COMUNICATO STAMPA

I Verdi si esprimono a favore del sistema slot sull’autostrada del Brennero, a condizione che sia accompagnato dal divieto di circolazione di notte e nei fine settimana. La salvaguardia della salute e la qualità della vita devono avere la precedenza.

Il gruppo dei Verdi in consiglio provinciale approva il fatto che il sistema di gestione digitale del traffico pesante sull’autostrada del Brennero sia tornato in agenda. “Sosteniamo questo progetto che può risolvere, almeno in parte, il problema del traffico”, dichiarano Madeleine Rohrer, Brigitte Foppa e Zeno Oberkofler del gruppo verde.

Non tutti sono favorevoli al sistema di gestione digitale del traffico. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini della Lega, ora partner di coalizione della SVP a Bolzano e l’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici ANITA vogliono innanzitutto abolire tutte le misure che l’Austria ha introdotto per proteggere chi abita lungo l’asse del Brennero. Solo dopo sarebbero disposti a parlare del sistema slot. “Questo non è un buon approccio per trovare una soluzione accettabile per tutte le parti. Le misure di decongestione del traffico in Tirolo sono del tutto comprensibili e vanno anche a beneficio delle tante persone che vivono lungo l’autostrada in Alto Adige”, hanno dichiarato i consiglieri dei Verdi.

In una mozione presentata in consiglio provinciale i Verdi chiedono che il sistema slot venga organizzato in modo tale che non sia possibile prenotare degli slot nei fine settimana o di notte. Ciò renderebbe obsoleta la controversia sul divieto di transito di notte. “La giunta dovrebbe analizzare come collegare il numero di slot liberi alle disponibilità delle ferrovie. Inoltre è necessario stabilire un limite massimo di slot prenotabili”, afferma Madeleine Rohrer. “Occorre tenere conto dell’infrastruttura di trasporto e, soprattutto, dell’impatto sulla salute degli abitanti lungo l’autostrada.”

“Un sistema slot è un’opportunità, ma dobbiamo stabilire le giuste priorità. La salute viene prima di tutto e non deve essere sacrificata al traffico”, concludono i consiglieri Verdi.

 

Bolzano, 22/02/2024

Cons. Prov.

Madeleine Rohrer
Brigitte Foppa
Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA.

Da alcuni anni i Verdi dell’Alto Adige sono membri effettivi del Partito Verde Europeo (EGP) e partecipano come delegazione con diritto di voto ai congressi semestrali. Il primo si è svolto dal 2 al 4 febbraio a Lione. Per l’Alto Adige hanno partecipato Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer, Zeno Oberkofler e Verena Frei. Al congresso sono state definite le linee guida per le imminenti elezioni europee del 10 giugno, sia a livello personale che tematico.

 

A Lione sono stati eletti i due candidati di punta dei Verdi Europei: la tedesca Terry Reintke, attualmente co-presidente del gruppo parlamentare al Parlamento europeo, e l’europarlamentare olandese Bas Eickhout. La giovane candidata italiana, Benedetta Scuderi, ha ottenuto con il 25% dei voti un supporto notevole.

“Durante il congresso è emerso chiaramente con quali temi si intende vincere alle elezioni europee. L’urgenza per una protezione climatica efficace è evidente, il New Green Deal non deve assolutamente essere indebolito e deve poggiare su una politica sociale solida. La politica agricola comune svolge un ruolo chiave e deve essere riformata a favore degli agricoltori, la biodiversità, verità dei costi. Anche per l’Alto Adige, ciò è di centrale importanza,” affermano i delegati dell’Alto Adige Foppa, Rohrer, Oberkofler e Frei in una prima sintesi.

Durante tutto il congresso, è stata data particolare attenzione al tema della guerra e della sicurezza internazionale. “La preoccupazione per l’aggravarsi della situazione nelle aree di crisi ha permeato l’intero congresso, sottolineando il ruolo dell’Europa nel preservare la pace,” riferiscono i delegati dell’Alto Adige. In questo contesto, si è discusso spesso anche sull’ascesa dei populisti di destra in molti paesi europei. In Germania, centinaia di migliaia di persone manifestano per la democrazia, la libertà e una società solidale.

“A Lione ci hanno chiesto in molti della nuova Giunta Provinciale in Alto Adige, di come sia possibile un governo con populisti di destra e post-fascisti,” raccontano Foppa, Rohrer, Oberkofler e Frei. “Molti delegati da tutta Europa erano scioccati. L’amato Südtirol a questo punto per molti non sarà più un modello, questo lo abbiamo chiaramente avvertito,” riferiscono i delegati dell’Alto Adige da Lione.

COMUNICATO STAMPA.

In occasione dell’elezione odierna della Giunta provinciale, i consiglieri hanno avuto la possibilità di esprimersi sul programma di governo e sulla distribuzione e l’assegnazione delle diverse competenze. I tre consiglieri Verdi Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler, attraverso tre interventi tra loro coordinati, sono entrati nel dettaglio dei contenuti di programma della composizione della nuova giunta provinciale. Ecco tre estratti dei loro interventi:

 

Brigitte Foppa: “Viviamo tempi di inquietudine: un susseguirsi di crisi che colpiscono tanto il mondo quanto inevitabilmente anche il nostro territorio rendono le persone insicure e diffidenti. Il populismo, la semplificazione e la frammentazione sono fenomeni in aumento. È in questa temperie che prende il via il nuovo governo provinciale. Dovrebbe proprio nascere dalla consapevolezza di attraversare un momento come questo il bisogno di usare strumenti politici che abbiano in sé chiarezza, linearità, mano ferma e condivisione e che sappiano creare fiducia tra le persone. In realtà il processo di costituzione della nuova maggioranza come anche la distribuzione delle competenze è avvenuti nel segno dell’ambiguità, di accordi poco trasparenti, aggiustamenti nevrotici in corso d’opera, dimostrazioni di potere e manifestazioni di ricatto.

La politica espressa dalla maggioranza di governo in questi primi mesi della XVII legislatura ha di fatto ignorato qualcosa di assolutamente essenziale. È stata così occupata con sé stessa da non riconoscere i tempi nuovi in cui si trova a operare.

Spaccatura e contrapposizioni non sono più fenomeni legati a singoli temi o specifiche decisioni, ma sono diventate una caratteristica essenziale e fondante dell’attuale clima del dibattito politico.

Un’epoca diversa si è affacciata, a cominciare dal dato che l’SVP è divenuta un partito tra i tanti. La cosa giusta da fare in tempi come questi sarebbe allora quella di non concentrare le decisioni nelle mani di una o di poche persone, ma, al contrario, di distribuirle e di prestare estrema attenzione alle buone pratiche.

Nulla di tutto ciò è invece accaduto.

Si è cercato di far fronte alla nuova era con strumenti vecchi e spuntati. Nella storia questo atteggiamento ha sempre portato a disastri. Questa nuova Giunta, con i suoi vecchi schemi, i suoi meccanismi obsoleti, i suoi piani che non sanno uscire dal passato e la sua frammentazione palpabile, non ha saputo e non sa riconoscere i segni dei nuovi tempi.”

 

Madeleine Rohrer: “In occasione dell’elezione del Landeshauptmann ci si è resi conto di quante persone ne fossero uscite deluse. Una delusione che nasce dall’aspettativa di qualcosa di diverso e di una figura di Presidente altrettanto diversa: un Arno Kompatscher che sapesse rappresentare un Alto Adige moderno, cosmopolita, solidale, aperto.

Una delusione perché molti confidavano nel fatto che, dopo cinque anni di rancoroso matrimonio forzato con la Lega (perché non se ne poteva fare a meno, si disse), il rieletto Presidente nel suo terzo e ultimo mandato avrebbe finalmente guidato l’SVP verso il futuro. Anche oggi, mentre noi siamo in quest’aula, persone disilluse e insieme coraggiose stanno intervenendo e manifestando in piazza Magnago. Lo fanno non perché non comprendano i legittimi meccanismi della democrazia, ma proprio perché si sentono ingannate.

Questo sentimento di amarezza contiene tuttavia un aspetto positivo: la messa in luce finalmente della verità. Oggi infatti è del tutto evidente che l’SVP, dietro la spinta di Arno Kompatscher, ha spostato il proprio asse talmente a destra da non rappresentare più un punto di bilanciamento per la nostra comunità. Con la formazione di questa Giunta di destra emergono infine le vere priorità dell’SVP e si smaschera quale sia il reale valore dei principi di cui sinora si è fatta bella.”

 

Zeno Oberkofler: “A leggere il programma una considerazione appare inevitabile: non saremo in grado di raggiungere concretamente i nostri obiettivi climatici solo e soltanto attraverso progetti pilota, studi e campagne di informazione. Non abbiamo bisogno di progetti parziali, così come appare nel programma di giunta, ma di un approccio sistemico. Non sarebbe poi stato nemmeno così complicato dimostrare ai nostri concittadini e alle nostre concittadine che si sarebbe fatto sul serio nelle politiche di protezione del clima. Sarebbe stato sufficiente che le misure contenute nel programma venissero sostenute dall’impegno a introdurre una legge sul clima. Un impegno che facesse perno sul Piano Clima e una legge che venisse promulgata entro la fine di questa legislatura. Questa giunta non lo ha fatto, non è stata in grado nemmeno di immaginarlo. Il sindaco di Merano Dal Medico (figura della Civica che è partner di questa giunta provinciale) lo ha detto chiaramente circa un anno fa: non siamo interessati al Piano Clima. È in fondo un semplice pezzo di carta che non ha in sé nulla di vincolante: per questo non vi aderiamo. Manca dunque una legge sulla protezione del clima per l’Alto Adige. Manca quello che dovrebbe essere elemento centrale e vincolante per una seria politica climatica. Non è un caso, purtroppo, ma soltanto un segno ulteriore che per le forze politiche che governeranno la nostra terra questo tema e la sua urgenza non rappresentano una priorità. Il livello cui si resta è quello dei proclami: nessuna intenzione di passare alla loro concreta attuazione.”

 

Le prospettive sono desolanti e non lasciano presagire nulla di buono. Per questo il gruppo consiliare dei Verdi vuole essere un polo antagonista a questo governo. Ci batteremo per la democrazia, la giustizia sociale e la protezione del clima e dell’ambiente in questa nostra terra. Ogni giorno e sempre.

 

Bolzano, 31.01.2024

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Madeleine Rohrer

Zeno Oberkofler

Questa mattina l’assemblea provinciale dei Verdi ha votato all’unanimità i due nuovi co-portavoce Elide Mussner, assessora comunale a Badia, e Luca Bertolini, consigliere comunale a Laives. Il duo dei neoeletti segue a Felix von Wohlgemuth e a Marlene Pernstich, co-portavoce dal 2019 al 2023 e sarà in carica per due anni, fino al 2025.

 Si chiude un capitolo e se ne apre uno nuovo. Con Elide Mussner e Luca Bertolini, sono un italiano e una ladina a prendere in mano le redini del partito dei Verdi Gruene Verc. Un partito che vuole essere consapevole della propria importanza nel panorama politico sudtirolese. Data la forte spinta verso destra, culminata nella coalizione di governo con partiti di estrema destra, sarà fondamentale una controparte bilanciata ma determinata, che non ha paura di dare voce ai propri temi e ai propri valori. “Nuovi tempi, nuove prospettive, andiamo avanti!”, è stato questo il tema dell’assemblea provinciale verde che ha avuto luogo sabato 27 gennaio.

In un clima politico completamente nuovo, ci sarà bisogno di rinnovare anche strategie e dinamiche politiche, per dare ulteriore forza ai temi che da sempre sono il cavallo di battaglia dei Verdi: il clima, l’ambiente, l’equità sociale e l’inclusione, l’economia a misura di persona. “Viviamo tempi di trasformazione,” ha detto Elide Mussner, “e il cambiamento è sempre anche fonte di incertezze, ecco perché per noi sarà importante trasmettere fiducia e un messaggio positivo, essere un punto di riferimento in difesa dei valori che da sempre ci caratterizzano. Saremo qui per ascoltare, per costruire un dialogo positivo, partendo dalla base e rinvigorendo le tante forze positive già presenti sul territorio.”, così Mussner. L’esito delle ultime elezioni provinciali ha disilluso una grande parte della popolazione che desidera un Alto Adige diverso, più inclusivo, più vicino alle persone e all’ambiente, libero dalla morsa delle lobby.

Per Luca Bertolini sarà importante “ripartire dai territori e dalla presenza tra le persone; perché i Verdi hanno saputo interpretare da sempre le preoccupazioni e le questioni più importanti, non banalizzando o proponendo spot, ma costruendo soluzioni credibili e durature. Questo partito guarda alle prossime elezioni comunali ed europee con la consapevolezza di essere una parte determinante, capace di governare le nostre comunità, come abbiamo dimostrato in molti comuni, ed essere rappresentativo di tutto l’elettorato di centrosinistra. I nuovi portavoce porterà avanti la storia di questo partito, ma affronterà in modo nuovo questo tempo, consapevole che abbiamo una parte importante da giocare nel panorama politico su tutti i fronti”.

Oltre a inaugurare il nuovo corso, l’assemblea ha anche volto lo sguardo indietro: il saluto di Brigitte Foppa alla carriera politica di Riccardo dello Sbarba è stata un momento commovente: il consigliere uscente lascia un’eredità preziosa che sarà ispirazione per le generazioni future. I co- portavoce uscenti, Felix von Wohlgemuth e Marlene Pernstich, sono stati salutati dai due neo-eletti consiglieri provinciali, Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler i quali hanno ringraziato i due per il tempo e l’impegno dedicato in questi anni al lavoro di partito.

Neue Perspektiven: Elide Mussner und Luca Bertolini übernehmen die Führung der Verdi Grüne Vërc

Heute hat die Landesversammlung der Grünen einstimmig die beiden neuen Co-Vorsitzenden Elide Mussner, Gemeinderätin in Abtei, und Luca Bertolini, Gemeinderat in Leifers, bestimmt. Das neu gewählte Duo tritt die Nachfolge von Felix von Wohlgemuth und Marlene Pernstich an, die von 2019 bis 2023 Co-Vorsitzende waren, und wird für zwei Jahre im Amt sein, bis 2025.

Ein Kapitel schließt sich, und ein neues beginnt. Mit Elide Mussner und Luca Bertolini übernehmen ein Italiener und eine Ladinerin die Leitung der Grünen Verdi Vërc, einer Partei, die sich ihrer Bedeutung im politischen Panorama Südtirols bewusst ist. Angesichts des starken Rechtsdrucks, der in einer Koalition mit rechtsextremen Parteien gipfelte, ist eine ausgewogene, entschlossene Gegenstimme entscheidend. Eine Gegenstimme, die keine Angst hat, ihre Themen und Werte zu vertreten.

„Neue Zeiten, neue Perspektiven, wir blicken voran!“, so das Motto der Landesversammlung der Grünen, die am Samstag, den 27. Januar, stattfand.

In diesem veränderten politischen Klima ist es unerlässlich, Strategien und politische Dynamiken zu erneuern, um den Kernthemen der Grünen zusätzliche Kraft zu verleihen: Klima, Umwelt, soziale Gerechtigkeit und Inklusion, sowie eine Wirtschaft, die die Menschen in den Vordergrund rückt. „Wir erleben Zeiten des Wandels“, so Elide Mussner: „Veränderung birgt immer auch Unsicherheiten. Deshalb ist es für uns wichtig, unsere Werte zu verteidigen, Vertrauen zu vermitteln und eine positive Botschaft zu senden. Wir hören zu, bauen einen positiven Dialog auf und werden die vielen bereits vorhandenen ökosozialen Kräfte unterstützen und stärken“.

Das Ergebnis der letzten Landtagswahlen hat einen großen Teil der Bevölkerung enttäuscht, die sich ein anderes Südtirol wünscht, das inklusiver ist, näher an den Menschen und der Umwelt – frei von Lobbyismus und Partikulärinteressen. Für Luca Bertolini ist es wichtig, „von der Basis aus zu starten; denn die Grünen haben schon immer auf die Sorgen und brennenden Fragen reagiert, ohne dabei zu banalisieren oder zu polarisieren, sondern durch die Entwicklung von sozial und ökologisch verträglichen Lösungen. Bei den bevorstehenden Gemeinde- und Europawahlen wollen die Grünen eine entscheidende Rolle spielen. Dass wir in der Lage sind, unsere Gemeinden zu regieren, haben wir in vielen Gemeinden gezeigt. Die neuen Co-Vorsitzenden werden das Erbe der Grünen Partei fortführen, im Bewusstsein, dass wir uns diesen neuen Zeiten auf eine neue Weise stellen und eine wichtige Rolle im politischen Panorama werden.“

Die Landesversammlung blickte nicht nur in die Zukunft, sondern auch zurück. Die Würdigung der politischen Karriere von Riccardo dello Sbarba von Brigitte Foppa war ein bewegender Moment, der scheidende Landtagsabgeordnete hinterlässt ein kostbares Erbe, das eine Inspiration für zukünftige Generationen sein wird. Die scheidenden Co-Vorsitzenden Felix von Wohlgemuth und Marlene Pernstich wurden von den beiden neu gewählten Landtagsabgeordneten Madeleine Rohrer und Zeno Oberkofler verabschiedet, die sich bei den beiden für ihr Engagement bedankten.

COMUNICATO STAMPA.

Il Consiglio dei cittadini sul clima inizia questa settimana la sua attività. I consiglieri verdi in consiglio provinciale, Madeleine Rohrer, Zeno Oberkofler e Brigitte Foppa, chiedono con una mozione che i risultati del Consiglio dei cittadini siano presentati non solo alla giunta provinciale, ma anche al consiglio provinciale: “Il tema della protezione del clima richiede una discussione aperta e pubblica e va fatta nel consiglio provinciale. Non c’è alcun motivo valido per restringere il dibattito presentando i risultati solo alla giunta.”

La protezione del clima e la transizione energetica richiedono l’impegno di tutti. I consiglieri verdi in consiglio provinciale, Rohrer, Oberkofler e Foppa, accolgono quindi con favore il fatto che il Piano Clima dell’Alto Adige 2040 preveda l’istituzione di un Consiglio dei cittadini e un tavolo di lavoro dei rappresentanti di categoria. Ciò conferisce maggiore peso alla società civile. “Tuttavia, il parlamento dell’Alto Adige è escluso: il Consiglio dei cittadini presenterà le sue misure e raccomandazioni solo alla giunta provinciale. Questa ha approvato il Piano Clima compresa l’istituzione del Consiglio dei cittadini unilateralmente. Tuttavia, dovrebbe essere il compito del consiglio, in quanto organo legislativo, assicurare che la protezione del clima venga attuata in tutti i settori,” dichiarano i consiglieri verdi in consiglio provinciale.

Pertanto, Rohrer, Oberkofler e Foppa chiedono in una mozione che i membri del Consiglio dei cittadini sul clima, scelti secondo un campionamento casuale, siano invitati anche in consiglio provinciale per presentare i risultati del percorso svolto. “La presentazione dei risultati in consiglio e non a porte chiuse in giunta è anche un apprezzamento per i 50 partecipanti che, sono chiamati ad elaborare nel loro tempo libero, proposte per la tutela del clima in Alto Adige” afferma Madeleine Rohrer. “Come consiglieri provinciali dovremmo poter apprendere di prima mano come questa forma di partecipazione dei cittadini abbia funzionato. Sarà infatti anche il nostro compito implementare le proposte che verranno presentate.”

 

Bolzano, 25/01/2024

 

Cons. prov.

Madeleine Rohrer

Zeno Oberkofler

Brigitte Foppa

COMUNICATO STAMPA.

“Una maggioranza sulla corsia di emergenza. Quali prospettive ci aspettano se questo è l’inizio della nuova giunta provinciale?” si chiedono i consiglieri del Partito Verde in consiglio provinciale Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler dopo gli ultimi “sviluppi” all’interno della SVP.

Foppa, Rohrer e Oberkofler affermano di aver trovato imbarazzanti già i primi mesi (!) della formazione di questa maggioranza. Questo è il sentore anche tra molti cittadini. Le dispute riguardanti gli equilibri di potere con i partners italiani, i ricatti reciproci, una controversia per un parere legale che potrebbe finire in un contenzioso – tutto ciò non si era mai visto in questa provincia. “La fine della propria supremazia sembra aver colto impreparata la SVP che domina da decenni. Tutto faceva presagire la sconfitta elettorale. L’SVP si sarebbe dovuta preparare strategicamente per affrontare la nuova situazione – nel frattempo, stiamo osservando una svista dopo l’altra,” affermano Foppa, Rohrer e Oberkofler.

Dopo che le interminabili trattative con i partners hanno portato infine alla formazione del traballante governo a 11, ora emergono nuove crisi direttamente dalla SVP stessa. “Il Presidente della Provincia continua a mostrare le sue debolezze. Da anni si osserva che sottostima il valore e l’importanza delle relazioni politiche. Quello che emerge attualmente dalla Volkspartei è segno che le questioni non vengono affrontate, figuriamoci risolte. Umiliazioni e incertezze portano a decisioni dannose per la causa.

Se il Landeshauptmann e il suo partito continuano a smontarsi e indebolirsi, i partiti di destra acquisiranno importanza nella maggioranza, e anche altre forze reazionarie guadagneranno rilevanza in consiglio provinciale. La maggioranza diventa sempre più soggetta a ricatti, mentre le questioni tematiche irrisolte che pesano sulla cittadinanza vengono trascurate. La squadra che avrebbe dovuto partire con slancio ora sembra un veicolo in panne sulla corsia d’emergenza. Nessuna buona prospettiva per il percorso che dovrebbe intraprendere,” concludono Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler.

 

Bolzano, 24/01/2024

 

Cons. prov.

Brigitte Foppa

Madeleine Rohrer

Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA.

Il gruppo Verde in Consiglio provinciale ha approfittato dell’elezione odierna del futuro governatore della Provincia per riportare nei loro interventi tutta la delusione vissuta da cittadini e cittadine e per gettare luce sulle tragiche prospettive politiche dei prossimi cinque anni di governo.

Brigitte Foppa, capogruppo dei Verdi, ha esordito con parole assai dure: “Arno Kompatscher, lei ha deluso l’Alto Adige. La gente ora finalmente ha compreso. Non le è stata imposta alcuna scelta, ma in tutta autonomia ha preso una sua decisione. E questa scelta è esattamente contraria all’immagine politica di questa nostra terra alla quale anch’io avrei potuto aderire: l’immagine di un Alto Adige moderno, cosmopolita, solidale, attento e premuroso. Quella stessa che lei invoca convulsamente nel preambolo, ma che viene tristemente smentita dalla sua coalizione e dal suo programma. Di fronte alle critiche di questi ultimi mesi, che possono anche averla ferita personalmente, lei si è premurato di presentarsi come garante nei confronti dei suoi partner nazionalisti e populisti di destra. Che sopravvalutazione di se stesso, viene da osservare. Si è messo in realtà letteralmente nelle mani di quello stesso nazionalismo e populismo. Ha deciso che questa resa poteva essere un prezzo equo da pagare per realizzare il suo progetto di rinnovamento dell’autonomia. L’Alto Adige non ha potuto pronunciarsi su questa tragica scommessa: lei ha preso la sua decisione senza chiedersi se la gente di questa terra la volesse o meno. Ha dato per scontato che lei e lei soltanto sapesse cosa fosse realmente importante per tutti noi. Un atto di presunzione inimmaginabile. Si dice che il suo obiettivo sia quello di assicurarsi una pagina nei libri di storia. Succederà. Passerà alla storia. Non so se come l’uomo politico che ha riformato l’autonomia dell’Alto Adige (fama da condividere con Giorgia Meloni e Roberto Calderoli!), ma assai certamente come colui che per primo ha governato accanto ai discendenti politici di coloro che hanno fatto di tutto per non riconoscerla questa nostra autonomia. Questa responsabilità sì, sarà senz’altro tutta e soltanto sua.”

 

Anche Madeleine Rohrer ha voluto sottolineare aspetti simili: “La formulazione di questo preambolo al governo e i negoziati ad esso collegati svolti nelle ultime settimane sono stati accompagnati da molte turbolenze. Con la guida di Arno Kompatscher l’SVP si è talmente spostata a destra da perdere definitivamente il proprio storico equilibrio. Se da un lato è senz’altro eccessivo aspettarsi che i partiti di estrema destra adottino politiche lungimiranti, dall’altro l’SVP, inseguendoli, ha adottato una decisione strategicamente sbagliata. Una dimostrazione di debolezza che è anche e soprattutto una debolezza della sua leadership. Ed è per questo motivo che oggi abbiamo una proposta di governo che porta chiara un’impronta di destra e che appunto può essere facilmente sottoscritta da formazioni populiste di quella parte. Oggetto dei tre mesi di trattative non è mai stato il bene dell’Alto Adige. Non è stato cioè mettere al centro ciò a cui oggi realmente è necessario e sensato dare la precedenza, ma piuttosto la geometria del potere e della possibile coalizione. Di tutto questo, signor Governatore, lei non è l’unico colpevole, ma porta sulle sue spalle la responsabilità principale. Il risultato è una dichiarazione di governo e un programma di coalizione sottoscritta da forze di destra. Lo si percepisce facilmente da ciò che in quel documento è assente e da ciò su cui il governatore designato e l’SVP hanno dovuto accettare un freno”.

Zeno Oberkofler invece ha detto che il presidente “dopo queste elezioni si è trovato davanti a più opzioni per una maggioranza di governo. La maggioranza di governo che la avrebbe accompagnata nella sua ultima legislatura come presidente della provincia. La maggioranza che avrebbe governato in questi 5 anni decisivi. Forse i 5 anni più decisivi di questo secolo. Davanti alla possibilità per una coalizione che mettesse al centro la sfida della sostenibilità e desse seguito alla missione politica con la quale si è presentato agli elettori, per molti la scelta sembrava quasi scontata. Lei invece ha deciso di voltare le spalle a chi le ha dato fiducia in questi anni. A chi come me e come molti giovani, artisti, scienziate e scienziati, cittadine e cittadini preoccupati per il futuro incerto a cui stiamo andando incontro, ha creduto in lei. Ha fatto false speranze ad un’intera generazione e questa generazione da lei è stata profondamente delusa!“.

Compito dei Verdi nella legislatura che viene sarà dunque più che mai quello di essere vigilanti, di fare da contrappeso e di mettere in evidenza errori e contraddizioni del prossimo governo. È infatti prevedibile che in futuro purtroppo non mancheranno occasioni per farlo. Le forze progressiste sono ora più che mai necessarie: va detto sin d’ora, in questa giornata che ha proiettato sul futuro di questa nostra terra un’ombra pericolosa di destra.

 

Bolzano, 18/01/2024

 

Cons. prov.

Brigitte Foppa

Madeleine Rohrer

Zeno Oberkofler

Rede von Zeno Oberkofler zur Wahl von Landehauptmann Arno Kompatscher am 18.01.2024

Gentile collega Kompatscher,

In questi anni ho avuto spesso la possibilità di confrontarmi con lei. Un nostro incontro mi è rimasto particolarmente impresso.

5 anni fa, sono venuto per la prima volta nel suo ufficio. Era il nostro primo incontro ufficiale dopo che migliaia di persone erano scese in piazza per chiedere un cambio di passo sul tema dei cambiamenti climatici dopo la stasi di più di 30 anni di inazione. Lei nella veste di presidente della provincia. Io come membro della delegazione in rappresentanza del movimento per il clima altoatesino. Ci ha offerto il caffè e abbiamo parlato faccia a faccia. Ha ascoltato le nostre richieste, le nostre preoccupazioni e le ha fatte sue.

Ci ha segnalato che per lei i giovani che riempivano le piazze con cartelloni, cori e discorsi le avevano fatto capire che bisognasse cambiare radicalmente, che avrebbe preso molto sul serio le nostre richieste e che avrebbe fatto tutto il possibile per far diventare il Sudtirolo una regione modello nella transizione verde. Non solo, ci ha spiegato che dopo un suo periodo di rassegnazione nel campo della politica i giovani sulle piazze avevano ridato un senso al suo impegno politico. La sua missione politica sarebbe stata quella della sostenibilità.

E’ stato per me un momento di speranza. Mai come quel giorno dopo essere uscito dal palazzo Widmann mi sono sentito così rassicurato.

“Finalmente un presidente che ha capito. Un presidente che davvero ha colto fino in fondo, a cosa andiamo incontro con l’avanzare della crisi climatica. Finalmente un presidente che ha capito, l’opportunità che abbiamo nel trasformare il nostro sistema energetico, il nostro modo di muoverci il nostro modo di consumare e di vivere insieme. Finalmente un presidente che ci prende sul serio.”

Dopo queste elezioni si è trovato davanti a più opzioni per una maggioranza di governo. La maggioranza di governo che la avrebbe accompagnata nella sua ultima legislatura come presidente della provincia. La maggioranza che avrebbe governato in questi 5 anni decisivi. Forse i 5 anni più decisivi di questo secolo.

Dinnanzi alla possibilità per una coalizione che mettesse al centro la sfida della sostenibilità e desse seguito alla missione politica con la quale si è presentato agli elettori, per molti la scelta sembrava quasi scontata.

Lei invece ha deciso di voltare le spalle a chi le ha dato fiducia in questi anni. A chi come me e come molti giovani, artisti, scienziate e scienziati, cittadine e cittadini preoccupati per il futuro incerto a cui stiamo andando incontro, ha creduto in lei. Ha fatto false speranze ad un’intera generazione e questa generazione da lei è stata profondamente e irrimediabilmente delusa.

Non so se si rende conto… ma dopo tutti questi anni di teatro sulla sostenibilità tra eventi, articoli e discorsi ha deciso di allearsi con dei partiti i cui esponenti negano la crisi climatica.

“I Pianeti hanno un’influenza di tipo elettromagnetico sulla terra. Quello che voi chiamate riscaldamento globale, non dipende dall’inquinamento atmosferico o dall’inquinamento umano sulla terra. Dipende dalle variazioni dell’asse terrestre nel suo movimento rispetto al sole.” questa non è la dichiarazione di un complottista intervistato al convegno sulla rotazione del sole intorno al disco terrestre. Queste sono le parole della collega di Fratelli d’Italia dal cui voto dipende questa maggioranza.

Si è presentato come Arno ambientalista e liberale e si è dimostrato come il presidente che ha reso possibile la coalizione più a destra che questa provincia abbia mai visto. Se per lei l’unica vera priorità era quella di avere la possibilità di riformare l’autonomia, sarebbe perlomeno bastato avere la correttezza e la sincerità di comunicarlo ai suoi elettori.

 

Nun haben Sie sich entschieden Herr Landeshauptmann und ich möchte Sie jetzt einfach um eines bitten. Hören Sie bitte auf, sich die ganze Zeit hinter irgendwelche Ausreden zu verstecken. Ich kann nämlich ihre gefakte traurige Miene und ihre Entschuldigungen und Verharmlosungen einfach nicht mehr hören.

“Ich wollte ja nicht…” “Ich hätte ja gern..” “Man hat mich nicht gelassen…” “Andere haben entschieden…”

Das ist Ihr Projekt Herr Landeshauptmann. Das ist das Projekt Arno Kompatscher. Sie haben bewusst eine politische Richtungsentscheidung getroffen. Stehen sie zumindest dazu.

Sie haben ja auch wirklich gar nichts dafür unternommen, um eine Alternative zu ermöglichen. Und das, obwohl Ihre Koalitionspartner ja alles getan haben, um ihnen Gründe zu liefern, um aus diesem Wagnis auszusteigen.

Was war denn das für ein Schauspiel in diesen Monaten: ein Kampf um die Hoheit bei den Rechtsgutachten, eine Erpressung nach der andere über die Anzahl der Landesräte, die Einschüchterung der Zivilgesellschaft die gegen diese Koalition auf die Straße gegangen ist, die Drohungen an die Südtiroler Kulturschaffenden die sich in einem offenen Brief geäußert haben und jetzt auch noch dieses miserable Schauspiel über die Besetzung der Posten in der Landesregierung. Sie haben ja alles eingesteckt, toleriert und laufen lassen, um die Bildung dieser Koalition ja nicht zu gefährden. Dann stehen sie bitte zu ihrem Projekt: “rechteste Landesregierung die Südtirol je hatte.”

Ich möchte Sie zudem auch gerne dazu einladen, über die Auswirkungen ihrer Entscheidung kurz nachzudenken.

Gerade in Anbetracht unserer Geschichte ist es untragbar, nein, eine regelrechte Respektlosigkeit gegenüber all den Menschen, die besonders hier in Südtirol unter dem Faschismus gelitten haben auch nur in Erwägung zu ziehen, mit einer Kraft, die, die Fiamma Tricolore stolz auf ihrem Symbol toleriert und aus dem MSI, der Weiterführung der Faschistischen Partei in Italien stammt, eine Regierung einzugehen.

Sie machen eine postfaschistische Partei salonfähig, sie machen homophobe Aussagen salonfähig, sie machen Klimawandelleugner:innen salonfähig, sie machen Diskriminierung von einzelnen Menschengruppen salonfähig, rassistische Äußerungen salonfähig und denken da sei mit einer Präambel alles wett gemacht? Zählen für Sie die Sprache, die Aussagen, die getroffen werden, die Taten, die Werte in der Politik denn nichts?

Sie machen den rechtspopulistischen Diskurs salonfähig und das wird nicht nur Auswirkungen auf die Diskussionskultur in diesem Land haben, sondern weit darüber hinaus Konsequenzen mit sich ziehen.

Europa schaut nämlich gerade sehr gespannt auf uns. Wir sind ein “kleines Europa in Europa” wie sie es oft so schön sagen und damit tragen wir auch eine europäische Verantwortung.

Südtirol wird jetzt schon zitiert als Musterbeispiel für das Schmieden rechter Allianzen. Als Modell für eine Annäherung zwischen Konservativen und Rechtspopulisten auf gesamteuropäischer Ebene.

Somit haben wir und jetzt nicht nur mit der “Qualität Südtirol” in Europa gut vermarkten können. Jetzt können wir uns vielleicht auch mit dem rechten “Modell Südtirol” in Europa rühmen. Da können sie ja wirklich stolz auf sich sein Herr Kompatscher.

Am Anfang meiner Rede habe ich erzählt, wie wir uns das erste Mal vor 5 Jahren in ihrem Büro getroffen haben. Damals habe ich ihnen auch den Klimareport mitgebracht und geschenkt. Vielleicht erinnern sie sich noch daran. In diesem Büchlein habe ich damals eine Nachricht an sie hinterlassen.

“In diesen entscheidenden Jahren wird es einerseits Menschen geben, die weiterhin den Kopf in den Sand stecken und die notwendige Transformation der Gesellschaft verlangsamen werden, und anderseits Menschen, die sich entscheiden werden Teil der Lösung zu werden und alles dafür zu unternehmen, um ein Leben auf diesem Planeten auch für die zukünftigen Generationen zu ermöglichen.

Sie haben es in der Hand, Sie entscheiden, auf welcher Seite der Geschichte Sie ihre Kinder und Enkelkinder in Erinnerung behalten werden.” Das waren so ungefähr die Worte, die ich gewählt habe.

Wenn ich an Ihre Entscheidung heute denke, dann werden Sie den zukünftigen Generationen bestimmt in Erinnerung bleiben. Ja es stimmt, Sie werden vielleicht in Erinnerung bleiben, als derjenige, der nach Magnago das Autonomiestatut reformiert hat. Obwohl das Gelingen dieses Unterfangens schon gar nicht selbstverständlich ist. Sie werden aber auch mit Sicherheit in die Geschichte eingehen, als derjenige, der im entscheidenden Moment, wo Mut und Leadership gefragt waren, entschlossen hat, das Handtuch zu werfen.

 

Zeno Oberkofler, 18.01.2024

Rede von Madeleine Rohrer zur Wahl von Landehauptmann Arno Kompatscher am 18.01.2024

 

Liebe Kolleginnen und Kollegen, werter designierter Landeshauptmann,

Diese Regierungserklärung und die Verhandlungen dazu waren in den letzten Wochen von reichlich Turbulenzen begleitet.

Die SVP hat sich unter Arno Kompatscher so weit nach rechts gelehnt, dass sie nachhaltig aus dem Gleichgewicht geraten ist.

Von Parteien, die Rechtsaußen stehen, eine zukunftsgerichtete Politik zu erwarten, wäre vielleicht zu viel verlangt.

Doch die SVP hat in ihrer Schwäche, die auch und zuallererst eine Führungsschwäche ist, eine strategische Fehlentscheidung getroffen. Und deswegen haben wir heute eine Regierungserklärung, die eine rechte Handschrift trägt und von rechtspopulistischen Parteien unterschrieben ist.

Selbst wenn die nebulösen, allgemein gehaltenen Versprechungen von der „Wiederherstellung der Autonomie“ am Ende tatsächlich umgesetzt werden, wird Südtirol in den nächsten fünf Jahren in vielen wichtigen Politikbereichen nur Stillstand erleben.

Nebulös und allgemein gehalten sind auch die meisten Sätze in dieser Regierungserklärung.

So allgemein, dass jede und jeder von uns eine Aussage findet, der man in dieser Form irgendetwas abgewinnen kann.

Zum Beispiel wird die Bekämpfung aller Formen von Gewalt an Frauen besonders hervorgehoben. Diesen Satz würde ich sofort unterschreiben, denn das Jahr 2024 ist erst drei Wochen alt und schon wurden in Italien fünf Frauen von ihren Partnern bzw. ex-Partnern umgebracht.

 

Oder: Die Regierungserklärung beginnt mit dem Anspruch, allen Menschen in Südtirol ein hohes Maß an Lebensqualität zu bieten, sie führt gleich die nachhaltige Entwicklung an und schließt mit dem Klimaschutz. Die Nachhaltigkeitsstrategie und der Klimaplan sollen laut Regierungserklärung der neuen Landesregierung Richtschnur sein.

Alles andere wäre auch ein Affront und ein Verprassen öffentlicher Gelder. Denn die Regierung Kompatscher 2 hat viel Geld und Zeit in die Ausarbeitung dieser Dokumente investiert.

Die Ziele ihres letzten Klimaplans hat die Landesregierung krachend verfehlt. Dass es jetzt, wo eine Klimawandel-Leugnerin in den Reihen der Mehrheit sitzt, besser läuft, ist eine Träumerei.

Wir müssen uns auf Stillstand einstellen.

 

Zur rechten Unterschrift

Es ist das erste Mal der Geschichte Südtirols, dass gleich 5 Parteien eine Regierung bilden: die Südtiroler Volkspartei gemeinsam mit den rechtspopulistischen Freiheitlichen, die – je nach Exponent – mehr oder weniger rechts orientierte Bürgerliste Civica und die nationalistischen, rechtspopulistischen und EU-skeptischen Parteien Lega per Salvini und Fratelli d’Italia.

Die Zusammensetzung dieser politischen Mehrheit war nicht zwingend notwendig.

Diese Mehrheit war nicht „erzwungen“ wie es jetzt manchmal heißt, und schon gar nicht von den Südtiroler Wählerinnen und Wählern.

Die Rechts-Rechts-Koalition war eine bewusste Entscheidung des designierten Landeshauptmanns.

Bei der Auswahl der Koalitionspartner überwog nicht das für das Land Machbare, Sinnvolle und Notwendige, sondern die Hoffnung auf ein Auskommen mit Ministerpräsidentin Giorgia Meloni und mit Matteo Salvini.

Dafür wurden Prinzipien reihenweise über Bord geworfen.

Was in Südtirol passiert, ist offenbar zweitrangig, solange sich die SVP nur das Wohlwollen von Meloni und Salvini erkaufen kann.

Noch einmal: Eine andere Mehrheit wäre möglich gewesen – nicht zwangsläufig mit den Grünen in der Regierung.

Doch in all den anderen Varianten hätte die SVP auf einen weiteren deutschen Landesrat verzichten müssen.

Jetzt zeigt sich eben, wo die Prioritäten des Landeshauptmanns liegen. Wie ernst es ihm wirklich mit dem Klimaschutz und einem Südtirol ist, in dem alle Menschen dieselben Rechte haben.

Dass er mit den falschen Partnern nicht weit kommt, zeigt die letzte Legislatur. Irgendwann hat er den Umweltlandesrat der Lega per Salvini den Klimaplan aus der Hand genommen, weil dieser mit dem Klimaschutz einfach nichts anfangen konnte.

 

Der Landeshauptmann und seine Partei haben also eine ganz bewusste Entscheidung getroffen. Nach fünf Jahre Regierung mit der Lega per Salvini, kennt der Landeshauptmann auch die Konsequenzen: Stillstand – in ganze vielen Bereichen.

Denn nicht nur beim Klimaschutz wurden die Ziele verfehlt. In der Sanität herrscht nach wie vor Chaos, die Wartezeiten sind immens lang. Die Lebenshaltungskosten in Südtirol sind nach wie vor so hoch wie nirgendwo sonst in Italien. Die Immobilien kosten so viel, dass selbst Familien mit zwei Gehältern sich kaum eine eigene Wohnung leisten können. Die jungen, gut ausgebildeten Leute verlassen auch deshalb das Land oder kommen nach dem Studium nicht zurück.

Das sind echte Probleme, reale Probleme aus dem Leben der Menschen: Herausforderungen, auf die eine progressive Landesregierung eine Antwort hätte suchen können und sollen.

Doch Arno Kompatscher und die SVP haben sich anders entschieden. Nun gibt es Minister, die in Bozen anrufen, weil sie ein Wörtchen über die Zusammensetzung der zukünftigen Landesregierung mitreden wollen.

Wir werden den Eindruck nicht los: Das autonome Südtirol macht die Entscheidung über seine Zukunft von nationalen Parteien abhängig. Das hat mit Autonomie nichts zu tun.

Es hat auch nichts mit Entscheidungs- und Führungskraft zu tun, die eigentlich geboten wäre.

Seit drei Monaten wohnen wir einem Schauspiel bei, bei dem unser zukünftiger Landeshauptmann seine Autorität Schritt für Schritt selbst zu Grabe getragen hat. Acht oder elf Regierungsmitglieder? Civica oder Lega per Salvini in der Landesregierung?

Wir haben bereits einen Vorgeschmack bekommen, wozu es führt, wenn unser Landeshauptmann bei jeder Gelegenheit den römischen Wünschen nachgibt.

Es ging in den drei Monaten der Verhandlungen nicht um Südtirol. Nicht das Notwendige oder das Sinnvolle hatten Vorrang, sondern die Geometrie der Macht und der Koalitionen.

Für all dies, Herr Landeshauptmann, tragen nicht Sie die alleinige, wohl aber die Hauptverantwortung.

Herausgekommen sind eine Regierungserklärung – und ein Koalitionsprogramm, mit einer rechten Handschrift. Das sieht man auch daran, was nicht drinnen steht – und wo der Landeshauptmann und die SVP Stillstand in Kauf nehmen.

In der Regierungserklärung heißt es zum Beispiel: „Die Notwendigkeit der Entbürokratisierung ergibt sich schon alleine daraus, dass der öffentlichen Verwaltung andernfalls die notwendigen humanen und finanziellen Ressourcen fehlen würden, um die zukünftigen Herausforderungen zu bewältigen“.

Mit anderen Worten: Lieber baut man Leistungen und Aufgaben der öffentlichen Hand zurück, als sich das Ziel zu setzen, dass Land und Gemeinden zu attraktiven Arbeitgebern werden, unter anderem durch eine faire und wertschätzende Bezahlung.

Unter dem Vorwand der „Entbürokratisierung“ soll die Macht der Landesregierung ausgebaut und kritische, dem Gemeinwohl verpflichtete Beamte in die Schranken gewiesen werden.

Laut Koalitionsprogramm soll die „Landeskommission für Raum und Landschaft … weitestgehend mit externen Experten besetzt“ werden. Warum ist das so? Was steckt dahinter?

Diese Kommission entscheidet in bestimmten Fragen der Raumordnung und auch des Landschaftsschutzes. Es ist diese Kommission, die die Gemeindeentwicklungsprogramme und Änderungen an den Landschaftsplänen bewerten muss.

Diese Gemeindeentwicklungsprogramme sind das Herzstück des missglückten Gesetzes für Raum und Landschaft – und werden die Entwicklung der Gemeinden für die nächsten Jahrzehnte bestimmen.

 

Und während die Beamten schon der Verfassung wegen dem Gemeinwohl und dem Gesetz verpflichtet sind, stehen externe Experten im Dienst ihrer Auftraggeber und damit der Landesregierung, die die Zusammensetzung der Kommission bestimmen wird.

In der Vergangenheit hat die Landesregierung von Arno Kompatscher immer wieder negative Gutachten ihrer eigenen Beamten überstimmt und sich öffentlicher Kritik ausgesetzt.

Bald wird das nicht mehr nötig sein – die Kritik wird im Zuge der Entbürokratisierung einfach wegreformiert.

Wenn in der Regierungserklärung von Entbürokratisierung die Rede ist, so geht es auch um den Ausbau der Macht der Landesregierung und dem Umhängen eines Maulkorbs von kritischen Beamten bzw. der Kontrolle der eigenen Mitarbeitenden.

 

Sie werden uns, Herr Kompatscher, wohl am Ende des Vormittags nochmals sagen, wir sollen Sie an den Taten messen. Darin stimmen wir überein.

Wir stehen für eine Oppositionspolitik, die trotz unterschiedlicher Meinungen stets respektvoll ist und die auch gute Vorschläge mittragen wird.

Wir erwarten uns umgekehrt auch, dass wir ernst genommen werden; dass der Südtiroler Landtag als gesetzgebendes Organ nicht zu einem Schauspiel verkommt.

Und wir werden Sie auch beim Wort nehmen und jedes Mal aufzeigen, wenn Sie ihren eigenen Zielen und ihren eigenen Worten nicht gerecht werden.

Sie haben in dieser Legislatur die letzte Chance, Führungsstäke zu beweisen, die dieses Land wünscht und verdient.

Wir sind nicht bereit, Stillstand in Südtirol zu akzeptieren, um uns Wohlwollen von Giorgia Meloni und Matteo Salvini zu erkaufen.

Unser Land hat mehr verdient als eine Regierung, bei der von Anfang an die Vergabe der Sessel und der Posten oberste Priorität ist.

 

Madeleine Rohrer, 18. Januar 2024

Rede von Brigitte Foppa zur Wahl von Landehauptmann Arno Kompatscher am 18.01.2024

 

Arno Kompatscher, Sie schicken sich an, zum dritten und letzten Mal Landeshauptmann von Südtirol zu werden.

Sie haben Ihre Regierungserklärung eingereicht. Diese wurde von Magdalena Amhof, Anna Scarafoni, Christian Bianchi, Angelo Gennaccaro und Ulli Mair unterschrieben.

Damit haben Sie festgelegt, mit wem zusammen Sie unser Land in den nächsten Jahren führen wollen.

Sie haben somit wichtige Weichen gestellt. Sie, Arno Kompatscher, machen es möglich, dass eine Partei wie Fratelli d’Italia Regierungsverantwortung in Südtirol übernimmt.

Sie haben das bewusst gewählt.

Sie haben das bewusst so entschieden.

So wie Sie sich vor 5 Jahren für die Lega-Salvini entschieden haben. Salvini, das war der mit den brutalen Machosprüchen, jener, der die Menschen im Mittelmeer versenken wollte. Es hat sich damals Protest geregt. Es gab eine Petition, die von vielen Menschen unterschrieben wurde.

Diesmal aber gehen Menschen auf die Straße. Sie protestieren gegen Faschismus, Postfaschismus, Neofaschismus, vielleicht auch Präfaschismus. Ich glaube, dass ein großer Teil dieser Menschen beseelt ist davon, nicht geschwiegen werden zu haben, im Moment dieser Richtungsentscheidung.

Es gibt Momente in der Geschichte, in denen man etwas gesagt haben muss. Dies ist ein solcher Moment.

Dabei waren Sie, Arno Kompatscher, vor zehn Jahren angetreten, um eine Zeitenwende herbeizuführen. Es sollte demokratischer werden in Südtirol, partizipativer. Und auch, ja, progressiver.

Diesen Ansatz haben viele Menschen in Südtirol an Ihnen geschätzt.  Auch ich. Ich bin Ihnen bis heute dankbar, dass Sie endlich den Widerstandskämpfer:innen im Lande gedankt und sie damit rehabilitiert haben. Das ist für mich Ihre wichtigste Leistung für unser Land.

Sie hätten auf dieser Linie weitermachen können. Es hätte genug zu modernisieren und überwinden gegeben.

Die Überwindung der Trennung der Sprachgruppen in unserem Land wäre eine große Aufgabe gewesen. Ich habe Sie in den letzten 10 Jahren kaum einmal hierzu Stellung nehmen hören. Als unser verstorbener Kollege Renzler seine Justamentstandpunkte zum Deutschtum vorbrachte, haben Sie immer geschwiegen. Auf die verzweifelten Wünsche der Familien und die eindringlichen Appelle der Wirtschaft nach mehrsprachigen Klassenzügen gibt Ihr Regierungsprogramm eine klare Antwort: Nicht erstrebenswert.

Die Inklusion von Menschen mit Migrationshintergrund wäre eine ebenso große Aufgabe gewesen. Gerade angesichts der argumentativen Schieflagen und populistischen Verzerrungen auch und vor allem in diesem Saale, hätten Sie ein Machtwort sprechen können, mehr als einmal. Sie hätten den Wind bei uns drehen können. Aber Sie haben die Segel anders setzen wollen. Vorauseilend sind Sie zu Giorgia Meloni gelaufen und haben sich um ein Abschiebezentrum beworben. Und nun sprechen Sie in der Präambel zu Ihrem Regierungsprogramm von „unkontrollierter Einwanderung“, zumal in Verbindung mit dem „Sicherheitsempfinden“ im Lande. Dass Sie, Arno Kompatscher, sich in diesen Begrifflichkeiten bewegen, ist ein deutliches Signal dafür, dass Sie sich mit Ihrer Entscheidung für einer Rechtsregierung wohl fühlen. Sie wurde Ihnen nicht aufgedrückt. Sie haben sich dafür entschieden.

Auch die Modernisierung unserer Demokratie in Südtirol wäre eine reiche Agenda gewesen. Direkte Demokratie, Partizipation, Gleichstellung, Bürgerrechte, Anerkennung von Diversität – das wären Aufgaben einer progressiven Regierung gewesen. Sie zeigen sich da in Ihren Reden bei Bürgerversammlungen zwar immer sehr aufgeschlossen, aber wenn man genau hinschaut, sind viele Dinge anders. Sie haben sich mit Händen und Füßen gegen die direkte Demokratie gewehrt (auch wenn Sie die Drecksarbeit immer anderen überlassen haben). Sie haben den Gleichstellungsplan in der Landesregierung nicht beschlossen, sondern nur zur Kenntnis genommen. Sie haben sich mit Menschen zusammengetan, die Sensibilisierungsaktionen für die LGBT+-Thematik als „Propaganda di esibizionisti pedofili addescatori“ bezeichnet haben oder die gegen den Aushang der Regenbogenfahne sind, weil das „trennend“ wirke oder die sich geweigert haben, in ihrer Gemeinde dem Antihomophobienetzwerk Re.a.dy beizutreten.

Die weitaus größte, wichtigste und dringlichste Agenda hätten Sie, Arno Kompatscher, vom Klimawandel vorgegeben bekommen. Sie haben damit Werbung gemacht, Südtirol zu einem nachhaltigen Land entwickeln zu wollen. Man musste wohl einiges ausblenden (die vielen Zugeständnisse an die Tourismusindustrie, an den Pistenkilometerwettlauf, an die Erschließungsbestrebungen), aber hierzu haben Sie sich erfolgreich als Opfer der Lobbies dargestellt. Als einer, der „es anders und besser gewollt hätte, dem dies aber unmöglich gemacht wurde“. Sie haben damit um Stimmen geworben und viele haben es geglaubt. „Wenn er nur dürfte…“ hieß es oft, auch in unseren Kreisen.

Heute wissen wir: Sie haben das Land getäuscht. Dem Klima ist im Regierungsprogramm ebensowenig ein Kapitel gewidmet wie der Chancengerechtigkeit. Ihre beiden Pläne der letzten Legislaturperiode, jene, mit denen Sie in den Wahlkampf gegangen sind, sie sind gestrandet vor den Füßen der Rechtsparteien. Gestrandet, weil Ihre Koalitionspartner entweder den Klimawandel, die menschengemachte Erderwärmung, ganz leugnen, oder aber noch während des Schreibens am Programm von „Klimahysterie“ gesprochen haben.

Arno Kompatscher, Sie haben Südtirol ent-täuscht. Die Menschen haben das jetzt verstanden. Ihnen wird nichts aufgedrückt. Sie haben eine Entscheidung getroffen und diese ist gegen genau diese Agenda, die ich zu beschreiben versucht habe. Die Agenda des modernen, weltoffenen, solidarischen aufmerksamen und rücksichtsvollen Südtirols, das Sie krampfhaft in der Präambel beschwören, das aber von Ihrer Koalition und Ihrem Programm Lügen gestraft wird.

Angesichts der Kritiken, die Ihnen sicher sehr weh getan haben, haben Sie sich dazu verstiegen, sich als Garant gegenüber Ihren rechtsnationalen und rechtspopulistischen Partnern dazustellen.

Was für eine Selbstüberschätzung.

Und was für eine Abwertung Ihrer Partner! Ich stelle mir vor, wenn wir Grüne mit Ihnen koaliert hätten und jemand dagegen protestiert hätte und Sie gesagt hätten: Nein, keine Sorge! Wir sind zwar mit den Grünen an der Regierung, aber wir werden uns deshalb weiterhin klar für Zunahme des Verkehrs, Erweiterung des Flughafens, Diskriminierung der Schwächeren und gegen Frauenrechte aussprechen. Wer hätte Ihnen glauben können?

Ich wende mich da auch an die Freiheitlichen, die Fratelli d’Italia und die Lega, die mit einer eindeutigen (von uns nicht geteilten, aber jedenfalls offensichtlichen) Wertehaltung in diese Wahlen gegangen sind, und die alle eine Geschichte haben und ich frage sie: Wie könnt ihr das hinnehmen?

Habt ihr gesehen, wie die SVP mit den Partnern der letzten 5 Jahre umgegangen ist? Welche Geringschätzung und wieviel Fremdschämen über die LegaSalvini wir hier im Landtag gesehen haben? Colleghi della LegaSalvini, die Fratelli d’Italia, come potete accettare questa situazione? Avete visto come la SVP ha trattato i suoi „partners” negli ultimi cinque anni? Avete scordato quanta supponenza si notava qui in Consiglio, quante sopracciglia alzate, quante occhiatine di disprezzo, quando parlavano quei poveretti di assessori? L’atteggiamento della Volkspartei grondava egemonismo – verso gli assessori, ma anche verso il gruppo italiano. Questo atteggiamento si è notato anche durante queste trattative, quando “agli italiani” è stato detto: “vedetevela voi”. Chiedere a 3 partiti di dividersi 2 posti è un atto di colonialismo politico. Un segnale che ho trovato insopportabile e inaccettabile, e che serviva solo ed esclusivamente per far capire chi in questa terra ha il potere – non solo la Volkspartei, ma, si suggeriva, i tedeschi. Che brutta pagina è stata. La parte tedesca dentro di me si è vergognata. E la mia parte italiana si è sentita umiliata.

Dabei denke ich, dass Sie sich verkalkulieren, Arno Kompatscher. Denn es gibt eine Grundfrage, die zu stellen ist. Ich wurde in diesen Wochen oft gefragt, warum es vor 5 Jahren wesentlich ruhiger war, als die Lega an die Regierung genommen wurde und warum die Proteste gerade jetzt aufkommen. Denn die LegaSalvini war ja nicht wirklich viel weniger rechts als die Fratelli d’Italia. Es handelt sich bei den Fratelli d’Italia wohl um eine rechtsnationale Kraft, die zusätzlich zum übrigen rechten Gedankengut noch den Nationalismus als Mitgift einbringt – aber es regte sich nicht wirklich deswegen so starker Protest.

Es liegt also weniger an den Fratelli d’Italia, es liegt am Landeshauptmann, an Ihnen. Vor fünf Jahren hatten Sie tatsächlich noch als jener Garant durchgehen können, als der Sie sich heute darstellen. Man hat sich besänftigen lassen und sich auf Sie verlassen. Schließlich, so Ihre Erzählung, hatte man Ihnen die Regierung mit der LegaSalvini „aufgedrückt“.

Das Narrativ hat gehalten. Es war 5 Jahre lang so stark, dass man Sie diesmal „retten“ wollte. Als man dann verstand, dass Es Ihr ureigenster Plan war, mit den Fratelli d’Italia zu gehen, und dass dies ein lang vorbereiteter Plan war, dass der „Pakt mit dem Teufel“ das Projekt Arno Kompatscher war, da hat Südtirol den Glauben verloren. Dass Sie es nicht vorab gesagt haben, dass Sie das moderne Südtirol getäuscht haben, das wird man Ihnen nicht verzeihen.

Denn was Sie nun vorhaben – was auch immer. Das Koalitionsprogramm, das in einigen Punkten fast schon absurd präzise ist, ist im Hinblick auf den Pakt mit dem Teufel geradezu obszön vage – das ist nur um den Preis einer echten Rechtsregierung zu haben. Soviel ist klar.

Nun kann man viel diskutieren, was die „rechte Handschrift“ dieser Regierung ist. Wir haben sie insbesondere im Kontrollansatz geortet. Das Regierungsprogramm trieft vor Kontrollgremien und Kontrollaufgaben. Es wird einen Normenkontrollrat geben, der die Gesetze prüft. Es wird einen Medienbeirat geben, der genau aufpasst, ob die Medien „richtig“ berichten (diesen Wahnsinn haben Sie nun selber schon in Frage stellen müssen und auf die Schreiber:innen und Übersetzer:innen des Programms abgewälzt). Die Koalition wird sich sogar selbst kontrollieren (allerdings mit der bewährten Methode, über sich selbst zu Gericht zu sitzen. Wir kennen das bestens vom Familienbeirat, in dem die Familienlandesrätin sich selbst berät, oder vom Seniorenbeirat, in dem sich die Soziallandesrätin selbst berät). Im WOBI wird mehr kontrolliert werden, auf den Straßen sowieso. Ich möchte klären, dass auch wir für klare Regeln sind, und auch für die Überprüfung derselben. Aber die Grundlage ist eine freie und egalitäre Gesellschaft.

Die rechte Handschrift beschreibt und fördert eine andere Gesellschaft. Eine, in der es Unterschiede gibt. Die einen erhalten Beiträge, die anderen Voucher. Eine Gesellschaft, die trennt, beginnend bei den Sprachgruppen. Eine Gesellschaft, die belohnt und bestraft.

La società che descrive la destra è una società che sta in piedi per divisioni. Tra le persone distingue fra indigeni e immigrati. Fra maschi e femmine e sia mai che esiste altro. Fra chi si merita qualcosa e chi non si merita nulla.

Sie begeben sich in die Hände von Rechtspopulisten und Rechtsnationalisten, Arno Kompatscher. Sie haben für sich beschlossen, dass Ihr Autonomieprojekt das wert ist. Südtirol konnte sich dazu nicht äußern, die Entscheidung haben Sie allein getroffen und ohne abzufragen, ob die Menschen in diesem Land das wollen. Sie sind davon ausgegangen, dass Sie (Sie allein) wissen, was für uns alle am wichtigsten ist.

Es ist eine unvorstellbare Anmaßung.

Es ist unvorstellbar vermessen.

Man sagt, es gehe Ihnen darum, sich einen Platz im Geschichtsbuch zu sichern. Das wird auch passieren. Sie werden in die Geschichte eingehen. Vielleicht als jener Mann, der (mit Giorgia Meloni und Roberto Calderoli) die Autonomie Südtirols reformiert hat. Ganz sicher aber als jener, der als Erster mit den politischen Nachfahren jener regiert, die unserem Land alles zu nehmen versuchten.

Diese Verantwortung ist Ihre Verantwortung.

 

Brigitte Foppa, 18.01.2024