HomeBuon climaVerificare la compatibilità climatica delle sovvenzioni alle imprese private

Verificare la compatibilità climatica delle sovvenzioni alle imprese private

MOZIONE.

La protezione del clima è diventata una delle priorità dell’Unione Europea e della comunità internazionale. Alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si è svolta a Parigi il 12 dicembre 2015, i firmatari dell’UNFCCC – all’epoca 195 Paesi e l’Unione Europea – hanno sottoscritto l’Accordo di Parigi.

Con l’Accordo di Parigi si stabiliva di contenere il riscaldamento globale antropogenico ben al di sotto dei 2 °C rispetto ai livelli preindustriali e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5 °C. Nel dicembre 2020, i capi di Stato e di Governo dell’UE hanno concordato di ridurre, entro il 2030, del 55% le emissioni rispetto al 1990. Secondo il Green Deal Europeo (GDE) tutti i Paesi dell’UE dovranno raggiungere la neutralità climatica (le cosiddette emissioni zero) entro il 2050.

I Paesi aderenti si sono impegnati ad attuare le parti vincolanti dell’Accordo con l’ausilio di piani nazionali per l’azione per il clima. Tuttavia, proteggere il clima non deve solo essere compito
dello Stato, ma anche i vari enti, le Province, le Regioni e i Comuni sono, nel quadro delle loro molteplici competenze, corresponsabili per l’attuazione degli obiettivi climatici nazionali e internazionali.

Nell’Accordo di Parigi si riconosce esplicitamente il ruolo importante dei “soggetti interessati che non sono parti dell’Accordo nell’affrontare i cambiamenti climatici”. Accanto alle istituzioni regionali e comunali già citate vi rientrano anche la società civile e le imprese private.

Tutti questi soggetti sono chiamati ad aumentare gli sforzi, sostenere misure per ridurre le emissioni, aumentare la resilienza e promuovere la collaborazione regionale e internazionale.

Cosa può fare la Provincia per quanto riguarda le politiche climatiche?

Benché la protezione dell’ambiente e del clima non rientrino tra le competenze primarie della Provincia autonoma di Bolzano, l’autonomia speciale offre comunque molte possibilità di promuovere azioni per il clima. Anche se a livello nazionale si è impostata la rotta con l’introduzione di una tassa sulle emissioni di CO2, è proprio in materia di politica energetica, economica, agraria e di mobilità nonché rispetto alle infrastrutture pubbliche che la Provincia può dare un segnale attuando con decisione una politica a favore del clima.

Ogni anno la Provincia autonoma di Bolzano eroga al settore produttivo consistenti somme di denaro sotto forma di sovvenzioni, attingendo dai fondi del proprio bilancio. Il commercio, l’artigianato, il turismo e l’agricoltura sono così gestiti con un’ottica economica e gli obiettivi di politica sociale spesso non sono definiti chiaramente. In futuro – come previsto dall’Accordo di Parigi – le misure per la riduzione delle emissioni dovranno avere anche il pieno appoggio degli enti locali. E qui entra in gioco la nostra autonomia speciale con le sue molteplici competenze, e così appare evidente che l’autonomia speciale comporta anche una responsabilità particolare per quanto riguarda le politiche climatiche.

Ogni anno più di un miliardo di euro escono dal bilancio provinciale come spese per investimenti. Questi fondi sono trasferimenti di capitale alle imprese private o vengono impiegati per infrastrutture pubbliche di trasporto e per l’edilizia pubblica di vario genere. Se questo miliardo investito ogni anno va a vantaggio del clima oppure no, al momento nessuno è in grado di dirlo. Vista l’urgenza della situazione è necessario sottoporre tutte le spese per investimenti in generale, e in particolare i finanziamenti pubblici destinati al settore privato, a una verifica della loro compatibilità climatica

Verifica della compatibilità climatica delle spese per investimenti e delle sovvenzioni al settore produttivo

Nel contesto del cambiamento climatico e nel quadro delle strategie internazionali e nazionali per il clima la Provincia autonoma di Bolzano deve, nell’ambito dei suoi numerosi poteri politici, fare
qualcosa per contribuire attivamente alla protezione del clima. Attualmente si sta rivedendo il documento strategico “Energia Alto-Adige 2050” per adeguarlo alle linee generali dell’Accordo di Parigi e del Green Deal Europeo. È l’occasione per valutare la politica energetica e climatica sinora perseguita dalla Provincia e nel contempo sondare le future possibilità di governance.

Tutti gli attori politici della Giunta e del Consiglio provinciali hanno la necessità di capire quali sovvenzioni e investimenti pubblici comportino un aumento di gas serra oppure evitino la loro produzione. La politica delle sovvenzioni e degli investimenti è politica climatica applicata. Per questo motivo bisogna verificare l’idoneità climatica di ogni linea di sovvenzioni o investimenti, il che richiede un’accurata analisi scientifica. In futuro le attività economiche che incidono negativamente sul clima non dovranno più ricevere sostegni dalla mano pubblica. La cosa avrebbe un duplice risvolto positivo, perché da un lato si eviterebbero investimenti sbagliati a danno del clima e nel contempo i fondi resisi disponibili potrebbero essere impiegati per una politica climatica efficace.

Per questi motivi il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale

  1. di commissionare uno studio per verificare la compatibilità climatica dei flussi finanziari dalla mano pubblica al settore produttivo, in cui venga analizzata l’idoneità climatica degli strumenti
    economici e finanziari della Provincia;
  2. di presentare al Consiglio provinciale i risultati dello studio e
  3. di stabilire in seguito, sulla base di questi risultati, criteri vincolanti per la futura politica delle sovvenzioni nell’ottica della protezione del clima.

BZ, 09.04.2021

Consiglieri provinciali
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

Author: Heidi

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