HomeComunicati stampaCovid e mondo del lavoro: alcune idee per affrontare questa crisi!

Covid e mondo del lavoro: alcune idee per affrontare questa crisi!

La prima ondata di Covid di questa primavera ha portato la vita economica a un arresto improvviso e i lavoratori hanno dovuto affrontare la riduzione di ore di lavoro e la perdita di reddito. L’Italia ha fatto ricorso alle macchinose istituzioni degli ammortizzatori sociali e ha creato una cassa integrazione guadagni in deroga per chi non rientrava in alcun istituto esistente. In questo modo si prometteva un rapido aiuto. Chi è stato fortunato ha ottenuto un’integrazione salariale anticipata direttamente dai datori di lavoro, per tutti gli altri è iniziata l’attesa. Per molti sono seguiti mesi senza reddito. Al momento la procedura di pagamento diretto dell’indennità salariale richiede ancora ca. 3 mesi. Tuttavia, i costi della quotidianità come l’affitto, la spesa ecc. non possono essere sospesi. I lavoratori che percepiscono un’indennità salariale sostitutiva per un periodo di tempo più lungo devono fare i conti con pesanti perdite di reddito. Questa situazione non può continuare. L’attuale sistema di cassa integrazione e fondi alternativi non è adatto a coprire periodi lunghi di integrazione salariale. Visto che il costo della vita in Alto Adige è di gran lunga il più alto d’Italia, la provincia deve e può intervenire finanziariamente istituendo una compensazione supplementare.

Diamo sicurezza ai lavoratori stagionali

Il settore turistico è tra i più colpiti. Da qui si possono vedere e valutare i limiti della sicurezza sociale. I lavoratori stagionali, che non sono stati in grado di trovare lavoro a causa della crisi e fino a ora hanno percepito l’indennità di disoccupazione, sono ora privi di indennità di integrazione salariale. Anche se da Roma potrebbe arrivare una soluzione, è necessario prendere dei provvedimenti rapidi a breve termine, da pensare anche come compensazioni provinciali. A medio termine, sono necessarie misure di supporto stabili, in modo che anche i lavoratori stagionali possano avere una certa sicurezza per il futuro. Anche qui la Provincia può intervenire.

Ad ogni modo, si deve puntare a contratti annuali. Al momento, è prassi che alla fine della stagione i residui accumulati di ferie e permessi vengano rimborsati e che i dipendenti arrivino all’inizio della stagione successiva richiedendo l’indennità di disoccupazione. Questi tempi vuoti sono quindi pagati da tutti i contribuenti, e questo comporta un consistente spostamento dei contributi pagati a favore del settore turistico. A medio termine sarà necessario avviare una ristrutturazione del settore turistico. Bisogna parlare di alternative. Per esempio, si potrebbe considerare un fondo separato di cassa settoriale, simile a quello dei lavoratori dell’edilizia, che sia a carico del settore turistico, cosicché la copertura finanziaria delle stagioni “morte” non sia a carico di altri settori. Questo alleggerirebbe anche la pressione dall’attuale sistema sociale.

Ammortizziamo le conseguenze dei licenziamenti

In maniera preventiva sarebbe possibile anche agire in materia di licenziamenti. Al momento c’è il blocco dei licenziamenti e quelli che vengono comunque effettuati sono coperti da prestazioni speciali tramite pagamenti di indennità d’uscita. Anche in seguito alla crisi e dopo che il blocco dei licenziamenti verrà revocato, sarà importante mantenere queste prestazioni speciali, almeno per un periodo transitorio. Per non imporre questi costi ai datori di lavoro, la Provincia potrebbe farsene carico e ammortizzare così i costi per le aziende.

Investiamo nella formazione per il riorientamento lavorativo

Le condizioni del mercato del lavoro erano cambiate in modo radicale già prima della pandemia. Oggi, 40 anni di servizio all’interno della stessa azienda sono cosa rara. La crisi provocata dal covid ha accentuato ancora di più questi grandi cambiamenti. Sarà quindi necessario avviare iniziative per accompagnare le persone in percorsi di riorientamento e di ricollocazione. Dobbiamo spingere in formazione continua e riqualificazione in modo da rinforzare e facilitare la vita alle lavoratrici e ai lavoratori. Anche su questo la Provincia può intervenire per compensare la perdita di guadagno su un periodo più lungo per persone costrette a riorientarsi professionalmente.

Stabiliamo regole chiare per l’home-office

In questo periodo c’è stato un grande lancio del home-office. In parte verrà mantenuto anche dopo la crisi. Per questo, sono necessarie regole chiare, sia per le aziende che per i dipendenti, soprattutto per quanto riguarda la copertura dei costi. Ma bisogna agire anche a livello locale. Per molte famiglie lavorare da casa non è l’ideale, per via di spazi spesso limitati e attrezzature private non adeguate. Prendiamo quindi in considerazione spazi di co-working per permettere il lavoro decentralizzato. In questo i Comuni possono e devono attivarsi.

Acceleriamo la diffusione della fibra ottica

Inoltre, bisogna accelerare la diffusione della rete in fibra ottica. La strategia di collegare prima le zone artigianali, e solo dopo il resto, non corrisponde più alle necessità emerse da questa crisi. Il piano di espansione deve essere ripensato, perché anche le famiglie hanno bisogno di Internet veloce per poter lavorare a distanza nel modo più ottimale.

Marlene Pernstich
Co-Portavoce Verdi Grüne Vërc
Consulente del lavoro

Author: admin

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