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Svolta ecologica necessaria anche in Alto Adige

Esperte/i da tutto il mondo e ora anche quelle/i del Museo naturale altoatesino mettono in guardia dalla perdita massiccia di biodiversità. La moria delle api diffusa ormai in tutta Europa non è che la punta dell’Iceberg.

I bavaresi danno l’esempio: l’iniziativa popolare “Salvate le api” ha raggiunto in brevissimo tempo il numero di firme necessario. Più di mezzo milione di persone hanno sostenuto con la loro firma la tutela della biodiversità, l’ecologizzazione dell’agricoltura e la riduzione dell’uso di pesticidi chimico-sintetici.
L’intento dei cittadini e delle cittadine bavaresi deve valere ancora di più per noi sudtirolesi. Da noi l’intreccio tra agricoltura intensiva, turismo e zone residenziali è molto più stretto rispetto ad altre regioni. Le derive dei pesticidi vanno ben oltre i confini dei campi, finiscono nelle zone abitate e su quelle naturali. Molti esperti temono che le derive possano avere effetti negativi sulla salute degli animali e delle persone. La moria delle api e la rilevante diminuzione delle farfalle sono un chiaro segnale di conflitto ecologico.
All’Alto Adige farebbe bene concentrarsi con tutte le energie a una Svolta ecologica 2030. Avremmo già dovuto iniziare da tempo a impostare in maniera più ecologica la frutticoltura e la viticoltura e a gestire gli allevamenti in modo più adeguato al territorio. Solo così possiamo prevenire il possibile conflitto tra agricoltura e popolazione coinvolta e frenare la perdita di biodiversità.
Da sempre sono il Bauernbund e la Giunta a decidere della politica agricola nella nostra provincia. I politici e le politiche, i funzionari e le funzionarie responsabili sono vivamente invitati/e ad avviare finalmente dei provvedimenti chiari per una Svolta ecologica 2030!

 

Bolzano, 13/02/2019 – consiglieri provinciali Hanspeter Staffler, Brigitte Foppa e Riccardo Dello Sbarba

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