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INTERROGAZIONE.
Come garantirne la rigorosa applicazione in provincia di Bolzano?
glifosate-no grazieIl 22 agosto 2016 sono entrate in vigore in Italia nuove restrizioni all’uso e al commercio del glifosato, l’erbicida brevettato dalla Monsanto nel 1974 che è il più diffuso al mondo ed è stato indicato come cancerogeno nel 2015 dall’International agency for research on cancer, l’organo dell’Organizzazione mondiale della sanità ritenuto la massima autorità in campo oncologico.
Le restrizioni sono state fissate dal Ministero della salute con Decreto Dirigenziale 16 agosto 2016, che rettifica l’allegato al decreto 9 agosto 2016 recante la “revoca di autorizzazioni all’immissione in commercio e modifica delle condizioni d’impiego di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glyphosate” (in attuazione del regolamento di esecuzione della Commissione n.1313 del 1 agosto 2016).
Il decreto del Ministero della salute stabilisce ad esempio la revoca delle autorizzazioni all’immissione in commercio di 85 prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva “glifosate” e che il glifosato non possa essere usato nella fase di pre-raccolta, “al solo scopo di ottimizzare il raccolto e la trebbiatura” e in aree sensibili come parchi, giardini, campi sportivi, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie.
Si chiede:

  1. Quanto è diffuso nell’agricoltura della Provincia di Bolzano l’uso del glifosato nella fase di pre-raccolta?
  2. Quali sono in Provincia di Bolzano le norme vigenti per l’uso del glifosato in aree sensibili come quelle citate del decreto dirigenziale del 16 agosto 2016?
  3. Le nuove norme emanate a livello nazionale col citato decreto trovano immediata applicazione anche in provincia di Bolzano, o la Giunta deve emanare un ulteriore provvedimento applicativo?
  4. Quali sono sul nostro territorio i soggetti , sia pubblici che privati, interessati dalle nuove disposizioni?
  5. Che cosa intende fare la giunta provinciale per garantire la più rigorosa applicazione anche sul territorio della provincia di Bolzano del Decreto Dirigenziale 16 agosto 2016 e per sorvegliare sul suo rispetto?
  6. In particolare, sono previste azioni di informazione verso gli utilizzatori, siano essi soggetti privati o enti pubblici? Se sì, che cosa è previsto di fare? Se no, come mai la Giunta ritiene di non dover mettere in campo iniziative mirate per informare sulla novità del decreto tutti coloro che lo devono rispettare?

Bolzano, 24 agosto 2016
Firmato Cons.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

Zivilschutz
Il fortissimo terremoto di questa notte che ha colpito l’Italia centrale nel triangolo tra Roma, Ascoli Piceno e Perugia ha provocato molte vittime. Già da un primo sguardo, l’entità dei danni è devastante, fino ad arrivare alla completa distruzione di interi paesi come Amatrice, Accumuli o Arquata.
I lavori necessari per la rimozione delle macerie e la ricostruzione superano le capacità delle forze della protezione civile, vigili del fuoco e volontari che al momento sono lasciati a loro stessi privi di coordinamento.
Visti i presupposti e l’emergenza, sarebbe un bel segnale se la Giunta offrisse aiuto valido ed efficiente alla popolazione colpita.
 
Bolzano, 24 agosto 2016
Hans Heiss              Riccardo Dello Sbarba                  Brigitte Foppa

Il parlamentare europeo Reinhard Bütikofer in ferie in Sudtirolo.
DSC_0374-ÜBERARBEITETIn estate l’Alto Adige/Südtirol è una meta amata da rappresentanti politici di spicco di varia appartenenza. Dopo Merkel, Napolitano & co, in questi giorni ha fatto tappa nella nostra provincia anche un noto politico Verde: Reinhard Bütikofer, co-presidente del Partito Verde europeo e membro del Parlamento Europeo. Dal Parlamento del Land Baden-Württemberg, attraverso il Parlamento federale tedesco, fino alla elezione al Parlamento europeo nel 2014 Bütokofer ha alle spalle una lunga carriera politica i cui inizi risalgono al 1988.
Poco prima della riapertura dei lavori nel Parlamento europeo, Bütikofer si è preso ancora un po’ di tempo per una breve vacanza in Sudtirolo. Nel corso di una piacevole cena in compagnia della signora Renée Krebs e di alcune/i rappresentanti dei Verdi sudtirolesi ha avuto modo di raccontare gli alti e bassi della sua lunga carriera politica. Al centro della conversazione ha tenuto banco la situazione politica europea: Bütikofer ha insistito nella descrizione del ruolo dei Verdi come forza politica che sin dall’inizio ha portato avanti il pensiero di integrazione europea come linea guida per le politiche ambientali, sociali ed economiche.
Il politico europeo ha mostrato però anche interesse nei confronti della politica sudtirolese, a partire dalla questione dei profughi e dalla situazione di Merano di cui hanno portato testimonianza il sindaco Paul Rösch e il Consigliere comunale Toni Ladurner.
I Verdi Altoatesini da qualche tempo stanno portando avanti l’istanza di adesione al Partito dei Verdi europei ed è proprio nel corso di un incontro dei Verdi europei a Utrecht che Brigitte Foppa e la collaboratrice Anna Hupel hanno conosciuto il co-presidente la primavera scorsa. A settembre c’è in programma un incontro ufficiale, con il quale si vuole rafforzare ancora di più il rapporto tra i Verdi Grüne Verc e il Partito verde europeo.
Bolzano/Bozen, 17.08.2016
Brigitte Foppa & Hans Heiss, co-portavoce / Co-Vorsitzende Verdi Grüne Vërc
Foto (da sx von links): Hans Heiss, Brigitte Foppa, Paul Rösch, Reinhard Bütikofer, Renée Krebs, Anton Ladurner

Due anni e mezzo fa ci eravamo presentati alle elezioni provinciali con il motto “Politica pulita, ambiente sano”. Di conseguenza l’impegno del gruppo consiliare e del partito verde nella prima metà della legislatura è stato dedicato fortemente alle tematiche della democrazia e della politica ambientale. E questo è stato riconosciuto, nel tradizionale seminario estivo dei Verdi, dai circa 40 presenti (rappresentanti del Coordinamento Provinciale, ma anche diversi consiglieri comunali e altri interessati). D’altro canto è stata rilevata esplicitamente la debolezza della Giunta Provinciale su questi temi. Proprio per questo l’azione verde in campo ambientale è ancora più necessaria, come è stato sottolineato unanimemente al Seminario. Il punto di approccio sarà la salvaguardia del clima con i tre pilastri della mobilità, della casa e dell’alimentazione. Lavoreremo poi anche sui temi dell’agricoltura sostenibile, della formazione alla sostenibilità e della tutela della natura. Oltre ovviamente a tenere molto bene d’occhio la legge sull’urbanistica che attualmente viene scritta dalla Giunta Provinciale e che per natura è il cardine dello sviluppo del territorio.
Il secondo tema del Seminario erano i costi della politica e i presenti hanno discusso la mozione che il gruppo consiliare ha depositato in Consiglio. Su questo argomento i Verdi giocano all’attacco lavorando in tre direzioni:
– primo punto: separare gli stipendi dei politici dai politici stessi. C’è bisogno di un nuovo “contratto” tra gli elettori e i politici da loro incaricati. La popolazione deve essere consultata, in un processo partecipato, sul giusto stipendio da assegnare e sul valore che vuole dare alla propria rappresentanza.
– secondo: separazione tra retribuzioni dei politici e finanziamento dei partiti. Attualmente i partiti vengono finanziati indirettamente attraverso le consigliere e i consiglieri eletti; i cittadini, di conseguenza, non possono avere voce in capitolo e spesso non hanno neanche le informazioni sulle finanze dei partiti. Si devono cercare le vie per rendere possibile, anche in Alto Adige, un finanziamento pubblico e trasparente, esattamente come in molti altri paesi europei. Così anche gli stipendi dei politici potrebbero essere più modesti e vicini agli stipendi delle altre persone.
– terzo: bisogna sondare le potenzialità dell’autonomia in materia. La convenzione offre un’eccellente occasione per stabilire, nel futuro regolamento della nostra autonomia, che siamo noi altoatesini che vogliamo definire i costi della nostra democrazia. E vogliamo farlo, per quanto possibile, con un processo partecipativo e condiviso tra cittadini e cittadine e i loro rappresentanti, rimediando così alle derive populiste sull’argomento.
In questo modo l’onore della rappresentanza politica potrebbe essere recuperato e rafforzato. Sarebbe un bel passo per uno sviluppo attivo e positivo del Bene Comune che a noi Verdi, da sempre, sta a cuore.
Brigitte Foppa e Hans Heiss, Co-Portavoce Provinciali

Sostenibilità digitale in Alto Adige/Südtirol: Perché gli standard open sono importanti per la democrazia
È stato uno dei temi affrontati nel dialogo estivo “Cloud: Mito, realtà, autonomia” tenutosi venerdì 29 luglio alla Casa Kolping di Bolzano.
gruppenbildÈ stato il primo evento pubblico del nuovo gruppo verde „Digital Sustainability”, a cui hanno partecipanto una quarantina di persone. Il relatore principale Italo Vignoli, fondatore di The Document Foundation, ha fornito una rapida panoramica sulla storia delle open source, delle loro possibilità di utilizzo e dei loro vantaggi rispetto ai prodotti creati e venduti dalle multinazionali i quali tendono a legare gli/le utenti in maniera esclusiva. Nel corso di una discussione molto interessante sono state affrontate le problematiche legate alla sicurezza, al copyright, agli effetti democratici dell’utilizzo dei software, ai confini della trasmissibilità e della trasmissione dei dati. Markus Mittelberger, Corinna Lorenzi e Anton Auer hanno raccontato di esperienze concrete con l’utilizzo di sistemi Cloud o Telegram come piattaforme di comunicazione per la creazione di documenti comuni. I Verdi bolzanini hanno organizzato tutta la campagna elettorale tramite Telegram.
Nel corso della serata si è presentato anche il nuovo gruppo di lavoro verde „Digital Sustainability”. Si tratta del quinto gruppo di lavoro accanto ai quattro già esistenti: Donne, Young Greens, verdECOnomia e social&green. È stato creato intorno alla necessità di creare in modo sostenibile il sistema digitale e nei prossimi mesi si occuperà di democrazia, accessibilità, pari opportunità del mondo digitale.
I criteri più importanti in tal senso sono stati raccolti nel „Manifesto per la sostenibilità digitale in Alto Adige/Südtirol“, presentato all’inizio della serata.
Il manifesto contiene 10 criteri della sostenibilità e 4 obiettivi:
1) Contenuti liberi: è importante sostenere modelli aperti e partecipativi di produzione culturale (ad es. Wikipedia…) affinché contenuti finanziati con soldi pubblici vengano resi liberamente accessibili.
2) Libero accesso al sapere: risultati di ricerche e attività educative finanziate dalla collettività devono essere resi disponibili quali beni di pubblico dominio.
3) Free Open Source Software (FOSS): grazie al software libero e liberamente modificabile è nata una nuova visione dell’informatica quale infrastruttura strategica in grado di legare trasparenza, indipendenza e sicurezza con efficienza dei costi a lungo termine.
4) Standard aperti, come fondamenta dell’interoperabilità e dell’interscambiabilità nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le quali devono essere in grado di unire la sicurezza degli investimenti con la loro sostenibilità.
Nel corso del dialogo estivo dello scorso venerdì è stato sottolineato con forza il significato concreto di questi 4 obiettivi per una strategia della “democrazia digitale” come parte di una democrazia moderna, la quale sarà assolutamente necessaria anche per una Autonomia moderna dell’Alto Adige/Südtirol.
A questo primo evento seguirà un „Dialogo autunnale“, dove si parlerà degli aspetti socio-politici della sostenibilità digitale.
Bolzano, 01.08.2016
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