HomeComunicati stampaI problemi del futuro non si risolvono con concetti del passato.

I problemi del futuro non si risolvono con concetti del passato.

Con una certa amarezza come Verdi Grüne Vërc leggiamo slogan come “Gli italiani devono essere compatti.” “Serve una lista unica italiana” “Gli italiani sono troppo frammentati” e seguiamo le attuali discussioni e prese di posizione generate da una possibile candidatura di una o più liste civiche alle prossime elezioni provinciali. Non possiamo purtroppo non rilevare che nel 2023, quindi a oltre 50 anni dall’emanazione dello secondo Statuto di Autonomia, per una parte della politica il tema centrale sembra ancora essere quello della rivendicazione di un’appartenenza linguistica messa in contrapposizione con l’altra. E allo stesso tempo e nello specifico si intenda rispondere alle difficoltà con cui la comunità italiana vive ancora la sua condizione in Sudtirolo con la chiamata alla compattazione e alla contrapposizione. Un gioco apparentemente di forza e muscolare contro l’avversario di sempre. Ma in realtà un gioco che piace senz’altro a una SVP in crisi di rappresentanza e che avrà bisogno di un partner. Lo vuole debole, come quello che ha caratterizzato la giunta attuale. Sicuro che sia questo ciò di cui abbiamo bisogno? Sedersi al tavolo di governo e assaporarne le briciole?

E questo ancor più in un momento in cui dovrebbe essere chiaro a tutti/e che le grandi sfide che il futuro ci pone di fronte (alloggi a prezzi calmierati, una sanità efficiente e vicina ai cittadini, una vera giustizia sociale, una transizione ecologica dagli effetti duraturi e che non lasci dentro nessuno, per citarne alcune) toccano indistintamente tutta la popolazione del Sudtirolo e possono essere affrontate soltanto con uno sforzo comune.

Pare invece esserci ancora un grande interesse a camminare da soli, ognuno per la sua comunità, rinforzando una netta separazione tra partiti “italiani” e partiti “tedeschi”.  Un segno di debolezza, di sguardo corto appunto sul futuro della nostra terra. Il vecchio “divide et impera” sembra per taluni ancora l’unica risposta da offrire all’elettorato del nostro territorio. Un approccio ancora fermo a logiche del secolo scorso, quando si parlava di convivenza e in realtà si intendeva e si proponevano percorsi di vita nettamente e istituzionalmente separati tra le diverse comunità. Vogliamo sperare che, meglio tardi che mai, si possa cominciare a parlare di valori, di idee, di proposte e progetti che abbinino concretezza e condivisione. Perché questa nostra autonomia sia davvero per tutti/e e non distingua i suoi benefici a seconda del nome sul campanello di casa.

Un convincimento, un impegno e un percorso che caratterizza da sempre i Verdi Grüne Vërc.

Author: Verena

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