Liquame sui prati di montagna
Il liquame sui prati di montagna puzza e distrugge la biodiversità. Invitiamo la giunta a porre fine a questa pratica!
L’associazione Tutela Ambiente Val Venosta, in un comunicato stampa, segnala un singolare caso di politica agricola errata. Nel comune di Curon, il letame liquido è stato recentemente sparso su prati di montagna ricchi di specie, cosa che, come si è dimostrato scientificamente, nuoce al patrimonio della flora alpina e delle erbe medicinali.
I prati di montagna sono degli habitat altamente sensibili, creati da secoli di agricoltura accurata e scrupolosa. In passato i prati di montagna non venivano assolutamente concimati, e il fieno veniva ottenuto dalle erbe raccolte con riguardo.
Da decenni la politica agricola altoatesina promuove l’allevamento di mucche da latte con fondi pubblici. La conseguenza è che oggi si è arrivata a un numero eccessivo di bovini rispetto a prati e pascoli a disposizione. Circa la metà del foraggio necessario (fieno e mangimi concentrati) deve quindi essere importata dall’estero. I liquami e il letame in eccesso, tuttavia, devono essere smaltiti in loco.
La concimazione dei prati a valle è comprensibile, ma resta comunque problematica per le falde freatiche. Lo spargimento di liquame sui prati di montagna è un atto disperato perché gli agricoltori non sanno più come smaltirlo. La resa aggiuntiva del fieno può essere trascurabile, la distruzione della flora alpina è fatale. Innumerevoli specie di farfalle, api selvatiche e altri insetti, che dipendono dalle erbe e dai fiori, stanno infatti scomparendo.
La politica agricola altoatesina è finita su un binario morto, perché è in gran parte responsabile del massiccio deterioramento della biodiversità. Ci vuole un ripensamento immediato e radicale.
L’Alto Adige ha bisogno di una svolta ecologica – adesso!
Cons. prov.
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Foto: © Umweltschutzgruppe Vinschgau