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Case di riposo: meglio testare che isolare

COMUNICATO STAMPA.

Al momento vengono accolte nelle case di riposo molte nuove persone anziane. Poiché il Corona virus è ancora di grande attualità – e come si sa per le persone anziane ancora più pericoloso – spesso le nuove e i nuovi ospiti vengono messi in una quarantena di 14 giorni. Da un punto di vista igienico-sanitario il provvedimento è più che comprensibile, ma per le singole persone è di grande problematicità. Persone già vulnerabili che si trovano a dover gestire già di per sé un grande cambiamento e che devono abituarsi a delle condizioni di vita completamente nuove sono costrette ad affrontare contemporaneamente anche le difficoltà dell’isolamento. Per molti una situazione quasi insostenibile. E anche il personale deve gestire il peso di questa situazione: rispettare le misure di isolamento, usare strumenti e vestiario di sicurezza, ecc.

“Con tutta la comprensione per le misure cautelative e di sicurezza, si tratta veramente di una soluzione che non possiamo condividere” affermano i Consiglieri Verdi Foppa, Staffler e Dello Sbarba. I test invece potrebbero essere un‘alternativa. “Perché ai nuovi ospiti non vengono fatti test e tamponi?”, si chiedono e inoltrano la loro proposta alla Giunta e alle case di riposo. L’assessore alla salute ha dichiarato già più volte che al momento abbiamo a disposizione un alto numero di test. Usiamolo per permettere ai nostri anziani un inserimento in casa di riposo il più piacevole e positivo possibile. Ciò che è possibile per il turismo, dovrebbe valere anche per gli ambiti del sociale.

Author: Serena

Kommunikationsbeauftragte der Grüne Fraktion.

Diritti, si può far
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