Oggi 12 giugno 2019 la prima Commissione regionale ha trattato il disegno di legge del Gruppo Verde (prima firmataria Brigitte Foppa) “Rappresentanza di genere nelle commissioni consiliari dei Comuni” – con bocciatura finale. Ma andiamo con ordine:
La prima versione del disegno di legge proponeva che le commissioni consiliari dei comuni fossero composte in futuro in modo tale da garantire un’adeguata rappresentanza di entrambi i generi.
In una prima fase, da alcuni consiglieri la formulazione “adeguata rappresentanza” era stata ritenuta troppo ampia, così la consigliera Foppa ha presentato alla prima commissione un emendamento discusso nella riunione odierna. La proposta è stata ridotta al “minimo sindacale” per cui il disegno di legge oggi prevedeva che nelle Commissioni consiliari ci fosse “una rappresentanza” (= 1 donna). “Meno di così non è proprio possibile!” – commenta la prima firmataria Brigitte Foppa.
A quanto pare questa richiesta di “parità” è stata ritenuta ancora troppo dalla Commissione, visto che in conclusione il disegno di legge è stato bocciato, con il sostegno non indifferente da parte del consigliere PD del Trentino Luca Zeni che si è astenuto e del consigliere SVP Franz Locher che ha votato contro. Interessante invece che i colleghi SVP di Locher, Helmut Tauber e Jasmin Ladurner, abbiano votato a favore insieme a Riccardo Dello Sbarba, Maria Elisabeth Rieder e Alex Marini.
In conclusione, ancora per qualche tempo gli uomini resteranno un po’ “più pari” rispetto alle donne e non possiamo fare a meno di chiederci: c’è un limite minimo per le richieste che le donne si possono permettere di fare?

Cons. reg.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Mercoledì 12 giugno alle ore 20 presso la Casa della cultura di Malles l’iniziativa Hollawint e il Gruppo verde in Consiglio Provinciale organizzano un incontro con RENATE KÜNAST, ex Ministra tedesca per la tutela dei consumatori, alimentazione e agricoltura, membro del Parlamento tedesco, Bündnis90/Die Grünen. Brigitte Foppa modererà l’incontro. Tra i presenti ci saranno Arnold Schuler, Antonia Egger, Martina Hellrigl, Evi Keifl, Daniele Piscopiello, Hanspeter Staffler, Friedrich Steiner.
Renate Künast è per i Verdi Grüne Verc un vero esempio. Oltre a essere stata Ministra competente e riconosciuta per la tutela dei consumatori, alimentazione e agricoltura è una donna che conosce bene la vita politica, i suoi momenti di successo e le sue difficoltà. È stata una delle prime politiche ad affrontare con coraggio gli odiatori del web e non teme di confrontarsi anche sugli argomenti più scottanti.
Arriva a Malles in contatto con le donne di Hollawint, iniziativa civica da sempre in prima linea per il Comune di Malles libero da pesticidi. Tra le persone presenti ci saranno anche la presidente delle Bäurinnen Antonia Egger, la cofondatrice di Hollawint Martina Hellriegl l’assessore Arnold Schuler, l’albergatore Friedrich Steiner del Biohotel Panorama, l’agricoltore biologico Daniele Piscopiello, la mediatrice Evi Keifl, il Consigliere provinciale Hanspeter Staffler. La modalità scelta da Brigitte Foppa per animare il dibattito, quella del fishbowl, darà a tutte le persone presenti la possibilità di entrare in dialogo con questa interessantissima ospite. Al centro del confronto ci sarà il futuro dell’agricoltura nella nostra Provincia e in Europa – e la trasformazione attraverso la quale passare per migliorare il mondo.

Contatti:
Martina Hellrigl / Hollawint, Mals: [email protected]
Brigitte Foppa / capogruppo dei Verdi in Consiglio Provinciale: [email protected]
Renate Künast / Bündnis 90/Die Grünen: [email protected]
Bolzano, 07/06/2019

Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba

La delibera approvata dalla Giunta martedì 4 giugno, che intende regolamentare l’uso della Piazza Silvius Magnago, è a dir poco fumosa e incomprensibile.
Piazza Magnago è centro simbolico e non solo della vita politica e istituzionale della Provincia, il suo rifacimento è costato 1 milione e 600 mila Euro, la si è voluta appositamente vuota e senza vita, eliminando dalla sua superficie tutto quello che era possibile togliere (alberi, portabici, ecc.) perché doveva essere accessibile alle persone. E ora si vogliono mettere dei paletti proprio ai cittadini e alle cittadine che ne vogliono fare uso?
Mai come in questi ultimi mesi la piazza è stata usata da movimenti, sindacati, associazioni, gruppi d’interesse per dare voce alle preoccupazioni e alle richieste della gente e dobbiamo anche dire che tante decisioni prese dalla Giunta hanno contribuito non poco all’animazione della piazza. E ora la Giunta vuole limitare queste manifestazioni, anche se non è chiaro chi ne avrà diritto e chi prenderà le decisioni in merito. Assurda è poi la limitazione delle manifestazioni ai giorni feriali, dal lunedì al venerdì… Ma i giovani di #fridaysforfuture non dovevano scioperare di sabato?
Questa piazza deve restare a disposizione di tutte quelle persone che vogliono esercitare il diritto garantito dalla Costituzione di manifestare ed esprimere la propria opinione, indifferentemente da chi ci si rivolge. E come rappresentanti eletti dalla gente, diamo loro ascolto.

Bolzano, 7/6/2019
Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Il Consiglio provinciale ha approvato oggi 5 giugno 2019 a larga maggioranza la mozione verde “Facciamo qualcosa per le specie animali e vegetali a rischio estinzione”.

Gli animali e le piante, eccetto il lupo, mettono d’accordo tutte e tutti in Consiglio provinciale. Grazie a una mozione dei Verdi approvata oggi, Giornata mondiale dell’ambiente, l’Alto Adige / Südtirol si riattiverà per diffondere materiale informativo e di sensibilizzazione sulle specie animali e vegetali a rischio della nostra provincia. Oltre ai mezzi più tradizionali come poster e pubblicazioni si valuterà finalmente l’avvio di una app per permettere anche agli amatori e alle amatrici della natura di segnalare gli avvistamenti su carte interattive online. Il personale necessario alle attività di ricerca e di divulgazione sarà messo a disposizione e stabilizzato.

Bolzano, 05/06/2019

Cons. prov.

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba                   

Hanspeter Staffler

Cessione ai privati di ABD: il gruppo Verde ha ottenuto in questa sessione di consiglio 4 importanti risposte ad altrettante interrogazioni di attualità

In sintesi, dalle risposte del Presidente Kompatscher abbiamo saputo:

  1. Che la valutazione del valore di ABD è costata alla Provincia 120.000 €. Che la Provincia dopo il referendum ha continuato a finanziare ABD con contratto di servizio per queste cifre: nel 2016 5,2 milioni, nel 2017 3,9 milioni, nel 2018 3,6 milioni.
  2. Che per la vendita c’è ancora tempo. Infatti la gara prevede che il decreto di assegnazione (firmato il 13/5/2019) non sia efficace finché non sono verificati i requisiti della società, cosa non ancora avvenuta. Quindi non è ancora cominciato il “conto alla rovescia” dei 60 giorni entro cui deve essere firmato il contratto di vendita. C’è tutto il tempo per approvare una legge provinciale per limitare il traffico aereo e vietare ogni allungamento della pista!
  3. Aspetti finanziari: la perdita nel bilancio della Provincia in caso di vendita. Kompatscher ha confermato che nel bilancio provinciale, capitolo “partecipazioni in imprese controllate”, ABD è iscritta con un valore di 37.155.797 €. Se viene venduta questa partecipazione diventa zero e una sola volta, sul capitolo “alienazioni di partecipazioni” comparirà la cifra di 3,8 milioni. La differenza tra i due valori è eclatante e difficile da giustificare.
  4. E se la Provincia ci ripensasse e non vendesse più, i vincitori della gara potrebbero far ricorso e chiedere danni? No, ha risposto Kompatscher. Nel bando di gara è previsto che la Provincia possa annullare la cessione in ogni momento senza alcun indennizzo, se non i costi dovuti alla partecipazione alla gara.

Conclusione: la Provincia ha ampi spazi, sia di tempo che giuridici, per fare una legge di limitazione del traffico aereo e addirittura per ripensarci su tutta l’operazione.

Qui interrogazioni e risposte.

Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Come possiamo trovare strade diverse rispetto a quella dell’eliminazione, con soluzioni adeguate che tutelino persone, attività umana, habitat, animali e piante.

In generale la biodiversità e la sua tutela vengono riconosciuti come obiettivi auspicabili da parte della politica e della società. Eppure la protezione della natura e delle specie nasconde spesso anche duri conflitti. Negli ultimi anni ne abbiamo avuto conferma in varie situazioni, soprattutto quando si tratta di grandi carnivori e tutela delle persone e delle attività umane. L’Alto Adige/Südtirol non viene risparmiato né dai dibattiti attualmente in corso a livello internazionale, né dalla presenza di grandi carnivori, come l’orso o il lupo. Un tempo questi animali, importanti per un giusto equilibrio della biodiversità, sono stati sterminati ed eliminati dal nostro territorio. Attraverso programmi di ripopolamento e non solo ora tornano anche sulle nostre montagne. Altre specie animali “pericolose” sono state salvate dall’estinzione grazie a misure di tutela e a vasti programmi di sensibilizzazione (si pensi sono ai serpenti velenosi). Accanto al messaggio positivo per la tutela delle specie esiste anche il rifiuto e a volte addirittura la rivolta contro la presenza dei grandi predatori. Sappiamo che l’accettazione di questi animali diventa sempre difficile quando l’esistenza degli allevatori e degli agricoltori di montagna e dei loro animali viene minacciata. E ogni volta si urla e si chiede di sterminarli (parole chiave: per un Sudtirolo libero dai lupi e dagli orsi).

Noi siamo convinti che questi conflitti vadano risolti non in modo totalitario, ma piuttosto con il coinvolgimento di tutta la società. Chiediamo quindi di tornare a un approccio oggettivo e concreto rispetto al problema e si affidi il problema della convivenza con i grandi carnivori a un adeguato Piano di gestione. Con questo obiettivo abbiamo presentato una mozione che verrà discussa in questa settimana di Consiglio provinciale. È necessario inoltre sostenere la protezione delle greggi, stanziare indennizzi adeguati per coloro che subiscono danni, avviare formazioni specifiche per agricoltrici e agricoltori. Per animali particolarmente problematici, l’eliminazione mirata, così come prevista dalla legge, non è un tabù.

Un’informazione equilibrata e una corretta attività di sensibilizzazione ricolloca il tema così polarizzante di lupi e orsi in quello più ampio delle specie animali e vegetali protette e a rischio di estinzione. Anche qui si deve e si può fare di più. E a questo mira la seconda mozione dei Verdi presentata questa settimana.

Niente di nuovo in Consiglio provinciale.

Il ritorno sulle Alpi dei grandi carnivori era annunciato da tempo dalla scienza e la Provincia aveva tutte le possibilità per arrivarci preparata. Il Gruppo Verde in consiglio provinciale ha proposto fin dal 2012 mozioni per l’istituzione di un “gruppo di lavoro sui grandi predatori” (nel 2012 e nel 2014) con scienziati, allevatori e sindaci e per un “Piano di gestione per i grandi predatori” (nel 2014). Ogni volta la maggioranza ha respinto queste proposte.

Ecco una sintetica cronistoria:

11 maggio 2012, Mozione 480: “Gruppo di lavoro sui grandi predatori”. 4 sì. 10 no, 6 astenuti. Respinta.

13 gennaio 2014, Mozione n. 38 “Gruppo di lavoro sui grandi predatori”. 14 sì, 14 no. Respinta.

23 ottobre 2014, Mozione n. 244: “Un piano di gestione per i grandi predatori”. 4 sì, 13 no, 9 astenuti. Respinta.

Così la Provincia è arrivata impreparata a questo appuntamento, aspettando che venisse attaccata la prima pecora per cercare di correre ai ripari, quando ormai rabbia e paura rendono più difficile una argomentazione pacata e scientifica.

Ma non è mai troppo tardi per riprendere in mano la questione offrendo soluzioni pragmatiche, rassicuranti e realistiche. Torniamo dunque a proporlo con una mozione che – non a caso – porta il titolo: “Grandi predatori: piano di gestione per la tutela dell’attività umana e delle altre specie animali”. Poiché, accanto al mantenimento della biodiversità, ci pare ora urgente porsi l’obiettivo della protezione delle greggi, del sostegno agli allevatori, della tutela dell’agricoltura di montagna. Vogliamo indicare una strada che rassicuri chi lavora in montagna e dimostri che una gestione del fenomeno è possibile nell’interesse di tutti e tutte.

Proteggere le greggi, sostenere gli allevatori e le allevatrici di montagna

Noi vogliamo tutelare le agricoltrici e gli agricoltori di montagna, senza dover sterminare il lupo una seconda volta. Sulle malghe svizzere si fa da oltre 10 anni attività di protezione delle greggi. Pastori, cani e steccati proteggono le pecore dall’attacco dei lupi. Queste pratiche ed esperienze positive si possono attuare anche in Sudtirolo e i costi devono essere coperti dalla mano pubblica.

Gli attacchi verificatisi nelle scorse settimane non devono più ripetersi. Gli allevatori hanno bisogno di ogni sostegno da parte della mano pubblica per poter portare sugli alpeggi greggi e mandrie senza troppe preoccupazioni. Da due decenni, in tutta Europa si stanno facendo ricerche per capire come pastorizia e grandi predatori possano convivere. I ricercatori hanno definito una serie di misure che nel frattempo vengono messe in pratica con successo in Germania, Austria e Svizzera.

Le greggi devono essere protette. Tutta la società è chiamata ad attuare soluzioni insieme alle agricoltrici e agli agricoltori di montagna. Pastori, cani da guardia per le greggi e steccati sono costosi e le spese necessarie devono essere coperte da finanziamenti pubblici. Le esperienze sulle malghe svizzere dimostrano che questo tipo di protezione delle greggi funziona, con soddisfazione di tutte le persone coinvolte.

Le perdite vanno risarcite subito e nel modo meno complicato possibile. Nel caso di attacchi gli esperti devono intervenire prontamente recandosi sul posto, rilevando l’entità del danno e il risarcimento deve essere erogato dall’amministrazione all’agricoltore colpito in tempi rapidi.

La formazione è necessaria e importante. Tutte le persone coinvolte, come il personale forestale, allevatori e cacciatori, devono ricevere una formazione adeguata. Solo con delle conoscenze complete si possono elaborare e attuare insieme delle soluzioni adeguate.

Monitoraggio della diffusione di lupi. Lupi e orsi devono essere monitorati costantemente con le metodologie più moderne da parte del servizio forestale. La guardia forestale in Sudtirolo è organizzata in maniera capillare e già oggi è munita di persone con esperienza in grado di garantire questo servizio.

Non spaventarsi di fronte a misure drastiche. Se tutte le misure preventive non fossero sufficienti ed esemplari problematici causassero danni, allora deve esserci la possibilità di misure drastiche come la cattura e lo spostamento se non l’abbattimento vero e proprio, messo in atto secondo le regole vigenti in modo rapido e professionale.

La rabbia degli agricoltori e delle agricoltrici di montagna è ben comprensibile, anche perché finora è completamente mancata l’istituzione di un piano di gestione dei grandi carnivori. I motivi perché questo non sia stato ancora possibile saranno probabilmente disparati, ma non riusciamo a liberarci dalla sensazione che gli sforzi degli uffici competenti vengano ostacolati su più fronti.

L’Alto Adige/Südtirol ha fino a oggi risolto problemi ben più grandi. Società, agricoltori, amministrazione e politica devono accogliere i consigli di esperti e scienza, mettere a disposizione i fondi necessari, investire in formazione ed educazione e non lasciare sole le persone in prima linea, allevatori e agricoltori di montagna.

“L’allevamento delle pecore secondo me è molto importante in Alto Adige, costituisce un fattore importante per la biodiversità sui nostri alpeggi”, così Peter Gasser, veterinario di Malles “i “pifferai”, che con i loro slogan populisti come Alto Adige libero dai lupi intontiscono l’opinione pubblica, dovrebbero sapere che nel contesto italiano e europeo questo non è possibile. Continuare a negare l’evidenza costituisce invece il vero pericolo per le nostre greggi.”

 

Sapere che cosa è a rischio.

Le generazioni di mezza età si ricorderanno dei poster esposti in tutti i luoghi immaginabili in cui era riportata una selezione di animali e piante protetti e a rischio di estinzione. Questi poster avevano per prima cosa il compito di diffondere l’immagine e il nome di questi animali e piante ma erano anche un invito a tutte e tutti a prendersene carico.

Oggi accanto ai poster esistono mezzi di comunicazione ancora migliori per diffondere e fissare il sapere e la consapevolezza nei confronti della natura, compresi esemplari di flora e fauna bisognosi di tutele particolari. In una mozione proponiamo di attivarci in questa direzione. Il nostro ricco bilancio provinciale deve essere a disposizione anche di quelle creature che devono poter continuare a far parte dell’ambiente sudtirolese.

Bolzano, 03/06/2019

 

Brigitte Foppa         Riccardo Dello Sbarba            Hanspeter Staffler          Peter Gasser

La legge provinciale sull’ordinamento del personale parla chiaro: per il rinnovo dei contratti collettivi bisogna per prima cosa fare attenzione „alla salvaguardia del potere di acquisto delle retribuzioni” e solo in un secondo momento si passa alle trattative su orario di lavoro, premi di prestazione e buoni pasto.

La legge provinciale prevede che per il rinnovo dei contratti collettivi bisogna tenere conto delle “tendenze generali dell’economia e del mercato del lavoro”. Nel 2015 i sindacati si erano mostrati molto disponibili nei confronti della Giunta e avevano rinunciato a un riequilibrio del potere d’acquisto, poiché allora lo sviluppo economico era piuttosto critico.

A causa di una congiuntura positiva, sia a livello europeo che sudtirolese, l‘economia sta ora fiorendo e il mercato del lavoro dell’Alto Adige / Südtirol è prosciugato. Ora è tempo di riequilibrare le condizioni base previste dalla legge in cui per prima cosa viene il pareggio della perdita di potere d’acquisto subita negli ultimi 8 anni.

È arrivato il momento di compensare in modo generoso la perdita del valore d’acquisto subita negli ultimi anni e anche di dare qualche cosa in più, visto il fiorire della situazione economica. Anche i lavoratori e le lavoratrici sia del pubblico che del privato hanno il diritto di godere di questa congiuntura economica positiva. Il bilancio provinciale è oggi di 6 miliardi di Euro e la Giunta ha ora il dovere di mettere a disposizione del personale degli asili e delle scuole , delle case di riposo e degli ospedali, dei Comuni e della Provincia i mezzi finanziari necessari di almeno 150 milioni all’anno.

Bolzano, 03.06.2019

Cons. Prov.
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

Helmuth Renzler ha criticato in questi giorni i sindacati dicendo che secondo lui la decisione di interrompere le trattative non è stata una mossa molto intelligente. Questa dichiarazione fatta da un rappresentante dell’ala sociale della SVP è assolutamente incomprensibile. La Giunta con la sua tattica di contrattazione vuole solo distogliere l’attenzione dalle questioni davvero importanti.

Il contratto collettivo intercompartimentale si compone principalmente di due parti: la parte obbligatoria e quella facoltativa. Normalmente si iniziano le trattative partendo dalla contrattazione della parte obbligatoria legata alla perdita di valore d’acquisto dovuta all’inflazione. Le tabelle con gli stipendi base devono essere aumentate di conseguenza. Questo è essenziale! Solo in una seconda fase si deve passare alla ridefinizione della parte facoltativa dei contratti collettivi con aspetti aggiuntivi come buoni pasto, Laborfonds, Sanipro o premi di produzione.

A causa della perdita del valore d’acquisto degli stipendi e dei salari subita negli ultimi otto anni è necessario un aumento generale degli stipendi di almeno il 10% e questo deve essere regolamentato nella parte obbligatoria. Siccome però la Giunta non sembra essere disposta a investire 150 milioni all’anno per questa operazione, prova ad adescare i sindacati con la seconda parte facoltativa e mette così il carro davanti ai buoi. I buoni pasto, i Laborfonds e Sanipro sono interessanti punti di contrattazione aggiuntivi, ma sono appunto solo aggiuntivi!

Nessun sindacato può accettare alla lunga questo modo scorretto di contrattazione ed è quindi più che comprensibile che i sindacati abbiano abbandonato il tavolo delle trattative. Sono stati costretti a farlo per dare un segnale chiaro alla Giunta: prima si discuta in modo onesto e corretto della parte obbligatoria con un aumento generale di almeno il 10%. Solo in seguito i sindacati saranno sicuramente disposti anche a discutere della parte facoltativa.

In tutta Europa le contrattazioni di svolgono in questo modo: prima la parte obbligatoria, poi quella facoltativa. In Germania tra il 2010 e il 2018 c’è stato un aumento nell’impiego pubblico del 23%. In Austria per lo stesso arco di tempo si è provveduto a un aumento del 15%. In Alto Adige / Südtirol i salari e gli stipendi in confronto sono saliti appena del 3%!

Bolzano, 30.05.2019

Cons. prov.

Hanspeter Staffler

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

Nella proiezione PowerPoint preparata dall’Agenzia per l’Ambiente per una Conferenza stampa datata 23.11.2016 sulla prima valutazione del Piano Clima effettuata nel 2016 leggiamo che “Oltre il 40% della popolazione risiede in Comuni dotati di un piano di tutela del clima e risparmio energetico”.

Si chiede quindi alla Giunta provinciale:
1. Quanti e quali sono i Comuni della Provincia dotati di un Piano di tutela del clima e risparmio energetico? Se ne chiede una lista.

Bolzano, 29.05.2019

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Qui puoi scaricare la risposta della Giunta.

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

L’ultima norma di attuazione sulle concessioni idroelettriche assegna alla Provincia la competenza di emanare una legge che regola anche le grandi concessioni.

Si chiede quindi alla Giunta provinciale:

1. Intende la Giunta provinciale presentare un disegno di legge provinciale sulle grandi concessioni idroelettriche?
2. Se sì, entro quando?
3. Sono già cominciati i lavori preparatori? Se sì, che punto sono?
4. La Giunta intende coinvolgere nella preparazione altri soggetti della società civile interessati al tema? Se sì, chi esattamente?
5. Quali grandi concessioni idroelettriche sono già scadute e sono gestite in regime di proroga? Si chiede: l’anno di scadenza e la società che le gestisce in proroga.
6. Quali grandi concessioni idroelettriche scadranno nei prossimi 5 anni e da chi sono gestite?

Bolzano, 29.05.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui puoi scaricare la risposta della Giunta.