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Iniziativa per la salvaguardia degli habitat

Disegno di legge provinciale.

ai fini della presente legge, con il termine “habitat” si intendono aree circoscritte popolate da comunità funzionali di specie animali e vegetali. Si tratta di siti che, a causa delle loro ridotte dimensioni, spesso vengono alterati o distrutti da interventi tecnici sul paesaggio o da uno sfruttamento eccessivo. Gli habitat fungono spesso da rifugio per specie animali e vegetali selvatiche all’interno di aree agricole a sfruttamento intensivo o in altri contesti paesaggistici quali i boschi e le praterie alpine.

La distruzione degli habitat naturali comporta la perdita di specie animali e vegetali che in essi vivono. Negli ultimi decenni ciò ha messo in pericolo numerose specie, tanto che oggi in provincia di Bolzano almeno il 40% delle specie animali conosciute e il 30% delle specie vegetali sono a rischio o addirittura in via d’estinzione.

La crisi della biodiversità nella nostra provincia può essere contrastata solo preservando al più presto gli habitat esistenti dalla distruzione e ripristinando la funzionalità degli habitat che sono stati alterati in passato. La perdita di biodiversità ha, naturalmente, svariate cause, che vanno dal riscaldamento globale al consumo del suolo, dall’inquinamento all’agricoltura intensiva.

Nel periodo compreso tra il 1998 e il 2010, la procedura di autorizzazione degli interventi non sostanziali per uso agricolo ha consentito di alterare o distruggere un gran numero di habitat naturali di grande pregio. Si calcola che in questo modo nella provincia di Bolzano siano andate distrutte alcune migliaia di habitat meritevoli di tutela.

Nel 2010 il Consiglio provinciale ha finalmente varato la tanto attesa legge sulla tutela della natura (L.P. 6/2010), che stabilisce quali habitat sono integralmente o parzialmente protetti. Gli habitat elencati in questa legge, come le zone umide e le sezioni aride, si trovano spesso nel verde agricolo (aree prative, aree prative alberate, prati e pascoli). Se è possibile continuare a destinarli a un utilizzo, non è invece consentito alterarli né tanto meno distruggerli.

Tuttavia il quadro giuridico esistente si è rivelato del tutto inadeguato (come dimostra una serie di reati documentati e rimasti impuniti), per cui urge un inasprimento della normativa volta a proteggere gli habitat a rischio.

Sui nostri pascoli alpini e subalpini esistono habitat come le torbiere alte, le torbiere basse, le torbiere primaverili, gli habitat umidi, che spesso sono del tutto sprovvisti di protezione e quindi esposti al calpestio da parte di cavalli e bestiame. I cavalli e i bovini delle razze attualmente in uso sono generalmente grossi e pesanti, e quando pascolano o transitano nei suddetti habitat causano gravi danni da calpestio, che non di rado innescano a loro volta fenomeni di erosione. Molti di questi habitat sono ormai del tutto alterati o parzialmente distrutti. Il foraggio che cresce in questi siti ha un valore nutritivo molto modesto per il bestiame, in quanto sono ricoperti per lo più da giuncacee e ciperacee. Ai cavalli invece piace molto scorrazzare in queste nicchie naturali.

Quindi, in questi casi, si può trovare una soluzione semplice e rapida, mediante una conduzione mirata dei pascoli oppure recintando temporaneamente o definitivamente questi habitat. Nel far ciò occorre prestare attenzione alla funzionalità ecologica e alla superficie minima di ciascun tipo di habitat: mentre le torbiere primaverili sono ecologicamente funzionali già con una superficie minima di pochi metri quadrati, per le torbiere alte e basse la superficie minima può variare dai 50 ai 100 metri quadrati. Il Servizio forestale dovrebbe essere in grado, tramite i suoi esperti, di fornire
consulenza ai conduttori dei pascoli ai fini dell’attuazione dell’iniziativa per la salvaguardia degli habitat.

BZ, 19.01.2021

Landtagsabgeordneter
Hanspeter Staffler

 

Qui potete scaricare il  disegno di legge completo e il parere del Consiglio dei Comuni.

Author: Heidi

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