HomeItalianoEra ora, è ora! Urge una strategia complessiva per la diminuzione dei transiti e incentivi per una mobilità ecosostenibile.

Era ora, è ora! Urge una strategia complessiva per la diminuzione dei transiti e incentivi per una mobilità ecosostenibile.

Deboli segnali di vita dalla Giunta sulla qualità dell’aria e sull’esplosione del traffico di transito. Urge una strategia complessiva per la diminuzione del traffico e incentivi per una mobilità ecosostenibile.

  • La Giunta reagisce con poca convinzione ai dati allarmanti sulla qualità dell’aria e all’esplosione del traffico di transito
  • Il traffico di transito deve essere ridotto in modo drastico
  • La politica dei trasporti della Giunta provinciale non risolve il traffico di transito (si veda la lista delle contraddizioni)
  • Al primo posto deve stare la salute delle persone

Di recente l’Agenzia per l’ambiente ha reso pubblici i dati sulla “qualità” dell’aria. Dopo anni di indolente passività e indifferenza nei confronti di valori preoccupanti delle emissioni di NOx soprattutto a Bolzano, Merano, Egna e Bressanone e sembra esserci ora un tiepido risveglio. Alla conclusione della sua carriera politica (e forse con l’obiettivo di una resa dei conti interna) l’assessore Theiner ha mandato per una volta qualche segnale di vita sul tema delle emissioni nocive e ha addirittura annunciato delle “misure concrete”. L’unico provvedimento di cui si discute è la possibilità di un divieto di transito per la autovetture diesel in singoli Comuni per il prossimo inverno. L’unico vantaggio di questo dibattito, che è stato subito strumentalizzato dai populisti di destra che si sono spacciati come unici difensori dei poveri “automobilisti imbrogliati”, è stato quello di risvegliare un minimo di consapevolezza verso il pericolo delle emissioni di NOx.
Nel complesso la reazione dell’assessore è risultata al solito essere a dir poco scoraggiata – e l’attenzione sul traffico individuale interno distoglie dal vero problema.

Eppure basterebbe guardare al Tirolo. La valanga di traffico che attraversa le Alpi è ormai da anni nel dibattito pubblico e punto fisso dell’agenda politica tirolese. Misure come limiti di velocità (limite dei 100km/h), divieto di transito settoriale e ora anche il blocco del traffico alternato sono state messe in atto con successo del governo nero-verde. Quaggiù ci si è comportati invece come se il vento da sud soffiasse via tutti i gas nocivi. Quando gli ambientalisti parlano apertamente dei pericoli crescenti per la salute vengono additati come retrogradi ostacolatori del progresso e della modernità. Il ricorso del Dachverband al TAR del Lazio è stato ignorato dall’opinione pubblica, proprio come le misure decise dal Consiglio provinciale e dall’Assemblea congiunta tra Bolzano, Trento e Innsbruck per una riduzione delle emissioni nocive. Questi provvedimenti vengono derisi dalla maggior parte dei rappresentanti politici e da gran parte dell’opinione pubblica vengono considerati come innocue “tigri di carta”, nonostante siano stati discussi con serietà e impegno.

Esempi:

Bisognerebbe per prima cosa essere d’accordo sul principio di base: il traffico di transito deve essere ridotto. E invece la posizione della giunta in proposito è estremamente contraddittoria:

Contraddizione numero 1: la terza corsia

Si finisce a parlare regolarmente della terza corsia dell’autostrada, di recente è successo a Natale 2017. La terza corsia dinamica è già realtà nella parte meridionale della provincia. Ma addirittura il presidente dell‘A22 Pardatscher ha ammesso che comporta solo nuovi colli di bottiglia a nord di Bolzano e a Trento. Le/gli utenti si chiedono semplicemente come questa cosa possa convivere con i divieti di transito.

Contraddizione numero 2: Il trasporto pubblico locale non risolve il problema dei transiti

I progressi, soprattutto le intenzioni annunciate per il trasporto pubblico locale sono da riconoscere. Ma questi puntano solo alla conversione della mobilità locale. L’autostrada del Brennero resta il più grande fattore di traffico della Provincia. L’effetto calamita della A22, dato dalla combinazione fatale di pedaggi a basso costo in Italia e carburanti a basso costo in Austria, è ormai noto e ha fatto sì che nel frattempo 16 milioni di veicoli passino annualmente lungo l’autobrennero. E la tendenza è in costante crescita.

Contraddizione numero 3: Nemmeno deviando il traffico si risolve il problema

Le risposte alle nostre interrogazioni lo dimostrano chiaramente: nuove tangenziali producono nuovo traffico. Nella Bassa Atesina il traffico è notevolmente aumentato dopo la realizzazione delle tangenziali. Il traffico pesante è aumentato in modo particolarmente evidente. E allo stesso tempo anche il traffico sulla A22 è aumentato.
Altrettanto poco risolutorie sono altre misure di deviazione come incanalare l‘autostrada in un tunnel. A livello più ampio, anche le tanto richieste di deviazione attraverso altri passi alpini porterebbero sì sollievo alla popolazione locale, ma sposterebbero il disagio su altri territori. Si otterrebbe però per lo meno una suddivisione più giusta del peso senza accollare all’asse del Brennero e alla sua popolazione il carico maggiore dell’ondata di traffico.

Contraddizione numero 4: il BBT offrirà una soluzione solo parziale

Il tunnel di base del Brennero, tanto decantato come soluzione al problema, trasferirà non prima di nove anni una parte del trasporto merci su rotaia, per una parte della tratta – forse.
Ultimamente gli stessi camionisti hanno chiesto di ridurre le attese verso la capacità risolutoria del BBT, cosa che dovrebbe fa riflettere. Ad ogni modo il problema dei transiti rimarrà a carico dei restanti 85 km dell’asse del Brennero. Anche i sostenitori del BBT ammettono che il BBT potrà funzionare solo se accompagnato da adeguate politiche sui trasporti. Finora, eccetto l‘evocazione dell‘Eurovignetta da parte del Presidente Kompatscher, di queste misure non se ne sono viste. E ancora non si vedono nemmeno lontanamente le colonne portanti del progetto BBT, come i progetti di realizzazione delle tratte d’accesso, la tangenziale di Bolzano o la tratta attraverso la Bassa Atesina – a nove anni prima dell’annunciata apertura anche non c’è prospettiva per il tratto di traffico più densamente popolato.

Contraddizione numero 5: il triste ruolo della RoLa

Alla presentazione degli allarmanti dati sull’NOx l’assessore Theiner ha annunciato il potenziamento dell’autostrada ferroviaria (RoLa). Sono parole vuote visto che da anni la RoLa è in fase discendente e nel frattempo solo 0,5% del traffico pesante avviene su rotaia (18.000 di 3,6 milioni di TIR) e soprattutto visto che non si vede traccia di soluzione per il terminal delle merci richiesto anche dagli spedizionieri.

Contraddizione numero 6: l’incomprensibile acquisto di autobus diesel  

Il catalogo dei provvedimenti per la riduzione dell’NOx del 2011 prevedeva tra le altre cose il rinnovo del parco rotabile del trasporto pubblico locale. La delibera con cui la Giunta ha deciso l’acquisto di 124 autobus diesel per un valore di 38 milioni, alla luce del fatto che anche autoveicoli Euro6 nella realtà emettono troppi NOx, risulta incomprensibile e incoerente.

Contraddizione numero 7: la Giunta ha a disposizione dati e fatti  

Dalle dichiarazioni delle ripartizioni provinciali emerge che delle soluzioni sono necessarie e possibili.

  • Nelle considerazioni finali del “Programma per la riduzione dell’inquinamento da NO2” si affermava già nel 2011, che “per poter ottenere il raggiungimento del valore limite dell’NO2 (40 μg/m³) entro il 2015 sono necessarie riduzioni delle emissioni autostradali dell’ordine  del  40 – 50%. Tale obiettivo non appare raggiungibile senza una riduzione dei volumi di traffico”.
  • Nella risposta alla nostra interrogazione sulla RoLa l’assessore Mussner afferma che con l’impiego delle RoLa si potrebbe ottenere una riduzione del 10% della concentrazione di NO2 (con 1.400 TIR al giorno, che corrisponde sulla carta al carico massimo).
  • Lo studio EURAC (Marzo 2017) sui costi esterni del trasporto merci mostra che i costi a carico della collettività, intesi come effetti sul clima globale, sul clima locale, l’inquinamento acustico, rischio di infortuni e di ingorghi sulla strada, per tonnellata di merci trasportate su gomma sono 3-400 volte più elevati rispetto a quelli del trasporto su rotaia.

Più contraddittorio di così è difficile. Al contempo non dovrebbero esserci dubbi sulle priorità da dare: al primo posto deve stare la salute delle cittadine e dei cittadini che abitano, vivono e respirano lungo l’asse del Brennero. Ci aspettiamo che la Giunta, oltre a indifferenza ed enunciazioni provocatorie, proponga una strategia complessiva per la riduzione del traffico di transito, in coordinamento con altre regioni alpine e che a livello locale e sovraregionale punti con decisione alla riduzione del traffico su gomma.

Bolzano, 10 aprile 2017

Allegati:
Mozioni del Gruppo Verde che verranno discussi dal Consiglio provinciale di aprile:
1. Proposta di introduzione di un sistema di Tutor sull’autostrada del Brennero
2. Proposta per la riduzione del bollo auto per autoveicoli che emettono meno gas serra

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