HomeComunicati stampaVaccini obbligatori: un gesto quanto meno precipitoso

Vaccini obbligatori: un gesto quanto meno precipitoso

In questi giorni in Alto Adige si discute sul provvedimento spropositato e sproporzionato del Governo che prevede 12 vaccini obbligatori con multe draconiane in caso di inadempimento. Noi Verdi sudtirolesi ci siamo sempre impegnati per la libertà di scelta informata e responsabile da parte dei genitori e seguiamo in questi giorni con preoccupazione e costernazione le notizie che giungono da Roma.
Insieme a genitori e medici indignati, ci ribelleremo con fermezza contro una tale imposizione. Il diritto all’istruzione non può essere contrapposto al diritto alla salute. E in nessun caso la salute dei nostri bambini e delle nostre bambine può essere strumentalizzata per giochi di potere politico.
Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba
Di seguito lo stato dell’arte in Parlamento, raccontato da Florian Kronbichler.
Con l’annuncio dell’intenzione di inasprire, allargare e dotare di drastiche sanzioni l’obbligo di vaccinazione, il Governo italiano ha diffuso il panico tra la popolazione. Già questo è stato irresponsabile. Il motivo scatenante resta a noi ignoto. Su un tema altamente infiammabile, così come su come il Governo intenda gestirlo non abbiamo notizie certe. Sappiamo solo che il governo ha emesso un decreto e sui contenuti sappiamo solo quello che il presidente Gentiloni e la Ministra della salute hanno detto in conferenza stampa.
Tutto il resto è speculazione mediatica. Nero su bianco il decreto fino a martedì di questa settimana non è ancora apparso, nemmeno in Parlamento. Questa situazione coincide proprio con quella modalità che il governo ha ereditato dal predecessore di Gentiloni e regista occulto Renzi: annunciare, provocare tafferugli e poi presentare i fatti a seconda della risonanza ottenuta.
Vaccini e obbligo di vaccinazione sono un tema così sensibile che il governo dovrebbe agire almeno basandosi su fatti scientifici e con dati sicuri alla mano. In questo caso concreto non sta succedendo. Una delegazione parlamentare ha partecipato martedì a un’audizione dell’agenzia farmaceutica statale Aifa con il suo presidente Vella e il direttore generale Melazzini. Questi hanno spiegato che al momento non sono in grado “per motivi tecnici” di fornire dati certi sui danni causati dai vaccini e sugli effetti collaterali e che questi saranno disponibili solo a partire da metà giugno.
La situazione è seria. Significa che, non solo il Parlamento, ma nemmeno il Governo e la sua Ministra della salute al momento della promulgazione del decreto sui vaccini avevano a disposizione informazioni sicure sulla situazione attuale. E così, non solo hanno agito in modo antidemocratico, ma anche incompetente, aumentando il numero dei vaccini obbligatori, limitando la libertà nella scelta dei rimedi farmaceutici e interferendo a gamba tesa nel diritto genitoriale.
La formulazione del decreto sui vaccini da parte del Governo al Parlamento è stato promesso per questo venerdì. Speriamo che la bufera di proteste scoppiata al solo annuncio abbia prodotto dei cambiamenti all’interno del provvedimento. Il resto lo dovrà fare il Parlamento.
Roma, 23. maggio 2017

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