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Accogliamo chi fugge da guerra e miseria

COMUNICATO STAMPA.

Natale è il tempo in cui ogni anno celebriamo la storia di una famiglia che, in una situazione di grande necessità, quale è il parto imminente, viene lasciata a sé stessa. L’accoglienza di persone bisognose è al centro del messaggio natalizio.

Volgiamo quindi lo sguardo a Moria.

Perché i campi profughi situati sulle isole greche di Lesbos e Samos e in altri siti sono ormai da quasi cinque anni in condizioni inaccettabili e di crescente degrado. I e le richiedenti asilo che arrivano lì dalla Turchia vengono sistemati in campi costruiti per ospitare poche migliaia di persone, che però nel frattempo sono sovraffollati molto oltre il limite. Il governo greco non è in grado di affrontare la situazione e non è attrezzato per svolgere un rapido disbrigo delle procedure di asilo. Il rifiuto degli Stati dell’UE di approvare un meccanismo di distribuzione, che attraverso l’accoglienza di alcune migliaia di persone consentirebbe un alleggerimento momentaneo della situazione, aumenta la pressione sul governo greco che senza riguardo la scarica sui profughi – spesso con l’aiuto delle forze dell’ordine.

Dopo il vasto incendio del campo di Moria nel settembre 2020 la situazione si è inasprita in maniera drammatica. La tendopoli costruita al posto del campo distrutto è sovraffollata e inoltre è stata realizzata in un luogo talmente esposto all’acqua e all’umidità da rendere impossibile la permanenza, soprattutto per le famiglie e i bambini. Alcune organizzazioni umanitarie e chiese tentano di aiutare.

Si susseguono drammatici appelli.

Già a settembre, il Presidente austriaco Alexander Van der Bellen aveva fatto appello a Stati e cittadini europei affinché non lasciassimo sole le persone di Moria. E chiede anche ora, nello stile chiaro che lo caratterizza, di accogliere i profughi quando semplicemente dice: „C’è posto a sufficienza”.

Allora, che cosa possiamo fare?

Il gruppo “Courage – Mut zur Menschlichkeit” (Il coraggio di essere umani) ha lanciato l’iniziativa “la cartina dei luoghi sicuri”. Svariate organizzazioni, iniziative, comunità religiose, comuni, città e singole persone da tutta l’Austria hanno aderito allo scopo dichiarato di salvare vite umane dai campi profughi della Grecia.

In tutti i Länder dell’Austria ci sono sistemazioni o alloggi completamente vuoti o con posti liberi che possono essere messi a disposizione. Tra questi c’è anche un numero consistente di posti idonei ad accogliere bambini, adolescenti o intere famiglie, e di luoghi che dispongono delle strutture necessarie (asili, scuole ecc.). Inoltre, c’è anche chi si è offerto di creare ulteriori sistemazioni qualora fosse necessario.

Ciò che succede in Austria, dovrebbe diventare obiettivo anche per la nostra provincia. Nella seduta di Consiglio provinciale a gennaio 2021 verrà trattata una mozione del Gruppo Verde che incarica la Giunta a individuare “luoghi sicuri” in Alto Adige e ad aderire come Provincia di Bolzano all’iniziativa “luoghi sicuri”. L’Alto Adige deve offrire accoglienza a un determinato numero di profughi nel quadro di un’analoga operazione di soccorso.

Prendiamo sul serio il messaggio natalizio e diamo aiuto!

 

Bolzano, 23.12.2020

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Author: Heidi

2020-2021: Un bilanc
Edilizia pubblica, s
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