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Frana presso il cantiere per la costruzione del nuovo impianto a fune malga Frommer-rifugio Coronelle

INTERROGAZIONE.

Durante la settimana 29.06 – 4.07.2020 presso il cantiere per la costruzione del nuovo impianto a fune che collega malga Frommer al rifugio Coronelle aperto dalla Latemar-Carezza s.r.l. si è staccata una frana di notevoli dimensioni. La massa di terreno, a causa dell’elevato contenuto di acqua, si è propagata verso valle per diverse centinaia di metri, attraversando la strada forestale/sentiero estivo che conduce al rifugio Coronelle da malga Frommer. Questa massa di terreno ha arato il suolo asportando il cotico erboso e lasciando un profondo solco, largo qualche decina di metri e profondo dai 2 m ai 4 m lungo il versante, alterando il paesaggio alpino in questa porzione del gruppo del Catinaccio.

La zona da dove si è originato il movimento franoso si trova a una decina di metri dal confine dell’area tampone della zona definita Dolomiti Patrimonio mondiale UNESCO e a 80 m dalla zona “core”; inoltre si trova a 40 m dal sito Natura 2000 IT3110029, nei pressi del Parco Naturale Catinaccio-Sciliar. La frana alla fine del suo percorso è entrata in una zona di verde alpino e pascolo caratterizzata da una tutela paesaggistica, oltre che essere zona tampone UNESCO (Figura). Questo dimostra il notevole valore paesaggistico e naturalistico dell’area, tanto è vero che stato riconosciuto nel Patrimonio mondiale UNESCO proprio per il valore paesaggistico e per le peculiari formazioni geologiche.
Durante la propagazione la frana ha lambito la zona di tutela III della sorgente Niger, istituita in data 8/9/2008 ai sensi dell’art. 18 della LP del 18/06/2002 e succ. modifiche.

Si chiede pertanto:

  1. È stato controllato e confermato dalle autorità competenti che in nessun modo il cantiere invada l’area UNESCO buffer/core come fra l’altro annotato nella relazione del Geometra Nobile?
  2. Sono state picchettate e recintate tutte le aree oggetto di movimenti di terra e le aree di cantiere d’intesa con l’Autorità Forestale competente prima dell’inizio dei lavori? È inoltre stato controllato che le aree di deposito provvisorio di materiale da scavo ricadano all’interno delle aree di cantiere picchettate e recintate? (Punto 3 del parere allegato)
  3. In base a quale deroga le macchine escavatrici erano presenti nei pressi della stazione a monte prima della fine di maggio come documentato anche fotograficamente visto che, in conformità alla relazione ambientale, dovevano essere evitati i lavori al di sopra della linea di bosco nel periodo antecedente l’inizio di giugno, in considerazione della stagione di canto del gallo forcello? (Punto 4 del parere allegato)
  4. Dalla documentazione fotografica non si evince che sia stato posizionato un cavo aereo aggiuntivo dotato di dispositivi di segnalazione visiva. Come si intende ottemperare la prescrizione in conformità alla valutazione di incidenza del 11.02.2019, allo scopo di ridurre il rischio di collisione da parte degli uccelli? (Punto 6 del parere allegato)
  5. Come si intende gestire il rinverdimento, per il quale il cotico erboso sarebbe dovuto essere rimosso asportando le zolle intere, da conservare adeguatamente e riposizionare a regola d’arte al termine dei lavori, se queste sono state asportate dalla frana? (Punto 8 del parere allegato)
  6. Si chiede evidenza del progetto approvato per il deposito del materiale di scavo nei pressi della stazione di valle (pf. 3893/1 comune catastrale Nova Levante) che sarebbe dovuto essere presentato alle autorità competenti per l’approvazione. (Punto 9 del parere allegato)
  7. Come si intende modellare il terreno, che deve essere ripristinato il più possibile rispettando la caratteristica originaria delle superfici e in particolar modo nella zona della stazione di monte, visto che una parte del materiale è scivolato a valle a causa della frana? (Punto 10 del parere allegato)
  8. Il progetto è situato in parte nell’area di tutela dell’acqua potabile WSGA 485 “Niger” istituita il 28/04/2008. Sono state rispettate le prescrizioni del piano di tutela e sono state documentate? Si chiede evidenza dei rapporti di monitoraggio. (Punto 18 del parere allegato)
  9. I lavori di scavo nell’area di tutela dovranno essere accompagnati da un geologo. Si chiede di essere messi al corrente e di poter leggere i rapporti. (Punto 20 del parere allegato)
  10. Il monitoraggio giornaliero durante i lavori di scavo per la stazione intermedia (scavi previsti fino a 20 m di profondità) in riguardo alla portata, alla temperatura, alla conducibilità e alla torbidità è stato eseguito? Sono state osservate situazioni critiche oppure riduzioni della quantità o qualitá dell’acqua potabile per il comune di Cornedo? (Punto 21-26 del parere allegato)
  11. La relazione geologica, geotecnica e idrogeologica del Geologo Nobile prescrive “la profondità massima di scavo realizzabile è 3 m e non deve in alcun caso raggiungere l’acqua di falda.” Al capitolo “5. VINCOLI LEGATI ALLA TUTELA IDROGEOLOGICA” e al punto 2 si legge “Maggiori profondità di scavo sono ammesse soltanto con perizia idrogeologica positiva.” Queste perizie sono state commissionate dal committente della costruzione? Ed esse sono state approvate dall’Ufficio gestione Risorse Idriche della provincia?
  12. Come verranno ripristinati i danni al paesaggio causati dalla frana di fine giugno/inizio luglio?
  13. I danni al rifugio Coronelle sono stati monitorati e quantificati? Come avverrà il ripristino del rifugio, per ripristinare le condizioni precedenti all’inizio dei lavori?

 

Bolzano, 13.10.2020

 

Cons. prov.

Hanspeter Staffler

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

 

Author: Heidi

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Frana presso il cant
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