Interrogazione urgente dei Verdi
A Bolzano chiudono le strutture di accoglienza, quasi 200 persone senza dimora restano per strada, che cosa intende fare la Provincia? Servono strutture di soccorso umanitario. L’idea che “se ne andranno” è una pericolosa illusione. Il gruppo Verde in Consiglio provinciale ha presentato un’interrogazione urgente alla Giunta provinciale, che verrà discussa la prossima settimana durante la sessione dedicata alle “questioni di attualità”.
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Interrogazione su temi di attualità

Cartelli di pericolo pesticidi

Il Piano d’azione nazionale PAN prevede che quando i contadini irrorano pongano ben in vista dei cartelli con cui informano e avvertono chiaramente i/le passanti. Il messaggio deve essere chiaro: “Attenzione! Uso di fitofarmaci” con l’uso del pittogramma adeguato a segnalare il pericolo. Per le superfici pubbliche deve esservi riportata anche la data in cui sarà di nuovo possibile calpestare quel suolo.  Secondo le decisioni prese dalla Giunta, leggiamo dai giornali che il messaggio da esporre, concordato con il Bauernbund, è il seguente: “Fläche möglicherweise mit Pflanzenschutzmittel behandelt – “Campo eventualmente trattato con fitofarmaci”.  L’assessore ha dichiarato che il messaggio deve essere scritto in modo da non spaventare i cittadini e i turisti.

Si chiede:

  1. L’Alto Adige ha competenze per i temi di protezione della salute dei cittadini e delle cittadine?
  2. Il provvedimento in questione riguarda solo l’assessorato all’agricoltura o anche quello alla salute?
  3. Il provvedimento provinciale sembra appianare molto la normativa statale: perché? La Provincia ne ha davvero facoltà? O incorre in qualche sanzione?
  4. È vero che la Giunta ha deciso di non fare uso di pittogrammi per avvertire il/la passante del pericolo? Se questo è il caso, come si intende informare correttamente anche persone che non sono in grado di leggere (ad es. persone analfabete, bambini/e, straniere/i, ecc.)? Se invece non è il caso, quali pittogrammi si intende usare?
  5. Oltre al Bauernbund sono stati coinvolti nella decisione anche altri portatori di interesse, come appunto le associazioni dei consumatori, le associazioni del cicloturismo, ecc.?

Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss

Bolzano, 22/03/2018

  • La correlazione tra la morte delle api e l‘uso dei pesticidi è stato confermato dallo studio Apistox del 2017
  • Per questo motivo sono state discusse e promesse diverse misure
  • Gli apicoltori continuano a lamentarsi delle derive dei pesticidi sui pollini
  • Il Gruppo Verde vuole sapere se sono adottate delle misure adeguate

Dopo che lo studio Apistox (Febbraio 2017) ha dimostrato la  correlazione tra la morte delle api e l’uso dei pesticidi, il Gruppo verde ora vuole sapere se sono stati presi dei provvedimenti adeguati.

Per rinfrescare la memoria: alla conferenza stampa sullo studio Apistox era stato detto che il principio attivo , Chlorpyrifos-ethyl, sarebbe stato vietato in tutto il Sudtirolo. Oltre a quello era stata espressa l’intenzione di cercare con maggiore impegno delle alternative a insetticidi pericolosi per le api, i quali contengono Neonicotinoide. Allo stesso modo veniva eliminata dal programma AGRIOS la pacciamatura alternata come metodo per la cura del terreno nella frutticoltura. I fiori di campo, che crescono ai piedi delle piante e che attirano le api nei meleti anche dopo la fioritura, devono essere completamente eliminati dagli agricoltori, i quali allo stesso tempo devono creare delle alternative verso cui attirare le api nei periodi meno abbondanti di fiori. Come provvedimento ulteriore, l’assessore LR Schuler aveva accennato alla possibilità di limitare le irrorazioni nei momenti in cui le api non volano, cioè di notte o di primo mattino.

“Numerosi apicoltori e apicoltrici si sono rivolti a noi con serie preoccupazioni riguardo la commercializzazione dei pollini – spiega Brigitte Foppa – e per questo presentiamo l’interrogazione”. Tanti di loro, infatti, temono che le derive siano troppo elevate. Per i pollini la situazione è ancora più difficile che per il miele, poiché praticamente non esistono pollini sudtirolesi in zone frutticole che non siano contaminati.

Pertanto poniamo alla Giunta i seguenti quesiti:

  1. Quali conclusioni tra l’assessore dallo studio Apistox, a un anno dalla la sua pubblicazione?
  2. Esiste ancora in Alto Adige del miele in cui non siano presenti derive da fito“sanitari“?
  3. Come si devono comportare gli apicoltori, che temono le derive nei pollini?
  4. L’assessore è consapevole che non solo le mele vengono impollinate dagli insetti, ma che l’80% della produzione alimentare dipende da loro?
  5. L’agricoltura integrata dell‘Alto Adige può rinunciare a Neonikotinoide e Glifosato? Sono davvero stati tolti dalla circolazione questi principi attivi dopo la pubblicazione dello studio? 
  6. Si sta pensando a delle alternative (dove le api possano trovare fonti per la loro alimentazione nei periodi tra le grandi fioriture) che dovrebbero venire create al più presto possibile? Che cosa è già stato fatto a questo proposito?
  7. È stata ponderata la creazione di aree protette?
  8. Il provvedimento sulla limitazione dell’irrorazione alle fasi della giornata in cui le api non volano è stato attuato?
  9. In quale forma è stata continuata l’attività di ricerca presso la Laimburg, secondo quanto annunciato dal direttore?

In allegato trovate l’interrogazione completa con ulteriori informazioni.

Brigitte Foppa
Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba

Bolzano 14/03/2018

Un diritto di civiltà grazie a una mozione del gruppo verde approvata dal Consiglio provinciale

Chi lo desidera potrà nominare una persone di propria fiducia, anche diversa dai familiari, a cui il personale della sanità potrà rivolgersi per ogni decisione riguardante il trattamento terapeutico e che avrà gli stessi diritti di accesso e visita in caso di ricovero ospedaliero. L’indicazione di questa persona sarà registrata nella cartella sanitaria elettronica e dunque sempre disponibile.

Questo diritto di civiltà entra in Alto Adige grazie alla approvazione da parte del Consiglio provinciale di una mozione dei Verdi, che in questa legislatura si sono particolarmente impegnati nel campo dei diritti civili. L’approvazione della mozione sulla “persona di riferimento” (in allegato) segue di poco l’approvazione di un’altra mozione, sempre dei Verdi, sul “testamento biologico” (vedi: http://www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/idap_441779.pdf).

Quest’anno l’8 marzo, la giornata in cui da più di 100 anni si celebrano i diritti delle donne, cade proprio durante la settimana di Consiglio provinciale. Su iniziativa del Gruppo Verde più gruppi consiliari hanno anticipato alcune mozioni con al centro le realtà, i problemi, le preoccupazioni delle donne e verranno discusse questa settimana. Noi verdi ne presentiamo due:

Nella mozione “Odonomastica femminile – donne in piazza” portiamo l’attenzione sulla percezione delle donne nella nostra società e sulla loro invisibilità nella denominazione di strade e piazze – come se solo gli uomini avessero contribuito in modo significativo allo sviluppo storico, sociale, politico e scientifico. Per questo motivo più strade e piazze dovrebbero essere intitolate a donne, in modo da riconoscere pubblicamente l’importanza delle ormai tante personalità femminili e dei loro meriti. A tal fine si chiede di istituire una banca dati con nomi femminili significativi.
Testo completo su: http://www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/idap_503309.pdf

La seconda mozione si occupa delle settimane subito dopo il parto/la nascita. Chiediamo tre settimane di paternità obbligatoria per i compagni (e le compagne) delle madri, poiché è proprio nelle prime settimane dopo la gravidanza che la presenza del/la partner può essere di supporto alla fragilità e così alla salute psicologica della madre e del neonato. E le prime settimane sono anche importanti per la relazione tra padre e figlio/a.
Testo completo su: http://www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/idap_486986.pdf

Le mozioni delle colleghe sono visualizzabili sul sito del Consiglio provinciale:

Le donne in Consiglio provinciale, nonostante le divergenze politiche, si fanno sentire per i diritti e i problemi delle donne e pensiamo sia molto importante.

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Regolarmente la memoria storica di Andreas Hofer viene abusata per interessi di spicciola politica attuale. Non bisogna lasciare il 20 febbraio alle sole forze politiche di destra, le quali da sempre intendono strumentalizzare la data per „testare“ il patriotismo locale. Un simile utilizzo della storia è già interdetto dai fatti storici stessi, alquanto complessi e articolati. Gli anni campali dell 1809/10 non vanno certo ridotti a meri messaggi reazionari.

Quali rappresentanti di LeU-Verdi chiediamo pertanto di volgere lo sguardo al Hofer storico, e contrapponiamo alle sparate „stratosferiche“ dell’odierna manifestazione di Merano alcune considerazioni:

Andreas Hofer rappresenta, nel suo tempo, un movimento popolare „dal basso“, che fu anche una protesta verso il tradimento dei „príncipi“ e della loro politica di gabinetto. Lasciato solo dagli Asburgo, ma anche rifiutando alternative onorevoli e compromessi di pace da parte dei franco-bavaresi, la rivolta tirolese era destinata a fallire sin dall’inizio. Lo slogan „a dio, imperatore e patria“ del monumento meranese, opera di Emanuel Pendl, non può pertanto rendere pienamente giustizia al Hofer storico.

Il monumento stesso fu eretto solo nell’ottobre del 1914, già in piena guerra, e fu da subito funzionale al bellicismo della Grande Guerra, eliminanda dall’immagine ufficiale di Hofer ogni elemento sovversivo o anarchico. Se però si vuole restituire al comandante tirolese il suo reale ruolo storico, bisogna mettere in luce la sua lotta per lo status quo ante in una visione che attesta la piena partecipazione popolare al processo storico. D’altro canto, Hofer rappresenta anche i momenti reazionari e di non compromesso che distinsero la sollevazione tirolese i quali sfociarono in un sanguinoso fallimento.

Pertanto, chi oggi intende strumentalizzare Andreas Hofer per motivi politici d’attualità, per esempio spudoratamente coniugando la sua figura al dibattito sul doppio passaporto, si infischia del reale dato storico e non propone che patetico Agit-prop di bassa lega.

Hannes Obermair, Norbert Lantschner, Laura Polonioli, Vanda Carbone
Candidati di Liberi e Uguali per le Elezioni Politiche

04/03/2018

Care amiche, cari amici, liebe FreundInnen!

Lanciamo Lantschner – Für das andere Südtirol in Rom
Wir brauchen deine Hilfe – Abbiamo bisogno del tuo aiuto!

Nonostante tutti i nostri sforzi, molti nostri elettori e molte elettrici non sanno ancora che domenica esiste un’alternativa concreta alla rappresentanza SVP a Roma. Irritati dall’assurda legge elettorale e dalla “manovra Boschi” molte cittadine e cittadini sudtirolesi hanno ormai rinunciato alla speranza di poter mandare a Roma un altro rappresentante non-SVP.

Non è così! In tutti i collegi dell’Alto Adige/Südtirol e del Trentino, se si mette la croce sul simbolo di “Liberi e Uguali”, il voto va automaticamente al nostro capolista Norbert Lantschner. Norbert ha davvero la possibilità di essere eletto – chiaramente solo se la lista ottiene un buon risultato.

Ti chiediamo quindi di sostenerci attivamente.

Per prima cosa, ti chiediamo di votarci domenica.

In secondo luogo, ci potresti essere decisivo se:

  • inoltri questa e-mail alle tue amicizie e conoscenze
  • condividi sui social media il nostro appello al voto
  • racconti a più persone possibili che esiste una possibilità reale di mandare Norbert a Roma, se mettono la croce sul simbolo rosso di “Liberi e Uguali”.

Solo insieme possiamo riuscire a battere almeno un pochino lo strapotere presente nella nostra Provincia e a offrire una rappresentanza politica diversa a Roma.

Grazie per il sostegno!