Il diritto a vivere una piena paternità
MOZIONE
Da un sondaggio realizzato dall’AFI emerge che 8 padri su 10 vorrebbero passare più tempo con i propri figli. Il numero dei padri che usufruisce del congedo facoltativo di paternità nel 2016 è stato del 20,5%, mentre nel 2011 erano ancora solo il 13%. Ciò dimostra che con le condizioni giuste c’è una disponibilità dei padri a condividere con le madri l’esperienza dell’essere genitori in modo paritario.
Un ostacolo su questa strada è tuttavia costituito dalla limitatezza dei diritti riconosciuti a chi voglia usufruire del congedo di paternità.
Per il settore privato, la legge riconosce ai padri il diritto a solo 4 giorni di congedo di paternità (retribuiti al 100% da usufruire entro i primi 5 mesi dalla nascita della figlia o del figlio), obbligando i datori di lavoro a concedere tali giorni ai padri che ne facciano richiesta. Molto spesso tanti papà non sanno nemmeno dell’esistenza di questo loro diritto e del dovere del datore di lavoro di riconoscerlo.
In Paesi europei come la Svezia, dove l’80% dei padri usufruisce del congedo parentale, sono le stesse aziende a incentivare queste scelte, anche perché gli uomini tornano al lavoro con un’altra motivazione e avendo acquisito competenze importanti di organizzazione e conciliazione, di cui beneficiano le aziende stesse.
La provincia prevede già un Audit per le aziende che intendono andare verso delle politiche aziendali di sostegno alla conciliazione famiglia lavoro. Pochi però sono i criteri che valutino positivamente l’incentivazione parentale da parte dei padri.
La situazione sopra descritta non permette ai padri di poter usufruire dell’importante diritto a una paternità vissuta pienamente e toglie ai figli e alle figlie il diritto ad avere una figura paterna davvero presente. Al contempo anche le madri ne vengono penalizzate: dai dati raccolti periodicamente dalla ripartizione lavoro risulta che sono centinaia le donne che in provincia di Bolzano si dimettono dal lavoro nel periodo di gravidanza o entro il primo anno di vita del/la bambino/a. Tre anni più tardi, solo ca. la metà risulta nuovamente occupata.
Per questi motivi,
Il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale:
- A concordare insieme al Comitato per le pari opportunità, alla Consigliera di parità e alla Camera di commercio una campagna di informazione e sensibilizzazione al tema del diritto al congedo parentale per i padri.
- A intervenire presso il Governo italiano per aumentare a almeno 15 giorni le giornate in cui il padre ha diritto a richiedere il congedo di paternità retribuito al 100%, col conseguente obbligo per il datore di lavoro di concederlo, senza che questi giorni vadano a discapito della maternità obbligatoria e senza che possano essere trasferibili alla madre.
- A potenziare il processo Audit famiglia e lavoro inserendo nei criteri di valutazione delle aziende degli standard che riguardano il sostegno e l’incentivazione dei congedi parentali per i papà.
Bolzano, 4 febbraio 2019
Firmato Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler