160525_FB_Header_ThemaLa scorsa settimana il Consiglio provinciale è tornato a discutere dell’aeroporto di Bolzano, in connessione con l’articolo 4 dell’assestamento di bilancio, che prevede la cessione o la liquidazione della società ABD. Dai discorsi fatti dal Presidente Kompatscher e da altri sostenitori dell’aeroporto è emersa una interpretazione esclusivamente finanziaria del risultato del referendum.
Si tratta di una interpretazione riduttiva. Il ritiro del finanziamento pubblico era certamente un tema del referendum, ma non l’unico. Il 12 giugno infatti si è votato – dopo 6 mesi di discussione – su una legge che prevedeva il potenziamento dell’aeroporto e la maggioranza schiacciante ha bocciato questo potenziamento. Il fondamentale mandato che la politica ha ricevuto dunque dalle cittadine e dai cittadini e quello di “depotenziare” il più possibile lo scalo bolzanino. Per questo, che la Provincia esca o liquidi ABD non basta: la questione decisiva è cosa si fa dell’aeroporto di Bolzano, prima ancora di decidere chi la fa.
Il sospetto che ci è venuto ascoltando gli interventi di molti fautori dell’aeroporto di Bolzano, è che essi sperino che alla Provincia subentri un gruppo di privati che faccia poi quel potenziamento che, dopo il voto del 12 giugno, la Provincia non può più fare senza perdere la faccia.
A conferma, ci ha preoccupato che la Giunta non abbia accettato la nostra mozione per il ripristino del Piano urbanistico di Laives nella situazione precedente alla modifica d’ufficio della Provincia che rende possibile l’allungamento della pista dagli attuali 1292 metri a 1432 metri, secondo il Masterplan del 2011. Auspichiamo che quando la richiesta arriverà ufficialmente dal comune di Laives, la Giunta la prenderà in più seria considerazione.
Altrimenti davvero verrebbe confermato che il piano B della lobby aeroportuale, dopo la batosta del referendum, è di far fare ai privati quello che la politica non può fare più. Ma con questo “potenziamento tramite privatizzazione” la Giunta provinciale aggirerebbe il risultato del referendum e tradirebbe la volontà di oltre il 70% delle cittadine e dei cittadini.
Non possiamo consentire un tale tradimento. Ci appelliamo a tutte le persone che si sono battute per il No al referendum di restare all’erta e continuare l’impegno.
Il gruppo Verde farà la sua parte come sempre: con decisione e coerenza.
Bolzano, 18 luglio 2016
Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

Krankenhaus-Sterzing„Mantenere quel che c’è di buono, avere il coraggio del nuovo“: questo lo slogan elettorale della Svp nel 2013. Si prometteva un nuovo stile in politica, il coinvolgimento di cittadine e cittadini e nel settore sanità “ha priorità il mantenimento e lo sviluppo delle attuali strutture e servizi”.
A metà legislatura di tutto questo è rimasto ben poco. La Svp sembra non più capace di ascoltare e comprendere la voce della popolazione. Noi Verdi abbiamo seguito con attenzione la discussione sulla riforma sanitaria e sulla chiusura del reparto nascita di Vipiteno. Noi riteniamo che su questo argomento è stata fatta una scelta sbagliata, è stata utilizzata una strategia sbagliata (o forse nessuna strategia) e una comunicazione catastrofica.
Per questo non approviamo per nulla la decisione di chiudere il reparto dal 31 ottobre 2016 per diverse ragioni:

I motivi di politica sanitaria

All’inizio della discussione la Giunta provinciale ha portato l’argomento del risparmio. Anche se adesso questo viene negato (vedi il discorso del capogruppo Steger in consiglio provinciale alla fine di giugno) quello del “processo di razionalizzazione è stato il motivo iniziale con cui si è giustificata la chiusura a Vipiteno. “Altrimenti lanciamo l’Azienda sanitaria contro un muro” disse il direttore  Mayr in una audizione in consiglio nel 2015.
Dopo la rivolta della popolazione, che chiese a gran voce di applicare i risparmi ad altre spese davvero inutili (vedi i risultati del referendum sull’aeroporto) allora la Giunta cambiò argomento: il non raggiungimento del numero minimo di 500 nascite e successivamente la mancanza di una copertura 24 ore su 24 del personale specialistico richiesto dal Ministero. E alla fine è arrivato l’argomento della mancanza generale di medici.
L’ospedale di Vipiteno si è impegnato intensamente per risolvere una dopo l’altra tutte le criticità citate: il numero di nascite è stato raggiunto, i criteri di sicurezza e presenza del personale indicati dal Ministero sono stati garantiti.
Quindi, ora resta la domanda: qual’è il senso di chiudere il punto nascita di Vipiteno?
Viene chiuso un reparto attrezzato al meglio, funzionante, amato dall’utenza e gestito in modo innovativo da personale impegnato.
A detta del Presidente della Giunta non ci saranno tagli di personale. Le nascite verranno trasferite a Bressanone, che ha già i suoi problemi strutturali e personali. Non è fuori luogo immaginare che in questa vicenda giochi un ruolo anche l’idea di realizzare strutture sanitarie private.

  I motivi di democrazia e di politica locale

L’eccellente reparto di Vipiteno è stato ultimamente messo in discussione anche da una piccola élite di esperti interna alla Azienda Sanitaria, la cui critica però non trova alcun riflesso nell’opinione della popolazione e soprattutto delle donne. Nessuno mette in discussione l’attrattività esercitata da Vipiteno ben oltre i confini del comprensorio: nel 2015 193 donne di altri comprensori hanno partorito a Vipiteno, una città che ha nell’ospedale e soprattutto nel reparto nascite un importante fattore di identità. Non a caso l’intera valle si è schierata a sua difesa, consiglio comunale compreso.
La Giunta provinciale ha deciso senza tenere conto dell’opinione della popolazione. Questo è un boomerang dal punto di vista democratico e ne soffrirà non solo la Svp ma l’intera politica. Un grosso errore è stata la mancanza di comunicazione con le persone interessate, che l’hanno saputo dai giornali. Alla fine si pensa di poter impedire anche la popolazione si esprima.  Un atteggiamento catastrofico.

I motivi di politica femminile e in particolare la salute delle donne

L’intera discussione sulla “sicurezza” mette in secondo piano la conquista delle donne del diritto  all’autodeterminazione nel parto. Alla nascita, esperienza fondamentale di ogni donna, in questa discussione è stata sottratta la dimensione più profonda e importante e ridotta a standard.
In questo modo si nega non solo i bisogni, ma che l’autentica sicurezza delle donne. La quale sicurezza – come meglio di tutti sanno le donne e le ostetriche – non è garantita solo dalla presenza del personale medico, ma dalla sicurezza nell’informazione, nella libertà di scelta, nel diritto alla individualità, all’assistenza pre e post parto.
La voce delle donne è stata troppo poco ascoltata. La parola, nell’intera discussione, l’hanno avuta soprattutto gli uomini: primari, cosiddetti esperti della sicurezza, e così via, che hanno ancora una volta voluto decidere quel che è il bene delle donne.

Per tutti questi motivi, e per esprimere la nostra solidarietà con l’alta Val d’Isarco e alle persone che lì sono impegnate a difesa del punto nascita, questa sera saremo presenti in silenzio alla manifestazione che si terrà a Vipiteno.

                                                                                                                                                             14.07.2016

Cons. prov.
Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss

flughafen terminalIl Gruppo Verde ha depositato un Disegno di legge sui poteri della Provincia e un ordine del giorno a salvaguardia dei dipendenti.
Con l’articolo 4 della legge di assestamento di bilancio (nr. 89/16) la Provincia dismette ABD e si ritira dalla gestione diretta dell’aeroporto e dal suo finanziamento. Con questo la Giunta provinciale ritiene di dare attuazione al risultato del referendum del 12 giugno, che ha bocciato il “piano di sviluppo”. Ieri si è dimesso l’intero CDA di ABD.
Chi ha votato il 12 giugno ha però chiesto anche la limitazione dell’attività aeroportuale a Bolzano a difesa della salute della popolazione e dell’ambiente. Questi obbiettivi possono essere garantiti solo se la Provincia ha il potere di decidere sull’utilizzo dell’area aeroportuale e sulle attività che vi si svolgono. Ciò è possibile grazie al nuovo quadro nazionale: il decreto del Presidente della Repubblica n. 201/2015, entrato in vigore il 2 gennaio 2016, trasferisce alla Provincia l’aeroporto. A questo punto la Provincia deve darsi una legge che definisca con precisione tutte le competenze. C’è poi da garantire il futuro dei/delle attuali dipendenti di ABD.
Per questi motivi, oggi il Gruppo Verde ha depositato:

  1. Un disegno di legge provinciale, “Norme sull’aeroporto di Bolzano”, che assegna alla Provincia il potere di assegnare la gestione dell’aeroporto di approvare il piano d’impresa e il contratto di servizio, di determinare tutti gli aspetti delle attività e dei servizi e di esercitare un quotidiano controllo. Nel disegno di legge un ruolo importante hanno i Comuni e la Comunità comprensoriale interessati, che esprimono loro pareri sul contratto di servizio e il piano d’impresa e che devono dare l’intesa sugli orari per l’attività di volo.
  2. Un Ordine del giorno, da discutere questa settimana il collegamento col bilancio di assestamento, per la tutela del personale dipendente di ABD, nelle diverse ipotesi della cessione o della liquidazione.

Con la legge e l’ordine del giorno il Gruppo verde vuole contribuire a una sana “exit strategy” dalla fallimentare storia dell’aeroporto di Bolzano.
Bolzano, 12 luglio 2016
Il disegno di legge e l’ordine del giorno:
[gview file=”http://www.verdi.bz.it/wp-content/uploads/2016/07/Disegno-di-legge-provinciale-Gestione-dellaeroporto-civile-di-Bolzano_-Gruppo-Verde-2.pdf”][gview file=”http://www.verdi.bz.it/wp-content/uploads/2016/07/2016-07-11-abd-garanzie-per-dipendenti.pdf”]

Il Consiglio della Provincia approva due mozioni dei verdi
Gruppo Verde in Consiglio provincialeDa oggi in poi possiamo sperare di vedere riattivate le fontanelle dell’acqua sulle banchine delle stazioni in Alto Adige. Il Consiglio provinciale ha approvato la mozione verde in cui si chiede che la provincia si attivi affinché nelle stazioni gestite dalla provincia vi sia la possibilità di avere dell’acqua potabile gratuita e di sensibilizzare i comuni che hanno in gestione le stazioni ferroviarie affinché installino fontane con acqua potabile gratuita.
Inoltre il primo punto deliberativo della mozione verde “tratta e sfruttamento della prostituzione: conoscere, informare, sensibilizzare” è stata approvata dal Consiglio provinciale. Questo punto della mozione prevede che un’indagine conoscitiva dovrà essere realizzata in collaborazione con la rete di tutte le istituzioni e le associazioni coinvolte nelle attività di contrasto, tenendo conto di tutti i fattori e i soggetti che ne partecipano, compresa la realtà dei clienti. Purtroppo per mettere in azione dei nuovi provvedimenti mirati di sensibilizzazione e di contrasto bisognerà aspettare.
Qui trovate il testo completo della mozione
“Fontane sulle banchine ferroviarie”
“Tratta e sfruttamento della prostituzione: conoscere, informare, sensibilizzare” 
 

L’Europa deve ora affrontare una grande sfida, con conseguenze anche per l’Alto Adige/Südtirol

goodbyeUna giornata nera per tutta l’Europa: una maggioranza risicata dei votanti britannici ha optato per la Brexit e così uno dei Paesi più importanti, di rilevanza mondiale, volta le spalle all’Unione Europea; l’uscita verrà suggellata in pochi anni.
Hanno vinto preoccupazioni fondate, ma soprattutto le paure fomentate da bugie e la voglia di chiusura. I vincitori non dovrebbero esultare troppo presto, perché le conseguenze economiche saranno pesanti, tanto quanto l’isolamento politico e culturale.
L’immigrazione non verrà fermata, le possibilità d’azione della Gran Bretagna in molti ambiti saranno pregiudicate. Ci amareggia constatare che una grande Nazione, che da secoli stimola il continente, impegnata sui fronti della democrazia e della libertà di pensiero, di espressione e di stili di vita, abbia ora deciso di isolarsi.
L’UE, le sue istituzioni a Bruxelles, ma soprattutto gli Stati e il Consiglio europeo reagiranno allo shock di questo grido d’allarme:
l’Europa, che in 60 anni in quanto comunità pacifica e unione economica ha fatto grandi passi in avanti ma che si è anche irrigidita in una burocrazia lontana dai cittadini e dalle cittadine, apparendo sempre più spesso come campo da gioco per delle élite, ha bisogno di una nuova missione: molta più democrazia e giustizia sociale, meno Stati nazionali, stop alla deregulation neoliberale e allo smantellamento del welfare a spese di milioni di cittadine e cittadini.
Un’Europa rinnovata e aperta è di vitale importanza per l’Alto Adige/Südtirol: al processo di unione dobbiamo lo smantellamento dei confini, ma anche il nostro benessere, soprattutto nelle zone rurali. Questi aspetti sono molto più importanti dell’impatto ambientale, in primis a causa del trasporto merci, e più importanti della troppa burocrazia.
La nostra Provincia non può augurarsi un’Europa delle eccezioni e dell’isolamento: la spesso citata “Europa dei popoli” è solo in parte espressione di vicinanza ai cittadini e alle cittadine, ma viene invece spesso venduta come una nuova forma di separazione dagli “altri”. Se vogliamo trovare un senso positivo al doloroso colpo della Brexit, allora lo si può fare solo con una correzione radicale del corso dell’Europa verso un progetto democratico, sociale e aperto al mondo per il 21° secolo.
Questa è l’unica via, la quale però con la Brexit, sarà ancora più lunga e difficile.
Hans Heiss,
Brigitte Foppa
Riccardo dello Sbarba
Cons. prov.
Bolzano, 24. giugno 2016

Il contributo dell’Alto Adige/Südtirol è lodevole, ma può essere migliorato.

Logo_Refugees_welcomeLa giornata odierna dedicata a livello mondiale ai rifugiati ci ricorda in modo molto chiaro le dimensioni di un fenomeno epocale: 60 milioni di persone scappano da guerra e fame. La maggior parte di loro si rifugia nei Paesi limitrofi, ma anche in quei Paesi e continenti in cui si aspettano di ricevere aiuto e che sono co-responsabili di miserie e ingiustizie.
Anche da qui parte il nostro deciso dovere alla solidarietà. L’Alto Adige ha dato molto, accanto alla Provincia si sono attivate soprattutto associazioni di volontariato, singole persone e Comuni, ma il potenziale di accoglienza non è stato ancora esaurito. Mentre il Land Tirolo ospita 6000 profughi e richiedenti asilo, la nostra Provincia ha posto il limite d’accoglienza a 900 persone.  Non c’è quindi motivo di lamentarsi e c’è ancora spazio a sufficienza.
Il fatto è questo: da tempo non si tratta più di chiedersi SE dobbiamo aiutare queste persone, ma solo COME possiamo farlo nella maniera migliore.
Le proposte Verdi sono ormai note:

  1. proponiamo di istituire una quota volontaria da parte dell’Alto Adige/Südtirol, posta più o meno a metà tra lo standard austriaco-tirolese (l’1% della popolazione) e quello italiano (per l’Alto Adige/Südtirol attualmente lo 0,9% dei profughi);
  2. distribuire i profughi in piccoli gruppi su più comuni. Bolzano deve essere alleggerita;
  3. Rafforzare in modo deciso la proposta di servizi per l’integrazione come corsi di lingua, occasioni sociali e culturali, lavori per la comunità. Soprattutto è da migliorare la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro; a questo proposito è richiesta la disponibilità delle imprese;
  4. creare un tavolo di coordinamento permanente tra Commissariato del governo, Provincia (ripartizioni sociale, sanità, lavoro, scuola, formazione professionale, lingue, edilizia, ecc.) Comuni, Enti territoriali, organizzazioni non governative, la società civile, partner sociali, volontari/e;
  5. assicurare prestazioni umanitarie migliori e più sistematiche ai profughi di passaggio;
  6. il problema dei profughi resta un tema centrale dell’Euroregione Tirol-Südtirol-Trentino;
  7. Informare e sensibilizzare meglio cittadine e cittadini. E soprattutto riconoscere meglio di quanto non sia stato fatto fino a ora il lavoro di volontari e volontarie. La grande festa organizzata a Innsbruck la settimana scorsa dal governo tirolese per i/le volontari/e ci sia da esempio.

Fino a che le cause di fuga (guerra, povertà, ingiustizia) non verranno arginate in modo efficace, ci dovremmo preparare a nuovi arrivi. Sarà un fenomeno epocale che accompagnerà anche la nostra provincia.
20.06.2016
Cons. prov. Hans Heiss,  Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba

Partecipazione al voto sorprendentemente alta, un chiaro NO al progetto per l’aeroporto: i Verdi dichiarano la loro soddisfazione per il risultato della consultazione popolare e chiedono alla maggioranza del Consiglio provinciale di ascoltare e dare seguito a questo risultato.

scrutinio

wahlen.provinz.bz.it


L’Alto Adige/Südtirol ha parlato chiaro: il progetto per l’ampliamento dell‘aeroporto di Bolzano non ha convinto, vent’anni di investimenti fallimentari non possono essere compensati da un nuovo rilancio. Che avrebbe vinto il NO lo avevamo percepito durante i numerosi incontri con la cittadinanza su tutto il territorio, ma questo risultato ci ha davvero sorpresi, addirittura sopraffatti. L‘alta partecipazione al voto e il risultato finale sono un chiaro segnale alla giunta affinché concretizzi il NO a un aeroporto più grande e all’aumento del traffico aereo. Ma soprattutto indica la richiesta di cittadini e cittadine per più qualità di vita, tutela dell’ambiente e risparmio.
Questo risultato è stato possibile grazie l’impegno costante e il lavoro certosino di molti e molte: partiti, associazioni, innumerevoli persone hanno sposato la causa e contribuito organizzando e partecipando ogni giorno volontariamente alle iniziative della campagna per il NO. E contro questo impegno convinto e tale abnegazione la grande mole di pubblicità a pagamento non ha potuto fare niente.
E quindi ha vinto anche la cittadinanza attiva. Le cittadine e i cittadini della nostra provincia hanno mostrato che vogliono più democrazia diretta, voglio confrontarsi direttamente con i contenuti e andare consapevoli al voto. Questo processo ormai è inarrestabile.
Oggi ha vinto l’ambiente, la qualità di vita del Sudtirolo meridionale e il sano buonsenso. Ed è una giornata di festa per la democrazia della nostra terra.
 
13.06.2016
Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss

Greenpeace a Bolzano per il NO all’aeroporto – 10/06/2016, 16.30-20h, Musterplatz/Piazza della Mostra, BZ

Aufruf_Aeroporto_klIl Comitato no-airport.bz organizza per venerdì 10 maggio prossimo dalle ore 16:30 alle 19:30 in Piazza della Mostra a Bolzano l’evento di chiusura della campagna per il NO al referendum di domenica 12 giugno sul finanziamento dell’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano.
Aderiscono e partecipano all’organizzazione dell’evento: Dachverband, Legambiente, Ambiente e salute, Südtiroler Bauernbund Bezirk Unterland, Comitato LAC, Verdi Grüne Vërc Projekt Bozen, Verdi Grüne Vërc provinciali, Rifondazione Comunista, Movimento5Stelle, Sinistra – Die Linke.
Dalle 17:00 interverranno: il Direttore nazionale di Greenpeace Italia, Pippo Onufrio, rappresentanti delle organizzazioni ambientaliste e consiglieri/e provinciali, cittadin* attiv*…
Il Direttore nazionale di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio, sarà a Bolzano per sostenere l’appello per il NO al referendum provinciale di domenica 12 giugno. Onufrio, fisico, ricercatore, da sempre ambientalista e referente per i temi energie e clima.
Oltre all’accompagnamento musicale di una giovane band locale e ci sarà anche un rinfresco bio. Alla fine dell’evento gli organizzatori taglieranno e distribuiranno ai presenti una “torta no-airport”.
Gli organizzatori ricordano a tutti i cittadini e cittadine dell’importanza del proprio voto per contribuire alla tutela della nostra salute, benessere e dell’ambiente, per mantenere nella nostra provincia un turismo responsabile e sostenibile, per investire fondi pubblici in progetti prioritari come per esempio nei settori delll’educazione, sanità e sociale.
Link evento facebook: https://www.facebook.com/events/1735771043370006/

logo ygTra pochi giorni i cittadini e le cittadine decideranno il futuro dell’aeroporto di Bolzano. Ogni giorno nei dibattiti vengono chiamati in causa i/le giovani come primi sostenitori dell’ampliamento dell’aeroporto. I/le Young Greens vogliono quindi prendere posizione in proposito.
Noi siamo per la libertà di movimento, per un’Europa senza frontiere, per gli incontri culturali e professionali tra persone di lingua e nazionalità diversa e vogliamo trasporti che facilitino gli spostamenti e ci permettano di godere della bellezza del viaggiare. Ma siamo anche per una buona qualità della vita nella nostra terra, per la possibilità di godere del paesaggio e della natura unica e varia che caratterizza l’Alto Adige/Südtirol. Noi Young Greens siamo convinti che sia possibile viaggiare e vivere bene anche e soprattutto senza avere un aeroporto sotto casa che metterebbe profondamente a rischio la qualità di vita di tutta la Bassa Atesina.
Pensiamo che soldi ed energie debbano essere investite per migliorare i mezzi di trasporto già esistenti, proprio perché ancora non ideali: è bello poter arrivare a Roma con le frecce in 4 ore e mezzo, ma non è possibile che per una buona parte della mattinata non sia possibile raggiungere Bologna in tempi brevi e a prezzi accessibili e che i bus navetta per gli aeroporti internazionali più vicini siano ancora così pochi e a prezzi non proprio a misura di studente. Di questo abbiamo bisogno, non di più inquinamento e più rumore dietro casa.
Il 12 giugno voteremo quindi NO all’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano, nella speranza che la politica alzi finalmente lo sguardo con delle strategie per i trasporti rivolte davvero ai giovani e al futuro.
young greens south tyrol