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Giornata internazionale del rifugiato

Il contributo dell’Alto Adige/Südtirol è lodevole, ma può essere migliorato.

Logo_Refugees_welcomeLa giornata odierna dedicata a livello mondiale ai rifugiati ci ricorda in modo molto chiaro le dimensioni di un fenomeno epocale: 60 milioni di persone scappano da guerra e fame. La maggior parte di loro si rifugia nei Paesi limitrofi, ma anche in quei Paesi e continenti in cui si aspettano di ricevere aiuto e che sono co-responsabili di miserie e ingiustizie.
Anche da qui parte il nostro deciso dovere alla solidarietà. L’Alto Adige ha dato molto, accanto alla Provincia si sono attivate soprattutto associazioni di volontariato, singole persone e Comuni, ma il potenziale di accoglienza non è stato ancora esaurito. Mentre il Land Tirolo ospita 6000 profughi e richiedenti asilo, la nostra Provincia ha posto il limite d’accoglienza a 900 persone.  Non c’è quindi motivo di lamentarsi e c’è ancora spazio a sufficienza.
Il fatto è questo: da tempo non si tratta più di chiedersi SE dobbiamo aiutare queste persone, ma solo COME possiamo farlo nella maniera migliore.
Le proposte Verdi sono ormai note:

  1. proponiamo di istituire una quota volontaria da parte dell’Alto Adige/Südtirol, posta più o meno a metà tra lo standard austriaco-tirolese (l’1% della popolazione) e quello italiano (per l’Alto Adige/Südtirol attualmente lo 0,9% dei profughi);
  2. distribuire i profughi in piccoli gruppi su più comuni. Bolzano deve essere alleggerita;
  3. Rafforzare in modo deciso la proposta di servizi per l’integrazione come corsi di lingua, occasioni sociali e culturali, lavori per la comunità. Soprattutto è da migliorare la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro; a questo proposito è richiesta la disponibilità delle imprese;
  4. creare un tavolo di coordinamento permanente tra Commissariato del governo, Provincia (ripartizioni sociale, sanità, lavoro, scuola, formazione professionale, lingue, edilizia, ecc.) Comuni, Enti territoriali, organizzazioni non governative, la società civile, partner sociali, volontari/e;
  5. assicurare prestazioni umanitarie migliori e più sistematiche ai profughi di passaggio;
  6. il problema dei profughi resta un tema centrale dell’Euroregione Tirol-Südtirol-Trentino;
  7. Informare e sensibilizzare meglio cittadine e cittadini. E soprattutto riconoscere meglio di quanto non sia stato fatto fino a ora il lavoro di volontari e volontarie. La grande festa organizzata a Innsbruck la settimana scorsa dal governo tirolese per i/le volontari/e ci sia da esempio.

Fino a che le cause di fuga (guerra, povertà, ingiustizia) non verranno arginate in modo efficace, ci dovremmo preparare a nuovi arrivi. Sarà un fenomeno epocale che accompagnerà anche la nostra provincia.
20.06.2016
Cons. prov. Hans Heiss,  Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba

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