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Un primo commento sulla nuova legge urbanistica
Politica degli annunci e strategia della zebra: questi i principali punti critici sottolineati dai Verdi alla presentazione della nuova legge urbanistica „territorio e paesaggio“. Il processo che ha portato alla legge è stato in definitiva meno partecipato rispetto a quanto sperato e annunciato dalla Giunta. „Non ho mai visto una legge più annunciata di questa – sottolinea Dello Sbarba nel suo intervento, durante il quale critica accanto ai problemi procedurali anche la sparizione dei beni comuni dal disegno di legge.
Anche Brigitte Foppa è perplessa riguardo le modalità di lavoro della Giunta. “Da marzo stiamo sudando su versioni sempre nuove con cui è diventato sempre più difficile confrontarsi seriamente”. Con un esempio molto mirato definisce questo metodo come la “tattica della zebra: con tutte quelle strisce le zanzare non sanno più bene dove andare a pungere”.
Nei contenuti natura e paesaggio sono stati indeboliti. “Mentre nella prima bozza c’erano molti articoli che legavano paesaggio e protezione della natura alla legge, ora ne troviamo solo due” così Brigitte Foppa. “L’economia e l’agricoltura sono le grandi vincitrici, lo si vede anche nella composizione delle commissioni e e dei comitati”. I consiglieri Verdi rilevano inoltre un’altra criticità nel ruolo dei comuni: “Anche se siamo da sempre sostenitori dell’autonomia dei Comuni, proprio in ambito urbanistico e della pianificazione territoriale i conflitti d’interesse a livello comunale sono facilmente prevedibili. Con la tutela del paesaggio ci si rende meno amati piuttosto che con le concessioni edilizie. Abbiamo bisogno di controlli più trasparenti, in modo che la natura e i più deboli non vengano sopraffatti”.

Un primo commento sulla nuova legge urbanistica

Politica degli annunci e strategia della zebra: questi i principali punti critici sottolineati dai Verdi alla presentazione della nuova legge urbanistica “territorio e paesaggio”. Il processo che ha portato alla legge è stato in definitiva meno partecipato rispetto a quanto sperato e annunciato dalla Giunta. “Non ho mai visto una legge più annunciata di questa”, sottolinea Dello Sbarba nel suo intervento, durante il quale critica accanto ai problemi procedurali anche la sparizione dei beni comuni dal disegno di legge. Anche Brigitte Foppa è perplessa riguardo le modalità di lavoro della Giunta. “Da marzo stiamo sudando su versioni sempre nuove con cui è diventato sempre più difficile confrontarsi seriamente”. Con un esempio molto mirato definisce questo metodo come la “tattica della zebra: con tutte quelle strisce le zanzare non sanno più bene dove andare a pungere”. Nei contenuti natura e paesaggio sono stati indeboliti. “Mentre nella prima bozza c’erano molti articoli che legavano paesaggio e protezione della natura alla legge, ora ne troviamo solo due” così Brigitte Foppa. “L’economia e l’agricoltura sono le grandi vincitrici, lo si vede anche nella composizione delle commissioni e e dei comitati”. I consiglieri Verdi rilevano inoltre un’altra criticità nel ruolo dei comuni: “Anche se siamo da sempre sostenitori dell’autonomia dei Comuni, proprio in ambito urbanistico e della pianificazione territoriale i conflitti d’interesse a livello comunale sono facilmente prevedibili. Con la tutela del paesaggio ci si rende meno amati piuttosto che con le concessioni edilizie. Abbiamo bisogno di controlli più trasparenti, in modo che la natura e i più deboli non vengano sopraffatti”.

Dal gruppo di rappresentanza del personale pedagogico delle scuole materne (KAS) riceviamo una lettera piena di dubbi e domande sulla questione vaccini. Noi Verdi condividiamo pienamente le loro perplessità.
Le maestre si chiedono, in vista dell’attuazione della legge statale sull’obbligo di vaccinazione, perché devono improvvisarsi esecutrici di misure sanitarie e si ribellano a tale incarico che non è parte delle loro competenze.
Fanno anche riferimento al fatto che in caso di pidocchi o di malattie infettive le maestre sono tenute alla protezione meticolosa della privacy. A maggior ragione ritengono che maneggiare dati relativi alle vaccinazioni sia per loro molto problematico.
Nella lettera si fa riferimento a una situazione legislativa assolutamente da chiarire per quanto riguarda le disposizioni per la protezione dei dati. Le maestre vogliono essere tutelate, in vista di eventuali denunce da parte dei genitori in tal senso.
Sappiamo che l’ispettorato delle scuole materne si sta già muovendo per fare chiarezza e dare sicurezza. Alcune domande però sembrano ancora aperte.
Pertanto chiediamo alla Giunta:

  1. La scuola materna è una istituzione scolastica o no? Con quale motivazione giuridica si può negare a un bambino o una bambina l’accesso alla scuola materna?
  2. Viene presa in considerazione la proposta da parte del personale delle scuole materne, affinché la gestione dei dati relativi alla certificazione dei vaccini venga gestita dall’azienda sanitaria (a cui gli asili consegnerebbero la lista degli iscritti di modo che l’azienda possa controllare autonomamente la situazione delle vaccinazioni)? Se no, perché? Perché non si è deciso questo modo di procedere fin dall’inizio?
  3. Come viene data tutela al personale di asili e scuole materne da eventuali denunce da parte dei genitori?
  4. Perché in Sudtirolo non si è optato per una proroga dell’applicazione della legge, viste le proteste, le difficoltà organizzative e lo stato attuale poco problematico della salute dei bambini nella nostra provincia? Una proroga non consentirebbe anche di affrontare la situazione complessiva con l’attenzione necessaria per valutare in maniera adeguata tutti gli aspetti coinvolti?

Bolzano, 06.09. 2017
Cons. prov.
Brigitte Foppa
Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba

Da tempo le pazienti e i pazienti sudtirolesi soffrono delle lunghe liste d’attesa nella sanità. Oggi veniamo a sapere dal direttore generale Schael e dalla Giunta che l’emergenza verrà affrontata con l’aumento delle visite private e che al momento sono in corso delle negoziazioni.
Dal nostro punto di vista, in questo modo, viene distorto completamente il mandato del servizio sanitario pubblico. La sanità viene finanziata con i contributi delle cittadine e dei cittadini e ha il chiaro incarico di garantire un servizio efficiente e razionale per la salute delle persone. Ci scontriamo oggi con le conseguenze negative di molte mancanze accumulate nel tempo: dalla informatizzazione, al servizio di prenotazione unico fino a misure tempestive contro la prevedibile e annunciata carenza di medici.
La assessora Stocker ha sicuramente ereditato molti cantieri aperti e problematici dal suo predecessore. Ciononostante riteniamo non sia corretto reagire a ogni grande problema complessivo con piccoli cerotti d’emergenza. Trasferire le visite mediche all’attività privata dei medici ci sembra essere un ripiego – con un problema in più, che in questo modo differenze di reddito portano a differenti prestazioni mediche.
Tutto questo non va a favore di una assistenza sanitaria pubblica, socialmente giusta e funzionale. Lo possiamo spiegare con un paragone: immaginiamo come sarebbe se la carenza di insegnanti venisse “risolta” con le lezioni private al pomeriggio – sarebbe ugualmente assurdo. La protesta delle associazioni per la tutela dei consumatori e dei pazienti e i dubbi all’interno del sistema sanitario stesso, come del direttore sanitario Lanthaler, sono giustificati e non devono essere ignorati dai piani alti del sistema sanitario provinciale.
 
Bolzano, 06.09.2017
Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba