PRESSEMITTEILUNG

“Nel corso degli ultimi mesi abbiamo assistito ad uno spettacolo veramente misero. Rispetto alla formazione della giunta, il Sudtirolo ha dovuto assistere a una lotta di potere che è durata mesi. Le dimensioni della giunta provinciale sono state valutate attraverso diversi pareri, in parte contraddittori tra loro, e fino ad oggi non c’è chiarezza legale se l’auspicata giunta a 11 si basi su fondamenta solide. Non vogliamo neanche commentare quale disastro politico e quale disordine abbiano significato questi mesi. Anche solo osservando questo approccio dilettantesco, si deve dubitare che questa maggioranza sia all’altezza del suo compito,” dichiarano i consiglieri Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler in una nota.

“Ora si aggiunge un altro capitolo, ovvero l’elezione del presidente della giunta provinciale e la dichiarazione di governo. Quest’ultima, secondo la legge elettorale, avrebbe dovuto includere anche la dichiarazione sul numero dei membri della giunta. Tuttavia, questa dichiarazione manca nel testo consegnato. Ricordiamo le formalità che noi, come partiti e liste elettorali, dovevamo completare per presentare la lista dei:delle candidati:e. Chi per esempio dimentica di allegare una copia del documento d’identità viene escluso dalla competizione elettorale. Non c’è paragone con la superficialità con cui vengono affrontati i momenti più importanti di una legislatura, come l’elezione del presidente della giunta provinciale,” commentano Foppa, Rohrer e Oberkofler.

“Questo modo di procedere non è accettabile. La democrazia significa anche e soprattutto rispettare le regole istituzionali. Il venir meno del senso delle istituzioni, è un altro brutto segnale per ciò che potrebbe accadere nei prossimi cinque anni.”

Dopo la redazione di questo comunicato stampa, ci giunge la seconda parte della dichiarazione di governo, nella quale, a 23 ore dall’elezione del presidente della giunta provinciale, viene comunicato il numero (11) dei membri della giunta provinciale.

 

Bozen, 17.01.2024

Cons. prov.

Brigitte Foppa

Madeleine Rohrer

Zeno Oberkofler

 

COMUNICATO STAMPA.

Tre membri della giunta provinciale non sono più stati rieletti. La giunta provinciale ad interim ha preso tuttavia decisioni di ampia portata che coinvolgono milioni di euro e ignora addirittura i pareri della propria amministrazione. “Questa prassi è un chiaro segnale che a SVP e Lega manca il rispetto per le regole della democrazia e per gli elettori. All’ombra dei negoziati per la coalizione si procede semplicemente come se non ci fossero state le elezioni”, criticano i consiglieri provinciali verdi.

“Le decisioni che sono state prese non fanno parte di un’ordinaria amministrazione, come dovrebbe essere previsto in questo periodo di transizione, ma sono decisioni politiche di ampia portata.”, affermano Madeleine Rohrer, Brigitte Foppa e Zeno Oberkofler. La scorsa settimana, si è riunita per l’ultima volta la vecchia giunta provinciale. Essa ha modificato ad esempio il piano urbanistico a Bressanone con i voti dei consiglieri provinciali Massimo Bessone e Giulio Vettorato (Lega) e della consigliera provinciale Maria Hochgruber Kuenzer che non sono più stati rieletti. 1.000 metri quadrati di verde agricolo sono ora zona residenziale. E questo, nonostante i due uffici competenti avessero valutato negativamente la richiesta, così come la Commissione provinciale territorio e paesaggio.

La giunta provinciale ha inoltre approvato la fattibilità di una nuova casa di riposo nel comune di Merano. Il valore complessivo della concessione ammonta a nientemeno che 185 milioni di euro. La casa di riposo dovrebbe essere costruita e gestita dalle aziende Volcan e Veba Invest, facenti parte del gruppo Unterberger.

La vecchia giunta provinciale ha anche deciso di sottoporre a vincolo di tutela solo la Villa Wielander nell’area dell’ex caserma di Silandro. La facciata in marmo dell’edificio del comando, al contrario, dovrebbe essere smantellata e messa in magazzino. La proposta iniziale dell’ufficio dei beni culturali andava invece molto oltre e riguardava, tra l’altro, anche la tutela degli ampi spazi verdi. E poiché anche qui alcuni consiglieri provinciali uscenti si sono sovrapposti ai loro stessi funzionarə, nella decisione manca la firma della conservatrice regionale competente. “Non ci sono giustificazioni per questa transizione disordinata. Non è professionale e politicamente discutibile che, proprio in una fase di transizione, vengano prese decisioni così scottanti contro il parere dei propri funzionarə”, afferma la consigliera Rohrer.

 

BZ, 15.01.2024

 

 

Cons.prov.

Madeleine Rohrer
Brigitte Foppa

Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA

Entro la fine di quest’anno l’associazione no-profit Tierheim di Naturno intende purtroppo rinunciare alla gestione del ricovero per animali situato a Santa Valburga in val d’Ultimo. Il motivo di questa fine imminente sta nel fatto che la giunta provinciale non ha ancora mantenuto fede alla promessa fatta di trovare una sede nuova e finalmente definitiva alla struttura. E questo nonostante anni e anni di impegno e di sforzi da parte dell’associazione.

I consiglieri Verdi Madeleine Rohrer, Brigitte Foppa e Zeno Oberkofler sottolineano: “Il comprensorio occidentale dell’Alto Adige ha bisogno di un proprio rifugio per animali. E l’impegno volontario fin qui speso da parte di numerose persone merita maggiore rispetto e apprezzamento”.

Attualmente e temporaneamente la struttura ha trovato sede in Val d’Ultimo. Da un lato tuttavia vi è una carenza effettiva di superfici: manca ad esempio uno spazio espressamente dedicato ai gatti. Dall’altro la stessa collocazione geografica del rifugio risulta in una posizione alquanto scomoda. Richiede infatti spostamenti piuttosto lunghi: tanto per i dipendenti, quanto per i volontari che infine per i visitatori. Nel frattempo il rifugio provinciale per animali situato alla Sill nei pressi di Bolzano è ormai in soprannumero quanto a capienza.

 

Già a fine dicembre 2020 l’assessore provinciale Arnold Schuler, in risposta a una interrogazione, aveva confermato per iscritto che nel comprensorio occidentale dell’Alto Adige era sicuramente necessaria la presenza di un ricovero per animali. È in costante crescita ad esempio il numero di cani difficili da far adottare, vuoi per la loro età avanzata, vuoi per spazi e condizioni di vita adeguati che la loro razza necessita.

 

“La situazione è chiara, anche la giunta provinciale lo ha riconosciuto. Ma non è stata in grado di mantenere la promessa fatta. È sconfortante che l’associazione sia stata lasciata così a lungo a se stessa.

“Non può essere questo l’apprezzamento per l’impegno del volontariato che viene spesso evocato nei discorsi ufficiali e attualmente anche all’interno del prossimo programma di governo provinciale”, sostiene Rohrer. “La prossima giunta provinciale dovrà finalmente trovare una collocazione adatta a questa struttura: per il benessere degli animali ospitati e per evitare lunghi viaggi a Bolzano per chi abita in Val Venosta o nel Burgraviato”, conclude Rohrer. “Contestualmente dovrà essere finalmente ampliato il rifugio per animali ospitato alla Sill e si dovrà fare in modo che vi possa operare un maggior numero di personale,” chiedono infine i consiglieri provinciali dei Verdi. Per garantire che il rifugio per animali nel comprensorio occidentale dell’Alto Adige abbia una collocazione adeguata in cui poter operare Rohrer, Foppa e Oberkofler hanno presentato in questi giorni due interrogazioni con risposta scritta alla giunta provinciale.

 

Bolzano, 10/01/2024

Cons. prov

Madeleine Rohrer

Brigitte Foppa

Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA.

Commento del gruppo consiliare dei Verdi sui negoziati di coalizione e sulla reazione alle proteste della società civile.

La coalizione di destra SVP–Fratelli d’Italia-Lega Salvini e Civica sta chiaramente prendendo forma. Si può ipotizzare che si raggiungerà rapidamente un accordo per “chiudere “.

Le numerose proteste, anche interne al partito di maggioranza , contro il superamento del limite da parte di questo governo, sono probabilmente percepite solo come un danno collaterale. Le dichiarazioni di Zeller, consigliere di Kompatscher, non lasciano spazio a dubbi.

Questo governo, che nasce per un rinnovamento dell’autonomia, è il progetto di Arno Kompatscher , che lo ha pianificato e preparato da molto tempo.

Lo ha presentato al direttivo del partito ed ha ottenuto una maggioranza a favore. Forse, sarebbe stato più conveniente per lui coinvolgere il Team K come foglia di fico. I liberali avrebbero “accreditato” l’ultradestra. Ma questo è solo un aspetto secondario. In realtà, il governatore provinciale era ed è interessato a Fratelli d’Italia e a un filo diretto con il premier Meloni.

La linea politica seguita in questi giorni è esemplare. Da un lato il Presidente Kompatscher afferma che non tradirà i valori della Svp ed i principi democratici, dall’altro Zeller parla di un patto con il diavolo.

Galateo, il probabile vice di Kompatscher, deve essere tenuto al guinzaglio. Vuole denunciare chiunque non chiami lui e il suo partito come lui preferisce.  Chiunque protesti viene sminuito e minacciato. Se il Presidente Kompatscher deve proclamarsi garante, questo è un chiaro segno di quanto , il futuro governo da lui voluto, sia paradossale.

 

Tutto questo non è una buona risposta alle elezioni del 22 ottobre. I cittadini di questa provincia hanno chiaramente rifiutato i “patti segreti e i litigi”.   Nel periodo precedente alle elezioni, i cambiamenti climatici, la carenza di alloggi ed il caro vita erano indicati come le preoccupazioni più urgenti dei cittadini in Alto Adige.

Non sembra che nessuna di queste preoccupazioni abbia trovato spazio nei dibattiti politici di questa settimana.

 

Bolzano, 20.12.2023

Cons. Prov.

Brigitte Foppa

Madeleine Rohrer

Zeno Oberkofler

La visita agli istituti di detenzione è un diritto dei consiglieri e delle consigliere provinciali e regionali, in ogni momento. Per questo, in questi giorni, una delegazione di consigliere e consiglieri fa visita alle case circondariali di Bolzano e Trento. Oggi, 16.12.2023, era la volta del carcere di Bolzano. Erano presenti le e i consiglieri regionali Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer, Zeno Oberkofler (Verdi), Sandro Repetto (PD), Francesco Valduga (Campobase) e Paola Demagri (Movimento Casa Autonomia), accompagnati dall’avvocato Fabio Valcanover.

 

“Abbiamo visto ancora una struttura fatiscente, con un livello igienico tremendo,” raccontano i consiglieri Foppa, Rohrer, Oberkofler, Repetto, Valduga e Demagri dopo la visita. “Il carcere di Bolzano è sovraffollato. Invece dei previsti 88 detenuti ne ospita ben 114. Lo stato in cui versano le celle supera ogni immaginazione. In genere ci sono 4 detenuti in brandine piccole; l’angolo del gabinetto è anche l’angolo cucina. Come anche nelle visite passate, abbiamo notato che la carenza strutturale viene in qualche modo compensata dall’umanità e dall’impegno che dimostra il personale del carcere. Ma anche questo è pesantemente sotto organico: dei previsti 75 posti ne sono occupati solo 53 – e solo 33 persone svolgono servizio di turno, assumendosi un carico di lavoro assolutamente eccessivo, se pensiamo che si accumula una media di 30 straordinari al mese. Quindi riassumiamo: troppi detenuti e assoluta carenza di personale,” così i consiglieri.

 

La delegazione dei consiglieri è venuta a conoscenza, nel corso della visita, di una serie di interventi di risanamento della struttura che dovrebbero essere avviati in primavera, tra cui il rifacimento del tetto e della facciata. “Ci pare quindi ovvio che i lavori per il nuovo carcere non sono in vista. Sarà quindi importantissimo avviare dei lavori seri di risanamento e ristrutturazione sul carcere esistente. In merito a questo faremo delle richieste politiche in tal senso”, avvisano i consiglieri regionali e provinciali Foppa, Rohrer, Oberkofler, Repetto, Valduga e Demagri.

 

A questo si aggiunge la richiesta dell’istituzione di un Provveditorato Regionale dell’Amministrazione penitenziaria (per ora le carceri di Bolzano e Trento sono gestiti a livello del Triveneto), come già approvato con una mozione a prima firma Dello Sbarba in Consiglio Regionale il 24/01/2018, in modo da poter gestire in loco la difficile questione della detenzione. Inoltre, si deve tornare ad occuparsi della questione degli alloggi del personale di vigilanza carceraria, visto che la mancanza di alloggi a prezzo ragionevole sta alla base della carenza di personale. E resta pressante la questione della formazione e del reinserimento lavorativo dei detenuti. “Altrimenti il carcere resterà un posto dove chi esce saluta, già sapendo che ci tornerà presto; e questa è una sconfitta di tutta la società,” concludono i consiglieri.

 

Foppa, Rohrer, Oberkofler, Repetto, Valduga e Demagri continueranno a occuparsi del tema già sabato prossimo 23 dicembre, quando insieme all’avvocato Valcanover visiteranno il carcere di Trento.

COMUNICATO STAMPA. 

Numerose e numerosi le/gli interessate/i che hanno partecipato all’incontro con i nuovi consiglieri provinciali dei Verdi tenutosi negli spazi di MIND all’ippodromo.

 Ha recentemente aperto i suoi battenti MIND, il centro per le startup e l’innovazione sito presso le strutture dell’ippodromo di Merano: uno spazio che era stato voluto e improntato dalla giunta a guida Verdi della città. In questo luogo di imprenditorialità creativa, che ben si coniuga con la storia raccontata dalle mura che lo ospitano, i consiglieri comunali della lista dei Verdi, i/le tre nuovi/e membri del consiglio provinciale hanno incontrato e dialogato con più di 60 persone, tra simpatizzanti e interessati. Obiettivo: condividere l’analisi del recente voto provinciale e delle prospettive politiche cittadine. Conclusione: è forte la necessità, in provincia come a Merano, di un governo dalla chiara connotazione eco-sociale.

In questo senso, gli spazi di MIND non sono l’unica eredità politica dell’amministrazione comunale a guida Verdi di Merano. Tra gli altri successi dell’era Rösch si possono ricordare una nuova residenza sanitaria assistenziale per anziani con una mensa pubblica in pieno centro cittadino, il collegamento della rete di teleriscaldamento all’impianto a biomassa in zona Rabbiosi, la prima, a livello provinciale, strategia di adattamento di una comunità alle conseguenze del cambiamento climatico, i primi studi concreti per dare soluzione al problema della falda a Sinigo, la nuova scuola di musica in lingua italiana. “I cinque anni e più di amministrazione comunale Rösch hanno dimostrato che i Verdi sanno governare. Con idee e progetti come quelli citati, e altri ancora, abbiamo dimostrato di saper dare un impulso decisivo e di qualità allo sviluppo sociale e sostenibile della nostra comunità”, ha affermato Madeleine Rohrer, attuale consigliera provinciale ed ex assessora comunale di Merano. “Abbiamo bisogno di impulsi e visioni di questa natura di fronte alle conseguenze del cambiamento climatico e al progressivo allargamento del divario economico e sociale tra ricchi e poveri. E abbiamo bisogno di fare presto. Ecco perché i Verdi si candidano decisamente anche ad assumere un ruolo di responsabilità all’interno del futuro governo provinciale”.

“L’elezione in consiglio provinciale di una donna meranese è il risultato positivo del riuscito lavoro politico dei Verdi in città”, hanno sottolineato la consigliera provinciale Brigitte Foppa e il collega Zeno Oberkofler. “L’aumento di voti registrato dai Verdi dimostra che una concreta politica dalla chiara impronta eco-sociale sta incontrando un ampio consenso in questa nostra terra. Le persone vogliono un Alto Adige aperto, giusto e sostenibile. E noi vogliamo continuare a rappresentarlo vigorosamente all’interno del consiglio provinciale”.

Il focus della politica dei Verdi a Merano resta in primo luogo la trasformazione della città in una comunità a misura di famiglia, in tutte le sue componenti: dall’abbattimento delle barriere architettoniche all’ampliamento dei servizi di assistenza domiciliare e di assistenza all’infanzia. In secondo luogo, abitare a Merano deve tornare a essere economicamente sostenibile: il Comune non venda i suoi immobili ma li metta a disposizione come appartamenti in affitto o li ceda a IPES. “Le e i meranesi infine devono essere coinvolti nelle scelte su temi essenziali. Tra gli altri: come e verso quali obiettivi si andrà a sviluppare il futuro del turismo cittadino e il destino urbanistico delle aree dismesse delle ex caserme e della stazione ferroviaria”, hanno affermato in conclusione Julia Dalsant e Andrea Rossi, co-portavoce del gruppo consiliare dei Verdi in consiglio comunale.

Bolzano, 27/11/2023

 

Cons. prov

Madeleine Rohrer

Brigitte Foppa

Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA.

Accade troppo frequentemente, continua ad accadere: in Europa, in Italia, in Alto Adige. Le donne sono ancora vittime della violenza patriarcale. Nel peggiore dei casi, e drammaticamente non così di rado, vengono assassinate. Questa forma di omicidio ha purtroppo ormai una sua denominazione specifica: femminicidio. Una sua possibile definizione la fornisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità: “l’uccisione consapevole di una donna proprio e in quanto donna”. Il portato finale e più atroce della cultura patriarcale nella quale siamo ancora immersi.

Il femminicidio tuttavia prende le mosse molto prima del suo atto finale: ha inizio attraverso le manifestazioni di altre forme di violenza, da quella verbale a quella fisica, a quella economica e sociale. Una precondizione questa confermata anche a livello locale da due dati. Il primo: nel corso del 2022 ben 130 donne nella nostra provincia hanno cercato aiuto, sostegno e rifugio nei centri ad esse dedicati. Il secondo: nel corso dello stesso anno tuttavia sono state ben di più (600 il loro numero) le donne che si sono rivolte ai centri di consulenza per situazioni di minaccia e soprusi. Un percorso dunque di maltrattamenti che ha inizio molto prima del manifestarsi degli episodi di ferocia e che fortunatamente non in tutti i casi sfocia in femminicidio. Vale comunque e ancor di più l’assunto che ogni atto di violenza contro le donne è un atto di troppo e che ogni femminicidio è una sconfitta per l’intera società civile.

Nonostante il numero allarmante di femminicidi in Europa, in Italia e purtroppo anche in Alto Adige, non c’è molta consapevolezza sulla realtà e la natura di questo fenomeno. La stessa definizione di “femminicidio” si è affermata soltanto di recente a livello internazionale. È stato comunque un primo passo assolutamente necessario: appena infatti è possibile dare un nome, attribuire una definizione a un fenomeno, ecco che questo diviene visibile, assume carattere di realtà e costringe ad affrontarlo. Ma non è sufficiente. Il fatto stesso che esistano più definizioni di “femminicidio” che tra loro differiscono anche in termini di sostanza, suggerisce come ci siano ancora lacune nella nostra consapevolezza circa il fenomeno. È giunto quindi improrogabilmente il momento di cambiare prospettiva e di agire di conseguenza, partendo da una domanda ineluttabile: come possiamo contrastare il femminicidio? Come dobbiamo affrontare questa situazione? Per poter dare una risposta che a livello normativo sia adeguata a soddisfare questi quesiti, è necessario un surplus di informazioni. “Abbiamo urgentemente bisogno di un’audizione specifica presso la competente commissione legislativa per raccogliere le necessarie informazioni e indicazioni di base da tradurre poi in concreti procedimenti sul piano politico. “Non appena saranno istituite le commissioni, dovremo urgentemente affrontare questo problema”, ha affermato Brigitte Foppa, portavoce del gruppo consiliare provinciale dei Verdi. “Proprio in quanto elette ed eletti dal voto popolare dobbiamo saper ascoltare e metterci nella condizione di apprendere da quelle organizzazioni e da quelle persone che su questo tema lavorano quotidianamente e con grande impegno e dedizione. Solo chi conosce davvero l’avversario, può combatterlo efficacemente”, concorda Madeleine Rohrer. Ma non è tutto: “C’è una generale carenza di istruzione e di conoscenza: da qui la necessità di un’educazione all’affettività e alla sessualità, adeguate ognuna a ogni età dello sviluppo, ma a partire dai bambini e dalle bambine più piccoli/e. Come società dobbiamo finalmente liberarci da questo sistema patriarcale”, ha concluso Zeno Oberkofler.

Ogni singolo femminicidio è uno di troppo. Ogni singolo femminicidio avrebbe dovuto essere l’ultimo. Eppure si ripetono quasi giorno dopo giorno. È giunto allora il momento di intraprendere un’azione sistematica contro questa tragedia e di farlo a più livelli. Il consiglio provinciale dovrebbe in questo senso dare il buon esempio e combattere decisamente il fenomeno con gli strumenti che gli sono propri, quelli legislativi. Perché su questo tema le cose non possono più andare avanti così.

 

Consiglieri provinciali

Brigitte Foppa

Madeleine Rohrer

Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA.

È un gruppo consiliare completamente nuovo quello che si è riunito per la prima volta il 25 ottobre 2023. La Consigliera provinciale Brigitte Foppa – l’unica già in Consiglio – ha accolto la nuova e il nuovo collega Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler sui gradini del Consiglio provinciale dicendo: “Inizia una nuova era!”

Il nuovo gruppo dei Verdi si è ringiovanito molto. Con la formula 25-40-55, Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler hanno un’età media di 40 anni e formano così il gruppo anagraficamente più giovane del Consiglio provinciale. L’opera di rinnovamento è riuscita, il futuro è ora.

Le/il consigliere hanno fatto una prima valutazione del voto e hanno iniziato a prepararsi per le consultazioni di novembre. “Già prima delle elezioni abbiamo annunciato la nostra disponibilità ad assumerci responsabilità di governo. Il risultato elettorale con +7.000 voti e la buona performance della prima non eletta Sabine Giunta dimostrano che il nostro elettorato ha condiviso questa direzione. Per la prima volta nella storia, la SVP è costretta fare una coalizione con un partner di lingua tedesca oltre a quello italiano previsto dallo statuto. Se Kompatscher vuole mantenere le sue promesse di sostenibilità, deve dare la preferenza a noi Verdi. Un governo di destra con i negazionisti del cambiamento climatico tra le fila degli eletti sarebbe fatale. L’alternativa è un governo di centro-sinistra con i Verdi”, dichiarano Foppa, Rohrer e Oberkofler.

“Sentiamo in continuazione che l’Alto Adige ha bisogno di un governo di destra per poter negoziare meglio a Roma. È un pensiero a dir poco assurdo. Secondo questa logica, tutte le regioni dovrebbero adattarsi al governo nazionale. Il fatto che si pensi così in una provincia autonoma è ancora più spaventoso. L’Alto Adige non ha bisogno di assecondare o servire nessuno, nemmeno un governo Meloni. Autonomia altoatesina significa anche agire nei confronti di Roma con fiducia e fermezza. L’impegno per l’autonomia non può e non deve finire in un atteggiamento simile”, rimarcano i Verdi.

Bolzano, 26/10/2023

Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer, Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA.

Guardiamo a questa mattinata elettorale con un occhio che ride ed uno che piange. Siamo preoccupati:e per il generale spostamento a destra. Ci aspetta molto lavoro come forza di centro-sinistra.

Eppure guardiamo al nostro risultato personale con grande gioia. Con oltre 25.000 voti ed il 9% dei voti, è il miglior risultato elettorale della nostra storia.

Tradotto in consiglieri:e, significa più di tre mandati pieni; non è bastato per il quarto mandato realizzabile con i resti. Sabine Giunta è la candidata di lingua italiana più votata. Ha più voti di tutti i candidati italiani degli altri partiti. Lei stessa ha mancato per poco l’ingresso in consiglio provinciale. Questo fa male. Su questo possiamo crescere.

Abbiamo molto da festeggiare. La nostra candidata di punta Brigitte Foppa ha ottenuto il suo miglior risultato di sempre. Con oltre 11.700 preferenze, è una delle poche consigliere ad aver guadagnato voti. Con Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler, entrano in consiglio provinciale una consigliera ed un consigliere competenti e motivati. Il candidato Zeno Oberkofler, nelle prime ore del mattino è salito al terzo posto: con soli 120 voti ha superato Sabine Giunta.

In Ladinia in generale e in Val Gardena in particolare, siamo riusciti a ottenere un risultato sensazionale: in alcuni comuni un risultato oltre il 20% dei voti…

Siamo dispiaciuti che Hanspeter Staffler non sia più membro del consiglio provinciale, perché con Hanspeter il consiglio provinciale perde un consigliere competente, la cui esperienza era un valore aggiunto per il gruppo consiliare dei Verdi e per l’intera assemblea.

I prossimi colloqui di coalizione mostreranno in quale direzione si orienterà la nuova giunta. Negozieremo e continueremo ad essere una voce forte per la giustizia sociale e l’ambiente. Non vediamo l’ora di metterci all’opera. C’è tanto da fare.

COMUNICATO STAMPA

Raramente i Verdi dell’Alto Adige hanno avuto così tanta energia e voglia di vincere come in queste elezioni provinciali. Negli ultimi mesi le candidate e i candidati hanno dato il massimo. Venerdì 20 ottobre hanno chiuso la campagna elettorale a Bolzano con una festa. Purtroppo la prima giornata di pioggia di questo autunno ha costretto a spostare tutto dalla piazza al coperto.

Ospiti di spicco internazionali e interregionali come la l’europarlamentare Sarah Wiener, il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, la senatrice Verde Aurora Floridia con il collega Luigi Spagnolli e la consigliera regionale verde Cristina Guarda (che negli ultimi anni ha lottato ed è riuscita a impedire l’assurda pista da bob a Cortina!) hanno portato tutto il loro entusiasmo e supporto.

Alla conferenza stampa subito prima della festa, le capolista Brigitte Foppa e Sabine Giunta hanno sottolineato il momento storico di questa elezione. “Il tema della protezione del clima è urgente e non può essere rimandato. Prendiamo sul serio l’appello dei giovani e mettiamo al centro il cambiamento climatico. Serve un ripensamento radicale del bilancio provinciale per consentire di prendere una direzione davvero sostenibile. Lo abbiamo ripetuto durante tutta la campagna elettorale: solo una svolta climatica accessibile a tutte e tutti è una svolta che può avere successo”, afferma Brigitte Foppa sul tema centrale dei Verdi. Il clima è una delle principali preoccupazioni delle cittadine e dei cittadini sudtirolesi. I Verdi vogliono agire con proposte sulla mobilità (biglietto-clima con una tariffa forfettaria annuale per tutti i trasporti pubblici), sulla casa (alloggi a prezzi accessibili negli edifici nuovi, management degli alloggi sfitti), sull’energia, sulla tutela della natura e della biodiversità. “Molte persone constatano troppo poco impegno da parte della giunta a favore della natura. Lo abbiamo sentito in continuazione – racconta la capolista – e nella stessa frase di solito aggiungevano: questa volta votiamo Verde!”

Anche Sabine Giunta, seconda capolista, lancia l’appello a votare Verdi: “La questione delle pari opportunità nella società in generale e nell’istruzione in particolare è un problema irrisolto. Molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese e soffrono di stress quotidiano e preoccupazioni economiche. Ci vuole un grande impegno politico per ottenere dei miglioramenti e noi ce ne faremo carico. Ci spinge un grande senso di giustizia e di equità”, ha dichiarato Giunta.

Brigitte Foppa, Sabine Giunta, Hanspeter Staffler, Zeno Oberkofler, Elide Mussner, Felix von Wohlgemuth, Giulio Angelucci, Madeleine Rohrer, Luca Di Biasio, Francesca Zucali, Katja Renzler, Roberta Rigamonti insieme a tutte le altre candidate e candidati della lista invitano le cittadine e i cittadini ad andare a votare domenica 22 ottobre, di barrare il simbolo dei Verdi e di indicare 4 preferenze. “Il tuo voto ai Verdi è in buone mani” questa è una promessa.