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I Verdi vogliono ottenere un bel mix di persone sulla loro lista, sia persone nuove che già politicamente attive. Con Irene Senfter vi si aggiunge una candidata che conosce il mondo della politica da diversi punti di vista.

Nata nel 1971 a Cermes, Irene Senfter è stata presidente e collaboratrice dell’Associazione studentesca SH asus (1999-2001), per molti anni dirigente del Partito Verde, fino al 2010 è stata assistente personale del sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli. Ed è continuata a crescere: oggi dirige l’Hotel Schwarzhorn, sul Passo di Oclini a quota 2.000.

“La politica determina la nostra vita quotidiana, ed è importante farne parte”, così Irene Senfter. “Io vedo la politica non solo nel senso classico. Per me, qualsiasi forma di impegno per la società è fare politica: partecipare a discussioni pubbliche, scrivere lettere ai giornali o online, collaborare in istituzioni educative, associazioni e federazioni, impegnarsi per la democrazia diretta… Sono convinta che per portare avanti dei progetti bisogna rispettare i nostri “avversari politici” e accettare il compromesso, ossia la soluzione che permetta a tutte le persone di vivere serenamente. Lo sport mi ha insegnato molto in questo senso: avere un obiettivo chiaro, lavorare per raggiungerlo, perseverare, lottare, ma anche essere leale, rispettare l’avversario e accettare che non si può vincere sempre.” Dal 2010 la biologa è consigliera comunale a Lana per la Dorfliste-Lista civica.

Curiosa, scrupolosa, determinata – Irene Senfter gioca in squadra e vanta grandi capacità organizzative. L’atleta (corsa, alpinismo, ciclismo, nuoto, sci) ha già candidato per i Verdi, sia nel 2003 che nel 2008. Tendenza dei voti di preferenza: in crescita.

Da ormai quasi un mese lo smaltimento rifiuti a Bolzano è gestito in base al costo effettivo dello smaltimento della quantità di rifiuti prodotta da ogni nucleo famigliare. L’obiettivo è quello di ridurre la quantità di rifiuti residui che finisce nell’inceneritore, e di aumentare la quantità di materiali riciclabili che possono essere riciclati separatamente.

 

Deve essere il nostro comune obiettivo quello di impegnarci per la riduzione dei rifiuti e – dove non ulteriormente possibile – di utilizzare il principio del recupero.

 

Noi del gruppo “verdECOnomia – Grüne Wirtschaft” troviamo irresponsabile il fatto che alcuni responsabili politici infiammino ulteriormente le comprensibili preoccupazioni dei cittadini/e e che promuovano raccolte di firme per il reinstallamento del vecchio sistema di raccolta. Con ogni cambiamento nascono problemi e dettagli da perfezionare, ed è giusto che i responsabili devono impegnarsi per risolverli. Ma riteniamo irresponsabile e squallido istigare al rifiuto di una procedura sia efficiente che ecologica per la separazione dei rifiuti.

 

In particolare, l’industria deve riconoscere che ideare nuove forme di sistemi di imballaggio può offrire anche opportunità economiche ed innovative. Ciò richiede incentivi: se i cittadini/e si abituano ad evitare gli imballaggi monouso e i materiali di imballo non riutilizzabili, si aumenterà anche la pressione sugli sviluppatori per la produzione di materiali di imballaggio ecocompatibili.

 

Questo ciclo virtuoso, di certo anche economico, deve essere incoraggiato piuttosto che rallentato.

Klaus Egger
capogruppo „verdECOnomia – Grüne Wirtschaft“
+39 339 6219025
Verdi-Grüne-Vёrc

RiccardoCommissione d’inchiesta: la Svp “sterilizza” la relazione finale. Il rappresentante dei Verdi Riccardo Dello Sbarba presenterà in Consiglio provinciale una relazione di minoranza sulle gravissime responsabilità politiche emerse dai lavori d’inchiesta.

Dopo mesi di tattica del rinvio e dell’insabbiamento, il rappresentante della Svp Pichler Rolle, forte della maggioranza dei voti di cui dispone, ha eliminato dalla relazione finale ogni valutazione politica. Quello che è rimasto è una semplice cronologia tecnica, che andrà in Consiglio provinciale a settembre.

Il rappresentante dei Verdi in Commissione, Riccardo Dello Sbarba, ha annunciato la presentazione di una relazione di minoranza in cui racconterà la verità emersa chiaramente dalle audizioni dei diversi funzionari e protagonisti della politica energetica: che per lo scandalo SEL – al di là dei reati commessi da singole persone – esiste una chiara e grave responsabilità politica delle Giunte provinciali delle ultime tre legislature, del loro Presidente e dei partiti che formavano la maggioranza.

Nelle diverse audizioni è emerso con chiarezza il contesto, creato dalla politica, nel quale è potuto maturare lo scandalo SEL: totale mancanza di trasparenza; leggi che lasciavano ampio spazio all’arbitrio della politica; indebolimento voluto degli uffici provinciali preposti alle gare; affidamento di fatto alla SEL dell’intera politica energetica; rovesciamento dei pareri tecnici con decisioni politiche di parte; umiliazione della professionalità; negazione delle più elementari regole dello stato di diritto; confusione dei ruoli e conflitti di interesse, sia istituzionali che personali; totale sordità nei confronti di chi, più volte, lanciava l’allarme su come stavano andando le cose. I funzionari fedeli sono stati degradati a persone non grate, le scelte erano nelle mani di poche persone dotate di un immenso potere.

Con la propria relazione di minoranza i Verdi porteranno in Consiglio e di fronte all’opinione pubblica tutte queste verità, affinché i cittadini e le cittadine non dimentichino che cosa è stato lo scandalo SEL e che esso è ancora aperto ed attuale, non avendo trovato la politica ancora nessuna soluzione.

Chi ha mentito, chi ha insabbiato, chi ha portato al fallimento la politica energetica della nostra provincia non può essere più votato!

Consiglieri provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 27 agosto 2013

 

Il Green-Team

Il Green-Team

Forse non tanti leggono i programmi elettorali dei partiti. Ma per noi Verdi esso costituisce comunque una parte importante della campagna elettorale. Vogliamo misurarci con i concorrenti proprio sulle le cose concrete da fare, senza cedere alle solite schermaglie e personalizzazioni che hanno reso tanto odioso il sistema politico agli occhi di molti cittadini e molte cittadine.

 

Una tappa fondamentale era perciò il seminario programmatico svoltosi al Centro Ambientale del Colle con le candidate e i candidati della nostra lista.

 

Si è deciso di puntare l’attenzione della campagna su due temi principali:

a)     natura ed ambiente – da sempre tema verde per eccellenza

b)     democrazia e diritti – il tema sul quale i nostri consiglieri provinciali hanno lavorato maggiormente nell’ultima legislatura.

 

Sono stati elaborati anche alcune prime richieste programmatiche:

a)     Una nuova legge urbanistica che si basa sul principio “consumo di suolo zero”!

b)     Nessun euro di soldi pubblici al traffico aereo

c)     Vera democrazia diretta

d)     L’energia ai Comuni

e)     Uno studio di fattibilità per il Reddito di Base.

 

Il resto del programma e la lista completa dei candidati e delle candidate verranno presentati nella prima metà di settembre.

 

 

Brigitte Foppa, Capolista alle elezioni provinciali 2013

Riccardo Dello Sbarba, Portavoce e consigliere provinciale

RiccardoHansLa Giunta Provinciale oggi ha dato l’incarico alla Südtirol Informatik di sviluppare un sistema informatico per la sanità provinciale. Lo scambio di informazioni tra gli ospedali, i distretti sanitari e i medici di base della provincia potrebbe finalmente funzionare senza difficoltà…

Sarebbe anche una splendida notizia, se non fosse per il fatto che misure per garantire una circolazione migliore dei dati di pazienti e ammalati vengono ormai annunciate da 10 anni e ancora niente, purtroppo, è stato portato a compimento. Il trasferimento di importanti dati da Merano a Brunico a oggi non è ancora possibile. Successi parziali, come lo sportello unico per le prenotazioni, non sono sufficienti a mascherare il caos dei diversi sistemi informatici con cui funziona il sistema sanitario sudtirolese. I tentativi lanciati fino a gennaio 2013 sono costati alle casse della Provincia ben 6,2 milioni di Euro. Non ci resta che sperare che la Südtirol Informatik riesca a rimediare a questa scellerata e confusa situazione – naturalmente con costi contenuti e tenendo in considerazione le necessità di pazienti, medici e personale paramedico.

Hans Heiss
Riccardo dello Sbarba

Bolzano, 26. August 2013

 

Dello SbarbaINTERROGAZIONE

La Guardia di finanza di Merano ha appurato che la malga Nolm situata a ca. 1900 metri di altitudine nel comune di S. Pancrazio d’Ultimo è stata trasformata illegalmente, con l’utilizzo di contributi provinciali (concessi per il restauro e ripristino delle malghe sugli alpeggi), in una villa, con un aumento della cubatura, senza nessuno spazio per il ricovero degli animali durante l’alpeggio e con la costruzione di una funivia con stazione a monte e a valle. Così sono state violate norme urbanistiche e vincoli paesaggistici.

Si chiede:

  1. Quando è avvenuta la trasformazione della malga in villa e quali autorizzazione possedeva in quel momento il proprietario?
  2. Chi aveva il compito del controllo a livello comunale e provinciale?
  3. Durante e dopo i lavori, e fino ad aggi, come è potuto succedere che né Comune né Provincia si accorgessero di un cambiamento così radicale di un edificio che per legge deve mantenere la sua vocazione originaria? Dove erano le guardie forestali e lo stesso sindaco?
  4. La Provincia intende far riportare la malga al suo stato originale?
  5. La Provincia intende agire legalmente nei confronti del proprietario della “malga” per l’abuso dei contributi provinciali?
  6. Che cosa intende fare la provincia per appurare i fatti e per far rispettare la legge?

Consiglieri provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 26 agosto 2013

 

RiccardoLettera aperta al Ministro Del Rio di Riccardo Dello Sbarba

Oggi nella mia posta elettronica ho trovato la replica del Ministro – spedita da una sua segretaria, la dott.ssa Luisa Gabbi – a una mail di un cittadino infuriato dopo aver letto Repubblica (pagine 17: “Alto Adige, la montagna parla solo tedesco”). Ne ho approfittato per dire la mia al Ministro.

Buon giorno dott.ssa Gabbi, e per Suo tramite buon giorno signor ministro Del Rio,

ho ricevuto la vostra replica all’articolo di Repubblica.

Sono Consigliere Regionale del Trentino Alto Adige Südtirol del partito dei Verdi-Grüne-Verc e come può immaginare tengo molto alla convivenza sul nostro territorio. La questione della toponomastica è alimentata artificialmente come conflitto etnico da politici che non hanno migliori argomenti per raccogliere voti. Credo vada applicato il buonsenso e la comprensione reciproca.

Sono stato eletto in una lista interetnica e il mio gruppo consiliare è composto da me, italiano, e il collega Hans Heiss, storico di lingua tedesca. Questo per dirLe che il mio punto di vista non perde mai di vista il punto di vista dell’altro gruppo.

Tuttavia Le posso assicurare che non fa una bella impressione prima sentirsi dire che l’intesa di luglio sul punto toponomastica è “coperta da segreto” e poi dopo un mese dover leggere sui giornali l’elenco di nomi italiani che dovranno essere cancellati.

A parte le reazioni fascistoidi che ci arrivano da persone che non conoscono la situazione, e a parte le esagerazioni dell’articolo di Repubblica (la montagna continuerà a parlare anche italiano) l’elenco delle cancellazioni crea frustrazione e depressione nella popolazione locale di lingua italiana e non crea euforia nel mondo di lingua tedesca, dove per i più la toponomastica non è più un tema e per chi invece ci si è fissato e non molla questa cancellazione è troppo poco.

L’intesa raggiunta non mi pare molto solida. E la questione, ci scommetto, resterà aperta.

Le faccio inoltre anche presente – e tramite Lei al Ministro – una contraddizione che è contenuta nel vostro comunicato e nell’intesa. Scrivete: “…laddove siano riportate in forma monolingue tedesca denominazioni riferite a sentieri, masi, malghe e monti, le medesime denominazioni non si estendono alle località e ai Comuni”.

Dov’è la contraddizione? Le spiego con un esempio. Uno dei comuni dell’alta Val Venosta si chiama Graun, in italiano Curon. E’ molto famoso perché è il comune che fu “spostato” a monte negli anni ’50 quando Edison costruì la enorme diga di Resia, che fece andare sott’acqua il vecchio paese, di cui ora spunta solo il vecchio campanile in mezzo al lago.

Ora, sopra Curon-Graun c’è la “Malga di Curon” che in tedesco si dice “Grauner-Alm”, dove Alm vuol dire malga e quel “er” aggiunto a Graun è il genitivo. “Malga di Curon”, appunto. Stessa cosa per il “Monte di Curon”, più sopra, che in tedesco si chiama “Grauner Berg”.

Ora, secondo l’intesa i toponimi “Malga di Curon” e “Monte di Curon” dovrebbero essere cancellati, restando solo il termine tedesco.

Il primo problema è come la mettiamo col genitivo: si dirà “Monte Grauner” o “Monte Graun”? Ma questa è materia per i grammatici.

Il secondo problema è di coerenza. Poiché il nome “Curon” continuerà a indicare anche in italiano il paese, perché mai questa denominazione non deve essere usata anche negli altri casi in cui ricorre?

Di questo passo in futuro la faccenda potrebbe complicarsi alquanto: abbiamo anche “Seiser Alm”, che in italiano è “Alpe di Siusi”: luogo notissimo in Europa. A qualcuno verrà in mente di proporre un “Alpe di Seis”?

Lo dico per paradosso, ma voglio farLe capire che certe intese sono una cosa a Roma e un’altra se poi calate sul territorio.

Tenga anche conto che le 1.526 denominazioni su cui c’è l’accordo non sono tutti i nomi del Sudtirolo! Quelli saranno 400 mila. Questi 1.526 nomi sono quelli che i carabinieri hanno trovato sui cartelli che erano bilingui e che sono stati sostituiti con cartelli monolingui. Per cui l’accordo sui 1.526 non comporta necessariamente l’accordo sugli altri trecentonovantamila e rotti.

Qui ci vorrebbe una legge, e il Consiglio provinciale ha fatto una legge che però il governo ha impugnato.

Io non ho votato a favore di questa legge, nonostante questo posso dirLe che l’unico punto positivo che c’era nella legge era che non si facevano elenchi di nomi da cancellare o mantenere, ma si diceva: facciamo una cartografia ufficiale della Provincia e fissiamo solo i criteri. Poi la cartografia la fa una commissione tecnica.

Si può discutere (e si è discusso e la Svp si è fatta sfuggire per testardaggine l’occasione per trovare un’intesa storica, di cui c’erano tutte le condizioni, non con Roma, ma tra tutti i gruppi linguistici di questo territorio!) sui criteri, sulla composizione della commissione, sui modi in cui la commissione decide, ma la cosa positiva – lo ripeto – era che era una legge procedurale, che indicava un metodo e non l’elenco dei nomi morti e di quelli sopravvissuti.

Adesso voi da Roma ripartite proprio di lì, dalla lista dei nomi da cancellare e di quelli da mantenere. E noi Consiglieri regionali ce la dobbiamo leggere sui giornali. Mi capirà: non è un bel passo avanti!

Ma questo è sempre il destino degli accordi presi nelle stanze chiuse e lontane, da quattro persone quattro. Non potevate chiedere, che so, magari al Consiglio provinciale, cioè al potere legislativo democraticamente eletto? Non potevate venire a Bolzano e convocarci tutti insieme, tutte le parti politiche, di tutti i gruppi linguistici?

Magari in futuro troverete il modo. Io lo spero.

Cordiali saluti,

Riccardo Dello Sbarba
Consigliere regionale/provinciale dei Verdi-Grüne-Verc del Trentino Alto Adige-Südtirol

Grazie alle primarie, la maggior parte della candidate e dei candidati della lista Verde sono state/e decise/i alla fine di giugno: infatti, le 23 persone, che si sono messe in gioco per decidere la testa di lista, hanno confermato la loro disponibilità a continuare l’avventura. Ora arrivano forze nuove: la blogger Silvia Rier di Castelrotto rafforza la squadra verde per le elezioni provinciali di quest’autunno.

Cosmopolita, dalla grande intelligenza, il cuore al posto giusto – e non solo: Silvia Rier, nata nel 1963, è una delle blogger più conosciute e attive su salto.bz. Graffiante e coerente, non poteva passare inosservata tra i Verdi, che ora danno il benvenuto a una signora donna nella loro lista.

“Sarò lieta di dare il mio contributo per una politica più vicina alla gente, per una politica onesta, idealista, diretta e comprensibile. Per questo credo molto nei nuovi media”, dice la nuova candidata. “Per me è molto importante il tema delle donne. Le quote rosa del 50 per cento in politica sono per me una questione di onore e dovere in una società giusta e democratica.” Con Silvia Rier entra nella squadra verde una donna che, in quanto albergatrice, conosce le sfide della vita quotidiana, una sostenitrice della democrazia, della trasparenza e delle pari opportunità, con uno sguardo particolarmente attento alle questioni sociali. Benvenuta Silvia!

Altre candidate e altri candidati verranno annunciate/i a breve.

bronzolo2Centrale a pompaggio di Bronzolo-Aldino – Neppure la SEL Spa ci crede: “Progetto né ragionevole, né redditizio”.

Da quando esiste, la SEL Spa non si è mai lasciata scappare nessun progetto redditizio nel campo dell’energia e – sostenuta dalla Provincia – ha voluto in tutti i modi entrarci. Che ora Provincia e SEL dichiarino di non voler avere nulla a che fare col progetto di centrale a pompaggio tra Aldino e Bronzolo dimostra come questo progetto sia privo di senso.

L’importante notizia è stata comunicata al Gruppo Verde in Consiglio provinciale dall’assessore Mussner, in una risposta redatta dal direttore di Ripartizione Flavio Ruffini e dal direttore dell’Ufficio per la Valutazione dell’Impatto Ambientale Paul Gänsbacher, a una interrogazione da noi presentata in luglio.

Questo il testo della risposta dell’assessore:

Il quadro economico attuale e le previsioni relative alla redditività di tali centrali a pompaggio sono caratterizzate in questo momento da grandi incertezze Noe non solo per quanto riguarda la situazione nazionale ma anche per tutto l’arco alpino. Non esistono, né a livello comunitario, né a livello nazionale stimoli di investimento particolari che possano incentivare la costruzione di simili impianti. Già da anni la SEL Spa segue molto attentamente gli sviluppi sul mercato energetico nazionale e internazionale e si è interessata particolarmente ad analizzare anche la ragionevolezza e la fattibilità di simili progetti in Alto Adige. In seguito a queste analisi e a causa dei motivi sopraccitati, la SEL è sempre arrivata alla conclusione di non partecipare in questo momento a progetti come quello in discussione al Renon, a Bronzolo o ad Aldino.”

Dunque SEL e Provincia confermano i nostri dubbi sulla redditività di una simile centrale che comporta un investimento di 500 milioni di euro. Questi dubbi li avevamo espressi dettagliatamente nella nostra interrogazione.

La centrale comporta inoltre un notevole impatto ambientale: dovrebbe essere totalmente in caverna, con 14 chilometri di tunnel scavati nella montagna, e dovrebbe utilizzare 830.000 m3 di acqua (equivalenti a 830 milioni di litri) che verrebbe prelevata dalla falda, mettendo seriamente a rischio l’equilibrio idrogeologico dell’area interessata.

L’unico vantaggio che la società Iters srl, titolare del progetto, ha promesso ai due comuni è una piccola quota sui ricavi dell’impianto, da divedere in due. Ma se, come dice la Provincia, la redditività di queste centrali è caratterizzata da grandi incertezze”, tutte queste promesse vanno in fumo.

Motivi più che sufficienti per archiviare il progetto e non parlarne più.

Bolzano, 23 agosto 2013

Firmato consiglieri provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Qui trovate l’interrogazione e la risposta.