HomeComunicati stampaIngorgo A22: protesta dei camionisti comprensibile, disagio di chi ci vive vicino molto più grande

Ingorgo A22: protesta dei camionisti comprensibile, disagio di chi ci vive vicino molto più grande

Ingorgo sull’Autobrennero: la protesta dei camionisti è comprensibile, ma il disagio di chi vive lungo l’a22 è molto più grande.
I camionisti dell’Alto Adige e la Camera di commercio protestano all’unisono contro l’ingorgo creatosi nel fine settimana per la festa dell’unità nazionale in Germania e che ha messo KO il traffico di camion e tir. Anche la direzione della A22 ha criticato la decisione dell’Austria di limitare il traffico di camion sul versante austriaco. I critici di parte altoatesina sono arrivati a chiedere che in Tirolo siano eliminati il divieto di transito notturno e dei giorni festivi e il divieto di transito settoriale.
Il tutto suona assurdo, se si pensa che giusto una settimana fa, il 29 settembre, la direzione dell’Autobrennero ha annunciato trionfalmente ingorghi e code superiori ai 2 km nel 2017 sono diminuiti del 44% rispetto al 2016. Nel complesso quindi, sebbene il traffico sia aumentato sensibilmente, è stato comunque molto più scorrevole. La situazione generale è quindi migliore di quanto non faccia intuire l’ondata di proteste.

  • Bisogna piuttosto ricordare qual è il vero problema lungo l’Autobrennero, che camionisti e Camera di commercio sembrano dimenticare completamente: il continuo superamento delle emissioni inquinanti, soprattutto del diossido di azoto. Il limite annuale massimo consentito è di 40 microgrammi per metro cubo, ma a Egna nel 2016 ha raggiunto i 43, mentre a S. Pietro Mezzomonte i 62 microgrammi (dal 2017, come sappiamo, in questa zona non vengono più fatti i rilevamenti). Questo limite di 40 microgrammi al metro cubo vige per tutti gli Stati europei fin dal 2015, ma non si vedono finora segni di diminuzione delle emissioni lungo la nostra autostrada. Ciò ha come conseguenza l’apertura di una procedura d’infrazione dell’Unione Europea contro l’Italia. Non è accettabile che gli/le abitanti lungo l’asse dell’autostrada debbano sempre pagare la gran parte dei costi esterni del traffico di transito. Cittadine e cittadini sono stati finora davvero troppo pazienti!
  • Resta uno scandalo che l’asse del Brennero sia la tratta di transito delle Alpi più trafficata. Sarebbe ora di prendere sul serio un tetto massimo al numero di camion in transito proposto dal governo tirolese e di mettere finalmente in pratica strumenti efficaci come la Borsa dei traffici alpini per una ridistribuzione e una riduzione del traffico merci, da tutti sempre lodata ma solo a parole. Nel frattempo, anche a Sud del Brennero dovrebbe essere rafforzato il trasporto su treno dei Tir (Rola). È urgente un vertice sulla mobilità di tutta l’Euregio con il pieno coinvolgimento dei Presidenti Platter, Rossi, Kompatscher e le/i rispettive/i assessore/i alla mobilità.

In generale però, con tutto il rispetto delle proteste dei camionisti, al centro deve tornare il vero problema della questione: la salute di chi vive lungo l’asse di transito.
Bolzano, 6. 10. 2017
Hans Heiss; Brigitte Foppa und Riccardo Dello Sbarba, Cons. prov.

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