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Non è tutto rose e fiori

Non tutto il mercato del lavoro altoatesino si presenta così roseo come spesso viene presentato: contrattazioni collettive che procedono a rilento, carichi di lavoro in aumento in determinati settori, l’impossibilità di arrivare a fine mese per un lavoratore dipendente su sei nonostante un’occupazione a tempo pieno. Ecco come i candidati dei Verdi Grüne Vёrc Hanspeter Staffler, Stefan Perini e Eva Cäcilia Pixner intendono cambiare la situazione.

Facendo riferimento agli indicatori del mercato del lavoro più conosciuti il Sudtirolo fa senz’altro un’ottima figura. Ma si può dire lo stesso analizzando più attentamente la qualità delle condizioni del lavoro? Tra queste citiamo le tipologie contrattuali, i tempi di lavoro, il clima aziendale, la retribuzione, le possibilità di carriera e di formazione.

Ci vuole maggiore oggettività

Le cifre lo dicono chiaramente: 3 lavoratori dipendenti su 10 in Sudtirolo oggi hanno un contratto di lavoro a termine – si tratta del livello massimo di precariato storicamente raggiunto dall’Alto Adige. In tutti i settori gli occupati lamentano un’elevata intensità di lavoro, in alcuni comparti i carichi fisici (ad esempio vibrazioni o rumore nell’edilizia) o quelli psichici (carichi emotivi nella sanità e nel settore della cura) sono all’ordine del giorno. Rispetto a quanto si riscontra negli altri Paesi mitteleuropei, gli occupati altoatesini lavorano spesso nei fine settimana, le giornate di lavoro superano di frequente le 10 ore e i tempi per il recupero fisico sono scarsi. Una persona su sei rientra nella definizione di “working poor” – si tratta di persone che, nonostante un lavoro a tempo pieno, non riescono a guadagnare tanto da poter condurre una vita dignitosa.

Dalla carenza di manodopera qualificata a “best workplace” d‘Europa

“Alla luce della carenza di manodopera specializzata, il nostro obiettivo dev’essere quello di portare il Sudtirolo a essere in Europa una delle mete più gettonate dove venire a lavorare”, afferma Stefan Perini. Infatti, cosa spesso trascurata, le imprese altoatesine non solo si trovano in competizione sui prodotti, ma anche sui migliori collaboratori. È importante fidelizzare il personale valido, ma allo stesso tempo diventare interessanti per i “cervelli migliori” che arrivano da fuori provincia. “La strada non può che essere quella di migliorare le condizioni di lavoro e di offrire salari migliori rispetto a quelli che vengono offerti oggi”, conclude Perini.

Maggiore riconoscimento per i collaboratori del pubblico impiego

In una situazione particolare si trova il pubblico impiego in Sudtirolo. Hanspeter Staffler parla per esperienza quando dice che “l’autonomia del Sudtirolo ha bisogno di un pubblico impiego forte e di collaboratori e collaboratrici eccellenti”. Per rimanere concorrenziale l’Alto Adige dovrebbe investire di più in questo settore. Bisogna spingere per salari dignitosi, contratti di lavoro moderni, migliori prospettive per la carriera, un buon clima aziendale e un reclutamento mirato delle nuove leve. Come sottolinea Eva Pixner, dipendente provinciale da più di 20 anni, l’attrattività del pubblico impiego negli ultimi anni si è tendenzialmente ridotta. “Il pronunciato invecchiamento del personale nonché il difficoltoso reclutamento oggi si presentano come problemi seri, perché trascurati per anni.”

A detta di Staffler, Perini e Pixner in futuro è necessaria una decisa volontà politica che miri a valorizzare il pubblico impiego in Sudtirolo, restituendo agli addetti quell’apprezzamento che si meritano e mettendo in pratica misure concrete per aprire i “cantieri” individuati. Il capitale del pubblico impiego del Sudtirolo oggi è costituito da circa 40.000 persone che ogni giorno lavorano per l’amministrazione provinciale, le scuole, i comuni, i comprensori, la sanità e altri enti. È importante ridare loro quel riconoscimento sociale che gli spetta.

I profili dei candidati

Hanspeter Staffler si vuole impegnare in particolar modo per una tutela della natura e del paesaggio al passo coi tempi, per una agricoltura ecologica e per un pubblico impiego forte in Alto Adige. È nato a Silandro e vive ad Andriano e Malles. È entrato nell’amministrazione provinciale 22 anni fa. Ha lavorato prima 11 anni presso l’ufficio sistemazione bacini montani, poi 7 anni come dirigente della ripartizione protezione antincendi e civile. Da 4 anni è il direttore generale dell’Amministrazione Provincia di Bolzano.

Stefan Perini vuole portare il suo contributo affinché il Sudtirolo migliori in termini di condizioni di lavoro per gli occupati, stipendi dignitosi, più equità sociale, un welfare più efficace nonché condizioni dell’abitare accessibili a tutte e tutti. Nato a Vipiteno, oggi vive a Chiusa. Dopo prime esperienze lavorative all’Ökoinstitut e all’ASTAT è passato all’IRE della Camera di commercio, dove per molti anni ha diretto l’ufficio informazioni economiche. Da 5 anni è il direttore dell´IPL | Istituto promozione lavoratori, istituto di ricerca vicino ai sindacati e alle organizzazioni sociali.

Eva Cäcilia Pixner si prefigge di portare la sua esperienza pluriennale nella pubblica amministrazione soprattutto nell’ambito finanziario e tecnico, per sostenere misure sensate ed efficienti con il giusto equilibrio tra cuore e ragione, incentrate ad una politica sostenibile. È nata a Merano, cresciuta a Caines e vive a Lana. Dopo gli studi di economia a Bologna è entrata nell’amministrazione provinciale nel 1996. Dal 2004 al 2012 è stata direttrice dell’Ufficio bilancio e programmazione, dal 2012 a fine 2015 segretaria generale del Tribunale amministrativo di Bolzano e da giugno 2017 a luglio 2018 direttrice dell’Ufficio vigilanza finanziaria.

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Consiglio regionale:
Patrizia Gozzi Buca
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