HomeLavoro consiliareInterrogazioniCentro di tutela contro le discriminazioni: a 5 anni dalla legge, quando verrà finalmente istituito?

Centro di tutela contro le discriminazioni: a 5 anni dalla legge, quando verrà finalmente istituito?

INTERROGAZIONE.

UPDATE.  Il 30 agosto finalmente la risposta della Giunta: Stanno lavorando!

Negli ultimi tempi si sono verificati diversi episodi di sospetta discriminazione in base al colore della pelle, o alle origini, o al genere e all’orientamento sessuale delle persone colpite.

Il più recente ha interessato un bolzanino di origine tunisina, funzionario di banca e capitano della squadra di calcio del Neugries, cui è stato impedito di entrare in una discoteca mentre sono stati lasciati entrare i suoi amici dalla pelle bianca. Anche prendendo spunto da questo fatto verso cui i media hanno giustamente rivolto l’attenzione, 27 associazioni che lavorano sul contrasto del razzismo e per la convivenza hanno chiesto al Presidente del Consiglio provinciale l’istituzione del “Centro di tutela contro le discriminazioni”.

In questo modo hanno richiamato il Consiglio a un dovere già previsto dalla legge provinciale in vigore fin dal lontano 2014, ma che nessun Presidente del Consiglio da allora (Thomas Widmann, Roberto Bizzo, Sepp Noggler) e nessun Ufficio di presidenza (sono questi gli organi competenti cui spetta l’iniziativa) hanno fin qui avuto la volontà di istituire.

Per chiarezza, ripercorriamo la storia di questa istituzione restata finora sulla carta.

Il 10 ottobre 2014 fu approvato il Disegno di Legge provinciale n. 19/14: “Modifiche di leggi provinciali in materia di edilizia abitativa agevolata, integrazione, parificazione, servizi sociali, invalidi civili, sanità, famiglia e sudtirolesi nel mondo”. Tale Disegno di legge (una sorta di “Omnibus sociale”) all’articolo 2 introduceva nella legge provinciale del 28 ottobre 2011, n. 12, “Integrazione delle cittadine e dei cittadini stranieri”, un nuovo articolo 5 intitolato appunto: “Centro di tutela contro le discriminazioni”. Esso diventava uno degli istituti fondamentali della politica provinciale non solo sull’integrazione delle persone immigrate, ma in generale per il contrasto di ogni tipo di discriminazione “fondata su razza, colore della pelle od origine etnica, genere, orientamento sessuale, disabilità, lingua, religione, nazionalità o appartenenza ad una minoranza nazionale” (comma 1, art. 5).

Vogliamo tra l’altro ricordare che questo articolo era stato introdotto in Commissione Legislativa grazie a un emendamento presentato dal nostro gruppo Verde e poi era stato rafforzato nell’aula del Consiglio da un ulteriore emendamento sulle procedure di nomina concordato tra gruppo Verde e assessore Achammer, con un forte dibattito tra consiglieri e consigliere per l’opposizione radicale della destra di lingua tedesca e italiana.

Una volta approvata, la legge fu pubblicata sul Bollettino Ufficiale del 28 ottobre 2014 e da allora è in vigore.

La legge prevede l’istituzione del “Centro di tutela contro le discriminazioni” presso il Consiglio provinciale. Il primo atto è la nomina della persona responsabile. La legge prevede che: “Le modalità di designazione della persona responsabile del Centro di tutela sono stabilite con la procedura di cui all’articolo 18, comma 2, lettera e), del regolamento interno del Consiglio provinciale.”

Tale norma del Regolamento prevede che l’Ufficio di presidenza “formula proposte, sottoponendole all’approvazione del Consiglio…”. Dunque, tocca all’Ufficio di presidenza, sotto la guida del Presidente del Consiglio, dare attuazione alla legge. Da allora come gruppo Verde abbiamo in ogni modo fatto pressione, con interventi e interrogazioni, perché si procedesse all’istituzione del “Centro di tutela” e anche le associazioni del settore hanno più volte sollecitato la Presidenza del consiglio provinciale.

Ma finora il “Centro di tutela” è rimasto sulla carta. I 5 anni trascorsi sono stati impiegati in verifiche e consultazioni con le diverse “difese” istituite presso il Consiglio provinciale e con la Giunta provinciale. I Presidenti e gli uffici di presidenza si sono mossi fino ad ora, in sostanza, come se il “Centro di tutela contro le discriminazioni” fosse un oggetto indefinito la cui natura e configurazione dovesse essere ancora definita.

In realtà sul “Centro di tutela contro le discriminazioni” c’è poco da inventare, poiché gli aspetti fondamentali di esso sono già definiti per legge. Infatti nell’articolo 5 della legge, che alleghiamo a questa interrogazione:

  • Il comma 1 istituisce il Centro di tutela e lo insedia presso il Consiglio provinciale;
  • Il comma 2 ne definisce esattamente i compiti;
  • Il comma 3 stabilisce che il centro è presieduto da una persona che ne è titolare e responsabile e che viene nominata dal Consiglio provinciale su proposta del Presidente e dell’ufficio di presidenza ai sensi della procedura prevista dal regolamento interno del Consiglio stesso.

Le ragioni per cui sono passati 5 anni di inerzia vanno dunque ricercate altrove: nel timore dei singoli politici cui toccava l’iniziativa di esporsi troppo sui temi dell’integrazione e del contrasto alle discriminazioni, nella scarsa volontà a riconoscere che anche nel nostro territorio il tema della discriminazione – razzista, sessista, religiosa, verso la diversità ecc… – è un tema attuale e urgente.

Questi timori però non devono assolutamente impedire che una legge in vigore da 5 anni venga finalmente attuata.

Nell’incontro con le associazioni il Presidente Noggler – scrivono i giornali – ha garantito che l’istituzione del “Centro di tutela” rappresenta una sua “priorità”. Benissimo: vanno allora definiti precisi tempi e modi.

Tutto questo premesso, si chiede al Presidente del Consiglio provinciale:

  1. Intende il Presidente assumere un preciso impegno e quindi dichiarare entro quali tempi, e se sì entro quale data, intende dare attuazione all’articolo 5 della legge provinciale del 28 ottobre 2011, n. 12, “Integrazione delle cittadine e dei cittadini stranieri”, circa la nomina della persona responsabile del Centro di Tutela antidiscriminazioni presso il Consiglio provinciale?
  2. Intende il Presidente fissare un preciso calendario operativo, e se sì qual è, per arrivare entro la scadenza di cui alla domanda precedente alla nomina della persona responsabile del “Centro di Tutela”, in modo che stavolta la legge venga finalmente attuata?

Bolzano, 02.05.2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

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