Questa domenica, domenica di Pasqua, in Turchia avrà luogo il contestato referendum sulla cosiddetta riforma costituzionale con la quale il presidente Erdogan cerca di legalizzare ed assicurare a sé stesso e al suo partito AKP quel potere pressoché assoluto che di fatto se l’è preso reprimendo quello strano colpo di stato dell’estate scorsa. Vince il referendum di domenica, prospettiva più che ipotetica, il presidente dello Stato automaticamente è pure capo del governo, il parlamento sarà esautorato di sostanziali poteri legiferanti e di controllo, l’indipendenza della giustizia si ridurrà a caricatura. La Turchia rischia di finire uno stato autoritario con a capo l’uomo solo Erdogan. Della sua assunzione nella comunità dell’ Europea democratica, fino a poco tempo fa un obiettivo concreto sia dell’UE che della Turchia stessa, non se ne parla più.
Considerati le attuali tensioni e la portata politica che il referendum costituzionale di domenica avrà sul paese di 80 millioni abitanti, il Consiglio d’Europa ha deciso di mandare suoi propri osservatori elettorali in Turchia. Su proposta del gruppo socialista, il Consiglio Europeo ha investito, fra altri, pure me del delicato incarico. Sarò l’unico rappresentante italiano della delegazione. Partirò domani, giovedì, per la capitale turca. Ad Ankara incontreremo delegazioni di tutti i partiti presenti nel parlamento turco nonché rappresentanti NGO e comitati dei diritti civili. Le operazioni del referendum stesso io le seguirò a Istanbul. La metropoli sul Bosforo mi è stata assegnata a posto di osservazione su mia stessa richiesta.
Florian Kronbichler, deputato/Abgeordneter – Roma, 12 aprile 2017

Per il Gruppo Verde si è concluso ormai un altro anno intenso. Ancora una volta possiamo guardarci indietro soddisfatti e fare un bilancio delle attività svolte nel 2016.
Ci siamo impegnate e impegnati su tutti i fronti caldi dell’attualità provinciale ed extraprovinciale. E abbiamo portato avanti, a volte con successo, molti temi sempreverdi.
I profughi e i tanti appuntamenti referendari sono stati al centro del nostro lavoro, insieme alle riflessioni sulla democrazia diretta e sull’autonomia.
Urbanistica, orti e e agricoltura biologica sono presenza costante nella nostra agenda tematica e siamo stati in prima linea per rivendicare i diritti di gruppi svantaggiati, come le donne (nel 2016 sono state soprattutto le maestre delle scuole materne a farsi sentire) e le coppie omosessuali.
La riforma sanitaria e la chiusura dei punti nascita sono stati un punto dolente della politica dello scorso anno su cui abbiamo provato a far emergere anche la nostra visione.
I gruppi di lavoro e gli organi del partito Verde sono più che mai attivi e li ringraziamo. È grazie a loro e alle tante persone che sostengono i temi ecosociali che le nostre idee sono sempre valide e futuribili.
Tutto questo e molto altro potete leggerlo nei nostri “Sguardi 2016”.
Buona lettura da Riccardo, Brigitte e Hans.

Ben dieci importanti emendamenti dei Verdi approvati dal Consiglio provinciale (cui se ne aggiungono altri due già approvati in commissione). La riforma resta problematica, ma qualche passo avanti è stato fatto, tramite il reciproco ascolto tra maggioranza e gruppo Verde. Valorizzato il territorio e l’integrazione tra politiche sociali e sanitarie. Applicata all’Azienda sanitaria i principi della parità di genere. Ridimensionata l’onnipotenza del direttore generale a vantaggio della autonomia e della professionalità di chi lavora nei settori della sanità clinica e dell’assistenza.
In particolare, questi sono stati gli emendamenti approvati dal Consiglio:
Articolo 12: anche alla Azienda Sanitaria verrà applicata la legge sulla parità di genere (almeno 1/3 degli incarichi al genere meno rappresentato). Importante in un settore dove le donne sono tante e portano un sapere su cura e salute che è benefico.
Articolo 24: completamente riscritto l’articolo sulla assistenza sul territorio, con un emendamento congiunto firmato da noi del gruppo Verde insieme con la assessora Stocker. Viene precisato chi e con quali servizi deve garantire l’assistenza sanitaria sul territorio. È la prima volta nella storia del consiglio provinciale che un intero articolo viene sostituito da un emendamento firmato da maggioranza e un gruppo di opposizione.
Articoli 27 e 28, approvati 8 emendamenti con i quali i comparti della sanità e dell’assistenza ricevono più autonomia e responsabilità. L’onnipotenza del Direttore Generale viene ridimensionata a vantaggio di chi lavora nei comparti della sanità e dell’assistenza. Tutte le nomine dirigenti (e sono numerose) nei comparti della sanità e dell’assistenza, infatti, non li fa più il direttore generale da solo, ma si limita a ratificare le proposte che per i propri rispettivi settori fanno il direttore sanitario e la direttrice dell’assistenza. In questo modo viene valorizzata la professionalità e la responsabilità di questi due settori e il direttore generale ha un ruolo di ratifica giuridica di quanto sanità e assistenza propongono.
A queste modifiche approvate in aula, si aggiungono altri due emendamenti verdi già approvati in commissione. Entrambi riguardano il rapporto tra sanità e sociale, tra ospedali e territorio.
Grazie al primo emendamento, nella “Conferenza dei presidenti delle comunità comprensoriali” ci saranno anche due dirigenti dei servizi sociali comprensoriali, più il direttore della ASSB di Bolzano.
Grazie al secondo emendamento, sarà obbligatorio coordinare la programmazione sanitaria e quella sociale a livello provinciale, per ottenere una vera politica sociosanitaria sul territorio.
Restano dubbi sulla soluzione “un ospedale, due sedi”, tema su cui noi Verdi avevamo presentato un emendamento che prevedeva una “clausola di garanzia” per la qualità e la continuità delle sedi minori. Purtroppo su questo non c’è stato accordo.
Le perplessità dunque restano, ma abbiamo dimostrato che il lavoro politico serio, prima in commissione e poi in aula, può portare a importanti risultati.
Mai come questa volta si può dire che la legge “è stata fatta in Consiglio”.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss
Bolzano, 7 aprile 2017

Consenso sulla proposta “Cercasi uomini che vogliano fare i maestri”
Il Consiglio provinciale oggi ha discusso le nostre proposte per incentivare la presenza maschile nelle scuole materne e nelle scuole elementari. Il dibattito ha dimostrato che sulla questione esiste consenso – attualmente gli uomini sono pressoché assenti nella scuola materna (7 su 2370) e rari nella scuola elementari (dove solo 1 su 10 è un maestro). Alle medie ca. 1/3 del corpo insegnante è di sesso maschile, alle superiori invece gli insegnanti maschi sono un po’ più della metà. Si è discusso di probabili cause e sono state espresse alcune possibilità di intervento. Alla fine i consiglieri verdi hanno sospeso la mozione in attesa che gli assessori tengano fede alla promessa di studiare delle soluzioni concrete e di elaborare dei nuovi punti deliberativi in comune.
Noi Verdi Grüne Verc restiamo a disposizione per un confronto costruttivo e creativo in tal senso.
La mozione si può scaricare qui.

Le proposte del gruppo Verde per garantire il diritto alla salute a cittadine e cittadini


Non è la „grande riforma“ che era stata promessa. Restano due diverse leggi a regolare il settore. Manca qualsiasi piano finanziario. L’auspicato coordinamento sanità-territorio non è affrontato.
La legge si concentra sul “sistema di comando interno”. Dopo oltre due anni di braccio di ferro, il risultato è un debole compromesso:

  • Un direttore generale onnipotente prende le decisioni e fa tutte le nomine.
  • A contrastare il potere del Direttore Generale sono i direttori di comprensorio, con un diritto di “parere”.
  • Il direttore sanitario viene ridimensionato da un’Unità di governo clinico” che risponde al Direttore generale.

Risultato: Un sistema confuso e contraddittorio, di “reciproci impedimenti”, più che di cooperazione. I conflitti di natura politica centro-periferia continueranno.
LE PROPOSTE DEI VERDI
In commissione non c’è stato solo ostruzionismo, ma anche un intenso confronto con l’assessora Stocker sulle nostre proposte, con qualche buon risultato.
1. Dare priorità alla salute delle cittadine e dei cittadini
Proponiamo che vengano obbligatoriamente elaborati piani di settore che contengano soluzioni sui temi più urgenti per la salute delle cittadine e dei cittadini:

  • Le emergenze, le urgenze e il pronto soccorso.
  • Il contenimento dei tempi di attesa per le prestazioni specialistiche.
  • Le malattie croniche.
  • L’ambito materno-infantile.
  • La salute delle donne, con tutte le specificità messe in luce dalla ricerca più moderna.
  • La riabilitazione fisica.

2. Garantire l’assistenza socio-sanitaria sul territorio
A questo provvede un emendamento che riscrive completamente l’art. 24, precisando esattamente che cosa si intende per assistenza sul territorio e i servizi chiamati a garantirla, coordinandosi. L’emendamento porta la firma congiunta nostra e dell’assessora Stocker: una novità assolta, che dimostra che sui temi concreti la collaborazione maggioranza-opposizione è possibile.
3. Semplificare la struttura dell’azienda sanitaria sulla base delle competenze
Proponiamo di semplificare e rendere coerente la struttura gerarchica, organizzando l’Azienda Sanitaria secondo tre colonne corrispondenti alle diverse competenze funzionali:
Proponiamo di garantire l’autonomia e la responsabilità dei tre settori di competenza: sanitario, assistenziale e amministrativo. Il direttore generale avrà il potere di nominare solo il direttore o la direttrice di ciascuno di questi settori, ma poi saranno queste persone a guidare il proprio settore e decidere sulle relative nomine.
Proponiamo di “riabilitare” la figura del direttore/direttrice sanitaria, trasformando Il ”Collegio per il governo clinico” in una struttura consultiva al suo servizio.
Proponiamo che direttori e direttrici comprensoriali abbiano il compito principale di coordinare sanità e territorio.
4. Garantire qualità e sviluppo agli ospedali minori
La soluzione “un ospedale su due sedi” è praticabile solo se si impedisce che la sede minore piano piano si estingua. Per questo proponiamo una “clausola di garanzia” per la pari dignità e la co-decisione tra le due sedi di uno stesso ospedale.
5. Pari opportunità tra donne e uomini in ambito sanitario
La legge parla di proporzionale etnica, ma si dimentica che in un’azienda dove sono presenti tantissime donne a dirigere sono quasi esclusivamente uomini. Per questo proponiamo un emendamento per applicare anche in sanità le norme sull’ “equilibrio tra i generi” previsto dalla legge provinciale n. 5 del 2010.
Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss.
Bozen, 3. April 2017
Relazione di minoranza di Riccardo Dello Sbarba
Emendamenti alla legge sulla riforma sanitaria
 

Insieme abbiamo combattuto – e vinto. L’audizione dell’intera opposizione altoatesina davanti alla Commissione Affari Costituzionali del Senato, la scorsa settimana a Roma, si è dimostrata efficace.

L’iniziativa ha convinto i senatori di tutti i partiti che il cambiamento delle regole elettorali nello Statuto di autonomia, tentato con un blitz dai parlamentari Svp, non c’entra nulla con la cosiddetta “legge per la minoranza ladina”. L’impressione, alla fine dell’audizione, era abbastanza chiara: o le norme “abusive” venivano eliminate dalla legge, oppure l’intera “legge per i ladini” si sarebbe bloccata. Di fronte a questa alternativa, il senatore Zeller ha annunciato la decisione di eliminare i passaggi contestati dal disegno di legge costituzionale, come aveva chiesto l’opposizione. I Verdi accolgono con soddisfazione questa decisione. Fin dal primo dibattito alla Camera, Il deputato dei Verdi sudtirolesi Florian Kronbichler ha parlato di un “abuso dei ladini” da parte della SVP. E ora l’opposizione unita è riuscita ad evitare questo abuso. Va considerato come un avvenimento eccezionale che un’audizione davanti a una Commissione parlamentare su un disegno di legge già in fase avanzata riesca a convincere i parlamentari che è necessario rimettere in discussione una parte importante della legge. I Verdi prendono atto con rispetto che per una volta la SVP ha preferito la ragionevolezza alla testardaggine. Insistere col solito “Njet!” verso tutte le proposte dell’opposizione avrebbe stavolta danneggiato gravemente sia la minoranza ladina che la democrazia nel suo complesso in provincia di Bolzano. I Verdi ora lavoreranno affinché la proposta di legge costituzionale per garantire i diritti della minoranza ladina, una volta “depurata” dalle anomale norme elettorali, possa riprendere nel modo più trasparente e rapido possibile il suo iter parlamentare. I commenti sprezzanti del senatore Zeller contro questo successo dell’opposizione e le sue minacce di raggiungere con altri mezzi l’obbiettivo di rimettere in discussione il sistema elettorale proporzionale in provincia, vengono perdonate per stavolta da noi Verdi come la prevedibile reazione di una Primadonna offesa.

Florian Kronbichler, Grüner-Kammer-Abgeordneter
Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa, Hans Heiss, Grüne Landtagsabgeordneten

Roma/Bolzano, 31.03.2017

Insieme abbiamo combattuto – e vinto. L’audizione dell’intera opposizione altoatesina davanti alla Commissione Affari Costituzionali del Senato, la scorsa settimana a Roma, si è dimostrata efficace. L’iniziativa ha convinto i senatori di tutti i partiti che il cambiamento delle regole elettorali nello Statuto di autonomia, tentato con un blitz dai parlamentari Svp, non c’entra nulla con la cosiddetta “legge per la minoranza ladina”. L’impressione, alla fine dell’audizione, era abbastanza chiara: o le norme “abusive” venivano eliminate dalla legge, oppure l’intera “legge per i ladini” si sarebbe bloccata.
Di fronte a questa alternativa, il senatore Zeller ha annunciato la decisione di eliminare i passaggi contestati dal disegno di legge costituzionale, come aveva chiesto l’opposizione.
I Verdi accolgono con soddisfazione questa decisione. Fin dal primo dibattito alla Camera, Il deputato dei Verdi sudtirolesi Florian Kronbichler ha parlato di un “abuso dei ladini” da parte della SVP. E ora l’opposizione unita è riuscita ad evitare questo abuso.
Va considerato come un avvenimento eccezionale che un’audizione davanti a una Commissione parlamentare su un disegno di legge già in fase avanzata riesca a convincere i parlamentari che è necessario rimettere in discussione una parte importante della legge. I Verdi prendono atto con rispetto che per una volta la SVP ha preferito la ragionevolezza alla testardaggine. Insistere col solito “Njet!” verso tutte le proposte dell’opposizione avrebbe stavolta danneggiato gravemente sia la minoranza ladina che la democrazia nel suo complesso in provincia di Bolzano.
I Verdi ora lavoreranno affinché la proposta di legge costituzionale per garantire i diritti della minoranza ladina, una volta “depurata” dalle anomale norme elettorali, possa riprendere nel modo più trasparente e rapido possibile il suo iter parlamentare.
I commenti sprezzanti del senatore Zeller contro questo successo dell’opposizione e le sue minacce di raggiungere con altri mezzi l’obbiettivo di rimettere in discussione il sistema elettorale proporzionale in provincia, vengono perdonate per stavolta da noi Verdi come la prevedibile reazione di una Primadonna offesa.
Roma/Bolzano, 31.03.2017
Florian Kronbichler, Grüner-Kammer-Abgeordnete
Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa, Hans Heiss, Grüne Landtagsabgeordneten

Interrogazione urgente dei Verdi

A Bolzano chiudono le strutture di accoglienza, quasi 200 persone senza dimora restano per strada, che cosa intende fare la Provincia?
Servono strutture di soccorso umanitario. L’idea che “se ne andranno” è una pericolosa illusione.
Il gruppo Verde in Consiglio provinciale ha presentato un’interrogazione urgente alla Giunta provinciale, che verrà discussa la prossima settimana durante la sessione dedicata alle “questioni di attualità”.
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La nomina di Marco Pappalardo, finora capo della società di marketing IDM, a capo dell’ufficio stampa della Provincia, lascia un retrogusto amaro. E’ infatti davvero molto discutibile che a capo della comunicazione istituzionale della Provincia venga nominata una persona che non è giornalista, e che dunque non ha i requisiti di questa categoria professionale né soggiace ai codici etici cui è sottoposto il „Quarto potere“, ma un esperto di marketing.
Nessuno mette in dubbio la capacità di comunicazione di Marco Pappalardo: ha assunto la direzione di „Alto Adige Marketing“ dopo l’uscita di Christoph Engl 2013 e diretto l’attività di monitoraggio e la cura el mercato turistico – con buoni risultati. D’altra parte la campagna anche da lui curata per promuovere l’aeroporto di Bolzano è clamorosamente fallita.
Che Marco Pappalardo sia in grado gestire una informazione oggettiva sull’Alto Adige e sulle attività della amministrazione provinciale, che soddisfi gli obblighi di obiettività giornalistica e di devere di precisione è più che discutibile. Certamente, una migliore immagine del Sudtirolo, soprattutto a livello nazionale, è urgente. Non sarebbe auspicabile, tuttavia, che l’ufficio stampa provinciale, sotto l’accorta regia di Pappalardo, si trasformasse in una agenzia promozionale della Giunta provinciale. Allora, per sincerità, bisognerebbe cambiare anche il nome dell’agenzia – per esempio in IDM: Informazione Diretta dalla Maggioranza.
Noi Verdi quindi vediamo questa nomina come estremamente problematica e allo stesso tempo come un significativo indebolimento della professione giornalistica a vantaggio degli esperimenti “post-fattuali”.
Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa,  Consiglieri provinciali
BZ, 21. 3. 2017