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EuregioAncora nella nostra regione si scambiano ruoli ed istituzioni – segnale che non è cambiato nulla.
Ancora „infeltrimento“ vecchio stile – si capiva ieri dalle notizie sui media: i rappresentanti dell’Euregio, Günther Platter (Bundesland Tirol), Ugo Rossi (Trentino) ed Arno Kompatscher (Alto Adige) avevano esposto i loro obbiettivi di una migliore collaborazione in Europa e dichiarato Herbert Dorfmann (SVP) “comune candidato al Parlamento europeo”.
La domanda si pone chiaramente: con quale legittimazione tre governatori hanno selezionato il candidato comune per l l’Euregio? Al tavolo della conferenza stampa non si trovavano tre rappresentanti di partiti, bensì i rappresentanti di tre istituzioni – senza il minimo diritto di proclamare un candidato comune.
Critichiamo severamente questa eclatante confusione di livelli e ruoli e la reputiamo un abuso di ruolo istituzionale. Delude soprattutto il nostro presidente della Giunta Provinciale, che si era proposto per superare vecchi schemi di infeltrimenti tra partito, istituzioni ed associazioni e che ora cade nello stesso modo di procedere conosciuto sotto il suo predecessore. Anche l’evidente paura dell’SVP di non raggiungere la soglia delle 50.000 preferenze (soglia istituita ai tempi dalla stessa SVP per evitare la concorrenza di altri partiti), non giustifica questa terribile gaffe.
Invitiamo ora i tre governatori Kompatscher, Rossi e Platter a dichiarare anche la candidata verde Oktavia Brugger, della lista „Tsipras“, candidata comune per l’Euregio, esattamente come successo col candidato Dorfmann.
E per il futuro invitiamo il presidente Kompatscher a fare più attenzione ai limiti dei propri ruoli nel partito e nelle istituzioni.
Brigitte Foppa e Giorgio Zanvettor, Co-Portavoce Provinciali Verdi Grüne Vёrc

Vorstellung der Kandidatin der Südtiroler Grünen und SEL auf der Liste „Tsipras“
v.l./d.s. Riccardo Dello Sbarba, Nicola Fratoianni, Oktavia Brugger, Brigitte Foppa
Den Besuch von Nicola Fratoianni, gesamtstaatlicher Koordinator von „Sinistra Ecologia Libertà“, in Bozen nahmen die Grünen und SEL zum Anlass, die Kandidatur von Oktavia Brugger innerhalb der Liste „Tsipras“, „L’altra Europa“ in einer Pressekonferenz vorzustellen.
Die ehemalige RAI-Journalistin zeigte dabei unter anderem die Leitlinien ihres Wahlkampfes auf. Entgegen allen, oft populistisch argumentierenden Eurokritikern, betont Brugger dass Europa in erster Linie ein Friedensprojekt ist, das es zu schützen, zu verteidigen und weiter zu entwickeln gilt, um aus der reinen Wirtschaftsunion auch eine politische Union zu machen. Es braucht nicht weniger, sondern mehr Europa, im Sinne einer gemeinschaftlichen Arbeits- und Sozialpolitik. Zugleich muss Europa mit der menschlichen Vielfalt und jener der Natur sorgfältig umgehen.
Ein Ausweg aus der Krise kann nur im Sinne der Nachhaltigkeit erfolgen, da der Weg des blinden Neoliberalismus bereits beschritten wurde – und in die jetzige Sackgasse geführt hat.
Solidarität, der Grundwert Europas, muss wieder zur Leitlinie europäischer Politik werden, darin waren sich bei der Pressekonferenz alle Anwesenden (darunter die lokale Führung der Grünen und
SEL und der ehemalige Europaparlamentarier Sepp Kusstatscher) einig.
Nicola Fratoianni ergänzte, dass die Krise nicht mit reiner „Austerity“-Politik bekämpft werden könne, wie das Beispiel Griechenlands deutlich zeige. Auch in dieser Perspektive ergibt das Bündnis mit Alexis Tsipras Sinn.
Die Grünen Südtirols sehen darin eine ideelle Ergänzung zu den eigenen, seit jeher vertretenen Werten und zugleich die beste Chance, die staatliche 4%-Hürde zu bewältigen.
Oktavia Brugger ist innerhalb der Südtiroler Kandidaten für das Europaparlament die echte Neuigkeit, ein bekanntes und zugleich erfrischendes, politisch neues Gesicht. Sie ist die Alternative für alle ökosozialen, demokratischen, kritischen, aufgeschlossenen WählerInnen am 25. Mai.
Bozen, den 23.04.2014

Ancora una volta constatiamo esserci delle grandi difficoltà in aritmetica quando si tratta della nomina paritaria di un comitato: il nuovo Comitato provinciale per le comunicazioni infatti è composto da una donna e cinque uomini. È questa l’applicazione concreta della “situazione di equilibrio fra i generi” da prevedere per “tutti gli organi nominati dal Consiglio provinciale ovvero dalla Giunta provinciale” così come indicato nelle legge provinciale n. 5/2010? Il Gruppo verde in Consiglio provinciale ha presentato un’interrogazione in proposito (si veda allegato).
Ne abbiamo abbastanza delle vostre difficoltà in aritmetica!

In rappresentanza delle Donne Verdi
Evelyn Gruber-Fischnaller e Caterina Maurer
[email protected]

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Le Donne Verdi hanno eletto pochi giorni fa le loro nuove portavoci: sono Caterina Maurer (31) e Evelyn Gruber-Fischnaller (27) a coordinare ora il gruppo delle Donne Verdi, ormai ampiamente consolidato ed attivo su più fronti. “Noi donne abbiamo una storia antica, anche se quest’ultima non viene narrata nelle scuole, nonché molte predecessore, benchè non tutte figurino tra le pagine dei libri. Il compito che ora noi ci poniamo è quello di sviluppare cose nuove partendo proprio da questo fondamento”, queste le parole di Maurer e Gruber-Fischnaller. “La politica è per tutte, non importa a che livello e in che modo”. Caterina Maurer è nata a Bolzano nel 1982, respirando sin da piccola un’atmosfera bilingue con la madre italiana ed il padre tedesco. Si è laureata presso l’università di Trento in filosofia, con una prima tesi sull’interpretazione hegeliana dell’Antigone sofoclea e sulle letture femministe dell’Antigone hegeliana. “Esito di questo percorso di ricerca è la considerazione che Hegel non immagina che il rapporto fra la donna e l’uomo possa essere un legame di cultura. È quest’ultima una visione che a mio giudizio conserva elementi d’agghiacciante attualità e che merita d’esser posta sotto il segno dell’interrogazione”, così Caterina. Evelyn Gruber-Fischnaller, nata nel 1987, fa parte dei Verdi Grüne Verc dal 2010. Laureata in Scienze della comunicazione lavora in questo ambito. Da due anni è co-portavoce delle Donne Verdi (prima con Gerda Gius, in pensione da dicembre), ora é stata riconfermata con Caterina Maurer.
[email protected]

Donne con Oktavia

sexten-helm-rotwandRicorso contro il collegamento sciistico Helm-Rotwand respinto: Il tanto discusso collegamento verrà realizzato, la natura e il paesaggio non contano

La controversia intorno al collegamento sciistico Helm-Rotwand si è concluso. I ricorsi contro la realizzazione del progetto sono stati respinti dal tribunale amministrativo di Bolzano. Le sentenze vanno rispettate, gli interessi di turismo ed economia sono legittimi. Rimane comunque una grande amarezza per gli interventi invasivi che ora seguiranno su un paesaggio di grande valore naturalistico. Il passaggio nelle Alpi Carniche con la sua biosfera particolare e il ricco patrimonio animalistico verrà ora rovinato in punti centrali, e i vantaggi immediati non potranno certo compensare i danni sul lungo periodo.

La regressione del turismo invernale verrà fermata per un breve lasso di tempo, il turismo estivo, invece, subirà un danno notevole a causa delle ferite paesaggistiche che ne deriveranno. Il cambiamento climatico, ormai inevitabile, nei prossimi anni e decenni favorirà i territori che resteranno il più possibile intatti. A Sesto si è andati nella direzione contraria, con sollievo da parte della maggioranza locale, ma che fa da apripista ad altri investimenti problematici e discutibili.

Vogliamo ringraziare gli ambientalisti e le ambientalisti di Sesto e non solo: non si sono lasciati abbattere dalla violenta ostilità espressa nei loro confronti e ora più che mai meritano la nostra solidarietà illimitata.

Bolzano, 16. 4. 2014

Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa

INTERROGAZIONE

rienz-perchaCentrali Hydros: ci sono gli investimenti ambientali?

In Provincia di Bolzano 4 centrali Hydros sono in scadenza nei prossimi anni e le gare non sono state mai indette.

La vicenda è nota: Le gare non sono state mai indette (soprattutto per la centrale di Brunico, la cui concessione è appena scaduta), la legge provinciale sulle gare per le grandi concessioni è stata cancellata nel dicembre del 2012 e dunque anche in provincia di Bolzano l’unica norma in vigore è quella dell’art. 37 del “Decreto Monti” (DL 22 giugno 2012, n. 83)che al comma 2 prevede che “per le concessioni in scadenza entro il 31 dicembre 2017, per le quali non è tecnicamente applicabile il periodo di cinque anni”, tali concessioni siano di fatto prorogate fino al 31 dicembre 2017.

Risultano così prorogate fino al 31 dicembre 2017 le concessioni delle centrali Hydros di Brunico (scadenza 05.03.2014, proroga di 45 mesi), Vizze (scadenza 17.11.2016, proroga di 14 mesi) e Marlengo (scadenza 18.11.2016, proroga di 14 mesi).

Il problema: così i concessionari possono andare avanti alle vecchie condizioni, che non prevedevano investimenti ambientali.

Su questo noi Verdi ci siamo subito attivati, presentando una mozione che è stata approvata il 9 maggio 2013 e che impegnava la Provincia “a trovare una soluzione giuridica, in analogia con quanto previsto dall’articolo 19/bis comma 1 della legge provinciale nr. 7 del 20 luglio 2006, e concordandola con i comuni interessati, affinché per le concessioni idroelettriche che verranno prorogate sia garantito ai comuni stessi un importo da parte del concessionario per gli investimenti ambientali”.

Ciò comportava che anche per concessioni prorogare in futuro (la legge del 2006 aveva effetto fino al 2010) il concessionari paghi un contributo di 38 € per Kw di potenza nominale da spendere in investimenti ambientali.

La mozione dei Verdi fu appunto approvata. Successivamente, in esecuzione di tale mozione, il 9 settembre 2013, il Consiglio provinciale approvò una modifica della legge nr. 7 del 20 luglio 2006 che estendeva la normativa anche alle centrali in scadenza nel presente e nel futuro.

Sono passati diversi mesi, la concessione di Brunico è scaduta ed è il momento di chiarire se la legge ha avuto un seguito.

Questo premesso, si chiede:

  1. E’ stato trovato un accordo con la Hydros per quanto riguarda il pagamento di contributi per investimenti ambientali per le 4 centrali in scadenza, ricordate in premessa?
  2. Se no, quali ostacoli ci sono?
  3. Se sì, quali sono le nuove condizioni in vigore e da quando valgono tali condizioni?
  4. In particolare, a quanto ammontano i contributi per investimenti ambientali da parte del concessionario e come sono stati calcolati?

Alle due ultime domande si chiede una risposta separata per ciascuna centrale, in ordine di scadenza delle concessioni (dunque cominciando da Brunico, che è già scaduta).

Bolzano, 31 marzo 2014

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

INTERROGAZIONE

Riccardo Dello Sbarba8 centrali ex Enel prorogate: previsti investimenti ambientali?

Con efficacia dal 1° gennaio 2011 la società SE Hydropower ha acquistato da ENEL il “ramo delle Piccole derivazioni” al prezzo complessivo di 20 milioni di euro.

Gli impianti sono elencati nell’allegato 1 dell’accordo:

Concessioni di piccola derivazione ex ENEL

  Potenza
  MW
Fontana bianca GD/1596 10,2

Longiarù O/1384

0,18

Predoi D/1037

0,35

Stagona GD/980

1,75

Pontives GD/37

0,85

Selva Gardena GD/238

1,7

Versciaco GD/66

2,6

Pracomune GS/87 (ricompresa nella GS/1742, S. Valburga)

0,27
   

Totale

17,9

Un vero e proprio “giallo” nella vicenda è stato quello della data di scadenza di queste concessioni. Nell’accordo SEL-ENEL viene citato come anno di scadenza il 2019. Tuttavia nella pubblicazione ufficiale della Provincia autonoma di Bolzano, “Le centrali idroelettriche in Alto Adige”, edizione 2007 o 2009, con prefazione a pag. 2 dell’allora assessore Laimer, le 8 “mini idro” vengono illustrate alle pagine 68 e 69 (vedi allegato) e nella colonna “data di scadenza” è segnato l’anno 2010 per tutte.

Dunque qual è la vera data?

A una nostra interrogazione in proposito (nr. 2921/12) l’assessore Mussner rispose il 28.11.2012 dicendo che la data effettiva di scadenza era davvero il 2029.

A parte i dubbi che restano in tutta questa vicenda (che appare l’ennesimo regalo fatto a Enel), prendiamo atto di questa scadenza al 2029.

Il problema: il concessionario SE Hydropower sta andando avanti alle vecchie condizioni, che non prevedevano investimenti ambientali. Una grossa perdita per i comuni interessati.

E’ un aspetto che riguarda anche le grandi centrali Hydros, le cui concessioni sono state prorogate al 2017, anche qui senza contributi ambientali. Su questo noi Verdi ci siamo subito attivati, presentando una mozione che è stata approvata il 9 maggio 2013 e che impegnava la Provincia “a trovare una soluzione giuridica, in analogia con quanto previsto dall’articolo 19/bis comma 1 della legge provinciale nr. 7 del 20 luglio 2006, e concordandola con i comuni interessati, affinché per le concessioni idroelettriche che verranno prorogate sia garantito ai comuni stessi un importo da parte del concessionario per gli investimenti ambientali”.

Ciò comportava che anche per concessioni prorogare in futuro (la legge del 2006 aveva effetto fino al 2010) il concessionari paghi un contributo di 38 € per Kw di potenza nominale da spendere in investimenti ambientali.

Nella mozione non avevamo pensato solo alle 4 centrali Hydros, bensì a tutte le centrali gestite senza pagamento di alcun contributo ambientale. Al punto nr. 2 della parte deliberativa la nostra mozione infatti aggiungeva:

il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale

2. A verificare con i comuni interessati se è giuridicamente praticabile una soluzione analoga anche per le concessioni idroelettriche in corso che non prevedono investimenti ambientali.

Come si vede, questa parte riguarda anche le 8 “mini-Enel” gestite attualmente da SE Hydropower. Nei comuni in cui sono le centrali c’è grande interesse per questo aspetto, che potrebbe portare benefici al territorio nei prossimi 15 anni.

Questo premesso, si chiede:

  1. E’ stata fatta la verifica cui la mozione approvata il 9 maggio 2013 impegnava la Giunta provinciale?
  2. Se no, come mai la Giunta non ha ottemperato a una mozione approvata a grande maggioranza dal Consiglio provinciale?
  3. Se sì, quali sono gli esiti della verifica?
  4. In particolare, è stata aperta una trattativa con SE Hydropower per arrivare al pagamento dei contributi ambientali per le 8 “mini ex Enel” sul nostro territorio?
  5. Se sì, quali conclusioni ha dato questa trattativa? Si chiede una risposta separata per ciascuna centrale.

Bolzano, 31 marzo 2014

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss