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Il candidato verde stoppa l’avanzata dei Freiheitlichen all’ultimo momento

van-der-bellen auguri VGVCome quattro settimane fa il primo turno, anche il ballottaggio per le elezioni del nuovo Presidente della Repubblica in Austria ha riservato una grossa sorpresa, stavolta molto piacevole: lo spoglio del voto postale (quasi 800.000 schede, il 14% dell’elettorato!) ha catapultato in avanti l’ex portavoce nazionale dei Verdi Alexander Van der Bellen, che partiva da una posizione di svantaggio, e ha così bloccato l’annunciata “marcia trionfale” del candidato dei Liberal-Nazionali Norbert Hofer.
La vittoria di Alexander Van der Bellen è la vittoria dell’equilibrio, della mitezza, dell’umanità, dell’Europa senza confini ed ha un grande significato non solo per l’Austria. Il suo successo potrebbe fungere da freno all‘avanzata delle destre populiste in tutta Europa e dimostra che una decisa mobilitazione di tutte le forze e la grande credibilità di un candidato possono convincere la maggiorparte delle elettrici e degli elettori. Ora il nuovo Presidente avrà il grande compito di sanare la polarizzazione che è venuta alla luce negli ultimi mesi in Austria e di unire la nazione con una politica coerente e pacificatrice. Le sue prime parole dopo l’elezione fanno sperare bene in questo senso.
Per l’Alto Adige-Südtirol l’elezione di Van der Bellen è una vera fortuna. Il nuovo Presidente conosce a fondo e di persona la situazione tirolese e sudtirolese e certamente continuerà nell‘impegno del presidente Fischer per il Brennero come linea di passaggio più che di confine.
Noi Verdi Grüne Vërc siamo felicissimi per l’elezione del nuovo Presidente e gli facciamo i nostri migliori auguri. La vittoria della sua personalità onesta e di grande carisma è un risultato che fa bene all’Austria e ai suoi vicini. È, anche per noi, un faro di incoraggiamento.
23.05.2016
Hans Heiss, Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba

Mettiamo in chiaro le cose! Sul futuro dell’aeroporto decidono i cittadini e le cittadine, o no?
terminal flughafenOggi il senatore Berger, alla vecchia maniera, ricorre alla tattica del creare confusione.
Il senatore sostiene che se vince il NO all’ampliamento dell’aeroporto si dovrebbe cercare un nuovo investitore e l’ABD dovrebbe continuare a occuparsi del funzionamento dell’aeroporto. Giustifica così ancora una volta gli investimenti eccessivi e chiaramente inutili finora sostenuti in un aeroporto che è rimasto in deficit e al di sotto di ogni aspettativa.
Ora si butta nel dibattito anche l‘ENAC in qualità di superteste, il quale a detta del senatore anche in caso di un rifiuto da parte della popolazione obbligherebbe la nostra provincia a mantenere in funzione l’aeroporto.
Queste argomentazioni ci stupiscono non poco: stranamente in questo caso sembra che gli ambiti d‘azione dell‘autonomia non valgano quasi nulla, tanto che pare quasi si voglia chiamare Roma in difesa dell’aeroporto.
È stata scritta una legge provinciale sul funzionamento dell‘aeroporto con tanto di condizioni. Questo ci dimostra che possiamo decidere noi i criteri e a questa facoltà ci dobbiamo attenere anche in futuro, argomentando in modo onesto, invece di fomentare paure con scenari di insicurezza.
Il Consiglio provinciale, su iniziativa del Presidente della Provincia, ha posto la decisione definitiva sul futuro dell’aeroporto nelle mani delle cittadine e dei cittadini. Un NO da parte della popolazione significa che la gente non vuole l‘aeroporto in questa forma (e a maggior ragione nemmeno in una forma più grande con ampliamento e aerei più grandi). In questo caso l‘indicazione alla politica sarebbe chiara e compito della Giunta declassare l‘aeroporto, rendendolo poco attraente per un bando.
Rimane infine la domanda del perché si chiede alla popolazione di decidere se in realtà non c‘è alternativa per il futuro dell‘aeroporto. O i cittadini e le cittadine sono stati presi in giro, oppure è in atto un tentativo irragionevole di creare confusione.
Con titoli quali „Sognatori“, „Decisioni di pancia“, „Favola della buona notte“ si continuano a offendere i cittadini e le cittadine e la loro capacità decisionale, mentre allo stesso tempo si richiede una discussione obiettiva. Dura essere più contraddittori.
Gruppo Verde in Consiglio provinciale
Gruppo Verde in Consiglio provinciale

L’ampliamento dell’aeroporto sotto la lente della Convenzione delle Alpi

Flughafen Landebahn Blick Burggrafenamt
Da quando è cominciata la discussione sul progetto di ampliamento dell’aeroporto è stata ripetutamente citata la Convenzione delle Alpi. Le persone critiche verso questo progetto si sono chieste giustamente se questo trattato internazionale consenta o meno l’ulteriore ampliamento dell’aeroporto. Partendo da questo dubbio, il Gruppo Verde in Consiglio provinciale ha chiesto un parere in merito alla CIPRA Austria. Lunedì 8 maggio il “servizio giuridico” della CIPRA ci ha consegnato il proprio parere scritto.

In sintesi, la CIPRA afferma che: “L’impatto complessivo del progetto per l’ampliamento dell’aeroporto appare in ogni caso in forte attrito (in einem starken Spannungsverhältnis) con gli obiettivi del Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi”.

Atri punti confermano i dubbi dei critici dell’ampliamento dell’aeroporto:

  1. Il potenziamento del trasporto aereo è in contraddizione con il principale obiettivo del Protocollo trasporti di diminuire le emissioni dannose e di spostare i trasporti su rotaia.
  2. In base all’articolo 12 del Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi, il potenziamento dell’aeroporto di Bolzano va considerato “significativo” per l’aumento dell’impatto ambientale e acustico e rientra tra quegli interventi che vanno possibilmente evitati o limitati, valutando con attenzione se esistano alternative più ecocompatibili.
  3. Le possibili alternative devono essere analizzate con la stessa accuratezza con cui è stato valutato l’ampliamento dell’aeroporto. Va valutata in primo luogo la possibilità di potenziare i collegamenti via treno con gli aeroporti già esistenti nelle vicinanze e più in generale le possibilità di migliorare la mobilità attraverso il potenziamento del sistema di trasporto pubblico. Questi interventi devono avere la priorità su ogni “significativo ampliamento” dell’aeroporto.
  4. Nella legge provinciale, così come nel piano di sviluppo, non vengono presi in considerazione gli aspetti legati alla tutela dell’ambiente e della salute, come invece previsto dal Protocollo trasporti. Contro possibili rischi per salute e sicurezza, vista anche la posizione topografica particolare, occorre applicare il criterio di precauzione, che impone di intervenire anche in caso di remota possibilità di rischio.
  5. Per progetti infrastrutturali di questo rilievo, il Protocollo trasporti prevede l’obbligo di “verifiche di opportunità”, “valutazioni d’impatto ambientale” e “analisi dei rischi” da effettuale PRIMA dell’approvazione del progetto. Tutte queste verifiche ancora oggi mancano.
  6. Nel Protocollo trasporti valgono i principi della “internalizzazione dei costi” e del “chi inquina paga”: dunque vanno verificati tutti i costi, da quelli ambientali ai danni economici (anche per i privati e l’economia del territorio circostante) e vanno messi a carico di chi usa l’infrastruttura.
  7. Gli Stati confinanti devono essere consultati su simili progetti per i possibili effetti sul loro territorio, in questo caso Austria e Germania; cosa che non è stata fatta.
  8. L’ampliamento dell’aeroporto mette a dura prova anche il rispetto del “Protocollo sul turismo” della Convenzione, che impegna a un turismo sostenibile. Un aumento di turisti di sempre più breve permanenza contrasta con tale obiettivo.

Tutte queste valutazioni mancano sia nella legge sull’aeroporto, sia nel “progetto di sviluppo”, che partono unicamente dall’esigenza di “far funzionare” economicamente la struttura.
La Convenzione delle Alpi è un trattato internazionale entrato nella legislazione dei singoli Stati che l’hanno ratificato. In Italia il protocollo trasporti è entrato in vigore il 7 maggio 2013. Il rispetto di impegni e obiettivi della Convenzione delle Alpi riguarda anche la Provincia di Bolzano, in quanto parte di uno Stato firmatario e dell’Unione europea.
Per questo, chiediamo alla Giunta Provinciale di integrare le valutazioni richieste dal Protocollo Trasporti nella futura Valutazione di Impatto Ambientale e di tenere conto di tutto questo anche nelle procedure previste dopo la consultazione popolare del 12 giugno.
Invero sarebbe stato molto meglio agire fin dall’inizio nel pieno rispetto della Convenzione delle Alpi. Solo attraverso la quotidiana applicazione dei principi di questo fondamentale trattato per la tutela dell’area alpina e di chi ci abita, l’Alto Adige potrà meritarsi davvero il titolo di “Regione del clima”.
Bolzano, 10.05.2016
Gruppo Verde in Consiglio provinciale
Il parere della CIPRA Austria:
[gview file=”http://www.verdi.bz.it/wp-content/uploads/2016/05/Endversion_StellungnahmeRSS_FlughafenBozen_12042016.pdf”]

Il vittimismo di Ulli Mair è del tutto spropositato.
prissianIl fatto che la Provincia cerchi alloggi per altri 700 richiedenti asilo, ha fatto infuriare la consigliera dei Freiheitlichen Ulli Mair, la quale accusa la giunta di „bypassare“ la popolazione piazzando profughi sotto casa a loro insaputa.
Anche se noi Verdi non siamo i difensori d’ufficio del lavoro della giunta e dell‘assessora Martha Stocker, ricordiamo che i 1000 richiedenti asilo e profughi attualmente accolti sono un numero esiguo e che dopo una prima reazione scettica sono stati accolti molto bene dalla popolazione locale. Altri 700 richiedenti asilo nel corso del 2016 li possiamo reggere, soprattutto se paragonati ai numeri del Land Tirolo che ne deve gestire ca. 7000.
Anche il riferimento alla situazione particolare dell‘Alto Adige/Südtirol con i tre gruppi linguistici è un argomento molto debole: l‘Alto Adige con la presenza di più culture non è un „territorio menomato“ bisognoso di particolare indulgenza, ma una regione consapevole tra le più benestanti in Europa. Se anche in Italia, come criterio per la distribuzione, si prendesse in considerazione la capacità economica oltre che il numero della popolazione (come viene fatto in Austria o in Germania) sarebbero ben altre le cifre di persone da accogliere con cui dovremmo confrontarci.
Ulli Mair sa poi meglio di tutti che la convivenza di più gruppi linguistici non è uno svantaggio, ma un valore aggiunto.
La nostra provincia e le persone che vi abitano non devono essere sovraccaricate nella loro disponibilità all‘accoglienza, ma soprattutto non devono essere mandate in un panico ingiustificato. L‘accoglienza dei profughi ha sì bisogno di una gestione migliore e di una visione più a lungo raggio, ma le grida d‘allarme della destra tedesca non vi danno alcun contributo.
05.05.2016
Brigitte Foppa e Hans Heiss, co-portavoce Verdi Grüne Vërc

Willi Hagl Foppa DelloSbarba Heiss

Georg Willi, Sigi Hagl, Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba


Rappresentanti politici dei Verdi da Germania, Austria e Italia dicono un chiaro e univoco NO alla chiusura del Passo del Brennero. “Chi chiude il confine al Brennero spacca l’Europa, poiché non esiste altro luogo più simbolico per uno sviluppo unitario europeo qual è il collegamento Nord-Sud attraverso le Alpi” hanno sostenuto giovedì al Brenero Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba insieme ai portavoce dei Verdi bavaresi e tirolesi Sigi Hagl e Georg Willi. L’incontro transfrontaliero è avvenuto in seguito a una riunione con il sindaco del Comune di Brennero Franz Kompatscher il quale ha spiegato loro gli ultimi sviluppi della situazione.
Grüne Delegation mit BM Kompatscher

La delegazione verde dei tre Stati con Franz Kompatscher, il sindaco del comune di Brennero.


L’Austria si prepara ad avviare controlli accurati lungo il confine per mettere un freno al flusso dei profughi. Se a tal scopo verrà eretta anche una recinzione è una questione ancora aperta. I Verdi altoatesini, tirolesi e bavaresi criticano le intenzioni austriache espresse finora in una dichiarazione comune. Chiedono una soluzione europea con centri di prima accoglienza posizionati negli Stati periferici dell’UE e un sistema di distribuzione equilibrato e solidale dei richiedenti asilo in tutta Europa.
Nel documento viene sottolineato anche il valore economico e sociale dei confini aperti. La libertà di circolazione di cittadini, cittadine, merci, servizi e capitali, da libertà basilare per l’UE è diventato concetto base per tutte le persone. In più un’intera generazione è cresciuta ormai senza conoscere confini. “Un ritorno ai controlli di frontiera, alla chiusura o addirittura a recinzioni sarebbe un passo indietro agli occhi di tutti/e i/le giovani adulti/e che hanno conosciuto solo un’Europa aperta, e anche agli occhi di tutte le altre persone.”
05.05.2016
Brigitte Foppa e Hans Heiss, Coportavoce Verdi Grüne Vërc