HomeComunicati stampaRiforma sanità: il buon lavoro politico paga

Riforma sanità: il buon lavoro politico paga

Ben dieci importanti emendamenti dei Verdi approvati dal Consiglio provinciale (cui se ne aggiungono altri due già approvati in commissione). La riforma resta problematica, ma qualche passo avanti è stato fatto, tramite il reciproco ascolto tra maggioranza e gruppo Verde. Valorizzato il territorio e l’integrazione tra politiche sociali e sanitarie. Applicata all’Azienda sanitaria i principi della parità di genere. Ridimensionata l’onnipotenza del direttore generale a vantaggio della autonomia e della professionalità di chi lavora nei settori della sanità clinica e dell’assistenza.
In particolare, questi sono stati gli emendamenti approvati dal Consiglio:
Articolo 12: anche alla Azienda Sanitaria verrà applicata la legge sulla parità di genere (almeno 1/3 degli incarichi al genere meno rappresentato). Importante in un settore dove le donne sono tante e portano un sapere su cura e salute che è benefico.
Articolo 24: completamente riscritto l’articolo sulla assistenza sul territorio, con un emendamento congiunto firmato da noi del gruppo Verde insieme con la assessora Stocker. Viene precisato chi e con quali servizi deve garantire l’assistenza sanitaria sul territorio. È la prima volta nella storia del consiglio provinciale che un intero articolo viene sostituito da un emendamento firmato da maggioranza e un gruppo di opposizione.
Articoli 27 e 28, approvati 8 emendamenti con i quali i comparti della sanità e dell’assistenza ricevono più autonomia e responsabilità. L’onnipotenza del Direttore Generale viene ridimensionata a vantaggio di chi lavora nei comparti della sanità e dell’assistenza. Tutte le nomine dirigenti (e sono numerose) nei comparti della sanità e dell’assistenza, infatti, non li fa più il direttore generale da solo, ma si limita a ratificare le proposte che per i propri rispettivi settori fanno il direttore sanitario e la direttrice dell’assistenza. In questo modo viene valorizzata la professionalità e la responsabilità di questi due settori e il direttore generale ha un ruolo di ratifica giuridica di quanto sanità e assistenza propongono.
A queste modifiche approvate in aula, si aggiungono altri due emendamenti verdi già approvati in commissione. Entrambi riguardano il rapporto tra sanità e sociale, tra ospedali e territorio.
Grazie al primo emendamento, nella “Conferenza dei presidenti delle comunità comprensoriali” ci saranno anche due dirigenti dei servizi sociali comprensoriali, più il direttore della ASSB di Bolzano.
Grazie al secondo emendamento, sarà obbligatorio coordinare la programmazione sanitaria e quella sociale a livello provinciale, per ottenere una vera politica sociosanitaria sul territorio.
Restano dubbi sulla soluzione “un ospedale, due sedi”, tema su cui noi Verdi avevamo presentato un emendamento che prevedeva una “clausola di garanzia” per la qualità e la continuità delle sedi minori. Purtroppo su questo non c’è stato accordo.
Le perplessità dunque restano, ma abbiamo dimostrato che il lavoro politico serio, prima in commissione e poi in aula, può portare a importanti risultati.
Mai come questa volta si può dire che la legge “è stata fatta in Consiglio”.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss
Bolzano, 7 aprile 2017

Author: admin

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