBoxNonostante il fallimento fosse annunciato, la Giunta Provinciale e la Giunta Regionale non hanno mai attuato la mozione dei Verdi – approvata a grande maggioranza dai due Consigli – per uscire immediatamente dalla fallimentare compagnia aerea. E ora Provincia e Regione vedono andare in fumo i 6 milioni investiti e rischiano anche di dover contribuire al risarcimento dei debitori. Un caso di cui deve occuparsi la Corte dei Conti!

Ieri i responsabili di Air Alps hanno comunicato ufficialmente la messa in liquidazione della compagnia aerea. E’ un esito ampiamente prevedibile, vista la storia fallimentare di questa società.

Provincia e Regione tra il 2005 e il 2006 (quando Presidente di entrambe le giunte era Luis Durnwalder) vi hanno investito 6 milioni di euro prelevati dalle tasse dei cittadini. La Provincia, tramite STA, investì 4.470.000 € (oggi la partecipazione è del 4,58%); la Regione 1,5 milioni di euro (partecipazione dell’1,8%). A questo denaro vanno aggiunti circa 4 milioni di euro pagati dalla Provincia ad Air Alps dal 2012 al 2013 per il volo Bolzano-Roma.

L’avventura in Air Alps si è rivelata una catastrofe finanziaria per Provincia e Regione. Per scongiurarla noi Verdi per anni abbiamo chiesto con forza che i due enti uscissero il prima possibile da questa società, in modo da mettere al riparo il denaro pubblico dalle conseguenze di una probabile messa in liquidazione. La nostra richiesta, tradotta in due mozioni, è stata infine approvata a grande maggioranza dal Consiglio Regionale il 14 maggio 2013 e dal Consiglio Provinciale il 5 giugno 2013.

Non ci risulta che le Giunte provinciale e regionale abbiano dato seguito alle mozioni approvate. Ora Provincia e Regione vedono entrambe andare in fumo il proprio investimento, come socie di una compagnia in liquidazione e rischiano anche di dover contribuire – per la propria quota – al risarcimento dei debitori.

Il Gruppo Verde in Consiglio provinciale ha già presentato in merito due interrogazioni (in Regione e Provincia, in allegato) e invierà nelle prossime ore una segnalazione alla Corte dei Conti su questa vicenda che indubbiamente costituisce un danno patrimoniale per i due enti, causato da scelte politiche miopi di chi li amministrava.

Entrambe le partecipazioni, infatti, non erano assolutamente giustificate, poiché non vi è alcun pubblico interesse nel gettare denaro pubblico in una compagnia aerea privata e per di più fin dall’inizio fallimentare. Questo denaro dei cittadini e delle cittadine avrebbe potuto essere impiegato molto più utilmente per sostenere le persone più fragili dagli effetti della crisi economica, oppure per sviluppare la ricerca, la cultura, l’innovazione.

Interrogazione Air Alps in liquidazione: la Provincia ne è uscita?

Consiglieri provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 21 agosto 2013

OLYMPUS DIGITAL CAMERAI responsabili della società Air Alps ne hanno annunciato la liquidazione. Un esito ampiamente prevedibile. La Provincia vi ha investito 4,5 milioni di euro (partecipazione dell’4,58%).

L’avventura in Air Alps si è rivelata una catastrofe finanziaria per la Provincia. Per scongiurarla noi Verdi per anni abbiamo chiesto con forza che l’ente uscisse il prima possibile da questa società, in modo da mettere al riparo il denaro pubblico dalle conseguenze di una probabile messa in liquidazione. La nostra richiesta, tradotta in mozione, è stata infine approvata a grande maggioranza dal Consiglio provinciale il 5 giugno 2013.

Non ci risulta che la Giunta provinciale abbia dato seguito alla mozione approvata. Ora la Provincia vede andare in fumo il proprio investimento e rischia anche di dover contribuire – per la propria quota – al risarcimento dei debitori.

Si chiede:

  1. La Provincia è uscita da Air Alps?
  2. Se no, per quale motivo la Giunta provinciale non ha dato seguito alla mozione in questo senso approvata dal Consiglio provinciale?
  3. Nel processo di liquidazione, che fine fanno i 4,5 milioni di euro investiti dalla Provincia? La Giunta ha intrapreso i passi necessari per recuperarne almeno una parte?
  4. Nel processo di liquidazione, la Provincia rischia di essere coinvolta per la propria quota nel pagamento di eventuali danni, o fornitori, o creditori?
  5. Che cosa intende fare a questo punto la Provincia per tutelare i propri interessi e il denaro dei cittadini?

Consiglieri provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 21 agosto 2013

 

grandhotel_CarezzaIl Grand Hotel Carezza sorge a 1630 metri di altitudine ai piedi di una delle più belle, importanti e famose catene delle Dolomiti. Aperto nel 1896, il Grand Hotel ha attraversato le vicende della storia della nostra provincia con sorti altalenanti, tra turismo d’élite, speculazioni, distruzioni e ricostruzioni, successi e periodi di crisi. Risulta che questo non sia un momento facile per l’Hotel e per Turiskar Srl, che lo gestisce. Sembra che la società abbia presentato un progetto che, se realizzato, getterebbe nuovo cemento in un’area che è stata ripetutamente oggetto di speculazione e di ripetute costruzioni.

Stavolta si tratterebbe della realizzazione di due serie di villette a schiera nella parte retrostante il Grand Hotel, ora occupata da campi da tennis. Le voci non sono nuove: tempo fa pareva che nella stessa area dovesse sorgere un secondo Hotel, o un’ulteriore ala del Grand Hotel stesso.

Si chiede:

  1. E’ stato depositato in Provincia un qualsiasi progetto che preveda l’ampliamento del Gran Hotel, o la costruzione di villette a schiera, o una qualsiasi nuova struttura ricettiva sui terreni di proprietà del Grand Hotel?
  2. Se sì, che tipo di progetto è stato presentato e a che punto è il suo esame?
  3. Se no, sono state presentate in altri modi proposte o idee in merito alla Provincia o a qualche rappresentante della Giunta provinciale? La Giunta ha mai discusso in merito?

Consiglieri provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 20 agosto 2013

 

IpesINTERROGAZIONE

Sussidio casa: quanti hanno perso ogni contributo passando dal vecchio al nuovo sistema?

Dall’ 1.1.2013 chi aveva il vecchio “sussidio casa” dell’Ipes e il suo contratto è scaduto, o è stato rinnovato, o prolungato, ha dovuto fare domanda ai Distretti sociali per il nuovo “Contributo al canone di locazione e per le spese accessorie”. A 8 mesi dalla riforma ci sono stati segnalati diversi casi di persone che nel passaggio hanno perso ogni contributo.

Si chiede:

A partire dal 1.1.2013 fino ad oggi:

Tra gli ex beneficiari del sussidio casa dell’Ipes e il cui contratto è scaduto, è stato rinnovato o prolungato,

  • Quanti hanno presentato la domanda del nuovo “Contributo al canone di locazione e per le spese accessorie” ai Distretti sociali e quanti non hanno presentato domanda;
  • A quanti di quelli che hanno presentato domanda i Distretti sociali hanno riconosciuto il diritto al nuovo Contributo, e a quanti invece non è stato riconosciuto;
  • A quali classi di reddito appartengono le persone le cui domande sono state respinte;
  • Quali sono le ragioni più frequenti per cui la domanda di una persona che fino a fine 2012 riceveva il sussidio Ipes è stata respinta dai Distretti sociali.

Consiglieri provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 20.8.2013

 

 

Hans Heiss und Riccardo Dello Sbarba

Hans Heiss und Riccardo Dello Sbarba

Dopo che dal 1.1.2013 è entrato in vigore il nuovo “Contributo al canone di locazione e per le spese accessorie” erogato dai Distretti sociali, chi aveva il vecchio “sussidio casa” dell’Ipes e il suo contratto è scaduto, o è stato rinnovato, o prolungato, è passato al nuovo sistema. Purtroppo ci sono stati segnalati diversi casi di persone che nel passaggio hanno visto sensibilmente decurtato il contributo.

Si chiede:

A partire dal 1.1.2013 fino ad oggi,

  1. quante persone che avevano il vecchio sussidio casa dell’Ipes sono passate al nuovo sistema, vedendosi riconoscere il diritto al nuovo “Contributo al canone di locazione e per le spese accessorie”;
  2. quale somma mensile le persone di cui alla risposta nr. 1 ricevevano dall’Ipes col vecchio sistema e quale somma mensile ricevono ora dai Distretti sociali con il nuovo sistema.

Consiglieri provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 20.8.2013

 

Democrazia direttaNello scorso giugno il Consiglio Provinciale, o meglio la SVp da sola, ha votato la legge per la democrazia diretta. Questo incredibile atto di forza della Volkspartei era il culmine di un atteggiamento di noncuranza nei confronti del partner di coalizione, dell’opposizione e più in generale della democrazia in nella nostra provincia.  L’indignazione generale giustamente era grande. Ora abbiamo una legge per la democrazia diretta che ad esempio non è stata votata da nessun (!) consigliere italiano. Fatto insolito e grave per una tematica che richiederebbe un consenso trasversale.

Al di là di questo inaccettabile metodo la legge della SVP ha comunque dei grossi difetti nel merito. In particolare ci riferiamo alla soglia di 26.000 firme necessarie per lo svolgimento di un referendum, soglia da noi sempre criticata in quanto ritenuta troppo alta (ricordiamo che per il referendum sull’acqua, uno dei più “sentiti” dalla popolazione, in tutta la provincia si sono raccolte intorno ai 17-18.000 firme!).

L’Iniziativa per più democrazia ora si avvale dello strumento del referendum costituzionale  che permette, una volta raccolte le 8000 firme necessarie, di sottoporre a referendum popolare le leggi che abbiano lo status di leggi costituzionali (come sono quelle volte a cambiare lo statuto d’autonomia).

Come Verdi appoggiamo questa iniziativa e invitiamo tutte le cittadine e cittadini a firmare, entro il 13 settembre, nel proprio comune di residenza o ai banchetti che vengono isituiti dai volontari dell’inziativa. Molti di noi Verdi sostengono l’iniziativa e fungono da autenticatori di firme. L’inziativa stessa è sovrapartitica. Ricordiamo che allo stesso tempo si raccolgono le firme per portare in Consiglio Provinciale il disegno di legge alternativo. Anche questo trova il nostro appoggio.

Avvertiamo che quello che nella nostra provincia i cittadini e le cittadine chiedono maggiormente è il rinnovamento democratico. Nei prossimi mesi proprio su questo tema il partito di maggioranza potrà dimostrare se sarà in grado di fare qualche passo verso il futuro.

Brigitte Foppa, Capolista alle elezioni provinciali 2013
Riccardo Dello Sbarba, Portavoce e consigliere provinciale

Riclicla, riusa, ripara…
Questi sono semplici richieste a tutte e tutti noi per contribuire alla vita sostenibile. Le nostre mamme e nonne erano, per necessità, specialiste e spesso vere artiste nel riuso e riciclo di cibo. Le materie prime spesso scarseggiavano e le bocche da sfamare erano tante. Da queste condizioni sono nate molte ricette creative che le Donne Verdi hanno iniziato a raccogliere, ammirando lo spirito inventivo delle cuoche e spesso divertendoci a scambiarcele – come si fa da generazioni, con grande arricchimento reciproco.

Adesso faremo una nuova edizione! Se hai delle belle ricette e vuoi condividerle, mandale a [email protected].

Per la buona vita – e buon appetito!

 

[gview file=”http://www.verdi.bz.it/wp-content/uploads/2013/01/KOCHBUCH-DEFINITIVO1.pdf”]

Ipes

Dal 1.1.2013 è entrato in vigore il nuovo sistema che unifica l’ex sussidio casa erogato dall’Ipes con il contributo all’affitto dei servizi sociali. Il nuovo sussidio si chiama “Contributo al canone di locazione e per le spese accessorie” e viene erogato dai Distretti sociali.

Chi riceveva già il contributo Ipes continuerà a riceverlo fino alla scadenza del contratto stesso, o fino al suo rinnovo o prolungamento; dopo di che la persona interessata dovrà rivolgersi ai Distretti sociali ed entrare nel nuovo sistema. Così come i nuovi contratti.

I Distretti applicano criteri diversi a quelli finora applicati dall’Ipes, per cui il rischio è che chi fino a oggi era “coperto” dal contributo Ipes si trovi improvvisamente privo dei requisiti e dunque del sussidio stesso. Nel momento dell’approvazione delle “riforma”, il gruppo verde ha più volte avvertito la giunta provinciale e i due assessori su questo rischio.

Ora stanno scadendo i primi contratti dopo la riforma e purtroppo ci sono stati segnalati diversi casi di persone che ricevevano il contributo Ipes e che l’hanno perso al momento del rinnovo e adesso si trovano in condizioni davvero disperate: loro non possono più pagare l’affitto e i padroni non ribassano il canone (al contrario di quanto teorizzava la Giunta provinciale: “Se daremo meno sussidi agli inquilini i proprietari saranno costretti a calare gli affitti!”) e minacciano lo sfratto (con la domanda di case in affitto che c’è, un inquilino in sostituzione si trova sempre).

Il tema della casa è delicatissimo e influisce in modo sensibile sulla condizione economica delle famiglie. È importante dunque seguire l’evoluzione della situazione.

 

Si chiede:

A partire dal 1.1.2013 fino ad oggi:

  1. gli assessorati all’edilizia e quello al sociale hanno predisposto un sistema di monitoraggio e raccolta dati per capire come avvenga la transizione dal vecchio al nuovo sistema di contributo all’Affitto, per capire chi ottiene di più , chi dimeno e chi nulla rispetto al vecchio sussidio, in modo da valutare l’impatto sociale del nuovo sistema? Se non l’hanno predisposto, perché?
  2. a quanti titolari di sussidio casa dell’Ipes è scaduto, è stato rinnovato o prolungato il contratto di affitto e dunque è scaduto contemporaneamente il diritto al sussidio Ipes?
  3. a quante delle persone di cui alla domanda nr. 3 è stato assegnato il nuovo “Contributo al canone di locazione e per le spese accessorie” e a quante invece è stato rifiutato? A quali classi di reddito appartenevano le persone le cui domande sono state respinte?
  4. IN GENERALE: quante domande in totale sono pervenute ai Distretti sociali per il nuovo “Contributo al canone di locazione e per le spese accessorie”? Quante di queste domande sono state respinte e quante accolte? A quali classi di reddito appartenevano le persone le cui domande sono state respinte?

Consiglieri provinciali

Riccardo Dello Sbarba

Hans Heiss

Bolzano, 13.8.2013